Il SOGNO
DI UNA VITA
Era sul letto, stanca e nervosa, aveva passato davvero una
brutta giornata,
solo un episodio della sua serie preferita poteva tirarle su il morale
Lo schermo del computer le illuminava il volto, le dite scorrevano
veloci sulla
tastiera, le bastava digitare una lettera, ciò che cercava
era il primo
risultato.
Cliccò sul link e aprì su una puntata a caso
della quarta stagione. Loading.
Come al solito la connessione era pessima, la barretta non accennava ad
avanzare.
-Oh che giornata di
m…-
Uno strano rumore interruppe il suo pensiero, proveniva dalla
cucina.
-Ed ora che diavolo succede?-
Non ne
poteva davvero più di quella giornata.
Posò il computer sul comodino e con un po’ di
paura si diresse in cucina. Aprì
la porta e…. sgranò gli occhi.
Non era possibile! Non poteva essere vero! Proprio accanto al divano
era
apparsa una cabina telefonica blu.
-Ma…
ma… è il TARDIS! -
La porta della cabina si aprì ed uscì un uomo
alto, magro, troppo magro, in
completo blu, con dei meravigliosi capelli.
Oh i suoi capelli!
L’uomo iniziò a guardarsi intorno confuso quando
dalla porta uscì anche una
donna dai capelli rossi.
- Dove siamo? Perché mi hai portato in una cucina? Avevi
fame? Te lo scordi che
io cucini per te- Gli
disse con un tono
di voce un po’ troppo alto
- Non ho la minima idea di dove siamo- rispose l'uomo, sorpreso e
disgustato da quella sua affermazione.
I due sembravano ignorare la ragazza che li fissava sbalorditi dal
ciglio della
porta, e lei, d’altro canto, sembrava in trance. Non appena si
riprese urlò:
-TU! TU! TU! Tu nella mia cucina? Ma come? Perché?
E’ impossibile! TU SEI…-
e parlando si avvicinava all’uomo che con sguardo compiaciuto
annuiva
- TU SEI DAVID TENNANT!-
-Si sono io! Anzi
no! Aspetta. CHI?-
L’uomo sembrava confuso
- Allora è così che ti chiami? David? Tutto
questo mistero per il nome David?-
Si intromise la rossa, sempre urlando.
- E tu sei Catherine Tate! –
- No senti, ragazzina, credo tu abbia sbagliato persone. -
La ragazza sembrava non ascoltarli, troppo euforica ed eccitata.
- Ma come è possibile? Che ci fanno due attori come voi in
casa mia? E come
avete fatto a ricostruire una riproduzione del
TARDIS senza che me ne accorgessi? Forse è una
candid Camera. No! Ho
capito! Sono pazza! -
L’uomo e la rossa si scambiarono uno sguardo eloquente,
“si forse sei pazza”
sembravano dirsi.
- Non so nemmeno io come siamo finiti qui. Ed è raro che io
non sappia e non
capisca qualcosa. Non mi piace questa sensazione. Comunque non
è una
riproduzione. E’ un vero TARDIS! Guarda.- L’uomo
scoccò le dita e la porta si
aprì. La ragazza non riusciva a credere ai suoi occhi.
- E’ davvero più grande
all’interno-
L’eccitazione e l’euforia crebbero sempre di
più. Quante volte aveva sognato
quel momento? Quante volte aveva invocato il suo nome? Nonostante tutti
la
prendessero in giro per la sua ossessione lei non aveva mai smesso di
sognare.
Ed ora ecco che il suo sogno si stava avverando. Aveva davanti a
sé il Dottore
e il Tardis, avrebbe potuto viaggiare con lui e scoprire le meraviglie
dell’universo.
- Quindi tu sei davvero il Dottore. E non sei un dottore qualunque, sei
Tenth.
Il MIO Dottore. E tu sei Donna Noble. Oh io ti adoro! Sei troppo
simpatica,
anche se un po’ isterica. - disse con le lacrime agli occhi.
- Si, sono proprio il Dottore. E si questa è la mia Decima
incarnazione. Ma tu
chi sei? Come ci conosci? – disse il Dottore mentre si
infilava gli occhiali
per osservarla meglio.
- Io sono una tua grandissima fan! Conosco a
memoria ogni battuta di ogni puntata. Io
adoro Doctor Who. Si può dire che questo telefilm sia la mia
vita. -
- Telefilm? Tu mi stai dicendo che io sono il personaggio di un
Telefilm?-
Il Dottore era sconvolto.
- Si. Il miglior telefilm di sempre.- rispose lei.
- COSA? COSA? COSA?- urlò il Dottore, alzando un
sopraciglio.
Doooo weee Doooo
Improvvisamente il
computer emise una
musichetta che la risvegliò.
La puntata, finalmente, era pronta.
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