TDW 1 cap edit
Salve
a tutti, sono ladyarle, la traduttrice di
questa fanfic di kurinoone,
autrice di lingua inglese amatissima. Questa è la traduzione
del primo lavoro della sua trilogia. Se volete saperne di
più potete andare nella pagina di presentazione di kurinoone
su efp per trovarne un piccolo sunto che spero placherà la
vostra curiosità.
Prima
di cominciare vorrei però chiedervi un favore enorme: se
leggete, vi prego recensite questa
storia, fate sapere il vostro parere, all'autrice farebbe molto
piacere. E' stata molto commentata nella versione originale, e non
sarebbe bello che proprio noi italiani amanti di fanfic non dicessimo
la nostra sulla sua opera. spero di aver colpito abbastanza i vostri
cuori e vi lascio alla lettura del capitolo.
un
bacione
la
traduttrice
ladyarle
Edit
del 8/11/2011
Da oggi la traduzione
è passata nelle mani di The
Burnt Orchid, SereILU,
Wynne_Sabia,
SeleneLightwood,
Juniper_Fox,
Unbreakable_Vow, crystalemi
Kristiane,
a partire dal capitolo 10 in poi, mentre i primi 9 capitolo sono stati
tradotti da ladyarle
Disclaimer:
Io non possiedo i personaggi di Harry Potter e tutto ciò che
può essere riconosciuto appartiene a J K Rowling. Nulla
è stato scritto e tradotto a scopo di lucro. Questa storia
è ispirata alla fanfic ‘A Shattered
Prophecy’ di Project Dark Overlord.
‘Fa
veramente venire I brividi vedere quanto sia uguale a James’
pensò Lily. Persino all’età di un anno,
Harry, suo figlio, aveva tantissime somiglianze con il padre. I suoi
capelli erano indisciplinati proprio come quelli di James. Aveva sempre
detto a suo marito di farci qualcosa, ma James le faceva un breve ma
splendido sorriso e continuava a passarci la mano in mezzo, rendendoli
ancora più scompigliati.
‘Almeno
ha miei occhi.’ Pensò grata Lily mentre guardava
in basso il piccolo che giocava sulle sue ginocchia. Gli occhi verde
smeraldo di Harry lo facevano sembrare ancora più adorabile.
Il bambino dai capelli corvini in quel momento stava seduto sulle gambe
della madre mordicchiando i suoi giocattoli e si guardava quasi sempre
intorno come se sperasse di trovare qualcuno.
“Chi
stai cercando, piccolo?” chiese dolcemente Lily tenendosi
vicino Harry.
Sapeva
perfettamente bene chi stava cercando. Era la stessa storia ogni sera;
attorno alle 7 aspettava impazientemente il ritorno di suo padre dal
lavoro. Sicuramente non era possibile per un normale bambino di un anno
essere capace di determinare il tempo, ma Harry non era per nulla
ordinario. Harry e i suoi genitori erano Maghi. James era un Purosangue
mentre Lily proveniva da una famiglia Babbana. Comunque lei era una
delle streghe più talentuose della sua generazione.
In
quel momento James entrò dalla porta principale, sembrava un
po’ frustrato ma alla vista di Harry e Lily i suoi occhi
nocciola si illuminarono e un piccolo sorriso si fece largo sul suo
volto.
“Hey,
come sta il mio ometto?” chiese James avvicinandosi con
lunghi passi verso Lily e prendendo in braccio Harry che borbottava
freneticamente per richiamare l’attenzione di suo padre.
“James!
Quante volte te lo devo ripetere? É un ragazzo, non un
uomo.” Lo riproverò Lily anche se con poca
convinzione.
James
si limitò a scuotere le spalle e rispose: ”Ragazzo
è così… non so. Mi suona strano, come
se lo rimproverassi. Lui è il mio
‘ometto’.”
Lily
sorrise a suo marito. Secondo lei James non voleva suonare troppo
paterno dal momento che aveva solo ventitre anni. Lily stava per
alzarsi ed andare a preparare la cena quando una bussata li interruppe.
James si mise subito in allerta. Silenziosamente mise Harry in braccio
a Lily ed estrasse la bacchetta. Sempre senza fare il minimo rumore si
avvicinò alla porta e indicò a Lily di andare
nell’altra stanza con il bambino. Lily annuì e se
ne andò velocemente. Normalmente Lily non avrebbe preso
ordini da nessuno, neanche da James, ma da quando quella maledetta
profezia era stata pronunciata le cose erano cambiate in modo
drammatico. Si erano trasferiti a Godric’s Hollow e solo
pochissimi selezionati sapevano dove si trovava. Lily
aspettò con apprensione, la bacchetta stretta in una mano
mentre continuava a tenere in braccio Harry. Avrebbe affatturato
chiunque sarebbe entrato e avrebbe fatto un incantesimo
d’ombra sul suo unico figlio per nasconderlo.
Udì
James sussurrare un incantesimo che gli avrebbe permesso di vedere chi
c’era alla porta. Improvvisamente questa venne aperta e Lily
potè sentir ridere ed una voce che conoscevano tutti molto
bene. Si lasciò scappare un sospiro di sollievo senza
nemmeno sapere di aver tenuto il fiato per tutto il tempo.
Uscì dalla stanza e andò al piano di sotto. Era
abbastanza sicura che ci fossero i vecchi amici di suo marito, Sirius e
Peter. Sirius l’aveva sempre infastidita senza un motivo
preciso, cazzeggiando sempre in giro con James e mettendo
quest’ultimo in ogni sorta di guaio. Logicamente James non
era del tutto innocente, ma dato che ora Lily era sua moglie preferiva
rimproverare Sirius.
Peter
era sempre così tranquillo che Lily a volte si chiedeva che
cosa ci stesse a fare il Malandrino. Remus era l’unico con
cui Lily avrebbe potuto avere una conversazione intelligente.
Sfortunatamente non poteva essere lì quella notte a causa
del suo ‘piccolo problema peloso’ come Sirius
aveva, in modo così sensibile, chiamato la sua condizione.
“Potevi
dirlo che venivi a farci visita, Felpato” rimarcò
Lily mentre allungava Harry al suo padrino che entusiasta lo prese in
braccio abbracciandolo il più forte possibile.
“E
dove ci sarebbe stato il divertimento?” gli chiese mentre
regalava ad Harry la sua personale ed unica risata così
simile ad un latrato. Harry intanto stava agitando
tutt’intorno le braccina e faceva risolini a Sirius e alle
sue espressioni buffe. Lily guardò con affetto suo figlio;
era veramente affezionato al suo padrino. Anche Peter lo stava
guardando e Lily non era sicura di averlo solo immaginato o no, ma una
forte emozione aveva preso il sopravvento su Codaliscia.
Un’espressione quasi di dolore era evidente nei suoi occhi.
“Peter,
tutto bene?” gli chiese appoggiando una mano sulla sua spalla.
Peter
velocemente spostò lo sguardo e si mosse un po’ a
disagio.
“Si
ehm… ho solo… ehm, avuto una giornata pesante,
tutto qua…” sembrava veramente stanco.
“Non
dirlo a me.” Si unì a lui James. “ho di
sicuro avuto il peggiore dei peggiori giorni oggi.”
“Oh,
che ti è successo?” chiese velocemente Sirius
mentre continuava a lasciar tirare ad harry le ciocche nere che
arrivavano fino alle spalle.
“Beh,
con tutti quegli attacchi che arrivano a destra a manca ed anche al
centro, non so quanto tempo ci vorrà prima che vada tutto a
rotoli.”
James
aveva un’espressione triste nei suoi occhi nocciola
solitamente brillanti. James amava essere un Auror, anche se aveva
confessato di esserlo diventato dato che era stata la carriera che
aveva scelto Sirius, ma si era velocemente innamorato del suo ruolo
come combattente della Luce.
Comunque,
dopo che era stata pronunciata la profezia su Harry, James era
diventato sempre più paranoico. Non gli andava a genio
l’idea che suo figlio dovesse affrontare una così
grande responsabilità, ‘Salvare il
mondo.’ Questo era il suo lavoro, non quello di Harry.
Così essendo James appunto James, ora lavorava giorno e
notte per eliminate le schiere di Voldemort. Questo però
stava diventando sempre più stressante. Sembrava che
Voldemort fosse sempre un passo più avanti rispetto agli
Auror. Sirius sembrava un po’ sconfortato
dall’espressione del suo migliore amico. Sirius, Remus e
James erano Auror, come anche Peter, ma James era l’unico che
vedeva questa guerra come ragione di vita. Voleva che finisse
così Harry avrebbe potuto vivere una vita normale.
Lily
sospirò e prese dalle braccia di Sirius il piccolo Harry che
giocava e cullandolo dolcemente, lo portò nella sua
cameretta al piano di sopra. Lo mise nel lettino tirò
giù capelli passandoci in mezzo le mani
nell’ennesimo inutile tentativo di farli sembrare ordinati.
“Adesso
potresti anche pensare che sia divertente, Harry, ma fidati, quando
sarai più grande non troverai più così
spassoso metterti a posto questa chioma.” Raccontò
Lily al piccolo bimbo moro mentre questo rideva e cercava di afferrare
le dita della madre mentre lei accarezzava gentilmente i capelli. Lily
si girò e lasciò Harry a giocare felice nel
lettino. Stava per scendere le scale quando improvvisamente
realizzò con un strano presentimento che qualcosa non stava
andando per il verso giusto. Non era qualcosa che aveva sentito ma
l’effettiva e totale mancanza di suono.
I
tre uomini giù in salotto erano mortalmente silenziosi. La
cosa di per sé era strana, essendo Sirius presente. Lily
velocemente tirò fuori la bacchetta e fece un respiro
profondo. Quello che vide quando entrò nella stanza
l’avrebbe tormentata per il resto dei suoi giorni. Sul
pavimento si trovava il corpo del suo James con una pozza di sangue
accanto alla sua testa che continuava a crescere. Una bottiglia rotta
di Fire Whiskey giaceva poco lontano da lui. Anche Sirius era sdraiato
sulla schiena sicuramente privo di conoscenza.
“Oh…
mio Dio… James… oh, James!...Sirius!...Oh,
Merlino!”
Lily
si precipitò vicino a James, dimenticandosi completamente
della terza persona presente nella stanza. Se Lily l’avesse
visto in piedi appena dietro la porta forse sarebbe stata capace di
fermare la tragedia che si stava profilando all’orizzonte,
ormai sempre più vicina. Appena Lily si avvicinò
a James, Peter che teneva la banchetta puntata contro di lei, le si
mise alle spalle e l’attaccò prima che potesse
raggiungere il marito.
“Stupeficium”
sussurrò.
Lily
cadde e fu inghiottita dall’oscurità ancora prima
di colpire il pavimento. Peter osservò i suoi vecchi amici,
tutti che giacevano sul pavimento della loro casa, colpiti e traditi da
un loro amico. Respirava debolmente e cercava di calmare il cuore
impazzito. Era certo che se non avesse lanciato
quell’incantesimo insonorizzante sulla porta, Lily sarebbe
stata in grado di udire il suo cuore battere nel petto più
forte del rumore del rompersi della bottiglia o di quello
dell’attacco che James e Sirius avevano così
meschinamente subito.
Lanciò
un’ultima veloce occhiata ai suoi amici, lasciò
goffamente la stanza e si diresse verso la cameretta di Harry;
ripeté per tutto il tempo sottovoce “Perdonami,
Harry… scusa James… Sirius, scusami
tanto.”
Non
aveva pensato di andare così lontano, aveva sperato che
James o Sirius o addirittura Lily sarebbero riusciti a fermarlo, ma
dato che non si aspettavano nessuna forma di tradimento da parte sua,
fare da solo un attacco e rapire Harry, era riuscito ad arrivare fino
lì. Non voleva realmente tutto questo, ma non
c’era altro modo. L’Oscuro Signore era stato molto
chiaro nel dare le istruzioni. Harry avrebbe incontrato il suo destino
per mano delle stesso Lord Voldemort.
Lentamente
aprì la porta e trovò Harry che dormiva
profondamente abbracciando stretto il suo pupazzo a forma di Ippogrifo.
Peter guardò il bambino che dormiva e sentì
quell’orribile sensazione di colpevolezza colpirlo forte.
Stava conducendo quel bambino verso la morte. Harry aveva solo un anno
e non aveva neanche ancora detto la sua prima parola. Peter si era
sentito così felice per la nascita di Harry come anche gli
altri tre Malandrini, ma da quando la Profezia era stata pronunciata le
cose erano cambiate. Era stato profetizzato che quel bambino avrebbe
causato la caduta del Signore Oscuro, no, questa non doveva essere una
possibilità. Il Signore Oscuro doveva vincere quella guerra.
Peter avrebbe ottenuto potere oltre ogni immaginazione. Il bambino
doveva andarsene. Convincendosi che si stava solo assicurando il suo
successo gentilmente prese Harry e lo portò fuori dalla
stanza, al piano di sotto, e senza voltarsi verso i tre corpi che
giacevano scompostamente sul pavimento del salotto, Peter
aprì la porta e lasciò Godric’s Hollow
per sempre…
XXX
Peter
corse fuori dalle barriere poste a protezione del cottage e si
Smaterializzò nel nascondiglio del suo Signore. Con mani
tremanti pose Harry sul pavimento di pietra ai piedi di Lord Voldemort.
Sorprendentemente Harry era ancora profondamente addormentato non
cambiò neanche posizione. Peter si
inginocchiò,gattonò fino a Voldemort e
baciò l’orlo della sua veste mentre parlava con
voce bassa e tremula:
“Maestro,
ho fatto tutto quello che mi hai chiesto. Maestro, questo è
Harry.”
Voldemort
spostò i suoi occhi scarlatti sul bambino dormiente e
lasciò che sul suo viso si formasse un sorriso soddisfatto.
Era un uomo attraente con lunghi capelli neri e tratti che gli avevano
meritato molte attenzioni durante la gioventù.
L’unico particolare che lasciavano trapelare il mostro che
era erano quel paio di demoniaci occhi rossi che sembravano bruciare
dall’interno chiunque osasse guardarlo. Spostò via
lo sguardo da Harry e lo posò sulla figura accucciata della
spia Mangiamorte.
“Alzati
Codaliscia, hai agito bene. Per una volta non hai mandato tutto a monte
e hai portato a termine la tua missione.”
Guardò
l’uomo miserabile, così simile ad un ratto,
alzarsi tremante, balbettare i suoi ringraziamenti e
l’ascoltò vaneggiare su quanto fosse un Lord
generoso.
“Basta!”
Peter
si zittì all’istante.
“Bella,
prendi il ragazzo e lasciami dare un’occhiata ravvicinata al
marmocchio.”
Bella
subito andò a tirare Harry su dal freddo pavimento e lo
portò davanti al Signore Oscuro affinché potesse
vederlo. Voldemort colse tutti i particolari del bimbo. Era disgustato
dai bambini in generale. Non aveva per niente dimenticato come questi
lo avevano schernito e ridicolizzato in quell’orribile
orfanotrofio che aveva rappresentato il suo passato. A parte questo,
quel bambino aveva una aura magica così potente che sembrava
librarsi nell’aria tutt’attorno al ragazzo. Era
potente, non c’era alcun dubbio e se Voldemort avesse
lasciato vivere quel marmocchio allora quel Potter molto probabilmente
sarebbe stato la causa della sua caduta. ‘Un così
grande spreco di potere.’ Pensò Voldemort.
Tirò fuori la bacchetta e udì i respiri
trattenuti dei pochi fidati Mangiamorte lì presenti. Sorrise
fra sé e sé, sarebbe stato dolce, e aveva tutta
l’intenzione di godersene ogni singolo istante.
Puntò la bacchetta alla testa di Harry mentre questo apriva
gli occhi verdi come se vi fossero stati incastonati degli smeraldi e
lo guardava innocentemente. Ci fu un incantesimo sussurrato ed
un’improvvisa luce verde riempì la vista dei
presenti. Peter chiuse gli occhi appena prima che
l’incantesimo fosse pronunciato, ma potè comunque
vedere la luce verde penetrare le sue palpebre serrate.
‘Scusa Harry.’ Fu tutto quello che
riuscì a pensare prima che la luce splendente si spegnesse e
riportasse ancora una volta tutti nelle tenebre.
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Allora,
che cosa ne pensate? Vi ha attirato?
spero
di sì, ci vediamo al prox capitolo, che spero di postare
entro la fine della prossima settimana
RECENSITE
un
bacione
ladyarle
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