The World Is Ugly

di ilsorrisodilouis
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Non avevo smesso di credere in Dio. Avevo smesso di credere che gli importasse qualcosa di noi. Dio forse esiste, o forse no, ma non credo che abbia importanza. In ogni caso ce la dobbiamo cavare da soli.”




***
 
Un paio di vans nere rovinate dalla pioggia, dal troppo uso, camminavano lentamente sul freddo asfalto di Londra. 
Gambe magrissime, fasciate da dei pantaloni neri appena strappati sulle ginocchia. 
Un felpone rigorosamente nero. 
Un piercing al naso. 
Occhi spenti, apatici, da lì non trapelava mai un'emozione. A pensare che sono di un verde così bello. 
Capelli lunghi e neri, creano davvero un bellissimo contrasto con in suoi occhi, sembravano quasi due smeraldi. 
Tutto questo era Victoria Evans. 
Victoria, un nome così bello. E da un nome di aspetterete una ragazza altrettanto bella. 
Ma Victoria non si sentiva bella, né fuori, né dentro. 
Victoria è insicurezza, è solitaria. 
È perennemente immersa in un grande silenzio, non parla molto, ride poco, manda a fanculo troppa gente. Si uccide e nemmeno se ne accorge.
La ragazza dalle vans nere arrivò davanti un grande edificio giallo, ma lei lo vedeva grigio. 
Il mondo per lei era grigio, mentre lei era il puntino nero. 
Victoria varcò la soglia dell'edificio, tanto odiato a primo impatto, niente. 
Non provava niente. Né paura, né felicità, né amarezza, non provava emozioni. 
La gente la guardava in modo strano, come se fosse un alieno.
Ancora niente, indifferenza totale. 
Ma il suo cuore fece una capriola quando vide un ragazzo davvero bellissimo. 
Biondo, occhi azzurri: un angelo. 
Victoria frequentava quell'odiosa scuola da due anni, ma non aveva notato quel ragazzo. 
Che fosse nuovo? Probabile, la ragazza dai capelli neri conosceva tutti in quella scuola. 
Ma nessuno conosceva lei, era una specie di controfigura.
C'era e non c'era.
"Vic, che stai guardando?"  era Emily, la migliore amica di Victoria.
A differenza di quest'ultima, lei era il mondo. 
Mondo nel senso che aveva tutto, tanti amici, occhi azzurri, un fisico da far paura, soldi e una famiglia perfetta.
Tutto questo a soli quindici anni. 
Oh, basta parlare in terza persona. Victoria sono io.
"Niente d'interessante, Em." risposi freddamente alla bionda. 
"Ti ho vista. Ho visto come lo fissavi." sbuffai. 
"Non stavo fissando assolutamente nessuno!" 
"Adesso ti sta fissando. Ti prego, non parlarci mai." 
non feci in tempo a replicare che la bionda parlò per me. 
"Niall, si chiama Niall. Sappiamo tutti quanti in che giro è. Ora vado a lezione, ciao." mi liquidò con un bacio sulla guancia e scappò via. 
La maggior parte degli studenti se ne andò, ma una cosa che non se ne andò era lo sguardo del biondo su di me. 
Mi rendeva vulnerabile, anche se avevo imparato ad essere forte.
Si stava avvicinando e la cosa non mi piaceva.
"Ciao, piccola." 
Quello? Quello era l'inizio della fine. 

 




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