primo capitolo
Capitolo 1. In the end
L’ultimo giorno giunse annunciato da un tremore. Tremore che
corse
attraverso la terra dalla crosta fino ai più profondi strati
del
suo
nucleo.
E un terribile schianto universale fu il segnale che la terra
si stava spezzando in due in quell’istante, e che non le
restava
altro
se non distruggersi e perire.
In lontananza, al confine orientale
del mondo, da cui il Sole non sarebbe mai più sorto, un muro
nero venne
avanti. La sua ampiezza copriva l’intero orizzonte a vista
d’occhio. La
sua altezza sopraffaceva le stelle e lacerava le nubi. Davanti ad esso
si apriva la terra desolata della devastazione. Dietro di esso si
apriva il nulla.
Il grande muro avanzava attraverso le terre mortali, e
l’oscurità che
vomitava le divorò completamente. E tutti i mortali
morirono,
come è
scritto nel loro destino.
A Valinor, gli dei guardarono impotenti la distruzione portata da
Morgoth, il Nero Nemico dei tempi antichi. E aspettarono la fine senza
abbandonare la loro residenza. Il muro
dell’oscurità
inghiottì il mare
intero, e Ulmo non seppe più dove nascondersi.
Le montagne furono polverizzate come semplici zolle di argilla, e
Aulë si coprì il volto, afflitto. Le intere
foreste, e
tutte le piante
e gli animali che vivevano in esse, andarono a fuoco, e Yavanna pianse
lacrime amare, mentre Oromë abbassava la testa in segno di
rassegnazione.
In cima al Tanequetil Manwë cantò
un’ultima unica
canzone, piena di
bellezza e tristezza, e anche questa venne perduta quando
l’abominevole
oscurità assorbì l’aria e i venti della
terra.
Morgoth, trasfomato nel mostruoso muro nero, in una massa di carne e
ossa spezzate, sfigurato dal Vuoto e dal tormento di un milione di
anime intrappolate nel suo corpo, si fermò davanti ai
cancelli
dorati
di Valmar.
Davanti ad essi si ergeva un uomo, vestito di nero e con una nera spada
che pendeva dalla sua cintura. La voce di Morgoth emerse da un
migliaio di bocche aperte lungo il muro di carne, e ogni bocca
pronunciava le sue parole con una intonazione differente, riflettendo
mille sfumature di dolore.
-Tu, folle, che sei ritornato dal luogo da cui nessun uomo ritorna!
Come osi stare davanti a noi e sfidarci? Noi siamo tutti confinati
qua, tutti i nemici dell’umanità, e siamo nutriti
da tutto
il suo
odio. Ecco qui Melkor, Colui che si leva in Possanza. Ecco anche il
Grande Occhio, non ricordi?
Una delle bocche si sciolse in una massa di denti fluidi, e riemerse
per un secondo come un occhio fiammeggiante, per poi sciogliersi di
nuovo. Dalla carne torturata si protesero un milione di arti
tentacolari e tentarono di afferrare l’uomo in nero. Me egli
li
tagliò
con la spada in un solo affondo, quindi proclamò:
-Un’ultima battaglia faccia a faccia con Morgoth,
l’Oscuro
Nemico del Mondo, solo questo chiedo!
Le mille bocche risero con voce di tuono, e il cielo e la terra
tremarono.
-Così sia, un’ultima battaglia. L’ultima
battaglia
di Tùrin Turambar, il più sventurato tra gli
uomini.
Dalla cima del muro scese un re guerriero, coperto di ferro, incoronato
di ferro, e sollevò la sua mazza sopra la testa
dell’uomo.
Ma il
mortale fu più veloce a estrarre la spada, e la
lasciò
infilata nel
corpo del suo avversario. Il manico spuntava dal suo petto, la punta
fuoriusciva dalla schiena, gocce di sangue in putrefazione spillavano
al suolo.
Il muro di carne ed odio collassò nel mezzo
dell’urlo di
mille gole condannate.
E la terra spaccata infine si ruppe in due. Tre gemme, come tre stelle
mattutine, si riunirono nel firmamento e discesero nelle mani delicate
di Yavanna.
La dea rilasciò la loro luce, e per un secondo gli Alberi
dei
Valar proiettarono il loro splendore sulle rovine del mondo.
Prima ci fu uno scintillio di argento, poi un altro d’oro. E
allora
l’intero creato si ripiegò su se stesso. Le
montagne
collassarono l’una
sull’altra, i mari si riversarono sulla terra, e lo spazio si
compresse
sempre di più fino a diventare un singolo minuscolo punto di
luce.
Quindi il punto si estinse da sé.
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Note della traduttrice:
Potete trovare la storia originale qui
su fanfiction.net
oppure qui
su
AO3.
L'autrice rispondente ai nomi di Love Missile e Taylor17387 mi ha dato
esplicitamente il permesso per la traduzione.
Dal momento che, come è ben noto, ogni traduzione
è un
tradimento, vi invito caldamente a leggere la storia in inglese.
Spero di avervi intrattenuta e di avervi fatto passare un buon momento.
Consigli, critiche, suggerimenti e commenti sono i ben venuti, non
abbiate paura!
Un
ringraziamento particolare va a
Giuda Ballerino che sopporta quotidianamente i miei deliri e che mi ha
aiutato molto per la revisione di questa storia.
(Giuda
Ballerino, appena trovo il
link giuro che lo metto, scusami! *smack*)
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