Le 10 cose che fanno saltare i nervi alla donna media (e non solo)

di neverbealone
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Le 10 cose che fanno saltare i nervi alla donna media (e non solo)


All’ennesima battuta sciocca di suo marito sul fatto che quasi tutta la popolazione femminile soffra, secondo quella maschile, di isteria, Helen uscì dalla cucina sbattendo la porta (lasciando al consorte l’onore di riordinare), si rifugiò in camera e, dopo aver acceso il computer, diede libero sfogo alla sua creatività. Dopo un tempo indefinito, ecco il risultato. Voi che ne pensate?

Le 10 cose che fanno saltare i nervi alla donna media (e non solo):
1) l’amica, conoscente, sorella, cugina o rivale che mangia il doppio e pesa la metà;
2) guidare un qualsiasi mezzo di trasporto e non (tra i primi, ricordiamo auto, moto, pullman, aerei e transatlantici, nella seconda categoria rientrano invece carrelli della spesa e trolley);
3) le persone che pensano che il mondo non vada avanti senza sarcasmo;
4) dover partecipare ad una cena con i parenti;
5) dover preparare una cena per i parenti;
6) doversi sorbire i commenti sprezzanti dei parenti perché la cena non era di loro gradimento;
7) i supermercati in cui esiste una sola cassa (aperta) e dove devi aspettare in media mezz’ora in coda, nonostante la tua spesa consista in una scatola di mentine dal costo di 0,57 € IVA inclusa;
8) chiunque ti mandi un messaggio o un’e-mail scritti in una lingua indecifrabile che abbonda di numeri, segni di punteggiatura, “x” e “k” e pare non prevedere l’uso di vocali;
9) i libretti delle istruzioni di qualsiasi elettrodomestico o aggeggio elettronico (inutili, visto che sono scritti in una lingua indecifrabile che abbonda di numeri, segni di punteggiatura, “x” e “k” e pare non prevedere l’uso di vocali);
10) …
Donne di tutte le età, aggiungete al punto 10 il fatto che più vi fa arrabbiare in assoluto, la situazione che non definireste accettabile nemmeno se paragonata al naufragio del Titanic (love story con Leonardo Di Caprio esclusa) e, ultimo ma non meno importante, rideteci su!
P.S.: inutile dire che, quella sera, l’autrice scrisse come ultima cosa, a caratteri cubitali, il nome del(l’amato?) coniuge.




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