Il Segreto di Trunks
Ciao
a tutti! In questa mia fanfic, il protagonista è Trunks, alle
prese con un diario. Cosa vorrà farsene? E perchè decide
di srivere un diario proprio ora?
AVVISO: Ho leggermente
cambiato le età dei personaggi e la linea temporale. La
fanfiction è ambientata ai giorni nostri, nell'anno 2008. Gli
avvenimenti sono comunque gli stessi di Dragonball originale, e la mia
storia si svolge nel periodo di pace alla fine di DBZ
Elenco qui comunque l'età dei personaggi principali di questa fanfic, per rendere le cose più chiare:
Trunks: 24 anni
Bra: 18 anni
Goten: 23 anni
Marron: 20 anni
Buona lettura a tutti! ^_^
Trunks chiuse lentamente il
raccoglitore. La copertina era in pelle chiara, con inciso il suo nome
in rillievo. Era chiuso con una cordicella di spago, ormai consumata.
Con i polpastrelli passò i contorni del raccoglitore. Non aveva
scritto questo diario per lui, ma non voleva separarsene. In
fondo ci si era affezionato. Sorrise, sorpreso dal suo stesso egoismo.
Quel diario non avrebbe dovuto restare con lui, e lui lo sapeva
benissimo.
Sospirò e si alzò dalla scrivania, illuminata solamente
da una luce fioca. Quando prese il raccoglitore, si rese conto che era
molto pesante. Aveva scritto quel diario per due mesi, ma aveva avuto
così tanto da scrivere, da raccontare... già,
perchè in fondo, quello che stava facendo, non era solo scrivere
un diario, ma raccontare una storia.
Uscì dalla stanza, tentando di non far rumore e di non svegliare
la sorella, che dormiva nella camera di fianco alla sua. Tentativo
inutile: Bra aveva l'udito infallibile e, assonnata, aprì la
porta: - Cosa fai sveglio a quest'ora di notte? - chiese,
stropicciandosi gli occhi gonfi dal sonno. Che impicciona. Trunks
guardò l'orologio appeso alla parete. - Sono soltanto le due -.
La ragazza dai capelli turchini sospirò, facendo per entrare di
nuovo nella sua stanza. Ma poi cambiò idea e si girò: -
sono due mesi che scrivi quel diario... posso chiederti perchè?
-. Il fratello non rispose. Non poteva dirglielo. Era il suo segreto e,
per quanto Bra era da sempre la sua migliore amica, e per quanto i due
avessero condiviso tanti segreti, questo voleva tenerselo per se. -
Buona notte sorellina -. Le strizzò l'occhio e andò in
giardino.
Quella notte di fine novembre era particolarmente fredda, ma limpida,
le stelle brillavano nel cielo senza neanche una nuvola. Ispirò
a fondo e spiccò il volo, diretto verso un posto solitario, una
landa desolata nella quale in passato erano avvenuti tanti
combattimenti. L'abbigliamento che aveva, dei jeans e una maglietta
nera, non lo proteggeva dal freddo. Decise quindi di sbrigarsi, e
tirò fuori dalla tasca una piccola capsula, che fece esplodere a
pochi metri da lui.
L'oggetto che prese forma sembrava una grande navicella. Il portellone
era trasparente, e lasciava intravedere numerosi pulsanti all'interno.
Ci aveva messo due mesi per costruirla, e mai l'aveva provata. Il
pensiero che qualcosa potesse andare storto lo terrorizzò. Cosa
sarebbe successo se si fosse bloccata? La sola ipotesi lo fece
rabbrividire e, per un attimo, gli balenò in testa l'idea di
mandare a monte il suo piano. Pensiero che scartò subito. Doveva
rischiare. Strinse a se il diario e, entrato in quella strana macchina,
digitò alcuni tasti.
Con un rombo di motori, la navicella si alzò in cielo e, circondata da una luce azzurra, sparì.
Trunks guardò fuori dal finestrino. Una miriade di colori lo
circondava, come se si trovasse su una giostra che girava alla
velocità della luce. Le figure erano contorte, non si
distinguevano più i contorni.
Chiuse gli occhi. Quelle immagini cominciavano a dargli il mal di testa.
Quando li riaprì e guardò fuori, intorno a lui il paesaggio era più nitido. Ce l'aveva fatta!
Scese dalla navicella e strinse a se il diario, poi spiccò il volo verso Ovest
Il familiare edificio che si ergeva di fronte a lui era immerso
nell'oscurità. Una finestra era sbadatamente stata lasciata
aperta, e lui entrò. Si vergognò un po' di
quell'intrusione furtiva, non era mica un ladro! Ma in fondo,
quello era l'unico modo che aveva per portare a compimento il suo
piano.
Iniziò a vagare per i
lunghi corridoi, annusando queli odori così familiari. Si
concentrò sull'aura della persona che stava cercando. Dormiva in
una stanza lì vicino. Fece un paio di passi ed aprì la
porta alla sua destra. Eccolo! Il ragazzo giaceva nel letto,
addormentato. Si avvicinò cautamente, non voleva assolutamente
spaventarlo.
Quando si sedette sul letto, il giovane si svegliò, ma Trunks fu
abbastanza svelto da mettergli una mano sulla bocca. - Ti prego non
urlare... non voglio assolutamente farti del male -. Il ragazzo
si mise a sedere, e guardò bene l'intruso. - Ma... ma tu sei...
- Trunks annuì. - Non posso stare qui per molto tempo, quindi
ascolta attentamente. Ho scritto questo diario negli ultimi due mesi, e
voglio che lo tenga tu -. Gli porse il raccoglitore, colmo di fogli e
fotografie. - Ora devo scappare. Ti prego, non dire a nessuno della mia
visita. Addio -.
E, aperta la finestra, si librò in volo per tornare alla navicella.
Il ragazzo, rimasto a bocca aperta. Fissò il raccoglitore che il
misterioso ospite gli aveva regalato. Il giorno dopo sarebbe dovuto
tornare a casa. Bene, avrebbe iniziato a leggerlo da domani. Lo nascose
sotto il letto e, con un sospiro, tornò a dormire.
- Trunks! Ti sembra questa l'ora di rientrare? - sibilò Bra, che
aveva sentito suo fratello arrivare. - Uffa, sei la solita ficcanaso! -
la prese in giro il fratello, dandole un buffetto sulla guancia. La
ragazza sbuffò. Non sopportava che suo fratello la trattasse
così. Il ragazzo guardò l'orologio. Erano le quattro di
mattina.
- Posso dormire con te? - le chiese. Bra annuì, e lo fece
entrare nella stanza. I due si stesero sul letto, abbastanza grande per
entrambi. - Sei arrabbiata? - domando. Lei continuava a fissare il
soffitto. - No. Ma mi dispiace che tu abbia un segreto che non vuoi
dirmi... - sussurrò. Non riusciva ancora a capacitarsi
dell'atteggiamento del fratello. Trunks sorrise. Chissà, forse
un giorno glie l'avrebbe detto. Sentì la stanchezza invadergli
il corpo.
Chiuse gli occhi e cadde in un sonno profondo e senza sogni.
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