You're in the arms of an Angel

di millyray
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YOU’RE IN THE ARMS OF AN ANGEL

“In the arms of the Angel
fly away from here”.
(Angel, J.Barrowman)

Stava piovendo quella sera e le gocce scivolavano sui vetri delle finestre come lacrime su una guancia. Anche il cielo stava piangendo. Gli pareva che tutto il mondo dovesse piangere, che si dovesse fermare. Eppure continuava a girare, senza remore, senza preoccupazioni, perché lui non guarda o comunque non gliene importa, non gli importa di chi si lascia indietro, di chi si perde lungo la strada Non aspetta nessuno. E forse l’unico modo con cui cerca di commiserare i caduti è la pioggia.

Il cielo piange…

Owen e Tosh sono morti, appena una settimana fa e loro non hanno avuto nemmeno il tempo di ricordarli come si deve, di sfogare il dolore, di piangere…

Owen e Tosh sono morti e il cielo piange per loro… ma Ianto Jones non piange, non ci riesce. Non piange già da un po’, da quella volta che suo padre gli aveva rotto una gamba. Non piange, almeno non da fuori. Eppure dentro si sente come se qualcosa tutto d’un tratto fosse crollato, caduto in mille pezzi e che non sarebbe mai riuscito a riparare se non con scotch e colla. Ma non sarebbe più tornato come prima. Niente sarebbe più tornato come prima. Non gli restava che lasciar andare le cose come dovevano andare sperando in un giorno di sole, un giorno in cui nessuno avrebbe più pianto.

Avrebbe voluto che le cose fossero più semplici, che ci fosse meno caos. Almeno dentro di lui. Perché se ora si trovava nella tranquillità della sua stanza con Jack steso nel suo letto dopo che avevano fatto l’amore come quasi tutte le sere ormai, ciò non significava che c’era pace nel suo animo. Qualcosa si agitava, prepotente e invadente e non riusciva a capire cosa. E se non capiva cos’era non avrebbe nemmeno potuto calmarlo.
Forse era paura… poteva essere. Paura per quello che sarebbe potuto succedere, per il futuro incerto che lo aspettava.
Ma perché avere paura adesso? Perché non godersi semplicemente l’attimo, il momento e pensare a tutto il resto in un secondo momento? Perché non tornare nel letto accanto a Jack e lasciarsi cullare dalle sue braccia, le sue braccia forti e calde che lo facevano sentire al sicuro, le braccia del suo Angelo.
Jack non si rendeva conto dell’importanza che ricopriva nella sua vita o forse non voleva. Jack non si permetteva di affezionarsi o di lasciare che gli altri si affezionassero a lui. Ma era inutile. I sentimenti sono come quella pioggia, non li puoi controllare e quando piovono non c’è ombrello che ti possa riparare.
Era rassicurante, tuttavia, sapere che almeno lui non se ne sarebbe mai andato, che ci sarebbe sempre stato e che avrebbe potuto contare su di lui. Era come un faro nella notte, un’ancora in mezzo al mare. Era la sua ancora, il suo faro. Forse glielo avrebbe dovuto dire… forse… aveva rimandato per tanto tempo dicendosi sempre che c’era tempo. Ma se così non fosse stato? In fondo anche Tosh e Owen se n’erano andati in un giorno qualunque e di certo non se lo erano aspettati.

Ma no… il cielo stava piangendo e Jack dormiva nel suo letto. Andava bene così. Per ora.

Se solo quel momento potesse durare per sempre, se solo avessero potuto andare via, lontano, ovunque nell’universo. Lui e il suo Angelo.

“Ianto?”

Jack si era alzato e l’aveva raggiunto alla finestra. Ianto rimase col viso rivolto alla pioggia, osservando il riflesso del Capitano nello specchio. Questi gli circondò i fianchi con le braccia e lo strinse forte a sé.

Non lasciarmi andare, Jack.

“Vieni a letto”, gli sussurrò all’orecchio, cullandolo tra le braccia. “Fa freddo”.

Così Ianto e Jack tornarono a letto, al sicuro, al caldo… mentre il cielo piangeva e il mondo girava. A tutto il resto ci avrebbero pensato domani.

Piangerai per me, Jack, quando non ci sarò più?

 

 

MILLY’S SPACE

Eh va be’, niente… questa storia è nata senza alcuna pretesa in poco più di mezz’ora di questa serata di pioggia ascoltando Angel di John Barrowman (niente poco di meno che l’attore che ha interpretato il Capitano Jack; se non l’avete mai sentito cantare fatelo immediatamente).
Che dire?
Non lo so. I commenti li lascio a voi. Magari venite pure a dare un’occhiata alle altre storie che ho in cantiere e mettete un bel mi piace sulla mia pagina facebook (https://www.facebook.com/MillysSpace?ref=hl) così potete vedere quando pubblico.

Un bacione grande grande…





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