Sono tornati alla spiaggia. Maret gliel’ha chiesto
espressamente. E’ tanto che non ci va, ha bisogno di sentire l’odore del mare.
Jesus cammina accanto a lei in silenzio,
non fuma neanche. Stranamente non ne sente il bisogno.
I lampioni illuminano la piazzetta circolare con la loro
calda luce arancione. Per accedere alla spiaggia
devono scendere le scalette di legno consumate dalle intemperie. Jesus si avvicina alla riva…è così
silenzioso quel posto adesso. Sente solo il lento sciabordio delle onde.
Chiude gli occhi e ascolta l’armonia placida che si ripete
incessante.
Maret non parla molto, si sta ancora chiedendo se ha fatto bene ad accettare il suo invito. Ma non si sente più sola adesso, anche i dolore è passato. Il senso di vuoto che provava ha lasciato
il posto ad una completezza che la spaventa ..perchè la rende quasi felice.
L’ avverte sempre quando sta vicino a
Jesus ..e stasera sembra essersi moltiplicata.
Si è sempre sentita sola Maret, anche quando viveva con la
zia o con MacMahon. Ma non le è mai piaciuto
piangersi addosso, sua madre lo faceva sempre quando il ‘ragazzo’ di turno la mollava..Maret
non l’ha mai sopportato. Le avrebbe voluto gridare
“guarda con che idiota stai uscendo!” invece taceva e si limitava a porgerle
l’ennesimo fazzoletto asciutto.
Dopo una full immersione nel disagio
esistenziale, a 18 anni decise che non sarebbe mai diventata come lei ed
escluse le persone dalla sua vita. Cara mammina,
sei stata un vero esempio! Hai corazzato il mio
istinto di sopravvivenza, con le tue continue tragedie!
Sbuffa, dandosi della sciocca..non ricominciare con la
storia dell’affetto materno mancato! La sgrida la sua solita voce severa nel
cervello.
Ma per una volta Maret non la vuole
ascoltare. Non è sola stasera…c’è Jesus.
Sembra quasi che il mondo abbia un posto anche per lei,
quando le sta vicino.
Gli lancia un’occhiata, sta
osservando il mare da un bel po’ di tempo. Lo vede voltarsi verso un gruppo di ragazzi, in circolo
attorno ad un falò.
Maret li guarda..si stiano divertendo un mondo; sono ubriachi fradici e
qualcuno si sente male..tuttavia la festa continua
tra le risa e i lazzi.
Il vento si alza, Maret rabbrividisce e si stringe nel
cappotto ..doveva restarsene a letto.
..con lui…
Jesus le si avvicina, non la tocca.
Sà che
Maret lo odia quando lo fa “Come stai?”
Il suo sguardo è preoccupato, pensa
la ragazza un po’ stupita. Attende un po’prima di rispondere..
ha ancora quel groppo in gola che non la fa parlare.
“Bene..” sussurra mentre si
allontanano dagli schiamazzi. E’ quasi un delitto parlare in quel luogo..rovina
l‘atmosfera..
Trovano una barca rovesciata e ci si siedono sopra.
La sabbia scricchiola dolcemente sotto le loro scarpe, Maret inspira l’aria fresca con piacere.. ma le fa male il petto..le
viene ancora da piangere, ma non lo farebbe mai davanti a lui.
Jesus non trova un’ argomento di
conversazione e si limitano a starsene in silenzio, uno di fianco all’altro.
Un’ improvvisa imprecazione fa girare Maret di scatto.
“Ahio!Ma che cavolo..!” una bottiglia rotta. Con tutto lo spazio che c’è, Jesus
è riuscito a metterci la mano sopra.
Il sangue rosso che esce dalla ferita riscuote Maret dal suo
torpore..il
sangue..lei odia il sangue, per quello è così rapida
nel suo lavoro.
Resta un attimo a guardare il liquido che fluisce dal palmo
tagliato e le torna in mente zia Lizze.
Jesus fruga in una tasca in cerca di un fazzoletto. Peccato
non ne abbia mai appresso. È sbadato su certe cose,
sua madre lo prendeva in giro ogni volta che usciva e
tornava dopo due minuti a prendere le chiavi di casa.
Maret apre la borsa : a differenza del suo capo ha di tutto con sè. Da quando le hanno sparato
addosso, ha scoperto le meraviglie del disinfettante spray.
“Allunga la mano “ gli dice tranquilla.
“Ti porti quella roba appresso?!” le chiede stupito, mentre
una sensazione di freschezza gli aggredisce la pelle.
“Certo..per ferite, tagli..pallottole
vaganti..” mormora afferrando un fazzoletto e togliendo
il sangue in eccesso.
E’ distratta mentre fa quel lavoro, non si è mai accorta di
avere le mani così piccole..inadatte a reggere una pistola di grosso calibro.
..sono
le sue che sono troppo grandi ..
Maret arrossisce
: ricorda benissimo le chiacchiere maliziose con le amiche. Quando aveva 16 anni ci credeva veramente nell’amore e la
sua teoria ancora non si era sviluppata del tutto. Le mancava qualche
tassello…e poi, eccolo là! Signori, squillino le trombe, arriva Tommy , il ragazzo più carino del
liceo. Le era piaciuto subito. Il suo primo e ultimo amore.
Un grandissimo idiota.
Ha la mano così calda..pensa mentre il fazzoletto le scivola distrattamente e va a
finire sulla sabbia. È inutilizzabile adesso. Maret fa una smorfia.
“Dai, lascia perdere” le dice accomodante, fin troppo
stupito della sua gentilezza “non morirò certo per un taglietto.”
Però gli piace che Maret si preoccupi,
almeno apparentemente.
“Non potrai lavorare per un po’ “ mormora tranquilla, togliendosi
il foulard di seta dal collo e usandolo come fasciatura di emergenza.
“No..Maret..” sussurra incredulo…
Addirittura?!
“Al prossimo incarico mi pagherai di più “ dice soddisfatta,
trattenendogli la mano più a lungo del necessario.
Jesus la guarda negli occhi e Maret
non sa come comportarsi. Lo lascia andare lentamente..le sue mani sono di nuovo
fredde adesso..e vuote. Non è piacevole. Se le mette in tasca cercando un po’ di calore.
Non è la stessa cosa.
Jesus guarda il foulard che gli ha stretto intorno..c’è il
suo profumo sopra.
“Sai che ci vorrebbe adesso? Un po’di musica..” sussurra Maret all’improvviso.
Jesus si volta verso di lei e la guarda incredulo. Non ce la faceva così
romantica!
..lei
è molto di più…
“Vieni con me” le dice allungandole l’altra mano.
Maret la guarda incerta. La stringe dopo un po’ e ritrova
quel calore meraviglioso.
Lasciano la spiaggia a piedi , Maret
si sente bene, è piacevole quel tipo a volte.
..molto
piacevole..
Camminano a lungo, Jesus non le lascia
mai la mano.
Maret si sente di nuovo una ragazzina. Le piace ..anche troppo. Si scioglie dalla sua stretta leggera.
Jesus non dice niente, neanche la guarda.
È già tanto che gliel’abbia permesso fino a quel momento.
Arrivano su un ponte.
Una musica lenta e seducente.
Un blues che si leva nell’aria..morbido e avvolgente come
una coperta calda.
Maret lo adora ma non lo dice a Jesus.
Lui si avvicina all’uomo e gli lascia una mancia generosa.
La ragazza si appoggia al parapetto di marmo freddo e chiude
gli occhi..è ipnotizzante quella melodia, ti fa venire voglia di
ballare ..
Jesus nota il sottile movimento che fa con la testa. I
capelli si muovono leggeri attorno al
suo viso. La vede sorridere e ne resta un po’ scombussolato.
“Bellissima” sussurra Maret,
poggiando i gomiti sul parapetto e tenendo il ritmo.
Improvvisamente il vento fresco non la accarezza più. Sente
un calore piacevole dietro di lei.
Jesus le porge la mano con un sorriso invitante.
Maret è un
incerta..vuole ballare con lei? Perché no..in
fondo cosa vuoi che succeda? si dice ingenuamente
Si stringe a lui e si sente bene..troppo.
Ha un profumo così buono. Le ricorda i pomeriggi passati con
zia Lizze a infornare biscotti al cioccolato. Il suo
abbraccio è avvolgente..un senso di calore e protezione, come non provava da tempo
la ghermisce violentemente e la lascia scombussolata.
Si stringe ancora di più a Jesus e
si lascia dominare da quell’emozione privata. E’ solo
sua, non ha paura di goderne, non può farle del male, ne è
certa.
Una cosa così piacevole non può ferirti.
La musica è malinconica e struggente..sembra ti scavi dentro,
sfiorandoti con le sue dolci dita..ti accarezza..è così insinuante…
Maret si sta
commuovendo, non riesce a sopportare quel calore, quell’armonia.
Si irrigidisce e Jesus la sente tendersi contro di lui
“ehi..” le sussurra dolce, accarezzandole i capelli. Maret
si scosta da lui ..ha gli occhi gonfi di lacrime.
“Maret.. “ sussurra piano quando una
lacrima le cade sul cappotto. Una gocciolina sola, le altre si perdono sul viso della ragazza,
La abbraccia con forza, stringendola contro di sé . Maret affonda il viso nella sua spalla. Ne ha bisogno.
Quando si calma non riesce a respirare.
Si vergogna da morire.
Jesus guarda il capo clinato e si sente rimescolare dentro “ehi…”
le sussurra dolce “se lo sapevo, non ti ci portavo qui!” Le accarezza una
guancia con delicatezza, soffermandosi più del necessario.
Maret tiene gli occhi chiusi, assaporando
quella sensazione deliziosa che si propaga lungo il collo.
..non
smettere, continua..
Vuole essere carino con lei. Maret lo apprezza. Annuisce
appena ma vorrebbe sprofondare per l’ imbarazzo.
Improvvisamente la musica cambia, il sax intona una musica
arrangiata ..Barry White.
È leggermente meno struggente dell’altra. Maret non la
riconosce.
Jesus sa che significa..ne ricorda solo pochi pezzi. Non le rivela il suo vero
significato. Se lo sapesse scapperebbe a gambe legate.
Le note di “Just the way you are”
si levano vibranti, non suona poi male, pensa Jesus continuando a stringere il
corpo di Maret..da quanto
tempo lo voleva fare?
I need to know that you will always be
The same old someone that I knew
What will it take till you believe in me
The way that I believe in you.
I said I love you and that's forever
And this I promise from my heart
I could not love you any better
I love you just the way you are
Maret si lascia cullare a lungo..è una
canzone d’amore, pensa sentendola entrare dentro di sè.
Le fa sempre quell’effetto, il sax.
Quando la musica finisce, Jesus
continua a stringerla..ha voglia di sentire il suo profumo, quello vero.. non la
costosa fragranza che sente penetrare nelle narici. La sua pelle bagnata dopo una doccia calda.. prima
che indossi la solita maschera da strega.
“Ci facciamo una cioccolata calda?”
Ha usato appositamente quel tono spensierato..è troppo
pensare a lei che fa la doccia! Gli viene voglia di trascinarla a casa sua..
..per
fare l’amore tutta la notte..
La sta già stringendo troppo, ma lei non se ne lamenta.
Forse non se n’è accorta..o forse..
Maret ride alla domanda, guarda l’orologio
: è quasi mezzanotte “a quest’ora?
“Se fai la brava ti concedo anche la
panna montata” le propone strizzandole l’occhio. Maret alza lo
sguardo, le viene da ridere.
…dio, quant’è bella
adesso..
Quegli occhi lucidi, le guance arrossate..ha voglia di riempirla di
baci..si, lo vorrebbe proprio fare.
Con galanteria le offre il braccio. Maret sorride..non
l’ha mai vista sorridere così.
Mentre camminano per la strada
incrociano una coppietta che litiga “non arriveranno mai ai nostri livelli” le
dice in tono complice, facendola scoppiare a ridere “meno male che non siamo
una coppia!” esclama Maret tacendo subito dopo.
..già…non
siamo una coppia..
Jesus sta pensando la stessa cosa in quel momento. Ha voglia
di stringerla nuovamente; il vento forte che si alza e la fa rabbrividire gli da l’occasione giusta. Maret si ritrova il suo braccio attorno
alle spalle. Non dice niente ma si sente morire di imbarazzo.
Gira la testa per un attimo, lui fa lo stesso..sente
il suo respiro sul viso e resta a fissarlo, con lo stomaco che si agita
violentemente.
Jesus si ferma : o la bacia adesso
o mai più!
“Scusa..” mormora a disagio, sciogliendosi
dalla sua stretta e allontanandosi un pò.
Un’imprecazione dentro di sé.
Non importa quanto ci vorrà, prima o poi
riuscirà a conquistarla, dovesse impiegarci una vita!
Sono seduti in un bar adesso..uno dei pochi aperti a
quell’ora di notte. Maret sorseggia la sua cioccolata con una faccia
paradisiaca. Dovrebbe berla più spesso, la fa sentire
bene.
Jesus la guarda di sottecchi, sembra un
bambina felice.
..ci
vuole tempo..
Maret
lo osserva per un attimo e capisce che non è la cioccolata a farle quell’effetto..è lui.
“Come’è la tua?” le domanda
gentile.
“Come la tua” risponde Maret allontanandogli il cucchiaio
dalla tazza “provengono dalla stessa scatola ..e non ti
azzardare a fregarmi la cioccolata! Posso diventare molto pericolosa se tocchi
questa delizia!” lo minaccia scherzosamente.
..ma
ne varrà la pena..
“Che altro ti piace?” le chiede d’un
tratto, poggiando una mano sulla guancia e inclinando la testa.
“Perché lo vuoi sapere?” domanda sorniona,
sorseggiando con cautela la bevanda calda. Si è già scottata la punta della
lingua prima e l’ha presa in giro 10 minuti filati.
“Così..”
..voglio sapere tutto
di te..
“Lo sai ..sai dove abito, chi
frequento..che lavoro faccio” gli risponde vaga.
“Non so niente di te “ le dice con uno strano tono di
voce.
Maret lo guarda a lungo..è indecisa. Se gli rivela
qualcosa del suo passato potrebbe anche usarla contro
di lei. “stai invadendo la mia privacy” gli dice d’un tratto
dura.
..non
lo farebbe, lo sai..
Jesus solleva le mani in segno di resa. In meno di un
secondo, Maret è riuscita ad innalzare un muro di 20 metri fra loro due. Ci
resta male..molto.
Guarda di lato : due ragazzi si
stanno imboccando a vicenda..ma stasera ci sono solo
coppie in giro?! Si domanda un po’scocciato.
“Mi piace il gelato alla vaniglia”
Jesus si volta e la guarda. Maret fa finta di niente, non sa
perché gli ha risposto..neanche con Lyse parla mai dei
suoi gusti. Forse perché era stato così carino con lei…
E’ gia qualcosa, pensa l’uomo
tranquillizzato.
“E tu?”
Alza lo sguardo. Maret lo scruta con una strana espressione.
“Crème caramel” risponde finendo
di bere la sua cioccolata.
“Stanno bene insieme..”mormora
Maret con tono indecifrabile, giocherellando col cucchiaino. “Già..”
Il locale deve chiudere, gli avventori
escono in silenzio. E’ finita la serata e Jesus sa che non ce ne saranno
altre.
La accompagna a casa. Fanno la strada lentamente. Maret è
inquieta. La prospettiva di tornare nel loft
sola non le piace.
..io
adesso.. vorrei..
Quando arrivano sulla porta, Maret
tentenna. Resta a lungo con la chiave infilata nella toppa..
“Senti..”
Jesus la guarda ..sta per dirgli
quello che pensa?
“Grazie..” sussurra la ragazza. Le si è formato un groppo in gola e non riesce a dire altro.
L’uomo le sorride.
..e
che ti aspettavi? che ti invitasse a casa sua?
Le da le spalle. Deve tornare alla
spiaggia a prendere la macchina.
“aspetta..”
Jesus si gira col cuore in tumulto. Maret scende i tre
scalini di corsa e si ferma di scatto..ma che diavolo stavo per fare?! Inventati qualcosa, sta
facendo la figura della stupida!
“Si?” le chiede avvicinandosi
leggermente.
…chiedimelo…
“per il foulard..non ti preoccupare…” Quella sciocchezza è la prima cosa che
le viene in mente.
..resta qui…
“Non mi preoccupo” le risponde con uno strano presentimento..gli
sembrava quasi che stesse per dirgli qualcosa..o per
fare qualcosa.
La saluta con un cenno della mano e se ne va a piedi..deve
fare un mucchio di strada.
Dovevi rimanere,
idiota!
Maret lo guarda allontanarsi, appoggiata allo stipite…le è
mancato il coraggio..