"Sei un angelo?”
Sentì il vento frustarle
il viso,un toccasana sulle guance
accaldate e solcate da lacrime salate. L’abito bianco lungo
fino ai piedi
ondeggiava per via delle raffiche di vento,il pallore del volto,gli
occhi
arrossati di pianto,i lunghi capelli color caramello lasciati in balia
del
vento furioso,la fragilità che quel corpo bello e tuttavia
sofferente emanava
contribuivano a renderla simile ad una creatura eterea,
perché pur nella
disperazione la bellezza del suo incarnato non cessava di esistere e di
abbagliare coloro che la osservavano.Ma no c’era nessuno
sulla scogliera in
quel momento. Sentì il mare,oscuro e minaccioso come il
cielo sopra di lei,
abbattersi furioso sugli scogli sottostanti,
la spuma bianca appena visibile in
quel lembo di stoffa blu
e nero,che con i suoi colori e la sua forza sembrava chiamarla a
sé, sentiva il
richiamo del mare che come una dolce nenia tentava di incantarla,eccolo
di
nuovo:l’onda si abbatte e il suo nome sussurrato dalle
creature marine…
Pazzia…perché
non è il richiamo del mare,bambina,è la
morte…Ascoltala,senti
il sussurro sul tuo collo,la sua lama si avvicina alla tua
pelle,ascoltala
bambina,abbandonati ad essa,è così
dolce,così suadente,abbandonati e cesserai
di soffrire…Solo l’oblio ti darà la
pace che cerchi…Ascoltala…
Un sospiro le sfuggi dalle labbra
secche e screpolate,rese
pallide dal freddo che le scuoteva il corpo e l’anima,un
freddo che penetrava
dentro e risucchiava ogni cosa,lasciando al suo posto una landa gelida
e
desolata,arida,impossibile da risanare. Voleva solo trovare
pace,nient’altro,solo pace e riposo,perché il
dolore che sentiva dentro non
cessava di darle tregua,come una lama ad ogni respiro,ad ogni ansito
del suo corpo,si
conficcava nel cuore,facendolo sanguinare copiosamente.La certezza che
era
successo l’assalì nuovamente e un singhiozzo le
sfuggì dalle labbra,mentre
lacrime di fuoco le solcavano le guance,le
sfiorò…credeva di aver pianto tutte
le sue lacrime invece scopriva che erano ancora
lì,infide…brucianti…a
ricordarle quanto orribile fosse stata la sua vita
Non
c’è più…è
morto…il mio bambino è morto…il mio
Thomas…non
tornerà…morto…non
tornerà…Thomas…
Sentì un tuffo al
cuore,suo figlio era morto, un’infezione…così
avevano detto i
medici,qualcosa era andato storto durante il parto e quando i medici se
ne
erano accorti era troppo tardi…
Ricordava ancora quando
l’aveva visto la prima volta:tutto
rosso,grinzoso,urlante,eppure le era parsa la creatura più
bella che Dio avesse
creato..così piccolo,fragile,così bisognoso di
cure,di amore,con gli occhi
annebbiati ancora dal dolore,aveva sussurrato il suo nome e poi lo
aveva
accarezzato…che pelle morbida,così
delicata,tenera…appena lo aveva sfiorato,il
piccolo aveva smesso di piangere,si era calmato al tocco della sua
mamma… Era
rimasta giorni e guardarlo nella sua culletta,la copertina azzurra che
lo
copriva e che lasciava scoperte solo le mani,dalle dita lunghe e
sottili,mani
che lei aveva stretto per giorni,trasmettendogli tutto
l’amore di cui era
capace..
Poi una mattina,i medici,le sue urla
e poi…il silenzio,così
lacerante da distruggere la sua anima…desiderava porre fine
a tutto quel
dolore,straziante,devastante,assassino. Avanzò sulla
scogliera,fino a sentire
il vuoto a pochi cm di distanza…non le importava del
dolore…non era nulla a
confronto a ciò che stava provando ora…Si
lasciò cadere,senza rumore,silenziosa
come un fantasma,abbracciando il richiamo del mare
Sentì il vento sul
viso,tra i capelli e sorrise…basta
sofferenza…solo
quello…Sentì qualcosa di duro perforarle i
polmoni,,poco sotto il cuore,il
respiro le si spezzò , sentì il sangue
fuoriuscire da ogni ferita,l’aria
mancarle e poi il contatto con l’acqua
salata…faceva male…ma poteva
sopportare…bruciava…ma voleva farcela
perché così avrebbe rivisto il suo
Thomas…Poi mentre quell’oscurità di
acqua nera le si chiudeva sopra rivide un
ricordo che credeva fosse ormai sepolto da tempo…
“Sei un angelo?”
Il suo sorriso…bello da mozzare il
fiato…
La
sua voce…coro
angelico…
I suoi capelli…oro colato…
I suoi occhi…caldo miele…
“No…non sono un angelo”
Come poteva non esserlo…
“Qual
è il tuo nome”
“Esme…mi chiamo Esme”
“Io
sono
Carlisle”
Angelo dagli occhi di
miele…
Carlisle,Carlisle,Carlisle…occhi
color miele…il suo sorriso…poi l’oblio…
Wow…ecco
allora…non vi chiedo di essere clementi,ditemi
sinceramente cosa ne
pensate,commentate,commentate,commentate…è la mia
prima
fanfiction,quindi NON abbiate pietà
Che dire spero vi piaccia!! Adoro il
personaggio di Esme e
ancor di più quello di Carlisle,ditemi
cosa ne pensate!! Baci Maria!!
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