Il bello e la Bestia

di bethrandall
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Neor correva con la sua sedia per il corridoio , Fea l’aveva mandato a chiamare ,lei era fin troppo indaffarata per badare ai due gemellini strepitanti.
 Giunto davanti alla porta aveva il fiatone. Le braccia stanche per aver spostato con troppa veemenza le ruote. Guardò la maniglia e con delicatezza spinse il battente per entrare. Kalth piangeva e Amina era arrabbiata ,seduta sul letto , con il suo vestitino tutto fiori e tulle. Ora che guardava con più lucidità la scena vide il vestito strappato in più punti , e un giocattolino di legno rotto. Ricostruendo la scena … Amina agitata, pur di rompere qualcosa aveva preso il giocattolo del fratello, che povero , al solito , era tranquillo nel suo angolo della stanza.  Avevano  tre anni, quasi quattro a dire il vero.  Non appena lo videro davanti l’uscio della porta smisero con la scena. Kalth allungò le mani verso il padre , pronto per essere consolato. Amina invece, si era totalmente girata , dandoli le spalle.
‘’ ehi , ehi ehi! Non fate così. Volete ascoltare una storia di papà?’’Le storie li calmava un sacco , e in quel momento , dopo quella tragica scena , poteva essere l’uncino barlume di salvezza.  Kalth si asciugò le lacrime  e sorrise, annuendo.  Amina non lo diede a vedere , ma Neor capì comunque che la sua figlioletta acconsentiva.
Si trasportò con la sedia vicino al letto e prese i due gemelli in braccio. Erano piccoli in effetti , bassi , ma nella norma , e poi erano leggeri. Li fece accomodare sulle sue gambe, ormai addormentate, non sentiva il peso , o i pizzicotti di Amina, ma almeno li permetteva di stare vicini e a contatto con lui. Cosa che non provava più  da molto tempo ormai. Nessuno più lo guardava in faccia , come ignorassero il suo difetto. E ne soffriva molto. Ma poi vedeva il sorriso felice dei suoi figli , curiosi di sapere il perché o come poteva vivere grazie a quella sedia. Accarezzò i capelli di Amina, mentre con l’altro braccio stringeva le spalle di Kalth , quel suo piccolo ometto , così astuto e acuto. Un po’ come lui. Bene, ora arrivava il momento difficile. Che storia raccontare? Era bravo a inventare, ma doveva prepararsi minimo una trama, e seduta stante non li veniva in mente nulla. Fu un lampo di genio, venuto a caso dalla bocca di Amina , che aveva fatto un verso simile al grr di un feroce animale. Sua madre diceva che quando era nervoso , da piccolo, anche lui  esprimeva il suo sentimento tramite versi , come fosse un feroce drago pronto a sputare fuoco , diceva.
Ed eccola sua madre. E pensò immediatamente a suo padre ,e a tutte le storie che li raccontavano. Onestamente era tentato di raccontare le avventure di sua madre e suo padre, ma anche se non poteva attendere più, i suoi gemelli erano dei bambini avrebbero capito ben poco. Ed eccola ,la trama. Come si delineava sempre di più nella sua testa.
‘’ papà? E alloa? Quando la acconti la stoia? ‘’
era sempre una dolcezza sentire le parole dei bambini , che a stento riescono a formare frasi fatte , quel loro accento così… semplice.
‘’eccola , mia dolce Amina. Una storia per tutte e tre’’
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C’era una volta, in un paese lontano della Terra del Sole , una splendida principessa. Ella era accecata da se stessa, e cercava puntualmente qualcosa o  qualcuno che  potesse riempire la sua vita dopo la tragica scomparsa del suo caro Maestro. Così divenne egoista, e pensò solo ai suoi beni e a quello che riusciva a possedere o che già possedeva. I suoi fedeli compagni, la ragazza Theana, e il suo devoto amico Lonerin , le stavano accanto , tentando in vano , di aprirgli gli occhi. Ma più il tempo passava , più la principessa si logorava nella sua disperazione , finendo per diventare  solo un oscura presenza che si girava nel  castello. Un giorno di tempesta, quando il cielo era divenuto nero , un brutto generale ormai deposto bussò alla porta del castello , chiedendo alla principessa di alloggiare in quel posto. Lei non accettò, perché oramai , il suo cuore così distrutto dall’ angoscia , non si  fidava più. Cacciò fuori l’uomo e li ordinò di non tornare , ma quest’ultimo si trasformò in un uomo diverso , dalla tunica rosso sangue , e sotto lo splendore di una stella cremisi la maledisse facendola diventare una bestia. Detto questo lui le consegnò una lettera , un pugnale , e infine una rosa. La lettera e il pugnale era l’unico ricordo ormai perso  del suo Maestro e dunque solo vedere quelle reliquie , il cuore si spaccava di dolore. La rosa era l’amore che lei non sapeva ricambiare. Il sortilegio dunque prevedeva che , se tutti i petali fossero caduti prima del suo ventesimo compleanno , senza che lei avesse fatto nulla , senza che lei avesse dato amore, sarebbe rimasta una bestia per sempre.



(angolo dedicato all’autrice della fan fiction : salve! Scusate in anticipo se storpierò di molto la favola della bella e la Bestia (intanto notiamo che ho già assegnato i ruoli in maniera indecente) , penso che sia l’unica storia che può realmente essere più simile alle ‘’Guerre’’.
dunque , come avrete già notato , io e SandButter ,abbiamo realizzato delle storie , prendendo spunto da antiche fiabe, e ci sembrava doveroso assegnare una fiaba anche alle Guerre . (Adhata: alice nel paese delle meraviglie ‘’ realizzata da me ‘’—Nihal : il mago di Oz’’realizzata interamente da SandButter’’ ) spero che questa nuova storia possa piacervi al pari delle precedenti , divertitevi , o almeno spero , e scusate ancora per i brani futuri,)
 




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