Edit:
wow** Prima di tutto ringrazio infinitamente tutti coloro che
recensiscono*______* Vi adoro!
Eh ho notato che voi adorate Emily** E Emily/James**
buahhsh... anche io li adoro troppo,
non so bene perchè...
The
Tales of Hogwarts’ Houses
-
New Generation’s Real Adventures -
7. I though you are a
bitch... but now I know that I've done a mistake
“Lodevole
il tuo impegno nell’aggiustarti quella divisa,
Hugo” disse Rose, emergendo da dietro il Profeta.
“Lodevole
anche la tua sempre più perfetta imitazione della mamma,
Rosie”
Suo fratello
stava cercando di annodarsi una cravatta e tentando di non soffocarsi,
davanti allo specchio della sua stanza.
“Invece
che sare lì a leggere il Poeta, potresti venire ad aiutarmi,
no?” borbottò contrariato, armeggiando con i lacci
oro e rosso del mantello.
“E
perdersi questo fantastico spettacolo? Non sia mai, cugino!”
esclamò James, uscendo dal bagno in canottiera.
“E
poi si chiama Profeta, cervellone…”
precisò Rose, senza alzare gli occhi dal giornale.
Hugo le fece
una linguaccia e tornò a guardare James, mentre si faceva la
barba davanti allo specchio.
“Ehi,
ehi, oh! Cosa ci fai tu qui? Questa è la mia
stanza” lo fermò, allontanandolo dal suo riflesso,
“… e quello è il mio
asciugamano!”
James rise e
si tolse dalle spalle il panno, passandoselo sul volto bagnato.
“Da
me non c’è il sapone… e così
ho pensato di farti visita, gentile, eh?” disse ironico,
passandosi una mano tra i capelli.
Hugo lo spinse
verso la porta, mentre James opponeva una debole resistenza e rideva
senza ritegno.
“Ok,
ora vado! Ma non vorrei che molte ragazze svenissero nel vedermi
vestito così…” riflettè,
guardandosi.
“Non
ti preoccupare, Jamie, quelle lì, di mattina, vedono ancora
i pony che stavano sognando… sono tutte
così-” borbottò Hugo, chiudendo la
porta alle spalle del cugino.
“…
terribilmente oche? Guarda che ti ho sentito, ingrato!”
ribattè Rose, con lo stesso tono occupato e con gli occhi
fissi su un articolo che parlava della nuova scoperta del naturalista
Scamandro.
“Pfui!
Mi vieni ad aiutare?” sbuffò Hugo, ritentando di
allacciarsi la cravatta di Grifondoro.
Rose
alzò lo sguardo e trattenne una risata, avvicinandosi all
fratello.
“Aspetta,
questo lo devi infilare qui… ok, perfetto… e
questo là, va bene?” gli disse, dopo avergli
annodato la cravatta e aver sistemato il suo colletto.
“Grazie
Rosie! Mi hai salvato la vita, una volta tanto…”
sorrise Hugo, guardandosi nello specchio.
“Sì,
e io sono Albus Silente” borbottò la ragazza,
ritornando aleggere il giornale, mentre un sorrisetto le spuntava sul
volto.
Alla fine,
voleva bene a suo fratello.
*°*
Ephram e Jude
erano indaffarati a rimettere a posto la Sala Comune, che il giorno
prima aveva ospitato un festino prepartita.
Ammassi di
cuscini spiumati, coperte e tende, erano per terra, che coprivano il
pavimento, creando un mare di stoffa vermiglia e oro.
Erano stati
costretti dalla McGrannitt a riordinare la stanza, senza magia,
perché erano gli unici che aveva visto quando era entrata.
La sera prima
avevano festeggiato la vigilia della partita, tutti i Grifondoro ne
avevano partecipato: i più grandi erano rimasti svegli fino
a tardi, mentre quelli dei primi anni erano andati a letto.
Quando la loro
Capocasa aveva pronunciato la parola d’ordine per entrare in
Sala Comune, James, che l’aveva sentita, aveva spento le
luci, e tutti gli studenti si erano nascosti dietro poltrone e divani,
mentre Ephram e Jude cercavano sommariamente di mettere a posto.
Con un colpo
di bacchetta erano riusciti a riordinare, ma la mezzanotte era passata
da un bel po’, e la McGrannitt li aveva puniti, conscia che
centravano anche gli altri, che, però, con la sua vista
oramai diminuita, non era riuscita a vedere nemmeno alla luce della
bacchetta.
“Uff…
ma non potevamo mettere a posto dopo? Facciamo tardi!”
sbuffò Jude, infilando velocemente in una scatola i resti di
un bicchiere infranto.
“Ehi!
Quelli non vanno lì! Mettili nella spazzatura…
devi catalogare tutto, se vuoi fare più veloce” lo
rimproverò il fratello, battendogli il polso con la
bacchetta.
“Ohi!
Calmo, eh?” esclamò Jude, ritraendo la mani,
“… e poi, da quando te ne intendi?”
Ephram
scrollò le spalle e continuò ad ammucchiare i
cuscini, canticchiando e scostandosi le ciocche lisce e corvine dalla
fronte.
James scese
velocemente le scale, tenendosi alla ringhiera mentre scendeva, e
saltò gli ultimi gradini.
“Ehi,
voi! Cosa ci fate qui? È tardi!”
esclamò, battendo una mano sulla spalla di Jude, che
sbuffò.
Ephram scosse
la testa, allungando la mano per afferrare una bottiglia mezza piena di
burrobirra nascosta sotto un divano, quando James mosse rapidamente la
bacchetta e il fratello di Jude serrò le dita intorno ad una
bottiglia inesistente, che Potter stava facendo fluttuare sopra il
sacco dell’immondizia.
“Ehi,
tu! Ma come ti permetti?” lo rimbeccò
scherzosamente Ephram, storfinandosi gli occhi.
James gli fece
una linguaccia e con un Gratta e Netta riassestò rapidamente
tutta la stanza, sotto lo sguardo incredulo dei due fratelli Thomas.
“Maledetto
Cercatore! Non potevi svegliarti prima, porco Molliccio?”
esclamò Ephram, battendosi una mano sulla fronte e sedendosi
sul divano.
“Nah,
non mi sarei perso per nulla al mondo lo spettacolo di voi due
indaffarati a fare le pulizie di Primavera”
“Potter,
siamo ad ottobre…” sentenziò fredda
Emily Baston, scendendo le scale con la divisa perfettamente in ordine.
James fece una
smorfia e l’ignorò, senza guardarla neanche.
La ragazza
inspirò forte e strinse i denti, passandogli di fianco senza
dire più una parola, e salutando con un gesto della mano gli
altri due.
Appena fu
uscita dal buco del ritratto, Jude sbuffò e scosse la testa,
evidentemente contrariato dal comportamento di James.
“Non
ho capito cosa ti ha fatto di male… devi smetterla di
trattarla così, le hai appena salvato la vita…
non ti è saltato in mente che forse avrebbe voluto
ringraziarti?” lo accusò, ountandogli un dito al
petto.
Potter non
indietreggiò e roteò gli occhi.
“Ma
scusa, non hai visto come mi ha corretto? ‘Potter, siamo ad
ottobre’…” la imitò, muovendo
le dita.
“James!
Forse è l’unico modo che ha per avvicinare le
persone, non ci hai pensato?” esclamò Ephram,
leggermente alterato.
Gli dava
fastidio che il suo migliore amico facesse finta di non aver mai
conosciuto Emily Baston e la trattasse come se fosse un essere
insignificante.
Sapevano tutti
e tre che non era così.
Emily non era
scontrosa, solo che aveva non pochi problemi a relazionarsi con gli
altri, al contrario di suo fratello Sean e di James Potter, da quando
si era lasciata con quest’ultimo.
“Ma
non dire stupidate… lei è sempre stata
estroversa…” disse James, perdendo un
po’ di quella sicurezza che lo caratterizzava.
“Sì,
prima di quello…” osservò Jude,
guardando il ragazzo negli occhi.
Lui e suo
fratello si scambiarono uno sguardo indecifrabile, un misto tra
complicità e tristezza.
“Non
ti ripeteremo un’altra volta che sei stato un cretino, e che
non avresti mai dovuto farlo, ma almeno smetti di far finta che la
colpa sia sua! Lei ti ha lasciato perché tu l’hai
messa in condizione di lasciarti!”
James si
girò stizzito, cercando di ignorare quelle parole che gli
facevano male, gli pungevano il petto.
“Io…
non è vero…” mugugnò,
passandosi una mano tra i capelli.
“Si
che è vero! Non avresti dovu-” Ephram si
interruppe, vedendo Lily scendere dal dormitorio delle ragazze.
La rossa
indossava la divisa, non perfetta come Emily, ma guardabile.
“Ben
svegliata, Lilsie” la salutò James,
abbracciandola, come quando erano piccoli, mentre lei gli poggiava la
testa sul petto e sbadigliava, cercando di dormire ancora un poco.
Il fratello la
cullò per un po’, accarezzandole i capelli rossi.
Non avevano
mai litigato tanto, loro tre, più che altro dovevano rendere
felice Ginny quando Harry era in missione, e avevano preso
l’abitudine di non litigare quasi mai: se lo facevano,
andavano in una collinetta dietro la loro casa,
cosìcchè i genitori non li sentissero.
Non per questo
erano angeli, quando si picchiavano lo facevano di brutto, lui e Al, e
Lily era dovuta intervenire ogni volta, per calmare i bollenti spiriti
dei due Potter.
“Ehi,
Jamie, cos’è successo con la Baston?”
gli chiese Lily, alzandosi e prendendo un libro dalla sacca.
“Cosa?”
“Stanotte
piangeva… me l’ha detto Dominique”
spiegò, lisciandosi la camicia bianca.
James sembrava
stranito: non aveva mai visto Emily piangere.
“Niente,
l’altro ieri è tornata dall’Infermeria
ed era normale… non sarà niente di cui
preoccuparsi, vedrai” la rassicurò.
“O
almeno da parte mia…” sussurrò a
sé stesso.
*°*
Secondo Spazio Autrice: un grazie particolare a ninny (povera Emily
sì... anche a me è dispiaciuto tanto,
però.. e vabb'e, si rifarà più
avanti... grazie nins!), acdman
(grazie mille! ah, meglio tardi che mai, non ti preoccupare... ), Lill (non
t'immagini neanche quanto mi abbia fatto piacere il tuo commento
giuro, tantissimo! Dea? Altro che materasso, credo che l'asse del
parquet sia il suo nascondiglio preferito! ah, ho adorato Ginny
Grazie mille Lill, bacioni), AD23
(vuoi il flashback? Ci sarà, un
mini flash, ci sarà.. grazie), SakiJune (oh my
darling! Ci saranno i flashbackk, ci saranno... bacioni Saki**),
DilettaWCG (Anche tu! anche Tuuuu! ma certo una proud
Draco/Asteria shipper =) grazie Dils), Annaira
(oh, mia cara... lo so che l'adori e mi fa molto piacere... eh
sì, Ginny è grande! bacioni,
scappa scappa... tanto ti riprendo e ti faccio il lavaggio del cervello
per Graceee!)
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