Questa volta vi voglio stupire.... quindi
ATTENZIONE:
oltre un
nuovissimo e rapidissimo aggiornamento di questa fic, vi annuncio che
ho iniziato a scriverne un'altra ....
generalmente non è nel mio stile iniziarne una nuova quando
ne ho un'altra in corso, ma scrivendo questo capitolo mi è
venuta un'ispirazione incontrollabile e alla fine l'ho dovuta iniziare.
Vi chiedo di leggerla e dirmi che cosa ne pensate....
Ma intanto che
ci sono vi do uno spoilerino qui...ah ...ovviamente è una SASUNARU
Anticipazione:
Una amicizia che cresce e si consolida con gli anni, i primi amici, le
prime feste, i primi compleanni tra amici, le prime cotte e i primi
amore. Racconterò la crescita di due comunissimi bambini, la
loro adolescenza e la loro maturità , attraverso episodi di
vita quotidiana, cercherò di descrivere l'evoluzione dei
sentimenti e dell'amore. La nascita di amori impossibili e di relazioni
"illecite"...Voglio mostrare il risveglio che ognuno di noi ha avuto
durante il passaggio dall'infanzia all'adolescenza/pubertà,
per concludersi nell'età adulta.
Una amicizia che
diventa amore ed episodi che ti sconvolgono la vita.... la storia
avrà come filo conduttore un amore illecito, tra un adulto e
un adolescente, che cambierà la sua vita e quella di chi lo
circonda.
Bambini…
Una
bella donna dai lunghi capelli rossi e gli occhi azzurri
come il cielo camminava lentamente lungo i viottoli del parco pubblico,
tenendo
per mano un bambino di 6 anni, dai capelli color dell’oro e
gli occhi più
chiari ed intensi di uno specchio d’acqua.
Il
bambino trotterellava felice accanto alla madre e lei gli
sorrideva di rimando, formando, insieme, un quadretto di dolcezza
indescrivibile.
-Nachan,
vedo che oggi sei particolarmente felice di venire
a giocare al parco- disse la donna con dolcezza.
Il
bambino si limito ad annuire con il capo, sfoggiando un
enorme sorriso trionfante.
-Come
mai?- chiese lei curiosa.
-Perché
oggi sono io il re- disse lui tutto gongolante.
-
Wow, allora io sono la mamma di un re- disse lei con un
sorriso
-Si-
disse soddisfatto il bambino.
-Allora
anche io sono diventata una persona importante-
-Si,
sei la mia regina-
A
quella risposta la donna scoppiò a ridere
-Caro
non posso essere la tua regina, io sono la tua mamma.
La tua regina sarà la donna che sposerai- gli
spiegò lei dolcemente
-Lo
so, infatti io sposerò te- sentenziò lui
convintissimo,
facendo nuovamente ridere la madre
-No
caro, un giorno incontrerai la persona giusta alla quale
chiederai di diventare la tua regina- disse lei con lo sguardo sognante
ricordando le meravigliose emozioni che aveva provato la prima volta
che aveva
conosciuto il “suo re”.
-No,
io voglio solo te- disse il piccolo sfoggiando un
piccolo broncio.
La
mamma, intenerita, lo prese in braccio e gli diede un
piccolo bacio sulla fronte.
-Un
giorno arriverà quella persona, che ti riempirà
il cuore
di emozioni, amore ed affetto e sarà il momento
più triste della mia vita
perché ti porterà via da me- disse con commozione
e un velo di tristezza nella
voce.
Il
bambino, invece, non riuscendo a comprendere bene il
discorso della madre, si limitò a guardarla confuso.
Lei,
vedendolo con quell’aria smarrita, le scappò un
sorriso
e, in parte sollevata, disse
-Fortunatamente
prima che quel giorno arrivi dovrà passare
molto molto tempo-
-Mamma?-
-Si?-
-Voglio
scendere- disse il piccolo iniziando a scalciare per
liberarsi dalla presa della madre, la quale lo posò
dolcemente a terra.
Lui
la guardò felice e fece un saltello sul posto, per poi
prenderle una mano ed iniziare a trascinarla.
°°°°°SasuNaru°°°°°
Quando
Kushina e Naruto arrivarono al centro del parco,
trovarono l’area giochi gremito di bambini.
Intorno
al grande spiazzo rotondo vi erano numerose panchine
sulle quali le madri si sedevano per chiacchierare e non perdere di
vista i
propri figli.
Ad
un tratto Kushina si sentì strattonare e vide il figlio
che tentava di liberarsi dalla sua ferrea presa per andare a giocare.
Come lo
lasciò lo vide iniziare a corre verso un gruppo di bambini,
che vedendolo,
avevano iniziato a sbracciarsi per attirare la sua attenzione.
Ma
prima che scomparisse Kuschina lo chiamò
-Naruto…
non ti sei dimenticato niente?-
Il
bambino si fermò, ci pensò un attimo, per poi
battersi la
manina sulla fronte e correre verso la madre, che nel frattempo si era
inginocchiata.
Naruto
le circondò il collo con le esili braccine e
velocemente gli diede un bacetto sulle labbra, per poi correre verso la
direzione che stava seguendo prima.
Kushina
lo vide allontanarsi e, come al solito, si avvicinò
ad una panchina vuota ed iniziò ad osservarlo mentre giocava.
-Suo
figlio è molto bello, sembra un angelo- gli disse la
signora anziana che occupava la panchina.
-La
ringrazio- disse la donna con un sorriso di gratitudine
– assomiglia tutto a suo padre-
L’anziana
osservo il bambino biondo per poi dire
-Deve
essere un uomo molto bello, però assomiglia molto
anche a lei-
-Già,
da me ha preso soprattutto il carattere, l’energia e
il modo di fare-
La
signora anziana annuì sorridendo dolcemente.
°°°°°SasuNaru°°°°°
Nel
frattempo Naruto aveva raggiunto i suoi soliti compagni
di giochi: Shikamaru, un bambino estremamente pigro, che non faceva
altro che
sbadigliare tutto il giorno, con un’alta coda sulla testa; Choji, un bambino
più cicciotello che non
faceva altre che mangiare e Kiba, un bambino vivacissimo con
l’aria sempre
arruffata.
Si
erano conosciuti al parchetto e da quel giorno era
diventati subito amici.
Kiba
si avvicinò al bambino biondo porgendogli un
bastoncino, che quest’ultimo, lo afferrò con
orgoglio e lo sollevò in aria come
se volesse mostrare a tutti un importante tesoro.
A
quel gesto Kiba e Choji si inginocchiarono con riverenza e
volgendo lo sguardo sul biondo tutto sorridente chiesero
-Re
che cosa facciamo?-
Per
un attimo il volto del bambino dai capelli color del
sole divenne pensieroso per poi urlare
-Tutti
da Goccia-
I
quattro bambini iniziarono a correre, capeggiati dal
biondo che brandiva il legnetto come se fosse una spada.
Girarono
intorno allo scivolo, all’altalena, alla piazzola
della sabbia per finire dalla parte opposta della piazzetta e fermarsi
davanti
all’area dei dondoli dalle forme più disperare di
animali.
Li
scrutarono attentamente per trovare Goccia: un piccolo
cavallo di legno nero, su un piedistallo a molla e le manopoline
bianche
decorate con piccole goccioline. Ma quando lo trovarono videro che era
occupato.
Senza
scoraggiarsi corsero verso la giostrina e una volta arrivati
davanti al cavallino si bloccarono nel vedervi seduta una bambina che
in realtà
non ci stava giocando, stava semplicemente seduta a guardare gli altri
bambini.
-Ciaooo-
disse Naruto per attirare la sua attenzione. Ma
lei, non essendosi accorta del loro arrivo,si spaventò e per
poco non cadde dal
cavallo, se non fosse stato per il biondo che
gli premette una mano sulla schiena evitandogli di
scivolare a terra.
La
bambina si voltò a guardali sorpresa.
Come
i bambini la videro in volto arrossirono lievemente,
non avevano mai visto una bambina così bella: profondi occhi
neri, capelli
scuri come la notte e la pelle bianca come il latte…sembrava
una fata.
Kiba
le si avvicinò e con sorriso le chiese
-Ti
va di giocare con noi?-
La
bambina guardò smarrita quei 4 bambini che la guardavano
curiosi. Avevano l’aria simpatica e sembravano divertirsi
molto, quindi con
timidezza annuì.
La
felicità esplose tra i presenti e lei li guardò
per un
attimo sorpresa per quella reazione, ma la sua attenzione venne
catturata dal
bambino dai capelli dorati, che, per la sua risposta, aveva iniziato a
saltare
come un pazzo. Era la prima volta che gli capitava di vedere un bambino
così
esagitato e vivace e la cosa la incuriosì tanto da non
riuscire a togliergli
gli occhi di dosso, fino a quando non lo vide girarsi verso di lei e
regalargli
un enorme sorriso, allungandogli una mano perché la
afferrasse.
Naruto
notò un po’ d’incertezza nei suoi occhi,
di
conseguenza agì lui afferrandogliela e, girandosi trionfante
verso i suoi amici,
disse:
-Lei
è la mia regina-
A
quell’affermazione tutti i bambini annuirono soddisfatti.
Ma Naruto sentì la mano bianca sfuggirgli dalla sua e
sorpreso si voltò verso
la bambina, che lo stava guardando con un’espressione a dir
poco arrabbiata.
Naruto
sorpreso si voltò a guardare gli altri bambini, rivolgendo a loro uno
sguardo d’appoggio o
chiarificatore, l’unico che parve non essere stupito della
cosa fu Shikamaru
che dopo uno sbadiglio guardò Naruto perplesso
-Ma
un maschio non può fare la regina- disse
tranquillamente.
A
quelle parole gli altri bambini spalancarono la bocca per
la sorpresa
-Maschio?!-
ripetè Kiba sconcertato per girarsi velocemente
verso il moretto che stava rivolgendo lo sguardo ostile verso Naruto,
che
ancora pareva non aver compreso quella rivelazione e, di conseguenza,
continuava a guardare confuso Shikamaru e la bella bambina.
-Non
vuoi fare la regina?- domandò alla morettina che in
tutta risposta gli tirò un pugno in faccia, facendolo cadere
a terra.
Immediatamente
Kiba e
Choji corsero in suo aiuto e Naruto, massaggiandosi la guancia,
guardò
sconvolto il suo aggressore.
Ormai
stanco, Shikamaru si avvicinò al moretto e indicandolo
disse a Naruto
-E’
un bambino non una bambina-
Naruto
guardò sconvolto il bambino con la pelle di alabastro
e, incuriosito, gli si avvicinò velocemente, iniziando ad
esaminarlo,
infastidendo sempre di più il moro.
Dopo
quel attento esame gli regalò un ampio sorriso e disse
-Sembri
proprio una femmina-
Con
questa sparata accadde l’inevitabile: il bambino
tirò un
secondo pugno in faccia al bambino biondo, il quale, questa volta, non
si
limitò ad incassare ma iniziò a rispondere con
calci e manate.
°°°°°SasuNaru°°°°°
Alle
orecchie di Kushina giunsero delle grida e in
lontananza vide il figlio picchiarsi con un altro bambino, mentre i
suoi
amichetti tentavano di fermarli, continuando a strillare.
“Cavolo
non posso distrarmi un attimo”
Velocemente
corse dai bambini, dribblando le mamme che, come
uno sciame di api, si erano radunate intorno, richiamando i loro
bambini perché
non venissero coinvolti.
Senza
tanti scrupoli li afferrò al volo e li divise. Mentre
era intenta a calmare suo figlio anche la mamma del moretto corse a
fermali.
Vedendo
come il figlio non cessasse di scalciare Kushina
perse la pazienza e urlò
-Naruto
Uzumaki, smettila immediatamente di fare i capricci-
A
quel tono di voce il bambino perse tutta la sua
“bellicosità”,
guardando la madre in volto sorpreso.
Non
aveva mai visto sua madre così arrabbiata e la cosa lo
turbò non poco.
Kushina
vide affacciarsi due lacrime agli angoli degli occhi
del bambino, ma sapeva che non avrebbe mai pianto, per quanto piccolo
era già
troppo orgoglioso per farlo, infatti si limitò a tirare su
con il naso e a
guardare male l’altro bambino, che stava subendo la stessa
ramanzina da sua
madre, senza però ascoltarla più di quel tanto.
Venne
tolto dalle sue osservazioni nel momento in cui la
madre lo costrinse ad avvicinarsi al bambino
-Avanti
chiedigli scusa- gli ordinò la madre.
-Ma….-
cercò di protestare indignato
-Naruto?!-
disse lei minacciosa.
il
bambino sospirò pesantemente e di malavoglia andò
di
fronte al moretto e bofonchiando disse
-Scusa-
Il
moro lo guardò senza battere ciglio e quando la madre gli
impose di chiedere scusa a sua
volta,
rispose semplicemente
-No-
Naruto
sgranò gli occhi sorpreso, per poi girarsi verso la
madre come per cercare un appoggio.
Kushina
guardò sorpresa il bambino, poi rivolse lo sguardo
verso sua madre, costatando che era una donna bella almeno quanto il
figlio, la
quale dolcemente gli chiese
-perché?-
-Perché
ha iniziato lui- disse deciso il bambino.
A
quella risposta Kushina guardò il figlio, che
sfoggiò il
classico sguardo di quando faceva una marachella.
-Naruto
che cosa hai combinato?-
le
gote del bambino si tinsero di rosso, per poi dire
-Io
non ho fatto niente gli ho solo chiesto se voleva
giocare con noi-
La
madre lo guardò perplessa non riuscendo a capire quale
fosse il problema, l’iniziativa allora la prese
l’altra mamma che, rivolgendosi
al figlio gli chiese
-Perché
l’hai picchiato?-
il
bambino, senza fare una piega, guardò con
ostilità il
biondo per poi dire
-Ha
detto che dovevo fare la regina-
Le
due donne guardarono sbigottite Naruto, che rosso come un
pomodoro, iniziò a balbettare
-Non
è colpa mia se sembra una femmina-
Finalmente
le due donne iniziarono a capirci qualcosa, e
Kushina, interpretando un po’ l’accaduto, fece un
riassunto.
-Ho
capito… tu l’hai visto e gli hai chiesto di fare
la
regina perché l’hai scambiato per una bambina-
Il
biondo si limitò ad annuire
-Non
avevi capito che era un maschio?-
-No,
me l’ha detto Shikamaru solo dopo-
-E
allora tu che hai fatto?-
-L’ho
guardato bene e poi gli ho detto che sembrava proprio
una femmina e lui mi ha picchiato-
-E
perché gliel’hai detto? Avevi visto che ci era
rimasto
male-
-Perché
è vero, ma io non volevo farlo arrabbiare-
Kushina
guardò intensamente il figlio, sapeva che non era il
tipo da dispetti o da offese e di conseguenza cercò di dare
una spiegazione al
suo comportamento. Riposta che venne quando posò lo sguardo
su Sasuke.
-Per
caso volevi dire che è bello come una bambina?-
-Si-
disse con enfasi e contento per essere stato capito
-Tesoro,
capisco che per te può sembrare una cosa bella da
dire, ma …-
-Signora
mi scusi- la giovane donna dai lunghi capelli neri
la interruppe e dolcemente le disse
-Non
si preoccupi, non è colpa di suo figlio, vede….
Sasuke
è sempre stato molto permaloso su questo tasto e nonostante
gli abbia detto più
volte di non alzare
le mani sembra che
non voglia proprio darmi retta. Naruto-chan ti chiedo scusa da parte di
mio
figlio-
disse
la donna inchinandosi davanti a loro sotto lo sguardo
indignato e oltraggiato del figlio.
Naruto,
imbarazzato, abbozzò un timido sorriso
La
donna gli sorrise e s’inginocchiò davanti a lui,
notando
i diversi lividi che si stavano formando sul volto e sugli arti
-Ti
fanno male?- chiese preoccupata
Naruto,
messo in soggezione da quella bellissima donna,
divenne tutto rosso e, recuperata tutta la sua baldanza urlò
vittorioso
-No,
io sono forte- regalandogli un bel sorriso.
A
quel punto si girò verso il figlio e lo chiamò a
se e lui
si avvicinò senza fare troppe discussioni
-Naruto-chan,
lui è Sasuke, è un bambino molto introverso ma
spero che potrete diventare buoni
amici,
nonostante la litigata di oggi-
Sasuke
guardava sua madre sempre più indignato
e lei, accorgendosene, gli sorrise e gli
chiese
-Non
ti piace Naruto?-
A
quella domanda, il bambino dai capelli corvini, guardò
Naruto che, inizialmente, lo guardava serio, per poi regalargli un
radioso
sorriso quando il loro occhi s’incrociarono.
Sasuke,
con le guanciotte lievemente imporporate, annuì con
la testa e questa risposta fece urlare di felicità Naruto
che iniziò a saltare
e a corrergli intorno, sotto il suo sguardo sbigottito. Gli pareva
quasi
incredibile che quel bambino si comportasse così dopo che si
erano picchiati in
quel modo.
Naruto
smise di correre improvvisamente e gli si fermò
davanti
-Non
ti dirò più che sembri una bambina-
sentenziò deciso,
per poi afferragli il braccino ed iniziare a strattonarlo verso lo
scivolo.
Sasuke
inizialmente pose una certa resistenza, ma quando si
girò verso la madre e questa gli diede il consenso con il
capo, decise di
assecondarlo.
Le
due mamme guardarono i figli allontanarsi di qualche
metro, fino a che Naruto non disse
-Allora
tu farai il principe ed io sarò il papà-
Il
bambino dai capelli mori si fermò di colpo e
sfilò
nuovamente la sua mano da quella dell’altro.
Incrociò
le braccia al petto e deciso disse
-No,
se tu sei il re io faccio l’imperatore-
Naruto
lo guardò sbigottito.
-Perché?-
domandò curioso
-Perché
è più importante- disse deciso
-Non
è vero- sentenziò il biondo
-Si-
-No-
-Si-
-No-
-…-
-…-
-Io
faccio l’imperatore del tuo regno nemico-
-Ma
come… non vuoi essere mio amico? – chiese deluso
Naruto
A
quell’espressione Sasuke sbuffò scocciato.
-Nella
realtà si, ma nel gioco combatteremo fino alla morte
per conquistare il regno- disse deciso.
A
quelle parole Naruto si risollevò e, riflettendo
sull’idea, non la trovò poi così tanto
male.
Poteva
essere un gioco veramente divertente e, valutato
questo, lo guardò sorridendo e disse
-Va
bene Imperatore, andiamo a cercare i nostri sudditi-
Entrambe
le mamme sorrisero nel vedere quella nuova amicizia
sbocciare e tranquillamente si sedettero su una panchina vuota a fare
conoscenza.
Ogni
tanto buttavano uno occhio verso i figli, i quali con 4
bambini al seguito di ciascuno, correvano avanti ed indietro per la
piazzola.
Ad
intervalli regolari Sasuke e Naruto si azzuffavano per
qualche minuto, per poi prendere subito a giocare come se niente fosse
A
Kushina scappò da ridere e voltandosi incontrò il
volto
sorridente della donna
-Penso
che sarà un’amicizia piuttosto
“complicata”- disse
osservando come in quel momento Sasuke si fosse girato per dare un
pugno sulla
testa al figlio, il quale aveva ben pensato di dargli uno spintone.
La
donna al suo fianco rise
-Già,
però sono contenta, è raro che Sasuke giochi con
gli
altri bambini, di solito è sempre infastidito dalla loro
presenza e preferisce
rimanersene da solo. E’ molto introverso-
Kushina
la guardò sorpresa, per poi guardare Sasuke
-Non
si direbbe..- notando come giocasse vivacemente
-Lo
so, in effetti sta sorprendendo anche me. Evidentemente
il piccolo Naruto gli piace molto. Sono contenta, fino a questo momento
giocava
solo con il fratello e con altri due bambini. Il suo è un
bambino speciale per
avere mosso quel piccolo cocciuto di mio figlio-
-Penso
che sia una questione di pelle, anche
Naruto non ha fatto molti capricci per
fare pace con Sasuke... ed anche questo è piuttosto insolito-
-Sono
certa che stia nascendo una grande amicizia- disse la
donna contenta
-Si,
se non si ammazzano prima- disse divertita Kushina
notando i due bambini darsi qualche spintone.
°°°Continua...............
Come al solito vi
ringrazio per aver letto il capitolo, non mi dilugherò
ancora in spiegazione o altro.... spero solo che vi piaccia. Inoltre,
se doveste avere due minuti di tempo da dedicarmi, ditemi la vostra
opinione, come al solito vedrò se continuarla o meno
seguendo i vostri pareri...
Anche questa si prospetta essere una long long fic, ma forse
più breve dell'altra.... almeno credo.
Non sono capace di scrivere storie brevi.
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