Hey, Catnip

di Hey Catnip
(/viewuser.php?uid=635906)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Image and video hosting by TinyPic




— Non era tua? —
— No — la sua voce è un sussurro appena udibile.
— Ma le bombe a scoppio ritardato erano..—
— Una mia idea, si — conclude lui — Ero distrutto, mi sentivo un mostro, responsabile della morte di bambini innocenti… e di Prim. Ma non potevo arrendermi così, dovevo scoprire la verità, per me, per te e per lei. Ho incontrato Beetee e insieme abbiamo iniziato a fare ricerche ma avevamo poco o niente su cui lavorare, quindi siamo tornati a Capitol City e ne abbiamo parlato con la Paylor che ci ha promesso il suo aiuto. Dopo qualche giorno ci ha inviato dei filmati in cui si vedeva lo scoppio di quelle bombe da diverse angolazioni. Li abbiamo esaminati tutti decine di volte, c’è voluto quasi un mese, ma alla fine abbiamo scoperto che il meccanismo di innesco era diverso da quello progettato da me e Beetee. Questo, però, non bastava a dimostrare che quelle bombe non fossero le nostre. Poi un giorno siamo stati convocati dalla Paylor, era riuscita a farci ottenere i permessi necessari per esaminare frammenti di bombe esplose e non. Così abbiamo continuato le nostre ricerche, giorno e notte, e alla fine, come hai letto, Beetee ha scoperto che i materiali di cui erano fatte quelle bombe non erano quelli usati da noi, neanche esistevano nei laboratori del 13. Non era la nostra bomba... non era la mia bomba — risponde Gale con voce tremante.
Me ne sto lì immobile a guardare il suo volte rigato dalle lacrime e a piangere a mia volta, incapace di dire anche solo un parola. L’unica cosa che riesco a fare è stringergli le mani e piangere ancora più forte.
— Scusa,Gale, scusa…—
— Non scusarti Catnip, non devi —
Rimaniamo lì a lungo, nel nostro posto segreto, come facevamo sempre e per un attimo sembra che nulla sia cambiato e che noi siamo ancora quei ragazzini disperati che si incontrarono anni fa nel bosco. Ma sappiamo entrambi che non è così.
—Cosa faremo adesso, Gale? — gli chiedo, la voce ancora roca per le lacrime versate.
Gale resta in silenzio, lo sguardo perso tra gli alberi, poi si volta verso di me e accennando un sorriso triste mi dice — Potremmo andare a caccia, se ti va —
Ed è quel sorriso un po’ triste e malinconico, ma carico di ricordi di giorni felici, a smuovermi, a risvegliarmi dal torpore in cui ero rimasta bloccata. A darmi la speranza che forse c’è ancora qualcosa che si può salvare.
Annuisco e ricambio il sorriso; sento i muscoli delle guance rilassarsi come non facevano da tempo.
— Andiamo, allora — dice alzandosi con la sua solita agilità.
Afferro la sua mano tesa e mi ritrovo al suo fianco a guardare i suoi grandi occhi grigi, nei quali sembra essersi riaccesa quella scintilla che solo stamattina era spenta.




Ecco il secondo capitolo! Lo so, è molto breve, ma vediamolo come un capitolo di "transizione".
Scusate se ci ho messo così tanto tempo a pubblicarlo, ma, non avendo ricevuto recensioni, mi sono un pò scoraggiata!
Poi per fortuna sono arrivate...poche si, ma buone! Spero vi piaccia!


Catnip




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2499431