In partenza per…
In
partenza per…
Era
finita la scuola io e mia madre stavamo andando all'SFO l'aeroporto
internazionale di San Francisco.
"A
che ora arriva l'aereo a Toronto?" chiese mia madre.
"Verso
le 4:00" risposi.
"Hai
messo tutto in valigia" mi domando lei mentre sfrecciavamo con
la macchina per la strada che portava all'aeroporto.
"Certo"
l'assicurai.
"Vestiti
a sufficienza, calzini, intimo, soldi..." Iniziò a
elencare.
"Mamma!"
Esclamai.
Lei
rise mentre stava parcheggiando poi ci dirigemmo verso l'entrata.
La
valigia è pesante ma grazie all'aiuto delle rotelle che
ruotavano perfettamente sulla strada asfaltata e successivamente sul
pavimento del aeroporto mi consentiva di far muovere la valigia senza
molti problemi.
"Sei
sicura di volerlo fare" chiesi ad un certo punto mente stavamo
andando al checkin.
"Tesoro
è la cosa migliore sta tranquilla" mi rassicurò
accarezzandomi la guancia dopo essersi chinata.
Io
sorrisi, avevo qualche incertezza, ma nel vedere mamma così
serena mi tranquillizzai.
"Okay
andiamo" affermai.
Arrivati
alla coda per il checkin, che era allucinante, ma tutti di venerdì
dovevano partire? Pensai.
Visto
che ci sarebbero voluti al minimo 40 minuti decisi di ingannare il
tempo guardandomi in Giro.
La
percentuale maggiore erano le famiglie con i figli prevalentemente
piccoli che piangevano, forse perché avevano dimenticato
qualcosa a casa o perché volevano un gioco che i genitori non
gli compravano o semplicemente per attirare l'attenzione.
"Che
hai" mi chiese.
"Io
ero così?" Le domandai l'altra fila che era piena di
famiglie con i rispettivi
Figli
urlanti.
"No
tu eri molto più brava" mi rispose stringendomi a se.
Io
sorrisi soddisfatta poi mi passo una domanda per la testa che non mi
ero ma permessa di chiedere ad Annabeth.
"Mamma
come hai conosciuto papà?"
Lei
si irrigidì un momento.
"Visto
che torniamo a breve a stringere contatti con lui sai..." Mi
affrettai a dire.
"Ero
in discoteca con un gruppetto d'amiche,ad un tratto mi sono
avvicinata al bancone per prendere qualcosa e il bar man era tuo
padre, appena ci vedemmo scatto qualcosa nei nostri cervelli, lui mi
offri da bere e per tutto il resto della serata fu gentile con me.
Dovevo essere un po' ubriaca perché non mi ricordo cosa
successe dopo ma visto che sei nata tu la cosa è intuibile"
spiegò lei.
Io
guardai il pavimento imbarazzata.
"
la tua nascita che è stata la cosa più bella della mia
vita!" Confermo lei abbracciandomi.
Io
ricambiai l'abbraccio.
Poco
dopo la coda finì e prendemmo i nostri 2 biglietti dopo aver
imbarcato le valige.
Arrivano
davanti al metaldetector, anche li la coda non ci risparmio, ma il
pensare a quello ce sarebbe successo qualche giorno dopo faceva
sembrare tutto meno noioso.
Vedrai
a Toronto nella casa di Fred avrai una camera tutta per te e ti
assicuro che sarà più comoda del metro quadro che avevi
nell’appartamento di Grover” disse mamma per ingannare.
“Ah
ah lo spero” risi.
Dopo
aver passato anche questa barriera ci preparammo per imbarcarci.
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lingue che non riconobbi
Disse
una voce nell'altoparlante.
"Dai
mamma sbrigati!" dissi affrettando il passo.
"Aspetta!"
Ribatté facendomi fermare.
"Fai
la brava con Fred mi raccomando" mi ricordò.
"Tranquilla
mamma" la rassicura abbracciandola, lei mi strinse a se.
"Ti
voglio bene mamma"annunciai nell'abbraccio.
"Anche
io tesoro" confermò.
"Allora
ci rivediamo tra una settimana a New York per il mio matrimonio con
Percy" disse una volta sciolta dall'abbraccio “ora vai se
no perdi l’aereo; il mio parte fra mezz’ora”
aggiunse.
Sorrisi,
e dopo essermi girata corsi verso l'imbarco.
Dopo
essermi imbarcata, seduta al mio posto ripensai alle parole che mi
disse mia mamma prima di incontrare Percy e Luke a New York.
Vedrai
come saranno semplici le cose tra qualche giorno.
Forse
aveva ragione, magari aveva anticipato la premessa di un po' di
tempo, ma aveva ragione.
Percy
aveva accettato che Annabeth e io tornassimo a frequentare Fred e non
era troppo geloso di questo. Luke mi aveva perdonato e mi
considerava di nuovo una sorella. E io avevo ritrovato un padre che
pensavo essere una persona orribile a cui non importava niente di me
e invece era molto simpatico.
Non
dimentichiamoci la felicità della mamma, che si sarebbe
sposata con Percy tra una settimana. Sarei diventata emotivamente
anche una Jackson, oltre che una Ansom: Emily Ansom Jackson, non
suonava male devo direi.
“Dlin
Dlan! Benvenuti su questo volo per Toronto. Lo staff vi da il
benvenuto ...” E la voce al microfono disse tante altre
informazioni a cui non prestai molta attenzione, perché quella
era tutta riservata a pensare al resto della mia vita che avrei
trascorso tra New York con mia madre, Percy e Luke e Toronto con mio
padre.
Poi
l'aereo partì.
Angolo
autrice
Ed
eccoci alla fine di questa mia storia contorta.
Ringrazio
infinitamente: AxXx, saretta2323, Poseidonson97, AveJackson,
Perseoxx, cheesecake314, ailoros e tutti i lettori silenziosi.
Ma
in particolar modo ringrazio il mio amico Gatto che mia ha dato molti
spunti per questa storia.
Spero
vi sia piaciuta, saluti e alla prossima.
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