Un destino oscuro

di Aesingr
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p align="center">PER IL DOMANI

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Malefor sollevò lentamente le palpebre, senza neanche dover abituare i propri occhi alla luce, troppo flebile per ferirli. Forse neanche si era reso conto di essere già uscito dall’uovo.
Axius e Neiry osservarono il piccolo come ammaliati e, nonostante il colore del guscio dell’uovo avesse anticipato loro la sua natura, restarono a fissare il viola delle sue squame con un’espressione tanto meravigliata quanto atterrita.
Era interamente coperto di minuscole morbide squame di quel viola leggendario. Una fila di placche ossee si dirigeva dalla testa fino all’estremità della coda, che terminava con quattro piccole lame sporgenti. Ai lati del muso presentava quattro fragili corna scure e altre due  si gettavano all’indietro dal cranio. Gli occhi erano quelli di un innocente cucciolo come altri, ignaro del suo ruolo nel mondo.
Malefor alzò lo sguardo verso il ventre di Neiry, che ancora lo stava coprendo con il suo corpo. dai suoi occhi traspariva un’espressione innaturalmente tranquilla per  un draghetto appena nato. Cercò quelli dolci e rassicuranti che una madre avrebbe regalato al figlio, incontrando solo le tenebre intorno a se.
Flarendor continuava a seguire lo svolgersi degli eventi, turbato dal ritorno dei due draghi. Non riusciva a capire come, ridotti praticamente in fin di vita, i due fossero sopravvissuti e li avessero potuti raggiungere in così breve tempo.
“Siil!” tuonò d'improvviso, facendo Trasalire il drago dell’elettricità. Anche gli altri si voltarono a fissarlo, il cucciolo con rinnovato interesse. “Com’è possibile che siate ancora vivi. Non avevate speranze. cos’è successo”
Siil abbassò lo sguardo, voltandosi verso Neiry, in cui sembrò addirittura cercare protezione.
“Non ti importava minimamente di che fine avrei fatto vero?” ribatté Siil.
Flarendor sbuffò irritato, semplicemente turbato dalla presenza di tre avversari invece di uno. Avrebbe dovuto impegnarsi parecchio se voleva fuggire con Malefor. Le altre uova in oltre erano ancora intatte e nonostante fossero un numero esiguo in confronto a qualche momento prima, non avrebbe potuto distruggerle o catturarle tutte e portarle con se senza incappare nell’ira di Neiry e Axius.
“Flarendor arrenditi, puoi ancora tornare in dietro. Sei in tempo a fermarti, non costringerci ad ucciderti” Sentenziò il guardiano del ghiaccio con aria allo stesso tempo mesta e solenne.
“Stai scherzando vero Axius? Non penserai che sia disposto a fermarmi proprio ora, ad un passo dalla realizzazione di gran parte dei miei sogni?”
"Ma quali sogni Flarendor, sei soltanto un folle"
Il guardiano del fuoco inclinò il muso di lato. Si rivolse poi a Siil, con lo sguardo più fiammeggiante delle sue viscere.
“Le hai consegnato il cristallo vero? Credevo che tu fossi mio alleato”
Axius guardò confuso l’amica, ancora intenta a proteggere Malefor, che dal canto suo se ne stava impassibile ad ascoltare quello che gli accadeva attorno.
Neiry si accorse solo in quell’istante che gran parte delle uova erano state ridotte in un ammasso di gusci distrutti,ma il suo cuore non ne soffrì più che tanto. Siil le aveva anticipato cosa sarebbe potuto accadere se Axius non fosse riuscito a fermare Flarendor. Si limitò a grugnire di rabbia reprimendo un grido. Non poteva certo accusare il guardiano del ghiaccio, doveva piuttosto prepararsi al peggio consapevole delle intenzioni di Flarendor. Si mise sull’attenti e cinse Malefor con tutte le zampe, acquattandosi a sua protezione. Axius si lanciò verso le uova indifese, senza perdere d’occhio il malvagio drago che stava bramando il sangue  di Siil, il quale avendo fatto appello ad un impercettibile barlume residuo di coraggio nel suo animo si era posizionato davanti a Neiry, senza però molta convinzione.
Flarendor rinunciò, se pur con rammarico, alle uova protette al momento da Axius e si concentrò sulla chiave che gli avrebbe aperto tutte le porte per il il potere.
“siete un branco di poveri illusi”
Si lanciò verso l’alto e fece perdere le proprie tracce. I piccoli bagliori che zampillavano dal fuoco acceso dal drago si dissolsero in una fugace nuvoletta di fumo e il cratere sprofondò di nuovo nel buio più totale.
Il draghetto non si spaventò. Sfiorò le zampe di Neiry con il musetto, sfregando le piccole e fragili squame viola su quelle della dragonessa.
“Siil…”
“Non chiedermi di seguirlo, non avrei speranze contro di lui”
Neiry sbuffò, stringendo quasi involontariamente il drago viola che aveva iniziato a giocherellare con i robusti artigli di quella che forse pensava essere sua madre.
“Non era ciò che volevo chiederti. E non dire sciocchezze, hai soltanto paura, tu stesso l’hai ammesso”
“Si ho paura, e con questo? Dovreste averne anche voi. Flarendor non può raggiungere il potere ultimo ma può farne uso quanto basta per mandarci tutti dall'Aedo. Invece di perdere tempo a giudicare me, fareste meglio a nascondere il vostro draghetto prima che Flarendor torni e nasconda voi sotto qualche metro di terra”
Axius affondò gli artigli sulla morbida sabbia che sembrò ritirarsi sotto al suo peso. Teneva lo sguardo glaciale disteso verso l’alto, in attesa di qualche spiegazione.
“Cristallo? È qualcosa di simile ai cristalli d’energia del tempio?”
“No. Flarendor si è impossessato della Fonte della vita”
Axius sobbalzò.
"No! Com'è possibile?"
“Adesso calmati. Il problema non risiede in Flarendor stesso. Se quel cristallo fosse utilizzato su…” Disse Neiry, chinando il muso ad osservare il piccolo… “su di lui, le conseguenze potrebbero essere catastrofiche. Potrebbe generare un potere estremamente pericoloso”
Sill si prese il permesso di intervenire.
“Se posso…”
“Siil!" lo interruppe Axius allungando il collo con un ruggito. "Sei veramente il peggior individuo che io abbia mai conosciuto. Ti ho sempre odiato, ma Dopo quello che hai fatto a Neiry se fosse per me faresti una brutta fine. Qui e adesso”
“No Axius, non è nella tua natura uccidere senza un valido movente, adesso che vi sto aiutando non prenderai neanche in considerazione l’idea di uccidermi. O sbaglio?”
Axius avanzò deciso, facendo scricchiolare le zanne l’una sull’altra.
“Potresti anche aver ragione, ma ti assicuro che dopo quello che ti ho visto fare potrei cambiare radicalmente idea. Sei sicuro di voler restare dalla nostra parte? Per convenienza è certo. Sai che se ci tradirai ancora ti eliminerò senza esitare?"
Axius non poté vederlo a causa dell’oscurità, ma sentì il drago dell’elettricità sputare a terra.
“Come vi ho già detto, invece di preoccuparvi di me fareste meglio ad andarvene. Credo non ci sia molto tempo”
Neiry, recepito il messaggio, creò dal sottosuolo delle piccole radici che spuntando dalla sabbia scura andarono a formare una sorta di nido ramificato.
“Axius, prendi quelle uova e vattene da qui” Disse la dragonessa, allontanandosi con riluttanza dal draghetto che stringeva fra le zampe. “E porta il cucciolo con te”
Senza aspettare risposta, Si avvicinò alle uova e le dispose una ad una dentro all'intreccio di rami.
“Non dire sciocchezze! Se è vero quello che dite non ti lascerò qui da sola”
“Sono guarita è vero, ma il mio corpo ha risentito molto del combattimento e non sarei in grado di volare per molto, tanto meno di fuggire e Siil non è messo molto meglio di me. E poi non sono sola”
“Ah certo, quale compagnia!” Osservò Axius, rivolgendosi astiosamente a Siil che non si scompose. “Non ti lascerò con questo verme, preferirei che fossi da sola con Flarendor”
“Quanta fiducia amico mio” commentò il drago del fulmine.
“Noi non siamo amici Siil, eravamo soltanto legati dal nostro destino di guardiani. È anche colpa tua se sta succedendo questo, ansi, è solo colpa tua. Flarendor non avrebbe mai potuto fare tutto da solo"
“Axius…” Bisbigliò Neiry, notando la rabbia emergere anche in lui.
“ A quest’ora Lehr e Airack sarebbero ancora vivi, a quest’ora non avremmo dovuto nascondere il loro figlio dalle grinfie del tuo compare la fuori. Non avrebbe avuto il coraggio di sfidarci tutti. E tu ti sei unito a lui solo per paura di affrontarlo? Sei vile e perfido fino a questo punto? Hai preferito salvaguardare la tua incolumità al prezzo di quella di una famiglia e di una generazione intera di cuccioli!”
Siil scosse il capo pigramente.
“Il mio iniziale intento era quello di seguire il progetto di Flarendor, un progetto molto allettante. Avreste fatto meglio ad assecondarlo voi stessi. adesso però sono stato testimone del suo egoismo, non sono più interessato ad aiutarlo”
“Sciocco. Pensavi veramente che quel pazzo avrebbe condiviso il risultato delle sue follie con te?”
“Axius!” Questa volta la voce di Neiry venne ascoltata. “Discuterete dopo, adesso vattene” Continuò, porgendogli il nido ligneo.
Malefor, ignaro di tutto, si era disteso sulla sabbia, saggiandone la consistenza con gli artigli con cui si scavò una piccola buca, dove poggiò la testolina. Raschiò i granelli freneticamente, senza uno scopo ben preciso, fino a quando il foro non fu abbastanza grande perché ci potesse infilare anche il resto del corpo.
Neiry lo raggiunse, accortasi che si stava seppellendo completamente.
“Che stai facendo piccolo? Non nasconderti, in questo buio poi non ti ritroviamo”
Con una zampa lo tirò fuori dalla sabbia e se lo portò alla bocca, leccandogli con delicatezza il musetto, prima di adagiarlo fra i suoi fratelli che ancora non si erano svegliati. Lo poggiò in mezzo al mucchio di uova e si rivolse di nuovo ad Axius, che non aveva nessuna intenzione di ascoltarla.
“Per favore, fallo per me”
“Cosa dovrei fare? Lasciarti qui per farti fare da esca? Andiamocene tutti”
“No. Flarendor tornerà, se non ci troverà verrà a cercarci. Da  solo riuscirai sicuramente a sfuggirgli, io non sono nelle condizioni di proteggere il draghetto, dovrai farlo tu”
”Ti ho detto di…”
Axius venne interrotto dall’apparizione di un improvviso fascio di luce violacea che si iraddiò in tutto il cratere, squarciando il buio ed originando una forza sovrannaturale che spinse tutti a qualche metro di distanza. Axius afferrò la gerla con le uova e il cucciolo appena un attimo prima di essere sbalzato via, impedendo per un soffio che cadessero.
“Accidenti a te Axius! Te l’avevo detto di andartene!” Gridò Neiry, cercando di far presa sul terreno friabile per non rovinare a terra. Flarendor comparve dallo squarcio di luce formatosi di fronte a loro.
“Adesso ditemi. Chi dovrò eliminare per primo? Axius… se mi consegnassi il drago viola e le uova senza provare a ostacolarmi, potrei anche lasciarvi in vita. non avrei mai voluto far del male proprio a te, abbiamo vissuto tanti anni insieme, niente mi farebbe più felice che risparmiarti oggi. Ora fatti da parte”
“Preferirei morire” ribatté stoico il guardiano del ghiaccio.
"Quanto sei prevedibile"
Come ad anticipare la mossa del drago, Axius fece da scudo con il corpo al piccolo nido e si erse in tutta la sua maestosità, spiegando le ali azzurre e snudando gli artigli.
“La vostra ingenuità non ha limiti” asserì il drago cremisi, prima di gettarsi a tutta velocità verso Neiry che non riuscì a sostenere l’assalto. Era ancora troppo debole per reggere uno scontro, il suo corpo era attraversato da continue fitte di dolore che cercava di nascondere ai presenti. , Quando Flarendor le piombò addosso conficcandola nella sabbia, un urlo agghiacciante eruppe dalla sua gola.
Axius cercò con difficoltà di non perdere la cognizione dello spazio e del tempo e mantenere il controllo delle proprie emozioni. Avrebbe corso un rischio troppo grande gettandosi contro Flarendor a cui sarebbe bastato poco per finire Neiry, danneggiata com’era.
“Non costringermi a fare sciocchezze che potrei evitare. Dammi quel maledetto drago o guarda la tua amica morire”
Il tempo si fermò, il bivio formatosi nella mente di Axius era troppo devastante per permettergli di scegliere senza pensare alle conseguenze che avrebbe causato escludere l’altra opzione.  Non avrebbe neanche osato sperare in un aiuto da parte di Siil, che non perse occasione per far mostra della sua viltà, indietreggiando di qualche passo.
 Axius ghermì con gli artigli il cucciolo, ora in piedi sopra al mucchietto di uova perlacee. Neiry urlò di nuovo, questa volta non provando neanche a trattenersi. Flarendor le stava torturando le squame, incrementando rapidamente e inesorabilmente la sua temperatura corporea, fino a raggiungere un calore elevatissimo che la corazza della dragonessa non poté più sopportare.
“Neiry!” Urlò il guardiano del ghiaccio, in preda allo sconforto e all’orrore.
Stava per gettarsi in aiuto della compagna, ma sentì anche le proprie zampe ricoprirsi di uno strano calore, di cui riuscì a comprendere la fonte solo quando Malefor schizzò via da i suoi artigli, correndo verso la madre in pericolo. Flarendor non si sarebbe mai aspettato un risvolto del genere e preso alla sprovvista lasciò libero il corpo di Neiry, che compresa la situazione provò a rialzarsi, senza successo.
Il muso del draghetto si contorse in una specie di sorriso, da cui scaturì un fiotto di fuoco splendente che investì Flarendor. Nonostante il getto non potesse ledere il corpo incandescente del guardiano, l'attacco si dimostrò più che notevole per un cucciolo appena nato.
Flarendor scoppiò a ridere.
“Caspita! Che grinta. Sei proprio quello di cui ho bisogno drago viola”
Senza esitare scattò verso Malefor e lo afferrò al volo, facendolo strillare di paura. Inaspettatamente fu Siil questa volta a cercare di fermarlo, caricando due fulmini che da direzioni diverse si mossero contro  il drago rosso. In quel momento anche Axius aveva rivestito il corpo di un etereo manto gelido che avrebbe dovuto annientare il fuoco di Flarendor, ma quando i colpi dei due draghi stavano per raggiungerlo, Flarendor si dissolse sotto la stessa luce sinistra che l’aveva accompagnato al suo ritorno.
 I raggi di luce si espansero fino alle estremità del cratere, illuminando per l’ultima volta il buio che di nuovo li ingoiò. Axius era riuscito, come Neiry del resto, a sentire Malefor implorare aiuto in un grido soffocato dall’oscura energia di cui anche lui sarebbe stato padrone.
 
*qualche anno dopo*
 
“Forza Terrador. Raggiungi i tuoi compagni, ti stanno aspettando”
Un cucciolo dalle squame verdi splendenti fissava il muso vigile e impassibile di Axius, preparandosi al suo primo giorno d’allenamento. Il giovane drago, come sempre allegro e vivace, si esibì in un piccolo inchino e si allontanò trotterellando, pregustando con frenesia la sfida che l’attendeva per la prima prova.
“Terrador!”
Il draghetto si voltò.
“Si?”
“Non c’è bisogno di inchinarsi di fronte a me” Rispose il guardiano del ghiaccio.
“Va bene. A dopo!”
Dedicò un ultima occhiata alla sala degli elementi nella quale era entrato in cerca di informazioni riguardo la prova che lo attendeva, per poi lanciarsi a passo svelto alle scale dirette verso il basso, che scese a grandi balzi. Dopo aver superato un dedalo di scalinate e corridoi trotterellò all’esterno, verso l’arena che li attendeva a tergo del tempio.
Due cuccioli dalle squame azzurre come il cielo stavano conversando con un loro simile dal colore più scuro e di statura più robusta. I restanti draghetti erano ammassati di fronte a una delle colonne marmoree che circondavano il campo d’allenamento. Il selciato che realizzava l’arena era interamente levigato e dipinto; la figura di un drago a custodia di un uovo era stato scolpito su l’unica porzione di muro non costituita da colonne. le quattro statue degli attuali guardiani degli elementi si ergevano grandiose alle estremità dellenorme anfiteatro.
Neiry e Siil  erano seduti al fianco di un vecchio drago dal manto scarlatto, su una delle balaustre che davano sull’arena, in attesa che tutti i draghetti fossero pronti. Quando vide che anche Terrador si era aggiunto ai compagni, Neiry richiamò la loro attenzione con un rumoroso verso gutturale.
“Guerrieri! Avvicinatevi”
Il gruppo di giovani raggiunse il centro del campo muovendosi in maniera quasi meccanica, prendendo posto l’uno accanto all’altro in linea retta.
“Bene. Oggi siete qui per mostrarci se sarete in grado di prendere il nostro posto tra qualche anno. Purtroppo sapete della triste sorte che ha colpito i draghi che sarebbero dovuti essere quest’oggi con voi, quindi so che vi impegnerete a fondo per fare in modo che in seguito una disgrazia simile non si ripeta. Ho solo una cosa da dirvi prima di lasciare la parola a Ignitor. Ricordatevi sempre che quello che di più importante ci resta siete voi, non deludeteci. Ma soprattutto non lasciatevi mai corrompere dal male”
I draghetti annuirono, scambiandosi occhiate fraterne tra di loro e iniziando a bisbigliare su quale fosse realmente il significato delle parole della dragonessa.
“Ei Ignitus… secondo te che vuol dire?” Chiese uno dei due giovani draghi azzurri allungando il collo sopra al dorso della compagna alla sua destra, per rivolgersi ad un altro cucciolo rosso come il fuoco di un bracere. Il suo muso era molto simile a quello del drago che sedeva al fianco di Siil, anche se più giovane.
“Non so Glaider”
“Tuo padre però mi fa paura” rispose il draghetto del ghiaccio.
“Hahaha non dirglielo se no si offende”
La femmina che si trovava tra i due si scostò, facendoli trasalire.
“la fate finita? Ci stanno guardando malissimo”
“Non farti problemi Solaris, almeno noi smorziamo la tensione” rispose Ignitus.
Neiry e Ignitor ringhiarono all’unisono, nel tentativo di riportare la quiete. I draghetti ammutolirono e si immobilizzarono, con lo sguardo fisso su i tre guardiani.
“Ignitus, Solaris… parlerete dopo, se ne avrete ancora le forze. Adesso concentratevi, quello che vi aspetta non sarà piacevole. Dovrete sudarvi il vostro futuro” Esordì Ignitor, esprimendo tutto il suo incombente e severo rigore.
 

 
“Malefor. Questo è il nome che tuo padre ha sussurrato prima di morire per te. Forse prevedeva per te sofferenza, o forse sapeva che saresti stato tu a portare il male. In ogni caso non ha importanza. Farò di te il più forte dei guerrieri. Il mondo si piegherà d'innanzi al tuo passaggio. Darò forma al tuo destino… drago viola”
 
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Bene draghetti che state seguendo questo delirio di fan fiction, mi scuso per il ritardo, ma anche per la semplicità del capitolo che non è uscito come avrei voluto. Non ho avuto tempo di scrivere, ho dedicato a questo capitolozzo appena più di 3 ore, a essere sinceri non l’ho neanche ricorretto perché sono in condizioni mentali e internettologiche al quanto pessime. Non ho internet e non aggiornerò per un po’ sicuramente, nella speranza che la linea mi torni presto vi lascio aspettando un po’ di recensioni. Voglio… esigo… almeno tre recensioni per questo capitolo! Muhaahahahah! Se no chiudo qui*nessuno lo caga*
Si ok sembro uno dei tizi su Youtube. Va beh, se avete voglia un parerino è sempre ben accetto!
Vi voglio bene!
Sasuke




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