Pokemon Heart Soul Adventures
Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam
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Capitolo 114 - Verso una nuova avventura
Un allevamento di Pokemon nei pressi di Rupepoli, una delle più importanti
città di Sinnoh. La giornata era cominciata presto per Reggie, il giovane
allevatore di Pokemon responsabile di quel luogo, che come ogni giorno si era
messo di buona lena a badare ai Pokemon che gli erano stati affidati, dando loro
da mangiare e da bere, rimettendo a posto i loro giacigli e ripulendo le loro
dimore. Era un lavoro a tempo pieno, che non lasciava molto tempo libero... ma
per quanto suo fratello minore non riuscisse a capire le sue ragioni, Reggie
amava il suo lavoro, e non lo avrebbe cambiato per niente al mondo. In fondo,
correre qua e là per sfidare le Palestre e collezionare le Medaglie gli era
venuto a noia, ad un certo punto... La sua sconfitta per mano di Baldo era certo
stato un momento traumatico, ma riflettendoci così, a sangue freddo, doveva
ammettere che non si pentiva della decisione che aveva preso.
Dopo aver messo un po' di mangime ed erba da poco tagliata nelle mangiatoie
di un piccolo gregge di Mareep, il giovane allevatore si diresse verso le
voliere dove vivevano molti Pokemon di tipo Volante, portando con sè un sacco
pieno di mangime... quando ai lati del suo campo visivo vide una figura molto
familiare che si avvicinava, camminando lungo una stradina sterrata che
raggiungeva la fattoria. Un ragazzo sui quattordici anni dai capelli viola a
caschetto lunghi fino alle spalle, con un'espressione distaccata e fredda sul
volto. Era una vista a cui era abituato... anche se in quel momento, c'era
qualcosa nel modo in cui Paul si portava che sembrava un po' diverso dal solito.
Tuttavia, Reggie non ci badò troppo e mise da parte momentaneamente i suoi
attrezzi per andare ad accogliere il fratello minore.
"Ciao, Paul! E' passato un po' di tempo dall'ultima volta che ci siamo
visti." lo salutò Reggie, sorridendo garbatamente. "Dimmi pure. C'è qualche
Pokemon che vorresti affidarmi, della tua squadra?"
"Ciao, Reggie. No, niente di tutto questo." rispose il fratello minore con
un'alzata di spalle. "Sono venuto qui soltanto per chiederti un favore."
Reggie pensò che in effetti fosse un po' strano che Paul fosse venuto per un
motivo diverso dall'affidargli o dal ritirare un Pokemon da lui, ma non aveva
certo di che lamentarsene. In effetti, per qualche motivo, il modo in cui Paul
si era posto - un modo come sempre freddo e scostante, ma privo della rabbia e
dell'arroganza che di solito Paul mostrava - stava facendo pensare a Reggie che
forse gli avrebbe fatto piacere sentire quello che il fratello minore aveva da
dire. "Un favore? Beh, se posso esserti utile, Paul... prego, chiedimi pure ciò
che vuoi." disse, facendo un cenno della testa.
"So che detto da me è una cosa un po' strana." continuò Paul, evitando i giri
di parole. "Ma vorrei prendermi una pausa. Prendermi un po' di tempo per
lavorare con te alla pensione Pokemon. Pensi che si possa fare?"
"In effetti, non mi aspettavo che tu mi facessi una richiesta del genere."
affermò Reggie, senza però mostrare particolare sorpresa. "Tuttavia, non posso
dire che non mi faccia piacere. Come mai hai preso questa decisione, se posso
chiedere?"
Paul alzò le spalle. "Diciamo che... mi sono reso conto che in effetti mi
manca qualcosa di importante, per essere un allenatore completo. Credo che...
passare un po' di tempo qui potrebbe permettermi di imparare quello che mi
manca. Tutto qui."
"Per me va bene." disse Reggie. Decisamente, era un ottimo passo avanti
rispetto al comportamento di Paul nell'occasione in cui aveva sfidato Baldo a
sua volta. Forse, quella sarebbe stata un'occasione per riallacciare un po' i
rapporti... "Okay, Paul, se vuoi puoi iniziare anche adesso! Ci sono giusto un
po' di Pokemon a cui bisogna dare da mangiare."
"Va bene. Cominciamo pure." disse il fratello minore, caricandosi sulle
spalle un po' dei sacchi di mangime, e cominciando a lavorare...
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"Aaaaah... il buon vecchio continente di Sinnoh!" esclamò Chicco,
stiracchiandosi tranquillamente nel momento in cui lui e i suoi compagni misero
di nuvopiede ulle distese di erba verde e profumata del Paradiso Fiori. Ora che
il Team Galassia era stato eliminato definitivamente, e i danni che avevano
provocato all'ambiente di quel luogo erano stati per gran parte riparati, il
Paradiso Fiori era tornato ad essere il luogo incantevole che era una volta... e
adesso, Chicco e i suoi quattro compagni di viaggio erano tornati lì per fare sì
che un loro amico tornasse al luogo a cui apparteneva. "Dopo aver visto tutte
quelle cose assurde e quegli sconvolgimenti dimensionali, è bello tornare in un
luogo che sai che non ti giocherà qualche scherzo!"
"Sono d'accordo... c'è solo da sperare che questa pace duri un po' di più,
questa volta..." affermò Risetta, per poi tirare un sospiro. Shaymin, ora nella
sua forma normale, era tra le braccia della ragazzina vestita di nero, e anche
lui sapeva che presto sarebbe giunto il momento di separarsi, almeno per il
momento. Certo, l'idea era un po' triste, considerando l'avventura che lei e il
piccolo Pokemon Leggendario avevano vissuto assieme, ma dopotutto era giusto che
fosse così... e poi, aveva pur sempre la possibilità di rivederlo, ogni volta
che ne aveva voglia. "Beh, è stata una gran bella avventura, Shaymin. Spero che
ci rivedremo presto."
"Anch'io, Risetta... è stato bello rivederti!" affermò il simpatico
riccio verde. Risetta si chinò verso terra e appoggiò delicatamente il Pokemon
Leggendario sul terreno ricoperto di erba smeraldina, dove Shaymin si scrollò
energicamente e si stiracchiò prima di guardare nuovamente verso il quintetto di
allenatori. "Grazie a tutti voi per il vostro aiuto. E' stato anche grazie a
voi se il Giardino Fiori si è salvato... e con esso, il resto del nostro mondo.
Congratulazioni a tutti voi."
"Abbiamo semplicemente fatto il nostro dovere." rispose Marisio, facendo un
piccolo sorriso che contrastava un po' con la sua espressione normalmente seria
e severa. "Come agenti della Lega Pokemon di Sinnoh, è nostro dovere
neutralizzare qualsiasi possibile minaccia alla stabilità del nostro continente.
E quei criminali rientravano appunto in questa categoria."
"E poi, se devo dire la verità, è stato bello viaggiare in tutti quei posti!"
esclamò allegramente la piccola Matilde. "Abbiamo incontrato tanta gente
simpatica, abbiamo visto cose che non credevo che avrei mai visto... e poi, il
mio Porygon-2 è evoluto in un Porygon-Z! Pensa, io sono la prima al mondo ad
avere un Pokemon come questo!"
"In tal caso, dovresti dare la possibilità anche agli altri allenatori di
averne uno..." disse telepaticamente Shaymin. "Mi sembra di aver capito
che il tuo Pokemon virtuale si è evoluto quando è stato esposto al programma che
hai trovato nel covo del Team Galassia, dico bene?"
"Sì... e non è un problema ricopiarlo. Così sarà possibile distribuire
numerose copie del programma sotto forma di cd-rom a chiunque voglia far
evolvere il suo Porygon-2." rispose Matilde, tirando fuori il dischetto che
portava con sè da quando avevano sconfitto il Team Galassia. "Dopotutto, quando
si scopre qualcosa di nuovo, è giusto condividerlo!"
"Anzi, dovremo fare apporto di questa scoperta il prima possibile alla Lega
Pokemon di Sinnoh." proseguì Marisio. "Nessuno prima d'ora immaginava che
Porygon avesse un'ulteriore evoluzione... e dovremmo anche menzionare che è
stato grazie al professor Plutinio se è stata fatta questa scoperta. Sarà anche
stato un collaboratore del Team Galassia, ma non si possono negare i suoi
meriti."
"Dovremo soltanto analizzare il programma per fare in modo che sia sicuro da
usare... ma visti i risultati con il Porygon-Z di Matilde, non credo che avremo
problemi." affermò Demetra, scompigliando giocosamente i capelli alla bambina.
"Beh... allora ci salutiamo qui, Shaymin?"
"Certamente... a presto, amici, buona fortuna... e grazie di tutto!"
replicò Shaymin, per poi allontanarsi lentamente, girandosi ancora di tanto in
tanto per guardare i suoi benefattori. Prima che scomparisse dietro una
collinetta, il Pokemon Leggendario di tipo Erba lanciò uno sguardo intenso a
Risetta, che sorrise leggermente e mosse la mano verso di lui... e poi se ne
andò, lasciandosi dietro i cinque allenatori che osservavano ancora per un
attimo la collinetta dietro la quale il Pokemon era sparito.
"Bene... con questo, possiamo davvero dire che la nostra missione è
completa." disse Marisio, aggiustandosi il cappello. "Complimenti a tutti voi,
amici miei. Vi siete condotti bene, e avete reso onore alla nostra Lega Pokemon.
E' stato un momento difficile per tutti i nostri continenti, ma grazie anche a
voi, lo abbiamo superato. Quindi, vi devo ringraziare tutti quanti."
"No problem, Marisio!" rispose Chicco, facendo il segno dell'okay. "Siamo pur
sempre un gruppo, no? E ogni volta che ci sarà bisogno del nostro aiuto, beh...
non hai che da chiederlo!"
"Adesso... immagino che ognuno di noi tornerà alle proprie case." affermò
Demetra. "E' un po' che non faccio visita alla mia amica Gardenia, in effetti...
sarà un'occasione per scambiarci le ultime notizie."
"E io, invece, tornerò dalla nonna... immagino che sia stata molto
preoccupata, con tutto il tempo che sono stata lontana da Sinnoh." dise Matilde.
"Ma ci terremo in contatto, vero? Sarebbe un peccato se dovesse finire
qui..."
Marisio annuì, senza perdere il suo sorriso calmo. "Puoi stare certa che sarà
così, piccola Matilde." affermò. "Anche perchè... beh, la mia Aura mi dice che
ben presto ci sarà di nuovo bisogno del nostro aiuto, e allora ci incontreremo
ancora. Ma fino a quel momento, vi auguro buon proseguimento, e spero che
possiate godervi dei giorni tranquilli."
"Grazie, signor Marisio! Non mancheremo!" rispose la bambina dai capelli
rosa, mentre con il resto degli Stat-Trainers si scambiava i saluti di
rito...
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In una piccola isola dell'Arcipelago delle Isole Vorticose, nel bel mezzo del
mare di Olivinopoli, Trinity si era ritrovata, con sua grande sorpresa, ad
essere accolta da un gruppo di isolani festanti che la acclamavano come l'eroina
locale. Certo, essendo la più abile allenatrice di Pokemon d'Acqua di quella
zona, e avendo partecipato più volte alla coppa delle Isole Vorticose, aveva
anche senso che si fosse fatta una certa fama, tanto più che era anche riuscita
a guadagnarsi un posizionamento di tutto rispetto alla Johto Battle Frontier...
ma Trinity non si era affatto aspettata che, una volta tornata a casa, sarebbe
stata al centro dell'attenzione di una festa durata un giorno intero, in cui i
suoi compaesani celebravano il suo coraggio e il fatto che lei fosse riuscita a
dare una mano in una battaglia che aveva deciso il futuro dei quattro
continenti. Le domande piovevano da tutte le parti, così come i complimenti e le
richieste dei ragazzi di diventare suoi allievi... e solo la sera di quel
giorno, Trinity aveva avuto la possibilità di ritirarsi verso casa sua, una
casetta semplice ma elegante sulla costa, edificata sopra una grande scogliera a
picco da cui si poteva godere di un'impressionante vista sull'oceano.
In quel momento, la giovane esperta di Pokemon d'Acqua stava guardando verso
l'orizzonte, ripensando all'incredibile avventura che lei, Misty e il resto
degli allenatori loro amici avevano vissuto... terminata con l'incontro con la
divinità che aveva creato i quattro continenti! Si sentiva ancora emozionata per
quell'incontro incredibile... e poi, stava ripensando a Misty, ad Ash e a i loro
compagni, sperando che un giorno non troppo lontano li avrebbe rivisti...
"E' stato bello... per qualche giorno, mi era sembrato di tornare indietro
nel tempo, a quando ci siamo incontrati al torneo..." disse tra sè, accarezzando
il suo Lanturn che fluttuava al suo fianco, emettendo una calda luce dalla sua
"antenna". "Beh, spero che verrà presto un'altra occasione, Misty. Fino ad
allora... buona fortuna, amica mia, e spero che vada tutto bene con Ash!"
"Turn!" esclamò il Pokemon Acqua / Elettro, facendo lampeggiare la sua
luce naturale come se volesse mandare gli auguri a distanza ai loro amici...
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"E... ultimo ma non certo ultimo... il numero speciale di Duplica e dei suoi
Ditto e Mini-Dit!" esclamò Duplica, in piedi su un palcoscenico messo su alla
bell'e meglio in una piazzetta di Zafferanopoli, la sua città natale. I due
Pokemon simili ad ammassi sorridenti di gelatina rosa si stavano producendo in
divertenti numeri in cui si divertivano ad imitare altri Pokemon e ad inscenare
le battaglie che avevano visto durante il loro viaggio. Il pubblico sembrava
apprezzare molto, data la nutrita folla che si era riunita lì attorno... ma
questa volta Duplica era decisa a far vedere loro qualcosa che non era mai
accaduto prima d'ora! "Signore e signori, unicamente per voi... la riedizione
della battaglia tra Groudon e Kyogre nei pressi di Verdeazzupoli, con un'ospite
d'eccezione! Scusate un secondo, gentile pubblico..."
Come una prestigiatrice, Duplica prese una specie di lenzuolo e se lo mise
addosso, in modo da coprirsi completamente... e poi, mentre i suoi due Ditto
cominciavano a cambiare forma, si gettò via il lenzuolo di dosso, mostrando che
si era travestita da Misty in maniera assolutamente perfetta, imitando la
giovane ex-Capopalestra di Celestopoli nei minimi dettagli! "Ta-daaaan! Ecco a
voi, Misty, l'eroina di Celestopoli, che ha guidato Kyogre in quell'epica
battaglia! Ed ecco a voi... Groudon e Kyogre, i Pokemon Leggendari che si sono
sfidati in un duello all'ultimo respiro per la salvezza di Hoenn e del mondo
intero!"
I due Ditto si erano già trasformati nei due colossali Pokemon Leggendari, e
in quel momento si stavano affrontando a colpi di zampa e di pinna nel bel mezzo
del palcoscenico, imitando come meglio potevano lo scontro tra i due immensi
titani! Il pubblico restò come ipnotizzato ad osservare l'incredibile battaglia,
e Duplica che, imitando Misty, incoraggiava Kyogre a fare del suo meglio e gli
diceva quali mossse usare! Dopo due minuti buoni di lotta, la vittoria arrise al
Ditto che si era trasformato in Kyogre, e l'altro, come da programma, tornò alla
sua forma originale, tenendo in alto una bandierina bianca! Il pubblico applaudì
festosamente, e sia Duplica che l'altro Ditto tornarono al loro aspetto normale
e si inchinarono al pubblico, ringraziandoli calorosamente. "Grazie! Grazie
infinite a tutti voi!" esclamò la giovane imitatrice, notando le monetine che
arrivavano dalla parte di pubblico più generosa. "Questo spettacolo lo dedico a
tutti coloro che mi hanno accompagnata ed aiutata nel viaggio più incredibile
che ho fatto nella mia vita... in particolare, ai miei migliori amici, Ash,
Misty, Brock e Pikachu, che hanno rischiato le loro vite per proteggere noi e
tutti i Pokemon di questo mondo! Estendete un pensiero anche a loro, sono sicura
che apprezzeranno!"
"YU-HUUUU! Sei grande, Duplica!"
"Evviva Ash Ketchum, il nostro eroe!"
"Certo che quel ragazzino ne ha fatta, di strada... e anche quei suoi
amichetti!"
Duplica prese in braccio i suoi Ditto, e tutti e tre agitarono festosamente
una mano verso il pubblico, unendosi privatamente ai festeggiamenti e agli
auguri che stavano facendo ad Ash e ai suoi compagni...
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In una lussuosa villa in prossimità di Coronopoli, una coordinatrice ben
conosciuta dagli inconfondibili codini a spirale stava riabbracciando i suoi
genitori, sollevati e felici del fatto che la loro bambina, data per dispersa
quando il Team Rocket aveva attaccato la nave sulla quale era imbarcata, fosse
tornata sana e salva... e anzi, avesse accompagnato un gruppo di allenatori come
lei, tra cui c'era anche la sua rivale di sempre! In quel momento, Ursula e la
sua Gabite erano ferme sulla porta di casa, e la giovanissima coordinatrice
stava abbracciando gioisamente la sua mamma, una signora elegante e fascinosa
con lunghi e ordinati capelli color pesca, della stessa tinta di quelli della
figlia.
"Ursula, tesoro mio! E anche tu, Gabite!" esclamò la donna, afferrando Ursula
come se avesse paura che svanisse da un momento all'altro. "Non sapete quanto
siamo stati in pena per voi, quando abbiamo sentito che il Team Rocket vi aveva
catturate... e poi era tornato anche quel Grings Kodai, quell'uomo orribile che
teneva in ostaggio la nostra città..."
"Wow, mamma... capisco che sei felice di rivederci... ma così mi manca
l'aria!" esclamò Ursula, un po' imbarazzata. La sua mamma allentò un po' la
presa, e la bambina dai codini a spirale, dopo essersi rimessa un po' a posto,
sorrise gentilmente e guardò i suoi genitori dritti negli occhi. "Comunque...
non preoccupatevi, non è stato poi tanto male! Gabite e gli altri miei Pokemon
sono stati un valido aiuto... e anche quella svampita di Lucinda, devo
ammetterlo, se l'è cavata bene. Se non fosse stato per lei, non so se me la
sarei cavata altrettanto bene."
"Lucinda?" chiese la signora, facendosi un po' irritata e aggiustandosi un
paio di occhiali da vista. "Ah, vuoi dire quella volgare borghesina che ha
sempre avuto fortuna nelle competizioni, e che ti ha soffiato il titolo di
vincitrice del Gran Festival? Beh, allora non è poi tanto inutile..."
"Bite! Gabite!" esclamò Gabite, come se stesse protestando circa la
definizione che la mamma di Ursula aveva dato di Lucinda... e la sua allenatrice
la accarezzò sulla testa, alzando le spalle.
"Beh, sai, mamma... in questo periodo ho avuto modo di vedere che Lucinda non
è poi così male. Certo, non siamo amiche, sia ben chiaro, ho collaborato con lei
soltanto perchè avevamo lo stesso obiettivo. Ma... diciamo che ho un po' più di
rispetto verso di lei. E' una coordinatrice che merita il mio rispetto, e spero
di incontrarla ancora in futuro!"
"Beh, sappiamo già che vincerai tu, tesoro!" disse il papà, accarezzando la
figlia sulla testa. "Allora... come mai qui, tu e i tuoi Pokemon? Hai deciso
che... volevi passare un po' di tempo con i tuoi vecchi genitori, prima di
tornare a mostrare al mondo quanto sei brava?"
Gabite grugnì e sfoderò un ghigno di intesa, guardando verso la sua
allenatrice... che a sua volta accarezzò la sua Pokemon sulla testa e annuì con
decisione. "Diciamo di sì... ho passato talmente tanto tempo fuori casa... e
poi, questo viaggio mi ha fatto ricordare alcune cose importanti, che avevo
dimenticato e sto cercando di recuperare."
"Ci fa molto piacere, tesoro." affermò la mamma di Ursula, mentre la
famiglia, accompagnata da Gabite, rientrava nella villa. "Ma prima, beh... è
giusto organizzare una bella festicciola per il ritorno! Che ne dici, eh? Alla
campionessa della Johto Battle Frontier!"
Ursula e Gabite si guardarono con gioia. Era stata un'avventura lieta, alla
fine...
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Jessie, James e Meowth non potevano dire di essere mai stati più nervosi in
vita loro.
Del resto, era passato un sacco di tempo - e con esso, erano trascorsi
innumerevoli fallimenti - da quando avevano fatto per l'ultima volta rapporto
diretto a Giovanni, e adesso, mentre attendevano con ansia i commenti del temuto
capo del Team Rocket, in piedi come tre soldatini davanti alla sua scrivania, i
tre non avevano davvero idea di cosa avrebbero dovuto aspettarsi. Avrebbe detto
che erano tre falliti e che sarebbero stati espulsi dal Team Rocket? O magari
avrebbe espresso la sua insoddisfazione in maniera ancora meno gradevole? Non
c'era davvero modo di dirlo... e non aiutava certo il fatto che Domino, la
migliore spia del Team Rocket, fosse lì in piedi accanto alla scrivania, e
guardasse i tre con un'espressione che non si preoccupava certo di nascondere il
suo astio nei loro confronti. Senza dire una parola, Jessie, James e Meowth
attendevano, il suono dei fogli che venivano scartabellati nelle orecchie. In
quel momento, non poteva venire loro in mente un suono più snervante...
Finalmente, quando ormai i tre criminali imbranati temevano che sarebbero
rimasti sulle spine ancora a lungo, Giovanni sorrise - un sorriso che faceva
venire i brividi - e appoggiò davanti a sè i fogli del rapporto che i suoi tre
agenti gli avevano consegnato. Il suo Persian annusò il rapporto, e poi lo mise
da parte con aria sdegnosa, spostandolo con un gesto della zampa. "Hm. Devo
ammettere... che questa volta non siete stati niente male, nonostante qualche
intoppo." disse infine, guardando direttamente Jessie, James e Meowth. "In
fondo, lo si deve anche a voi se due dei nostri più agguerriti concorrenti sono
stati tolti di mezzo... e se Grings Kodai non fosse stato ffermato, credo a
quest'ora il Team Rocket non esisterebbe più. Quindi... per quanto incredibile
possa sembrare, vi devo fare le mie congratulazioni, almeno per stavolta."
Gli occhi di Jessie, James e Meowth si misero a luccicare comicamente, e
delle stelline dorate si accesero tutt'attorno a loro quando sentirono
l'incredibile notizia. "Co... COSAAAA? Sta... sta dicendo sul serio, capo?"
esclamò il Pokemon gatto, non disdegnando di lanciare un'occhiata di superiorità
a Persian, che la ignorò bellamente. "Vuole dire... che siamo ancora nel Team
Rocket? Sul serio?"
"Non amo ripetermi. Avete sentito correttamente la prima volta." affermò
Giovanni. "Sono disposto anche... a passare sopra la vostra interferenza nel
Settipelago. Visto che se non fose stato per voi, molto probabilmente quel
branco di esaltati avrebbe vinto. Vi siete riguadagnati la fiducia che avete
perso... sembra che quando non correte dietro a quel Pikachu e quel gruppo di
marmocchi, le cose le sappiate fare decentemente."
"Hai sentito, Jessie? Siamo ancora nel Team Rocket!" esclamò James,
voltandosi verso la sua compagna e prendendole le mani, con gli occhi ancora
luccicanti e un sorriso angelico stampato in faccia.
"Certo che ho sentito, James! A meno che le mie orecchie non mi ingannino, ho
sentito dire che ci siamo riguadagnati la fiducia del nosto capo!" Jessie era
felice come una bambina in un negozio di dolci. "Sono felicissima! Ce l'abbiamo
fatta, James! Abbiamo fatto vedere quanto valiamo!"
Senza preoccuparsi di dove si trovavano, i due ragazzi cominciarono a
saltellare sul posto tenendosi le mani e prorompendo in una serie di
esclamazioni vittoriose... e avrebbero continuato ancora a lungo se non fosse
stato per il fatto che Giovanni li richiamò all'ordine schiarendosi la voce.
Immediatamente, i tre si misero sull'attenti come prima, con aria molto
imbarazzata!
"Se avete finito di festeggiare..." disse Giovanni con palpabile sarcasmo.
"Allora sappiate che questo non significa che ora potete riposare sugli allori.
Mi aspetto che voi proseguiate il buon lavoro che avete fatto. Ci siamo
capiti?"
"Certo... certamente, capo! Non avrebbe potuto essere più chiaro di così!" si
affrettò a dire James. Il capo del Team Rocket annuì soddisfatto, poi proseguì
il discorso.
"Bene, detto questo... per adesso vi affiderò qualche incarico che
sperabilmente non sarà complicato come tenere d'occhio il Team Vicious.
Lavoretti che vi serviranno a confermare che non mi sbagliavo quando vi ho
rivalutati." proseguì accarezzando il suo Persian. "Dopodichè, se riuscirete a
dimostrare che valete... ho in mente di affidarvi un'altra missione che potrebbe
rivelarsi importante per il futuro del Team Rocket."
"Un'altra missione?" chiese Meowth. "Se... se non sono troppo indiscreto,
capo, potrei chiedere di cosa si tratterebbe, esattamente?"
Giovanni abbassò un po' lo sguardo e sorrise sinistramente. "Avete mai
sentito parlare... del continente di Unima?"
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Tornare a Sinnoh, nella città di Duefoglie, ora che l'avventura era finita,
aveva un sapere completamente diverso per Barry, Angie e Conway. Sicuramente,
dal giorno in cui avevano deciso di avventurarsi sul Monte Ostile, i tre giovani
allenatori avevano vissuto i momenti più concitati delle loro vite. Comunque,
tutto si era concluso felicemente, e adesso, i tre ragazzi stavano pensando al
futuro, e discutevano di quello che avrebbero fatto ora che il Team Vicious non
era più una minaccia.
"Bene... immagino che adesso le nostre strade si dividano." disse Conway,
aggiustandosi gli occhiali come era ormai sua abitudine ogni volta che iniziava
un discorso. "Devo ammettere che, anche se i nostri metodi di allenamento e i
nostri modi di vedere sono molto diversi, mi mancherà la vostra compagnia."
"Avremo sicuramente altre occasioni per vederci, anche se... in effetti non
sarà proprio la stessa cosa senza di voi." affermò Angie, guardando verso
l'orizzonte mentre con una mano si riavviava i capelli. "Comunque... adesso,
cosa avete intenzione di fare? Io, per parte mia, tornerò a casa per un po'.
Mamma e papà saranno preoccupati per me... e poi è giusto che io dia una mano
con la pensione. Dopotutto, il mio Luxray e il mio Barboach sono già un ottimo
risultato per me, come Pokemon."
"Beh... siamo contenti per te, Angie." disse Barry. "Io e Conway... andremo
ciascuno per la nostra strada, ed alleneremo ancora un po' la nostra squadra.
Non ci sembra il caso di adagiarci sugli allori, come si suol dire."
"Magari viaggeremo in qualche altro continente - penso che sia il caso di
fare qualche modifica alla mia squadra." riprese il ragazzo con gli occhiali.
"Ho imparato molte cose in questo viaggio, e spero di riuscire a metterle in
pratica."
Barry fece il segno dell'okay e sfoderò un sorrisone smagliante. "Fantastico!
Allora questo vuol dire che non sarai più il solito noioso stratega che finisce
per incasinarsi ogni volta che una sua strategia va a gambe all'aria, eh?"
scherzò, facendo un cenno al ragazzo più grande, che rispose semplicemente
alzando le spalle e sorridendo velatamente.
"E tu non sarai più il solito impulsivo che si butta a capofitto senza
pensare alla strategia? NOn saresti più tu, Barry!" affermò sarcastico.
"Hey, come sarebbe a dire!" si inalberò il biondino. "Pur tua norma e regola,
io la strategia la so usare! La mia strategia è quella di gettarmi all'attacco
senza perdere tanto tempo! E se provi a dire che io non ho strategia ti faccio
una multa colossale, parola mia!"
Angie sospirò e rise sommessamente, scuotendo la testa. Già, era inutile
cercare di farli cambiare, quei due. Certe cose sarebbero rimaste sempre le
stesse...
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Pochi giorni dopo la sconfitta definitiva del Team Vicious, e dopo essersi
scambiati gli auguri e gli arrivederci con il gruppo di Ash e di Lucinda, Vera e
i suoi compagni erano tornati ad Hoenn... e con loro, due ben noti Pokemon che
erano stati legati ai due fratellini di Petalipoli e li avevano aiutati nel
corso dello scontro finale. Ora, però, era giunto il momento di salutarsi. Era
stato bello passare qualche giorno con loro, ma adesso Jirachi e Manaphy
dovevano tornare ai luoghi a cui appartenevano... e giustamente, Vera e Max
erano là a salutarli, su una spiaggia al tramonto che dava un senso di calore e
un pizzico di malinconia... e Drew, Solidad ed Hitomi erano lì, a poca distanza,
osservandoli mentre salutavano i loro amici.
"Beh, Manaphy..." disse Vera, tenendo in braccio il Pokemon Leggendario acui
faceva da mamma. "Immagino che adesso sia il momento di andare anche per te.
Credimi, è stato molto bello poter viaggiare di nuovo con te... e poi, chissà,
magari un giorno ci rivedremo, eh?"
"Certo, mamma... puoi starne sicura! Io farò in modo di non cacciarmi nei
guai prima che questo accada!" affermò scherzosamente il piccolo Pokemon
Oceandante, cercando di alleviare un po' la tristezza dei saluti di rito. Vera
ridacchiò e abbracciò Manaphy, stringendolo affettosamente a sè, e il piccolo
Pokemon ricambiò, restando attaccato a lei per qualche secondo prima di
separarsi, e cominciare a fluttuare verso l'oceano. Mentre era sul bagnasciuga,
e fluttuava sopra il punto dove le onde si infrangevano, Manaphy si voltò verso
Vera, che lo guardava con un triste sorriso... e poi, fece un cenno a qualcuno
che si trovava sotto la superficie del mare! In breve tempo, sotto gli occhi
esterrefatti di Vera, Max e Jirachi apparvero dalle onde degli strani piccoli
Pokemon che assomigliavano molto ad una versione ridotta di Manaphy: erano
piccoli, azzurri, con la testa tonda e un corpo relativamente piccolo, una sorta
di bolla azzurra sulla testa da cui spuntava un esile tentacolo, e grandi occhi
blu con le pupille grigie. Due piccoli segni blu circolari sovrastavano i loro
occhi e facevano in qualche modo da sopracciglia. Le braccia erano un po' lunghe
rispetto al corpo e terminavano in una sorta di pinne. Una piccola gemma ovale
era incastonata sul petto di ciascuna di quelle strane creature.
"Ma... Manaphy, chi... chi sono quei Pokemon? Assomigliano così tanto a
te..." esclamò una esterrefatta Vera.
"Prima però che me ne vada... vorrei presentarvi i miei amici, che
volevano ringraziarvi per tutto quello che avete fatto per me... e per tutti
noi! Mamma... ti presento i miei compagni, i Phione! " rispose il Pokemon
Oceandante, indicando i graziosi Pokemon acquatici con un gesto della mano, e
mostrando che anche loro stavano salutando vivacemente, come se conoscessero Max
e Vera da tutta una vita. Incredulo, Max tirò fuori il suo Pokedex e cercò di
scoprire quanto più possibile su di loro...
"Phione, il Pokemon Oceanbondo. Tipo Acqua." disse il Pokedex.
"Vive nei mari caldi, e si sposta nell'acqua in cerca di cibo grazie al
galleggiante gonfiabile che ha sulla testa. Torna sempre dove è nato, anche se è
molto lontano."
"Questo è il nostro piccolo regalo per voi, amici miei... grazie di tutto,
e arrivederci! Sappiate che per il vostro coraggio, tutti i Pokemon di questo
pianeta vi saranno eternamente grati!" esclam telepaticamente Manaphy.
"Grazie, mamma... a presto. Ti voglio bene."
"Anch'io, Manaphy... ti penserò sempre!" disse la bambina castana, deglutendo
per cercare di trattenere le lacrime di commozione. Max si tolse gli occhiali e
si asciugò gli occhi, e anche la cinica Hitomi non riuscì a trattenere un dolce
sorriso alla vista di tutti quei Pokemon che salutavano con gratitudine. Era un
momento veramente speciale... che durò diversi secondi, prima che i Phione e
Manaphy tornassero nell'oceano, scambiandosi un ultimo saluto con i due
fratellini e con Jirachi. Manaphy si immerse per ultimo, guardando ancora per un
po' la sua mamma... che gli fece il segno dell'okay per dire che sarebbe andato
tutto bene. Manaphy, con un ultimo cenno del capo, salutò la sua amica... e poi
si tuffò, ritornando al mare a cui apparteneva.
Vera si asciugò una lacrima, e poi si portò una mano alla bocca e mandò un
bacio verso il mare aperto, mentre poco più in là, Max si accingeva a salutare
anche Jirachi.
"Sono stato contento di rivederti, Max... è stato bello, anche se non è
durato molto." diceva il Pokemon dei desideri, tendendo una mano verso il
ragazzino con gli occhiali, che ricambiò porgendogli un dito. "Credo che
ormai questa frase l'abbiate già sentita fino alla nausea, ma... grazie di
tutto. Non saremmo riusciti a rimettere tutto a posto se non fosse stato per
voi!"
"Beh... lo stesso vale per noi! Senza il vostro aiuto, non saremmo riusciti a
fermare quel Kodai e i suoi folli piani. Anche se in realtà non credo che
avrebbe potuto battere Arceus e farlo suo, però... sì, il mondo se l'è vista
brutta." disse Max, sospirando alla fine per la malinconia di separarsi dal suo
amico proveniente dallo spazio. "Noi... ci rivedremo ancora, non è vero,
Jirachi?"
Il piccolo Pokemon Psico / Acciaio fece un sorriso, e il terzo occhio sulla
sua pancia si aprì leggermente, emanando una luce chiara. "Questo è un
desiderio che non farò certo fatica ad esaudire. Un giorno, Max, le nostre
strade si incroceranno di nuovo. Fino ad allora, ti faccio i miei più sinceri
auguri... mi raccomando, fatti onore alla Lega!"
"Contaci, Jirachi! Dedicherò a te la prossima Medaglia che vincerò!" esclamò
Max, salutando Jirachi con la mano mentre quest'ultimo prendeva quota e
cominciava a dileguarsi verso gli strati più alti dell'atmosfera. Ben presto,
Jirachi scomparve, lasciando dietro di sè solo una scia luminosa che sembrava
quella di una cometa, e una fine striscia di polvere luccicante. In breve tempo,
Vera e Max restarono da soli sulla spiaggia, e dopo un po' si guardarono di
nuovo, annuirono l'uno all'altra, e cominciarono a dirigersi verso i loro
compagni di viaggio.
"E così, possiamo dire che è finita." disse Hitomi, ancora rivolta verso il
mare nel quale Manaphy e i Phione erano tornati. "E' stata un'avventura lieta,
tutto sommato. Mi ha fatto piacere farne parte. Adesso, però... immagino che
torneremo ai nostri allenamenti per la Lega Pokemon."
Max sorrise velatamente. "Già... dopotutto, entrambi noi abbiamo già quattro
Medaglie, e ce ne manca una molto importante. Ricordi che anche il nostro papà è
un Capopalestra, vero? E' lui il prossimo che dobbiamo affrontare, ed è davvero
forte! Non credere che mi farà sconti soltanto perchè sono suo figlio!" affermò.
Hitomi, calma come al solito, non mostrò segni di essere in qualche modo
impressionata.
"Vorrà dire semplicemente che dovrò allenarmi meglio per superarlo. E sono
convinta che ci riuscirò prima di te." disse, sperando di ottenere una reazione
imbarazzata od oltraggiata da Max... il quale invece si aggiustò gli occhiali e
la fissò con fare arguto.
"E' una sfida, Hitomi? Perchè se lo è, sono sicuro di poterti battere.
Vediamo chi di noi due riuscirà per primo a battere papà!" affermò. Dopo un
attimo di sorpresa, un piccolo sorriso si dipinse sul viso corrucciato di
Hitomi, che estese una mano verso il suo amico / rivale.
"E' una sfida, Max. Vinca il migliore!"
"Altrettanto!"
I due allenatori esordienti si strinsero la mano in segno di cameratismo ed
intesa, mentre Vera, Drew e Solidad osservavano da debita distanza, in modo da
non risultare importuni. La ragazza di Plumbeopoli controllò le sue cose, poi
fece uscire il suo Pidgeot dalla Pokeball, e il maestoso Pokemon Volante emise
un verso acuto e si chinò per far salire in groppa la sua allenatrice, che gli
si avvicinò e gli fece una carezza sulla testa.
"Bene, ora credo che anche per me sia giunto il momento di andare." affermò
la giovane coordinatrice. "Mi ha fatto piacere viaggiare con voi... e spero che
ci rivedremo ancora molto presto. Magari in circostanze migliori."
"Certamente, Solidad. Se incontri Harley, salutalo da parte nostra!" disse
Drew, con un tono di velata presa in giro verso l'appariscente rivale di Vera.
La ragazzina castana fece il segno dell'okay. "Buona fortuna anche a te,
Solidad! Magari ci incontreremo al prossimo Gran Festival!"
"Sarebbe un'occasione perfetta! Va bene, ragazzi, a presto!" concluse
Solidad. Il suo Pidgeot prese il volo, portandola con sè in groppa, e ben presto
anche la ragazza dai capelli rosati si allontanò, muovendo una mano verso i suoi
due giovani amici man mano che saliva...
Ora Vera e Drew erano rimasti loro due da soli, con Max ed Hitomi che
continuavano a parlare tra loro poco lontano. Il ragazzo dai capelli verdi, si
pettinò indietro una frangia, e si girò verso la sua amica, rivale... e forse
qualcos'altro! "Bene, Vera. Sembra che siamo rimasti solo noi. E' il momento di
salutarci, o abbiamo ancora un po' di tempo a nostra disposizione?" chiese con
fare galante.
Vera arrossì leggermente, riflettendo un po' sulla domanda. In effetti,
doveva ammettere che se c'eraancora la possibilità di stare con Drew, la cosa
non le sarebbe dispiaciuta per niente. "Beh... questo dipende, in realtà..."
affermò, cercando di nascondere il suo nervosismo. "In realtà, stavo pensando
che non sarebbe una cattiva idea se ci prendessimo il resto della giornata per
stare un po' assieme. Poi, da domani torneremo ad essere i rivali di sempre. Che
dici, in fondo non abbiamo nessuno che ci corre dietro, per adesso... e passare
una giornata in tranquillità con i propri amici potrebbe essere un buon modo di
rilassarsi, dopo tutte queste avventure."
"Hmm. Ora che mi ci fai pensare, non è una cattiva idea." affermò Drew, con
quel sorrisetto che Vera ormai conosceva bene - era il sorriso astuto ed obliquo
che lui faceva quando voleva tenerla sulle spine. "Ovviamente, però, questo
dipende dalla compagnia. Sai com'è, io sono il tipo di persona che ama le
sorprese. E una compagnia noiosa tende a non impressionarmi molto."
Vera sorrise astutamente a sua volta. "Beh, se è solo per questo, allora
penso che sarò una compagnia molto gradevole." affermò. "In effetti, avrei già
una piccola sorpresa per te!"
"Oh, interessante. E cosa..." iniziò a dire Drew, per poi interrompersi di
colpo quando Vera si alzò sulle punte dei piedi e gli diede un bacio sulla
guancia, cambiando in un lampo la sua aria tranquilla e un po' strafottente in
un'espressione di sorpresa, con tanto di rossore sulle guance! Ridacchiando di
quella scena - quando mai aveva avuto l'onore di vedere l'impassibile Drew in
preda all'imbarazzo? - Vera strizzò un occhio al suo amico e rivale, tendendo
una mano verso di lui.
"Heheheee... beh, cosa c'è, Drew? Sei sorpreso? Mi sembra giusto, dopotutto.
Ogni tanto, anch'io posso coglierti di sorpresa, non trovi?" esclamò la
ragazzina castana, divertita dalla scena.
Dopo un attimo di esitazione, Drew fece a sua volta una breve risata,
prendendo la cosa con filosofia, e tenne con galanteria la mano a Vera. "Più che
giusto. E questa... è stata una sorpresa molto gradita, se posso dire la mia."
affermò.
"Chissà... potrei fartene qualche altra in futuro. Dipende." rispose la
ragazzina, strizzando un occhio in direzione del ragazzo, senza nascondere il
rossore sul suo viso... mentre in lontananza, Max ed Hitomi osservavano i due
ragazzi più grandi con un certo sarcasmo.
"Quei due dovrebbero trovarsi una camera..." mormorò Hitomi.
Max sospirò e annuì lentamente. "Allora mi hai letto nel pensiero."
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Porto di Aranciopoli.
"E va bene... allora immagino che sia qui che ci salutiamo, vero... Ash?"
chiese Lucinda con un sospiro. Era già passato molto tempo da quando aveva
incontrato Ash e Brock in quella maniera rocambolesca, eppure adesso che era il
momento di andare ognuno per la propria strada, le sembrava che quei giorni
fossero volati. E adesso, assieme a sua mamma, Kenny, Zoey e Gary stava per
prendere il traghetto che l'avrebbe riportata a Sinnoh... la sensazione che dava
l'idea di separarsi dagli amici con cui aveva condiviso quell'avventura
incredibile era di malinconia, ma al tempo stesso, la ragazzina dai capelli blu
era piena di curiosità per quello che leriservava il futuro. Sapeva di avere
ancora molta strada da fare, e che quando fosse partita per un nuovo continente,
per provarsi nelle gare di Pokemon, avrebbe sicuramente avuto le sue
difficoltà... ma era convinta che le avrebbe superate grazie all'impegno e alla
volontà. "E' stato bello viaggiare con te. E anche se ci sono stati dei momenti
difficili, non rimpiango nulla del nostro incontro. Grazie anche a voi...
Brock... Misty... Tracey... sono stata felice di conoscere tutti voi, e di farvi
conoscere ai miei amici."
"Anch'io sono stata lieta di conoscervi." disse Zoey, mentre stringeva
energicamente la mano a Misty. Kenny e Tracey si stavano salutando a loro volta,
mentre Ash e Brock stavano salutando assieme Lucinda e Gary, quando mancava
appena mezz'ora alla partenza della nave che li avrebbe riportati tutti a
Sinnoh. E per finire, la signora Olga e Delia si stavano scambiando qualche
ultimo saluto prima che fosse il momento di imbarcarsi. "Non credo che scorderò
mai questi giorni. Ne abbiamo passate molte assieme, e siamo diventati amici.
Posso dire che è stata una bella avventura."
"Anche per me." affermò Kenny. "Grazie di tutto, amici!"
Pikachu e il Piplup di Lucinda si stavano salutando a modo loro... con Piplup
che cercava di mostrarsi superiore e di non emozionarsi, anche se Pikachu vedeva
subito che il Pokemon pinguino si stava trattenendo. Il topolino giallo tese una
mano verso il suo compagno di avventura, che sospirò, cinguettò un paio di
volte, e poi gli strinse la mano con una delle sue alette.
"Pikachu?" chiese Pikachu sorridendo, come se volesse chiedergli se si
sarebbero rivisti presto. Piplup annuì, chiaramente emozionato, e poi strinse
energicamente la mano al suo amico, augurandogli buona fortuna per il futuro.
"Pikachu pika ka pikachu!"
"Pip pip piplup!" cinguettò Piplup, per poi separarsi lentamente da
Pikachu e tornare verso la sua allenatrice, che lo prese in braccio.
"Vedrai che ci rivedremo con Ash e Pikachu prima di quanto pensi, Piplup!"
disse Lucinda, accarezzando la testa al suo starter. Poi, ancora rivolta ad Ash
e al suo gruppo: "Beh... forse è ora che noi andiamo. La nave sta per partire,
e... meglio non essere in ritardo."
"E' stato un piacere conoscervi..." disse Misty, anche lei emozionata. "E
speriamo di rivervi tutti presto!"
"Anche tu, Gary!" disse Ash, dandosi la mano con il suo amico e rivale. "E...
beh, che posso dire? Lucinda si è scelta una bella compagnia per il suo viaggio
di ritorno a Sinnoh, eh? Heheheheee..."
"Ma... Ash!" esclamò la bambina dai capelli blu, arrossendo leggermente.
Olga, Zoey e Kenny ridacchiarono della scenetta, mentre Gary alzava la splle e
rispondeva a tono al suo amico.
"Oh, questo non lo posso negare. Anche se torno a Sinnoh per proseguire la
mia formazione nel laboratorio del nonno, non significa che non ci sia qualche
altro motivo per cui parto." affermò, notando che Lucinda stava assumendo un
colorito simile ad un pomodoro. "Piuttosto, Ash... anche tu non sei da meno, eh?
Ma... in fondo me l'aspettavo! Mi chiedevo quanto ci avreste messo tu e Misty a
fare il passo decisivo!"
"Beh, adesso lo abbiamo fatto! Contento?" rispose Misty con un piccolo ghigno
di vittoria, ponendo un braccio attorno alle spalle di un'imbarazzato Ash, che
si ritrovò ad essere lui attorniato dalle risate di Brock, Tracey e di sua
mamma. Il ragazzino dai capelli neri si sfregò la nuca con una mano, cercando di
non sembrare troppo imbarazzato.
"Heheheee... beh, insomma, diciamo che ce ne ho messo di tempo per rendermi
conto di certe cose... immagino di essere un po' più maturo, adesso!" cercò di
scusarsi Ash. "Beh... comunque vi auguro buona fortuna, a tutti quanti. E spero
che ci rivedremo presto."
"Certo, Ash! Non c'è da preoccuparsi." rispose Lucinda, usando la sua frase
preferita. Lei ed Ash si scambiarono un cinque, come fecero anche Pikachu e
Piplup, una silenziosa promessa che la loro amicizia sarebbe durata per
sempre.
Mezz'ora dopo, il gruppo di Ash era ancora in piedi sul molo, ad osservare
con malinconia la nave che lentamente, con degli sbuffi di fumo e un
riecheggiante rumore di sirene, si allontanava dal porto, diretta verso la sua
destinazione. Lucinda, la sua mamma, Piplup, Gary, Kenny e Zoey restarono in
piedi a poppa, affacciati alla ringhiera, per salutare i loro amici, finchè la
nave non fu completamente fuori dalla loro vista, e il porto di Aranciopoli non
rimase immerso nella tranquillità della sera, con Ash e i suoi amici che
continuavano ad accompagnare Lucinda, Piplup, Gary e gli altri con lo sguardo.
"Pikachu..." squittì il topolino elettrico,
"Buona fortuna, amici..." affermò Ash, tenendo in braccio Pikachu. Poi,
lentamente, il gruppo cominciò ad allontanarsi, e Delia fissò i ragazzi con il
suo sorriso caloroso e il suo sguardo materno.
"Bene, ragazzi... credo che ora tocchi a noi tornare a casa!" affermò. "Che
ne dite? Ci fermiamo a mangiare qualcosa qui sul mare, e poi torniamo a casa? Il
treno dovrebbe passare tra un paio d'ore!"
"Credo che nessuno di noi abbia nulla da dire, signora Ketchum." disse
Tracey, guardando il resto dei suoi amici, che espressero il loro assenso con
dei cenni entusiasti. Ash e Pikachu si scambiarono un occhiolino, e il ragazzo
tenne la mano che Misty gli stava tendendo, pensando che li aspettava una serata
molto bella per chiudere in bellezza la loro avventura...
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Due mesi dopo.
"Allora, Ash, Misty... avete deciso la vostra prossima meta, vero?" chiese
Delia, guardando orgogliosa il figlio, la sua fidanzata e Pikachu che stavano in
piedi di fronte a lei e a Mimy, di fronte alla casetta di campagna della
famiglia Ketchum. A fianco della giovane mamma c'erano Brock, Tracey e il
professor Oak, venuti per fare gli auguri di buon viaggio ai due neo-fidanzati,
che si preparavano a partire verso un nuovo continente, e la Lega Pokemon
corrispondente.
"Sì, mamma... io e Misty abbiamo deciso di partire per il continente di
Unima. Sarà un'ottima occasione per fare qualche passo avanti verso la
realizzazione dei nostri sogni." affermò Ash. "E poi, ho passato due mesi qui a
casa a rimettere in forma la mia squadra, visto che era un po' che non passavo
un po' di tempo cn certi miei Pokemon... a proposito, Misty, tu che Pokemon hai
intenzione di portare ad Unima?"
"Beh, il mio Gyarados e il mio Seadra, visto che sono quelli che dovrei
allenare di più." disse Misty, che indossava per l'occasione un completo formato
da un top a righe bianche e azzurre con le maniche corte, un paio di shorts e un
paio di sandali bianchi con le orlature gialle... un completo che Ash doveva
ammettere le donava moltissimo. "E poi... beh, c'è una piccola sorpresa.
Guardate un po' chi verrà con noi!"
"Pika?" chiese Pikachu, osservando Misty che tirava fuori una delle
sue tre Pokeball e la apriva di scatto, facendo apparire davanti a sè un Pokemon
che lui ed Ash non avevano mai visto nel gruppo di Misty - un grosso bivalve,
simile ad un'ostrica gigante, con un guscio frastagliato di colore viola chiaro
da cui spuntavano numerose punte acuminate, e al cui interno si vedeva un corpo
nero e sferico con un paio di occhi acuti e una bocca sghignazzante - un
Cloyster, senza ombra di dubbio!
"Cloyssssster!" esclamò, dilatando le valve come se stesse
applaudendo.
"Un Cloyster?" chiese Tracey, riconoscendo il tipo di Pokemon. "Accidenti,
Misty, sembra davvero forte! Per caso, è quello Shellder che avevi catturato
alla Zona Safari di Johto?"
"Sì, Tracey, proprio lui!" affermò Misty, facendo un occhiolino. "Qualche
giorno fa, quando era ancora uno Shellder, mi ha chiesto di farlo evolvere... e
per fortuna mia sorella Violet si era procurata una Pietraidrica che è stata
disposta a darmi per farlo evolvere. A patto che io lasciassi il resto dei miei
Pokemon alla palestra, Psyduck compreso, finchè non fossi tornata da
Unima..."
Misty storse un po' il naso verso la fine, facendo capire che era dovuta
scendere un po' a patti con le sue sorelle, ma non ci fece più di tanto caso.
"Beh, poco male. In fondo, è già un buon risultato che Lily, Violet e Daisy
siano disposte a dividere il loro tempo tra la Palestra e i loro spettacoli. Mi
ha fatto piacere vedere che ora c'è molta più intesa tra di noi. Piuttosto,
Tracey... vedo che anche il tuo Dunsparce sta molto bene!"
"Dun, duuuun!" esclamò il serpentello, muovendo vivacemente le corte
ali. Quello che fino a poco prima era un cucciolo, era ora diventato un robusto
Dunsparce lungo più di un metro e grosso in proporzione, anche se manteneva il
suuo carattere dolce ed affabile. Tracey era molto grato a quel Pokemon così
particolare ed inaspettato... dopotutto, era stato proprio Dunsparce a farlo
risollevare dalla depressione dopo che Scyther se n'era andato...
"Già... anche lui sta crescendo! E sta anche imparando a combattere molto
bene!" disse Tracey con un certo orgoglio. "E tu, Brock... che cosa hai
intenzione di fare, adesso? E' da parecchio che viaggi con Ash, Pikachu e
Misty... immagino che non sia tanto facile separarsi."
"E' vero..." rispose il ragazzo dagli occhi sempre chiusi. "Però... in fondo
va anche bene così. Io mi sto rimettendo a studiare per realizzare il mio sogno
di diventare un allevatore di Pokemon, e visto che tra non molto avrò
l'opportunità di dare l'esame per essere ufficialmente riconosciuto come tale, è
il caso che impieghi questi mesi per studiare... però, lo sai anche tu, Ash, che
farò sempre il tifo per te e per Misty!"
"Grazie, Brock..." disse una commossa Misty. Lei ed Ash raggiunsero il loro
compagno di mille avventure e si scambiarono con lui un abbraccio e una stretta
di mano, sicuri che molto presto si sarebbero rivisti.
"Buona fortuna, Brock!" affermò Ash, stringendo energicamente la mano che
Brock gli porgeva. "So che ce la farai. Sei stato un grande amico e compagno di
viaggio... e questi anni in cui abbiamo viaggiato assieme sono stati
fantastici!"
"Pika!" assentì Pikachu. Anche lui sentiva già la mancanza di Brock,
abituato com'era ad averlo accanto per tutto questo tempo...
"Grazie, Ash. Vai sempre dritto per la tua strada, e non farti fermare da
niente e da nessuno!" affermò Brock. "Questo è l'ultimo consiglio che darò ad
entrambi voi, oltre che... augurarvi buona fortuna!"
"Mi raccomando, voi due piccioncini! Cercate di andare d'accordo, okay?" li
stuzzicò un po' Delia. "A presto, Ash... ti voglio bene, tesoro!"
"Anch'io, mamma. Anch'io." rispose Ash, mentre abbracciava la sua mamma per
qualche secondo.
"Non credo di dover aggiungere altro... Ash, so che anche questa Lega ti darà
parecchio da fare, ma sono sicuro che te la caverai bene come sempre! Quando
arriverete ad Unima, la mia stimata collega, la professoressa Aralia, vi
accoglierà per consegnare ad Ash il suo starter e aggiornare il suo Pokedex."
concluse il professor Oak, guardando i due ragazzi e Pikachu con orgoglio.
"Auguri ad entrambi voi... e buona fortuna!"
"Grazie, professore! Ce lo ricorderemo!" rispose Ash. Misty richiamò Cloyster
nella sua sfera, e Pikachu balzò in spalla ad Ash, prima che i due fidanzati
cominciassero ad allontanarsi, salutando Delia, Mimy, Brock, Tracey ed Oak man
mano che Biancavilla diventava un puntino all'orizzonte. Una volta che non
poterono più vedere i loro amici, Ash, Pikachu e Misty accelerarono un po' il
passo, sentendosi tremare dentro per l'emozione di affrontare una nuova
Lega!
"Beh, Misty... sei pronta per vedere il continente di Unima?" chiese Ash,
tenendo la mano alla sua fidanzata. Misty sorrise allegramente, prima che lei ed
Ash si scambiassero un bacio.
"Certamente! E il fatto che lo vedremo assieme rende la cosa ancora più
interessante!" affermò, per poi accarezzare Pikachu sulla testa. "Bene... direi
che a questo punto non ci resta che fare del nostro meglio per completare anche
questa Lega!"
"Ce la faremo... vero, Pikachu?" chiese Ash al suo migliore amico. "Abbiamo
tutto quello che ci serve... e non vi faremo fermare! Preparati, Unima... perchè
Ash, Pikachu e Misty stanno arrivando!"
"Pikachu!" esclamò Pikachu, alzando un pugno in aria, impaziente di
affrontare la nuova avventura!
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FINE
E con questo, si conclude Pokemon Heart Soul Adventures!
Che posso dire, ora che sono arrivato alla fine? Che... beh, sono orgoglioso
del lavoro che ho fatto, anche se penso che in certe parti avrei potuto fare
meglio. Ho voluto prendere l'anime di Pokemon come lo conosco io, e farne
qualcosa che potesse competere in respiro e tono avventuroso con Pokemon
Special. Inevitabilmente, questo voleva dire renderlo un po' più dark... ma
penso che alla fine, il risultato sia stato anche discreto, e non mi sono poi
scostato più di tanto dai temi della serie.
Le avventure di Ash e Misty continueranno ad Unima, nella storia "Best Wishes
Reload", a fianco di altri personaggi che abbiamo conosciuto e amato nella serie
tv, come Belle, Komor, Iris, Spighetto, Georgia, Burgundy, Cameron...
...
...
Okay, cancellate Cameron dalla lista.
E altri personaggi che conoscerete dal videogioco Pokemon Nero e Pokemon
Bianco, come la coraggiosa Touko (Hilda), l'affascinante N, l'ambiguo Ghecis o
il misterioso Acromio... ci sarà da divertirsi, ne sono sicuro!
Mentre tra non molto partirà un'altra storia, con gli Stat-Trainers come
protagonisti. Nulla di veramente straordinario, ma spero di farne
un'interessante side-story!
Questo è quanto per il momento. Ringrazio tutti voi, amici lettori, per il
supporto che mi avete dato... credetemi quando vi dico che ha significato molto
per me leggere le vostre recensioni e i vostri messaggi! A presto con l'immenso
e magico mondo dei Pokemon, e buon proseguimento a tutti voi!
Enrico "Justice Gundam" Martinelli