2 Papillon

di Amneris Black Raven
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Premessa:
Immaginate di spiare una conversazione tra due vecchi amici. Voi non siete stati invitati a partecipare e loro non sanno che voi state ascoltando.
Vi è mai capitato di sentire due persone che parlano al bar o sul treno? Vi è mai venuto in mente di andare da loro e chiedergli "di cosa state parlando?"
Credo di no, perché qui dovreste farlo?








Era una notte fredda, sul tetto del grattacielo soffiava una leggera brezza proveniente dal porto. Lui rabbrividì e si chiese se il suo compagno in completo gessato non avesse freddo anche lui, con la coda dell’occhio cercò di dedurlo dai suoi atteggiamenti. Forse non lo dava a vedere, era fermo immobile e contemplava il cielo come se sapesse quali meraviglie si celassero dietro ogni costellazione. Dalla tasca del tweed tirò fuori una strana penna dalla punta verde smeraldo e disse 

“ Non pensavo fosse possibile Shinichi, quando mi hai telefonato ho pensato che fossi impazzito”.

Il piccolo detective sorrise tristemente e rispose:

“ Sarebbe stato tutto molto più facile “ si fermò un momento prima di aggiungere “ e meno persone sarebbero morte a causa mia”.
Il Dottore si voltò per guardarlo e ribatté “  non per colpa tua, ma per colpa
 loro”.
“ E’ questo quello che ti ripeti ogni volta che qualcuno muore a causa tua?”.
Fu il turno del Dottore di fare una smorfia amara “ Sempre acuto come  il solito giovane Kudo! Sono costretto ad ammettere che hai ragione …”.

Rimasero entrambi in silenzio a contemplare le stelle.
Fu il piccolo Detective a rompere il silenzio per primo “ Ci pensi mai?”.
“ A cosa?”.
“ Tutto quello che ti sei lasciato alle spalle … Corri, fuggi e non ti fermi mai. Ti sei mai voltato per vedere quello che lasci dietro di te?”.
“ Lo faccio ogni istante della mia esistenza” Una lacrima scivolò lenta sul viso dell’uomo.
“ Ti manca il tuo pianeta, non è vero? Li detesti per averti costretto a compiere quel gesto, ma ancora di più odi te stesso per averlo adempiuto”.

L’antico signore del tempo non rispose non c’era bisogno di confermare, sapevano entrambi che quelle parole erano vere.

“ Dalle una possibilità, se la merita”.
“ Parli di Haibara, non è vero?”.
“ Si”.
“ Sei in ritardo quella possibilità  l’ha già avuta!”.
“ E come se la cava?”.
“ Se la cava … “.
“ Di quanto?”.
“ Il tuo ritardo è di quasi sei mesi”.

Il Dottore si chinò e si mise sulle spalle il giovane detective e disse
“ Bene Kudo che ne dici se andiamo al Karaoke?”.
“ Solo se prometti che canti anche tu!”
Il Dottore rise e rispose “ Se canti passerò le mie prossime rigenerazioni a ridere a crepapelle!”.
“ Dottore?!”.
“ Si?”.
“Ricordati che adesso mi dovrai chiamare Conan Edogawa”.
Il Dottore si sistemò meglio il papillon rosso e rispose “ Tu chiamami John Smith “.






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