Mio padre si chiama Aquila della notte

di Eowyn Braccio di Scudo
(/viewuser.php?uid=616525)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


-Kit!- la voce ferma di mio padre mi risveglia.Non ha ancora imparato a chiamarmi da indiano.In verità solo i Navajos lo fanno.
-Accomodati-
Mi metto accanto a mio padre e lo saluto;alla sinistra ho Tiger che mi batte una pacca sulla spalla e davanti Carson al quale indirizzo un sorrisetto malizioso e beffardo.
-Qualcosa da ridere, moccioso?
-Niente affatto vecchio bisonte. Stavbo solo pensando che mi pari un po' ingrassato da quando ci siamo visti l'ultima volta.-
E il copione si ripete.
Il vecchio padrino strabuzza gli occhi,tossisce,mi lancia un "piccolo impudente" e si rivolge così a Tex"ma lo senti?". E lui ovviamente risponde:"e cosa vuoi che gli faccia?".
Rido.Tiger al mio fianco studia le nostre mosse aspettando.
-Beh,vedi,a causa della tua maleducazione,potrei non dirti cosa abbiamo fatto,in questo periodo,e dove siamo stati- e mi fa l'occhiolin.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                           
-Che la pace sia fra noi,zio Kit,-dico, prendendo una tazza di caffè e porgendogliela- racconta pure.-
-Ah,-fa lui-adesso sono di nuovo lo zio Kit?- dice prendendola tazza con due occhioni.
-Se mi guardi così mi spezzi il cuore-dico.
-Vedi,cucciolo,è una cosa che si impara col tempo.-




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2457299