Empty heart and chipped cup

di BelleFrench
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An empty heart and a chipped cup

 
















Rumplestiltskin pose la tazzina sbeccata al posto del calice d’oro di Gluck.
Un cuore spezzato ed una tazzina sbeccata
Così aveva detto Belle prima di andarsene, prima che lui la costringesse ad andarsene.
Era sempre così, la magia aveva un prezzo e quel prezzo era la propria infelicità.
Se macchinava, rubava o tradiva la fiducia altrui, la magia Oscura che egli aveva ereditato lo aiutava rendendolo sempre il vincitore, se invece cercava di usarne un po’ per la sua felicità tutto finiva nel peggiore dei modi.
Beafire non era più partito per la guerra degli orchi, ma lui lo aveva perso comunque, ed aveva creato tutto quello scompiglio, distruggendo tutti quei lieto fine solo per ritrovare il suo.
Come quando aveva voluto Belle.
L’aveva vista per la prima volta ancora prima che la guerra degli Orchi portasse Avonlea alla fine. Ancora prima che Avonlea avesse anche solo minimamente il pensiero della guerra.
Il sole splendeva nella foresta incantata e sentendo un cavallo avanzare al galoppo lui si era ritirato, grazie alla magia, rendendosi invisibile. Una giovane donna vestita da amazzone che cavalcava come tale, si era infine arrestata proprio accanto a lui dopo che il suo cavallo, probabilmente sentendolo, aveva impennato.
-Buono Sansone!- lo aveva rassicurato lei scendendo a terra. Con poche carezze e sussurrandogli all’orecchio lo aveva calmato.
-Di cos’hai paura? Ci sono io qui con te, non ti accadrà niente di male.
I morbidi boccoli ramati le ricadevano sul volto arrossato per la corsa. Il vento fresco ci giocava scompigliandoli un po’. Rumplestiltskin ebbe la voglia quasi irrefrenabile di passarci le mani nel mezzo.
E quasi lo fece, arrivò a sfiorarli per un istante, lievemente. La ragazza si voltò dalla sua parte, quasi lo vedesse e a lui mancò il respiro nel constatare che aveva gli occhi di un azzurro più luminoso del cielo, lo stavano stregando più di un qualsiasi sortilegio.
Rimanendo nella sua invisibilità, Rumplestiltskin le si era accostato un poco, lei non si era mossa, sembrava incantata ma di sicuro non da lui, semmai avesse potuto vederlo di certo non lo avrebbe guardato in quel modo. Però era bellissima, ed il proprio cuore, che lui credeva ormai senza vita da tempo, riprese a battere ed a donargli calore.
Poco dopo un rumore di zoccoli di un altro cavallo al galoppo la fece voltare interrompendo l’idillio.
-Ecco fatto Sansone, ora siamo davvero nei guai.-sospirò mettendo le mani sui fianchi.
-Belle!
Un uomo su un cavallo nero, con al seguito altri due cavalieri le si accostò.
-Belle, vostro padre non accetta che voi ve ne andiate in giro in questo modo contravvenendo ai suoi ordini…
-Ma io non sono un suo soldato Gaston.-gli disse senza guardarlo, rimontando in sella.
-Cavalcate alla amazzone! Non si addice alla vostra persona…
-Cavalco come mi pare Gaston!- sbuffò lei scattando in avanti e superandoli al trotto. Pochi istanti dopo il suo cavallo ricominciava a correre, e lei li salutò allegra con un urlo felice.
-Non farete più la smorfiosa appena ci saremo sposati, io non sono come vostro padre, mi obbedirete. –Gaston frustò il cavallo tornando da dove era venuto col suo seguito.
Rumplestiltskin si voltò verso quell’uomo odiandolo, quando un attimo dopo un sorriso maligno ed una felicità elettrizzante lo pervasero, e fu in quell’istante che egli decise che nessuno avrebbe mai potuto avere quella ragazza tranne lui.
E così aveva portato la guerra degli Orchi fino in quelle terre, solo perché voleva quella donna: Belle. Un nome più riuscito non esisteva, ne era affascinato.
Aveva creduto di poterle strare accanto passivamente, ma lei gli aveva fatto tremare il cuore, innamorandosi stranamente di lui e facendolo innamorare sua volta, fino quasi a fargli dimenticare il suo piano: portare la regina a compiere il sortilegio per poter poi nell’altro mondo ritrovare Beafire.
Così spinto dalla paura l’aveva rifiutata, usando la scusa che Regina gli aveva dato: il fatto di credere che avesse fatto un accordo con lei per renderlo umano e distruggerlo.
Ora era davvero solo.
Il signor Gold pensava a quell’evento mentre apriva l’ampolla del filtro del vero amore per controllare se fosse in buono stato.
Avrebbe portato a termine almeno la prima parte del piano: portare la magia fin lì per ritrovare Bea. In quell’istante, guardando l’ampolla gli tornò in mente Belle. L’unica cosa che desiderava era vivere con lei ed il figlio per tutta la sua vita, ma ormai era troppo tardi. Il suo cuore morto, non poteva certo più tornare a vivere.
-Mi scusi?- qualcuno era entrato nel negozio- E’ lei il signor Gold?…?
-Si ma temo che il negozio sia chiuso, -si era voltato, ed il suo cuore morto aveva ricominciato a battere.
Fine

 
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Se volete recensire mi piacerebbe molto sapere il vostro parere :3 grazie comunque!
BelleFrench
 




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