Titolo provvisorio
L'angolo della Matrix
Beh... teoricamente questa doveva essere una
one-shot, ma poi scrivendola mi sono resa conto che sarebbe venuta troppo lunga
quindi ho deciso di spezzarla in due capitoli, che posterò insieme: vi avverto
che questa prima parte la troverete noiosa: diciamo che è introduttiva. Il
bello (che nel mio gergo significa azione) viene dopo!
Sappiate che quanto
troverete scritto è un sogno che ho fatto la notte scorsa, quindi è
normale che non abbia molto senso... credo che pochi sogni ne abbiano.
Detto questo vi auguro una BUONA LETTURA!!!
@matrix@
Smile!
- tutto può succedere
Poteva sembrare un sabato pomeriggio come tutti
gli altri, quello a cui stavo andando incontro.
Avevo chiamato le mie due migliori amiche, Erica e
Giulia, per andare a fare un giro per il centro della città, e poi magari,
chissà, andare tutte allegramente al cinema.
Quel pomeriggio però aveva deciso di accompagnarmi mia madre almeno nel palazzo
vicino a Piazza Duomo dove ci eravamo date l'appuntamento. Arrivammo e le
trovammo già lì, Erica con i capelli ricci castani tenuti legati in una
retina, la pelle mulatta che brillava al sole. Indossava una gonna lunga verde
scuro e una camicia bianca, scollata. Giulia invece aveva i capelli castano
molto scuro lunghi fino alle spalle, e un ciuffo a sbuffo che le incorniciava il
viso espressivo: indossava una corta gonna di jeans e una maglietta rossa.
Sorrisi vedendole: eravamo una bella squadra noi 3
insieme.
Il mio nome è Giulia. Ho i capelli biondo scuro
lunghi fino alle spalle, con la frangia e la pelle bianchissima. Eravamo 3 tipi
fisicamente diversi: Erica aveva un fisico da atleta quale era, scolpito con
muscoli e addominali, da far invidia ad un ragazzo; Giulia era la più alta,
esile, il classico fisico che faceva fischiare i ragazzi per l'ammirazione; io
ero una taglia 48, la più formosa delle tre, e sicuramente la meno forte
fisicamente.
Sorrisi nella loro direzione, quando mia madre mi
indicò una persona, un vigile, o quello sembrava.
- Ma quello non è... -.
Capii quello che voleva dire. - ... Johnny Depp. -
conclusi io.
- Vai a farti fare l'autografo. - mi suggerì mio
padre.
Eppure mi rendevo conto che essere riconosciuto
non era quello che voleva. Ma perché si stava nascondendo? E soprattutto da
chi?
Guardai gli scalini davanti a me. E vidi una donna bellissima, mora, con accanto
un uomo biondo e inconfondibili occhiali da sole: gli stessi con cui aveva
recitato in Ocean's Twelve.
- O mio Dio. - esclamai a bassa voce. - Quelli
sono... sono... -.
Possibile che quei due, apparentemente normali
turisti, fossero Brad Pitt e consorte? Mi ritrovai a fissarli entrambi, e mi
accorsi che Angelina stava ricambiando il mio sguardo. Tirò una gomitata a Brad
e mi indicò con un cenno della testa. Quindi si alzarono entrambi, lei con una
penna in mano. Lui si allontanò, lei invece mi si avvicinò con fare sospetto.
Notai che Johnny le lanciò uno sguardo preoccupato poi invece guardò alcune
persone in piazza Duomo che si spostavano su un veicolo a due ruote, su cui
stavano in piedi, come quelli usati dalla polizia delle ferrovie all'interno
della stazione.
Brad voltò alla sua destra, andando da Johnny. Invece Angelina venne verso di
me e come se non stesse facendo nulla di anormale prese un libro che avevo
appena comprato, i dolori del giovane Werther, e lo aprì alla prima pagina.
- Lei è Angelina Jolie? - domandai ingenuamente.
- Sì, ragazzina. - mi rispose lei sbrigativa. -
Mi sembrava di capire dal tuo sguardo che volevi un autografo. -.
- Sì, ma non sul libro. - le dissi. Un libro non
mi sembrava il luogo più adatto.
- Andrà benissimo. - era brusca, sbrigativa, fece
una firma in fretta e furia.
Uno di quegli uomini su quel veicolo entrò nella
via dove ci trovavamo e lei si sbrigò ad abbassare gli occhi sfogliando il
libro e sorridendo, come se fossimo state vecchie amiche e con la lunga treccia
nera si coprì il volto. L'uomo passò.
- Sta scappando da quegli uomini? - domandai.
Lei annuì.
- Conosco un metodo per sfuggirgli. - si intromise
mia madre.
Angelina la guardò interessata.
- Entrate dentro il palazzo. E' un museo e qui
fuori fa caldo. Signora Pitt lei può entrare dentro e disperdersi tra la gente
entrata dentro per rinfrescarsi. Il metodo del turista accaldato. -.
A giudicare dall'espressione di Angelina l'idea
sembrava piacerle.
- Vengo con lei. - mi offrii io.
- Che cosa? - domandarono sia lei che mia madre.
Annuii. - Vengo io. Lei da sola è troppo
riconoscibile. Nessuno sa chi sono io, potremo passare come una madre e una
figlia normali, o come amiche. Loro probabilmente la cercano insieme a suo
marito giusto? - lei annuì. - Appunto. Nessuno di quegli uomini ci prenderà in
considerazione. -.
- Ma Erica e Giulia... - provò mia madre.
- Dì loro che oggi dovranno fare a meno di me.
Oggi devo aiutare Angelina Jolie. -.
Allora vi ho almeno un po' incuriositi? Chi sono gli uomini che inseguono
Angelina, Johnny e Brad? E perché li inseguono?
... correte a leggere il prossimo capitolo...
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