Voldemort e il suo più fedele servitore

di La Dame Blanche
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"Silenzio, vermi!".

Il cerchio di Mangiamorte fremette e si congelò al ringhio di Bellatrix Lestrange.

Lei avanzò, passo dopo passo, facendo cadere quei pochi rimasti in ginocchio al suo cospetto solo guardandoli. Quanto pochi fedeli all'Oscuro Signore, pensò furiosamente calpestando i mantelli di coloro che le stavano ai piedi; traditori, doppiogiochisti... morti o ad Azkaban... siamo rimasti noi, solo i più fedeli!!

"Il nostro Signore sta arrivando. Vedete di fare in modo che sia tutto pronto per il funerale."

Un paio di figure incappucciate osarono dileguarsi nell'ombra; Bellatrix percepì l'avvicinarsi del suo padrone, Lord Voldemort, e si affrettò a farsi da parte.

Lord Voldemort scivolò lungo tutta la corsia nera, fino alla bara, ancora aperta; arrivato al cospetto della sua miglior creazione, si fermò come pensoso. Ebbene si, Lord Voldemort era abbastanza sconcertato per la morte dell'incarnazione del suo genio; non rattristato, non provava affetto per nessuno, ma la sua dipartita lo aveva lasciato quasi di stucco.

"Cari amici, vi ho convocati per rendere onore al mio fedele servitore. L'ho creato io, era il frutto della mia malvagità e della mia magia. E ora è morto, il Gramo è morto: doppo anni passati a procurare la Morte agli stolti solo facendosi vedere, qualcuno l'ha vinto, e ha sconfitto la mia magia. Questo qualcuno morirà, ovviamente. Ma ora rendiamo onore al mio mostro. Al Gramo!", sibilò Lord Voldemort.

"Al Gramo!", si affrettò Bellatrix, ansiosa di compiacerlo.

"Al Gramo!", sussurrò l'assemblea di codardi ai loro piedi.




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