L’importanza della luna
Salve a tutti. Questa è
la prima volta che scrivo di Sailor Moon e non pensavo che avrei mai pubblicato una storia. Per
quanto mi piace l’anime e manga, trovo che sia un po’ complicato gestire tutti
i personaggi che compaiono, o almeno per me lo è, ma ho voluto provarci lo
stesso.
Probabilmente il
personaggi non sono tutti IC, soprattutto Usagi, ma per quanto riguarda lei, l’ho voluto fare di
proposito.
Avverto che alcune cose
potrebbero non coincidere con il manga o anime, ma anche questo è puramente
voluto.
Qui sotto riporto
i nomi italiani dei
personaggi nel caso qualcuno non conoscesse quelli giapponesi:
Usagi=Bunny
Ami=Ami
Rei=Rea
Makoto=Morea
Minako= Marta
Mamoru=Marzio
Milord=Tuxedo Kamen
Haruka: Heles
Michiru=Milena
Hotaru=Ottavia
Setsuna= Sidia
Shingo=Sam
Bhe vi auguro buona lettura.
Ciau.
Capitolo 1: L’inizio di tutto
Usagi era giù di morale. Era stata appena
rimproverata dai suoi genitori, dopo che questi erano tornati dall’incontro genitori
e insegnanti del suo liceo.
Usagi aveva sempre studiato poco, in
quanto non amava stare chiusa in casa sopra una marea di libri, ma in quel
periodo i suoi voti erano calati ulteriormente e la bocciatura quell’anno era davvero vicina.
Era nella sua camera
dopo che la madre l’aveva costretta a fare i compiti, ma la ragazza sebbene
facesse di tutto per concentrarsi, non ci riusciva. Per la testa aveva ben
altro e più precisamente, l’ultimo nemico che minacciava la terra e soprattutto
lei…tanto per cambiare. Questa volta non solo la terra era sotto attacco, ma
anche la luna e questo le creava ulteriori problemi in quanto strettamente
legata al satellite.
Un alone scuro
avvolgeva la luna e quella forza oscura le dava la sensazione di soffocamento.
Erano diversi giorni
infatti che la ragazza si sentiva strana.
A causa dei sogni di
Rei, delle sensazioni delle outhers Sensi e delle
profezie di Sailor Saturn,
alle guerriere era ben chiaro che i nuovi attacchi puntavano a eliminare
l’ultima erede del Silver Millennium, per vendicarsi
di un terribile affronto subito nel passato.
I ricordi del regno
della luna, erano ancora confusi nella mente di Usagi.
Ricordava qualche
momento della sua vita a corte, della sua morte a causa dell’attacco della
regina Periglia, ma non aveva ricordi di altri nemici
che li avessero minacciati, nè la regina Selene
gliene aveva mai parlato quei pochi momenti in cui si erano incontrate.
Quindi il nuovo nemico
era un mistero e non sembrava volersi mostrare, attaccava e basta, come se volesse
prendere Usagi per sfinimento o semplicemente
torturarla.
Le guerriere non
potevano fare molto, oltre a combattere gli automa che venivano inviati e
resistere agli attacchi di una delle servitrici del misterioso nemico. Avevano
fatto ricerche, ma non avevano trovato niente che potesse condurle alla base
segreta dell’avversario. Avevano troppe poche informazioni.
Con questi pensieri in
testa, Usagi lanciò la matita a terra e, sconsolata,
appoggiò la testa sui libri.
Luna guardò la ragazza
con aria preoccupata. Lei era la prima a ricordare a Usagi
che il suo compito era quello di studiare, ma sapeva del brutto periodo che
ella stava passando.
La ragazza di quei
tempi aveva perso il buon umore e quel suo carattere allegro ed euforico che la
caratterizzava.
Vi era già stato una
sorta di cambiamento nel carattere di Usagi, dopo lo
scontro con Galaxia. Non era uscita illesa da quella
battaglia, non dopo aver visto morire tutte le sue amiche e aver perso l’amore
della sua vita. Vi era stata una sorta di maturazione.
Anche se cercava di
essere la Usagi di sempre, quella esperienza l’aveva
segnata nel profondo e non poche erano le notti
in cui si svegliava terrorizzata
da incubi che le rivangavano quanto accaduto.
Ci pensava Luna a
calmarla in quei momenti e la mattina dopo Usagi
indossava la maschera della ragazza spensierata che tutti conoscevano,
per non far preoccupare i genitori, sebbene il
dolore provato non abbandonava i suoi occhi.
“Forza Usagi, vedrai che si risolverà anche questa!” disse la
gatta, cercando di incoraggiare la ragazza.
Usagi alzò la testa e sospirando disse
“Non sono pronta per un’altra battaglia Luna, io…i ricordi di Galaxia sono troppo vivi nella mia mente. Se dovesse
succedere nuovamente qualcosa di brutto alle mie amiche o a Mamoru,
io…io impazzirei!”
“Usagi,
posso capire quello che hai provato, ma non ti poi tirare indietro. Sei una
guerriera Sailor e come tale ti devi comportare!”
disse Luna.
“Lo so, lo so. Non è
il caso che tu me lo dica. Non mi sto tirando indietro, ho solo detto che non
sono pronta e ho paura di fallire!” disse Usagi,
prendendo un respiro profondo.
“Sono sicura che ci
riuscirai, hai le tue amiche ad aiutarti, insieme batterete anche questa
minaccia. Non sei sola!” disse Luna.
“Forse riusciremo a
sconfiggere il nemico, ma…dubito di riuscire a rimettermi in pari con la
scuola. Quest’anno mi sono lasciata troppo andare!”
Luna non sapeva cosa
dire. Ripeterle che non era colpa sua non le sarebbe servito a niente, anche
perché non poteva raccontare ai suoi genitori e insegnanti chi fosse realmente
e quindi sperare che in quel frangesse chiudessero un occhio. Sapeva anche che
le preoccupazioni che stava affrontando Usagi,
preoccupavano anche le altre, sebbene in modo minore. Avevano spesso a che fare
con i nemici e questo distoglieva tutte quante dai loro doveri scolastici, Ami
compresa. Quest’ultima però riusciva comunque a
mantenere una media alta grazie al suo genio. Rei e Makoto
erano messe male, ma non rischiavano ancora la bocciatura, mentre Minako era nella stessa situazione di Usagi.
“Luna, quando ero Serenity come me la cavavo nello studio?” chiese
improvvisamente Usagi.
“Non amavi studiare
nemmeno allora, ma comunque non te la cavavi male!” disse Luna ricordando i
tempi passati.
“Davvero? A volte
vorrei aver mantenuto certe qualità della mia passata me stessa. Se me la
cavavo, perchè ora no? E purtroppo anche se ricordassi qualcosa del mio
passato, dubito che quanto studiato, mi aiuterebbe al momento!” disse Usagi sconsolata.
“Lo credo anche io!”
disse Luna sorridendo “Quando eri Serenty non
esisteva tutto quello che voi giovani studiate al giorno d’oggi!”
Usagi sbuffò nuovamente e si prestò a
raccogliere nuovamente la matita e provare a mettersi di nuovo a studiare.
“Dai, ti aiuto io.
Però che non diventi un’abitudine!” disse Luna saltando sulla scrivania.
All’ora di cena Usagi scese al piano di sotto e si sedette a tavola. Ikuko servì la cena, accertandosi prima che la figlia
avesse svolto i suoi doveri scolastici.
“Bene, voglio che da
oggi fino alla fine dell’anno, tu rientra a casa subito dopo le lezioni e ti
metta in regola con gli altri tuoi compagni. Non uscirai con le tue amiche fin
quando non sarò io a consentirtelo e potrai invitare a casa solo una di loro
per darti ripetizioni. E soprattutto niente Mamoru,
intesi?” disse la madre di Usagi con tono duro.
“Ma mamma, non
posso…io…” cominciò Usagi sapendo di non poter
obbedire alla madre, a causa di forze maggiori.
“Intesi?” chiese
nuovamente Ikuko guardando duramente la figlia.
Usagi annuì tristemente e continuò a
mangiare in silenzio.
La cena, una volta
rumorosa, era riempita solo dalle notizie del telegiornale, che come al suo
solito, forniva a tutte le famiglie della regione, notizie alquanto allarmanti.
“Passiamo ora all’ultima notizia riguardante il nostro
satellite. Ancora misteriose sono le cause del suo improvviso offuscamento.
Alcuni teorici sostengono che la luna si stia allontanando molto velocemente
dalla sua solita orbita, facendo si che la sua luce ci appaia meno luminosa.
Non sappiamo quali possano essere le conseguenze per il nostro pianeta se la
luna dovesse improvvisamente perdersi nello spazio. Alcuni scienziati ritengono
che questo non accadrà, altri sostengono che dobbiamo prepararci a improvvisi
cataclismi come i maremoti e alzamento delle maree e
a un continuo oscillamento dell’asse terrestre.
Vi terremo aggiornati sulla situazione, grazie per la vostra
attenzione!”
“Certo che questa
storia mette i brividi! La luna che scompare, non voglio nemmeno pensare a
quali catastrofi andremo incontro!” disse Kenji, il
padre di Usagi.
“Secondo me è opera di
alieni e Sailor Moon e le
altre guerriere lo combatteranno fino alla morte se è necessario, ma ci
salveranno!” disse Shingo, turbando Usagi, che un’eventualità del genere non voleva nemmeno prenderla
in considerazione…non di nuovo.
Usagi posò la posata nel piatto, avendo
improvvisamente perso l’appetito. Si alzò da tavola, ma prima che potesse
recarsi nella sua stanza, il campanello suonò. Andò ad aprire e si trovò
davanti Mamoru e Chibiusa.
La bambina, tornata dal futuro, infatti aveva passato il pomeriggio con il
ragazzo e aveva avuto il permesso di stare con lui fino a tarda serata.
“Ciao Mamoru, ciao Chibiusa!” disse Usagi con poca enfasi, cosa alquanto strana da parte sua. I
due interpellati si scambiarono uno sguardo confuso prima di chiederle cosa
avesse. Usagi scosse la testa, non avendo voglia di
rispondere, ma questo suo atteggiamento fece preoccupare ulteriormente i due.
Non poterono però porle altre domande che la madre di Usagi
intervenne.
“Chibiusa, entra in
casa per favore!” disse alla piccola prima di rivolgersi a Mamoru
“Ti ringrazio di averla accompagnata a casa, ma Usagi
è in punizione per il suo andamento scolastico e le ho proibito di vederti fino
a nuovo ordine!”
“Cosa, ma…” cominciò Mamoru per poi essere interrotto dalla donna.
“Sei un bravo ragazzo Mamoru e mi dispiace, ma devo far capire a mia figlia che
la vita non è un gioco. Deve crescere e smettere di comportarsi come una
bambina!”
Mamoru e Chiubiusa
osservarono Usagi, la quale aveva la testa china e
stringeva i pugni con forza.
Il ragazzo avrebbe
voluto dire qualcosa, aiutarla, ma venne sorpreso quando vide Usagi tenersi il petto e cadere sulle ginocchia in preda a
un forte dolore.
Mamoru la sostenne immediatamente urlando
il suo nome, facendo trasparire dal tono della sua voce la sua preoccupazione.
Ikuko si chinò anch’essa cercando di
portare soccorso alla figlia e il
continuo urlare il nome di Usagi, attirò l’attenzione
anche del padre e del fratello della ragazza.
“Usagi,
tesoro cosa ti succede?” chiese Kenji spaventandosi a
vedere a terra la sua bambina.
La ragazza aprì
lentamente gli occhi e guardando al cielo, li spalancò terrorizzata. Chibiusa segui il suo sguardo ed ebbe la sua stessa
reazione.
“Guardate la luna!”
urlò la bambina indicando il satellite.
Nessuno poteva credere
ai propri occhi, non avevano mai assistito a niente del genere. La luna,
diversamente da come avevano appena detto in televisione, era molto vicina,
quasi da poterla toccare e quanto stava avvenendo sulla sua superficie, era ben
visibile a tutta la parte della terra che in quel momento non era illuminata
dal sole.
Diverse meteoriti
stavano colpendo ripetutamente la superficie del satellite, creando nuovi
crateri.
Mamoru strinse la mano di Usagi, vedendola stringere gli occhi e trattenere il
respiro come a voler far calmare il dolore che al momento provava.
“Dobbiamo portarla in
ospedale?” chiese Shingo, non riuscendosi
a spiegare il malessere della sorella.
Mamoru la sollevò e la prese in braccio
“No, non credo. Penso sia solo un malore dovuto allo stress di questi giorni. Usagi mi ha raccontato di essere alquanto agitata
ultimamente!”
Ikuko e Kenji
gli credettero, pensando che lo stress fosse dovuto
alla scuola.
Usagi nel frattempo si era addormentata e
sebbene il suo respiro fosse ancora un po’ affannoso, sembrava dormire
tranquilla.