La mia vita insieme a te

di valeriaspanu
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-Dì mamma!-

-No, tesoro… papà! Papà è più semplice da dire, non trovi?-

O mio Dio. Eccoli qui. Davanti a voi, signore e signori, si ergono i temibili Peeta e Katniss Mellark, quest’ultima simbolo della rivoluzione che ha fatto cadere la dittatura di Snow. E da otto mesi genitori di una pulce con il nome di un’erba: gente strana, signori, se vi posso dare la mia opinione.

-Io non penso davvero che la possiate convincere in questo modo… Non dovrebbe parlare quando sarà pronta?-

-Ma dovrebbe già farlo!- esclama Katniss, innervosita. –E poi, Haymitch, che ne sai tu di bambini?-

Sbuffo mentre la leoncina, come io l’ho rinominata in gran segreto, si diverte a giocare con i riccioli biondi di Peeta. –Beh, comunque, io sono venuto qui per un motivo preciso: tenervi d’occhio il mostriciattolo per farvi andare alla vostra cena idiota, giusto?-

-Sei sicuro di poterlo fare, Haymitch? Non sei mai stato solo con Dandy- mormora Peeta, guardando la sua preziosa figlia.

-Va tutto bene, ragazzo! Voi siete vivi, no? Le oche sono vive da sei anni ormai!-

-Mia figlia non è un’oca, Haymitch!- sbraita Katniss. Se non fosse per quel vestito elegante che le segna il corpo diventato più femminile dopo la gravidanza, la prenderei per un maschio.

-Me la caverò dolcezza. Ora andate, prima di farmi impazzire! Io e la pulce staremo benissimo.-

Ma Katniss non vuole demordere. Prende in braccio la bambina che gioca con i suoi capelli per una volta sciolti e le bacia le guance paffute: alzo gli occhi al cielo e Peeta ride, togliendole la bambina dalle braccia e dandola a me.

-Peeta no… Haymitch! HAYMITCH ASCOLTAMI: a letto alle otto, hai capito?-

-VAI.- le dico io, spazientito mentre Peeta trascina la “ dolce” mogliettina fuori di casa, chiudendo la porta.

Dio grazie. Quando quei due mi avevano chiesto di fare da babysitter a Dandelion senza che ci fosse anche Effie con me, ero leggermente andato nel panico ma poi, la mia cara mogliettina, mi aveva indotto ad accettare la proposta visto che lei sarebbe stata a Capitol City per delle visite ancora per una settimana: “ così non ti sentirai solo”, mi aveva detto.

Guardo la bimba tra le mie braccia e noto che si diverte a fare le bolle di saliva con la bocca: quando esplodono, ride felice e cerca di battere le mani. Ridacchio anche io e la appoggio sul tappeto mentre la guardo giocare serenamente.

-Tsk, i tuoi genitori pensano che io non sappia badare a te. Figuriamoci!- dico, alzandomi e andando verso il frigo per prendere un po’ di birra: non penso che Everdeen sarebbe molto d’accordo ma mica ho intenzione di ubriacarmi, voglio solo rinfrescarmi un po’ la gola. –Nonno Haymitch ha tutto sotto controllo!-

Dandy mi guarda e mi sorride.

-Eimit….no no! No no Eimit!- mi dice ridendo.

La guardo per un attimo basito, pensando di essermi immaginato tutto: ma la leoncina continua a guardarmi con quei suoi pozzi azzurri ed esclama di nuovo “Nono Eimit!!”, ridendo contenta. Gattona verso di me e mi strattona i pantaloni, come fa di solito per giocare con me.

Guardo la bottiglia di birra che ho in mano e la butto nella spazzatura, prendendo la bambina in braccio. Gli occhi le tremolano e appoggia la testolina sulla mia spalla, addormentandosi in pochi minuti. Tiro su con il naso perché forse, ma solo forse, mi ha fatto commuovere.

Dio, Everdeen impazzirà appena lo verrà a sapere.

 

 

Salve <3 Eccoci qua, con questo piccolo progetto che riguarda la felice vita famigliare dei Mellark;) Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto e se avete richieste particolari per gli altri, idee, consigli, scene che vorreste vedere scritte, lasciatemi un commento:D un bacio enorme ragazzi!





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