Questa
amena storiella che vado a narrarvi tratta dei lavoretti che le Clamp affidano
ai loro personaggi, e alla maniera tutta personale di risolverli che tali
creaturine hanno.
Il
titolo voleva essere un gioco di parole tra “Lavoro delle Clamp” e “Le Clamp
funzionano”…
E’
tutta dedicata a un sacco di persone in gamba che ho la fortuna di conoscere e
sono troppe per essere elencate.
Voglio
ricordare però i bambini del mio gruppo parrocchiale, perché quest’anno sarà
memorabile. E le belle donne di sm.com, soprattutto quelle che
condividono con me i deliri clampiani, e tra esse in special modo Leryu-chan,
che si becca le anteprime delle mie fic (povera lei!).
Buona
lettura!!!^__^
Clamp Work
Episodio I: Il Compleanno di Riyoko
- In questo capitolo c’è una citazione di “Kill
Bill”…Lo riconoscete, vero? (a fine capitolo ve lo svelo, comunque…). Inoltre
il bonsai di ciliegio appartiene a Leryu-chan (cioè, appartiene a me, ora,
visto che Seishiro me l’ha spedito a casa per il compleanno…) -
I –
L’incarico
Chi
avesse spiato all’interno dei saloni della grande Villa Clamp, avrebbe visto
quattro donne affaccendate e ansimanti, e molto angosciate. Le quattro signore
che correvano qua e là non erano altri che le leggendarie Clamp, mangaka
famosissime e amatissime.
Ma
quel giorno le quattro erano quasi pentite della loro bravura e fama. Eh, si,
la loro prolificità nello sfornare nuovi manga aveva giocato loro un brutto
scherzo. Infatti ben quattro editori avevano preteso le nuove tavole entro quel
giorno, e siccome le signore avevano una dozzina di manga in sospeso,
naturalmente erano ben lontane dall’aver terminato il loro lavoro!
-
Nana-chan, ma tu credi che si arrabbieranno se ritardiamo ancora? Insomma,
siamo le Clamp, siamo star…-
-
Mikku, sarebbe la decima volta che diamo buca all’editore! Io penso proprio che
si arrabbierà!-
-
E che facciamo?-
-
Tu e Mokona vi mettete subito al lavoro, per illustrare le nuove tavole,
Satsuki vi darà una mano, mentre io telefono a tutti gli editori per farci dare
una proroga di una mezza giornata!-
-
Ragazze!- le richiamò all’improvviso Satsuki Igarashi. – Non vi sarete
dimenticate che giorno è oggi?-
Le
altre tre si fermarono, quasi inorridite.
-
Oh no…- sussurrò Mokona Apapa. – E’ il compleanno di Riyoko! E stasera dobbiamo
a tutti i costi portarle un regalino!-
-
Non avremo mai il tempo di comprarle un regalo!- si lamentò la Ohkawa.
-
E allora dobbiamo chiedere aiuto a loro…- affermò la Nekoi, e nessuna le dette
torto, sebbene tutte sapessero a cosa andavano incontro.
-
Draghi del Cielo e Draghi della Terra, avete una missione importante da
compiere.- disse, con aria grave, la Nekoi alle sue creature. Le creature, un
po’ diffidenti, si misero in ascolto (c’erano tutti, a parte Kakyou, come
potrete ben comprendere). – Oggi la nostra adorata Riyoko, figlia di una nostra
cara amica e nostra figlioccia, compie gli anni. Ma siccome noi siamo…ecco…un
pochino indietro con il lavoro…-
-
Un pochino indietro?- commentò gentilmente Fuuma, sistemandosi sul naso un paio
di occhialetti con le lenti viola. – Diciamo pure che se voleste finire tutti i
manga che avete iniziato, non vi basterebbero tre vite…-
-
Però è nostro dovere fare un regalo a Riyoko.- proseguì Mikku Nekoi,
ignorandolo. – Perciò, vi prego, aiutateci! Andate a comprarle il regalo e
forse vi faremo succedere qualcosa di bello nel prossimo numero.-
-
Sarebbe già molto bello se uscisse, un prossimo numero!- commentò Sorata. – Ma
va bene, io ci sto. Andiamo! Si parteeeee!-
-
Un momento.- lo fermò Arashi. – Quanti anni compie Riyoko?-
-
Sette anni. Siete in grado di acquistare un regalo che abbia una qualche
utilità e sia gradevole per una bambina di sette anni?-
-
Ma certo!- rispose Sorata, ottimista. – Abbiamo con noi Kamui, e lui può fare
tutto, no?-
Kamui
gli rivolse un sorriso sforzato, poi si guardò attorno per cercare il
nascondiglio più vicino.
-
Allora contiamo su di voi?- insisté la mangaka.
-
Sicuro!- rispose il monaco, uscendo per primo dalla sala e conducendo con sé
tutta la brigata dei Draghi.
-
NOI andiamo da SOLE.- precisò Arashi, non appena i Draghi furono in strada. –
Non siete d’accordo con me, ragazze?-
-
Ragazzi, mi dispiace, ma Arashi ha ragione.- la sostenne Karen. – Insomma, per
una donna fare shopping con un branc…un gruppo di uomini non è piacevole, non
sarebbe rilassata e non potrebbe dare il meglio di sé! Una donna fa bene
shopping solo con un’amica.-
-
Uomini o donne è lo stesso, io mi annoio.- disse amabilmente Satsuki. – Ma tra
i due, statisticamente dovrei incontrare meno inconvenienti con delle donne,
trattandosi di comprare oggetti. Per cui sto con Arashi.-
-
Beh, se le cose stanno così, sono dei vostri, amiche mie!- gridò allegra come
al solito Yuzuriha.
Così
le quattro fanciulle sparirono, lasciando il nutrito gruppo dei loro compagni
abbandonato e perplesso.
-
Lo dico sempre, che le donne sono delle toste.- commentò Sorata. – Beh, è l’ora
di andare anche per noi!-
-
Vi va una sfida?- domandò all’improvviso Fuuma.
-
Sarebbe?- chiese il monaco.
-
Io mi prendo i Draghi della Terra e Kamui porta a spasso quelli del Cielo.
Vince chi sceglie il regalo migliore.-
-
Che ne dici Kamui?- domandò il monaco. Il ragazzo fissò il suo “miglior amico”
con i suoi occhioni viola, e fece un sospiro.
-
Come vuoi tu, Fuuma.-
Così
il gruppetto si divise di nuovo.
II
– Le Ragazze
-
Allora, dove andiamo?- chiese Yuzuriha, guardandosi attorno con aria eccitata.
-
E’ pur sempre una ragazza, anche se è tanto giovane.- notò Karen. – Io
sceglierei qualche bel capo di abbigliamento!-
-
Si, può andare.- rispose Arashi.
-
Secondo i dati raccolti dal mio computer portatile, una diretta emanazione di
Beast, c’è il 58% delle possibilità che la marmocchia apprezzi il regalo. Per
me è una percentuale accettabile, per cui approvo la vostra idea.- disse
Satsuki con la sua solita passionalità. Così le quattro ragazze si diressero
verso il più vicino negozio di abbigliamento per tutte le età.
-
Ooooh, che carine!- esclamò Yuzuriha, appena furono entrate, lanciandosi ad
afferrare una delle magliette rosa esposte.
-
Quel cane rappresentato sulle magliette è orribile.- sentenziò Satsuki.
-
Sentiamo un po’, cosa ci dovrebbe essere su una maglietta, uno stupido
computer?-
-
Sempre meglio che uno stupido cane.-
-
Ragazze!- le richiamò Karen. – Su, guardiamoci attorno, e cerchiamo qualcosa di
soddisfacente.-
Le
quattro iniziarono a pellegrinare per l’enorme negozio, perdendosi tra scaffali
ed espositori. Dopo un po’ si radunarono, mostrando alle altre cosa avevano
trovato.
-
Che ne dite di biancheria intima colorata?- propose Karen, esibendo alcuni
capi.
-
Karen, ha sette anni…- notò Arashi.
-
Ma crescerà…-
-
Forse è meglio cambiare genere, eh?-
-
Tu cosa proponi?-
-
Beh…- Arashi spiegò davanti alle altre il kimono che teneva in mano. – Dovrebbe
essere della sua misura, no?-
-
Troppo serio.- la liquidò tranquillamente Satsuki. Poi mise davanti alle altre
una tuta blu. – Il requisito principale per l’abbigliamento infantile è la
comodità, e questo capo risponde a tale requisito.-
-
Si, ma è spaventoso!- inorridì Yuzuriha, facendo una faccia schifata. – Non è
meglio una cosa del genere?- Sollevò una graziosa camicetta rosa ricamata a
fiorellini.
-
Solo una persona priva di gusto potrebbe regalare un capo del genere.- commentò
Satsuki.
-
E’ un po’ infantile…- disse Karen, sorridendo.
-
La destinataria è una bambina, è chiaro che il regalo deve essere infantile.-
precisò ancora Satsuki.
Le
quattro si scambiarono un’occhiata scoraggiata. I loro gusti personali non
coincidevano per niente!
Ad
un tratto Yuzuriha si voltò e vide qualcosa di molto interessante.
-
Ragazze…Quella là?-
Indicò
una tuta. Era rosa, e sul davanti della felpa era disegnato un orsacchiotto.
-
Arashi, ti piace?- domandò la ragazzina alla miko.
-
Si, è graziosa.-
-
Allora siamo a posto! Io adoro il rosa, è una tuta comoda, come vuole Satsuki,
e penso proprio che a Karen piaccia molto quell’orsacchiotto!-
-
S-si, è bellissimo…- singhiozzò la rossa, profondamente commossa. Arashi tirò
un sospiro di sollievo. Le quattro comprarono la tutina e se la fecero
impacchettare, felici dell’ottimo risultato ottenuto.
III
– I Draghi della Terra
-
Che hai, Sakurazukamori, saresti voluto andare con i Draghetti?- domandò Fuuma,
con uno dei suoi soliti dolci sorrisetti.
-
Mmm…- rispose l’altro, con fare enigmatico. – Dove andiamo a cercare il regalo?-
-
Entriamo in un centro commerciale, e facciamo un giro.- propose Yuto. – Magari
troviamo qualcosa che ci ispira.-
-
Fuuma è l’esperto di bambini, no?- notò Seishiro, accennando con la mano a
Nataku, che, poco distante, osservava con adorazione una farfalla.
-
Credevo fossi tu quello bravo coi bambini!- commentò Yuto.
-
Io?-
-
Sembra che i bambini con cui hai dei contatti non riescano più a staccarsi da
te!- rise Fuuma.
-
Mmm…- rispose vagamente trasognato l’assassino di professione. – In ogni modo,
cerchiamo di non perdere altro tempo. Ho del lavoro da sbrigare, più tardi.-
-
Seishiro, perché non porti con te al lavoro anche Nataku?- domandò Fuuma,
deliziato all’idea. – Ha così tante cose da imparare!-
-
Fuuma, ti prego, lo sai cosa succede alle persone che mi vedono mentre lavoro?-
ribatté il Sakurazukamori.
- A me sembra che tu sia sempre stato piuttosto incline ad
infrangere questa regola…- lo provocò il Kamui oscuro, ma Yuto li richiamò
all’ordine:
- Ragazzi, dobbiamo trovare questo regalo!-
Così gli irrequieti Draghi della Terra raggiunsero il più
vicino centro commerciale, ed entrarono, ben decisi a svolgere il loro compito
e vincere la sfida contro i Draghi del Cielo.
- Se andassimo sui classici fiorellini? Che so, una
piantina…- propose Yuto, indicando un negozio di composizioni floreali
all’interno del centro.
- Tu sei folle!- gridò scandalizzato Kusanagi. – Tu non
hai la minima idea di cosa passano le povere piantine quando vengono tagliate,
piantate in angusti vasini e costrette a trascorrere la loro infelicissima vita
tra le grinfie di qualche essere umano senza cuore! Io non regalerò mai a
nessuno un povero vegetale maltrattato che…-
- Seishiro, uccidilo.- borbottò Fuuma, seccato dal
monologo.
- Ma ti serve…-
- Tanto lui desidera morire, perché si sente in colpa del
fatto che con la sua presenza sporca e inquina Madre Terra…-
- Fuuma! Stai sputtanando ai quattro venti il desiderio
del mio cuore!- piagnucolò Kusanagi.
- Però un bel bonsai di ciliegio…- li interruppe Seishiro,
ma Yuto mise fine al dibattito, proponendo un altro genere, per evitare che i
bisticci dei suoi compagni finissero in strage.
- Ragazzi, che ne dite di qualche gioiello?-
- Ha sette anni.- ricordò Seishiro.
- Ah, è qui che vieni a comprare i regalini per farti
perdonare da Kanoe quando ti becca con Satsuki, e i regalini per Satsuki quando
ti becca con Kanoe…- indovinò Fuuma. Yuto desiderò per un secondo di essere un
Drago del Cielo.
- Fuuma, perché non seguiamo l’istinto di Nataku?- suggerì
Kusanagi. – In fondo è un bambino. Lasciamolo libero, e vediamo dove ci porta.-
- Oh, si…- acconsentì Fuuma.
- Non ha uno strano sorriso?- bisbigliò Kusanagi a Yuto.
- Ce l’ha sempre, quel sorriso.-
- Si, ma adesso fa particolarmente paura…-
Così seguirono il piccolo del gruppo che entrava tutto
giulivo in un negozio di audiovisivi.
- Un dvd?- disse Yuto. – Già, ai bambini di solito
piacciono i cartoni animati…Potremmo cercarle un film di Miyazaki…-
- Credevo tu guardassi tutt’altro genere di film.-
commentò Fuuma.
- Insomma, non sempre!- si ribellò Yuto. – Ehi, guarda,
Nataku ha preso un dvd! Vediamo cos’è… “Il giustiziere”???? Fuuma, ma che razza
di film gli fai vedere?-
- Lui si è affidato a me, perché io lo crescessi e io lo
tiro su a modo mio!- si difese il Kamui oscuro.
- Se portiamo alle nostre autrici un regalo simile, temo
proprio che non ce lo perdoneranno. Vediamo di cambiare idea.- suggerì
Seishiro, e condusse via il gruppetto dal negozio potenzialmente pericoloso.
Tre ore e molte discussioni dopo, il gruppetto di Fuuma
sedeva pigramente stravaccato sulle graziose sedie bianche di un bar
all’interno del centro. Nataku stava mangiando il terzo gelato, e Yuto stava
ricordando a Fuuma che era un padre degenere e che educava il suo figlioletto/a
in modo vergognoso. Fuuma si limitava a sorridere con una punta di fierezza.
- In ogni modo, non abbiamo ancora trovato il regalo.-
ricordò loro Seishiro.
- Vorrei sapere perché hai avuto la bella idea della sfida
con i Draghi del Cielo!- si lamentò Kusanagi.
- Fuuma ha il complesso di inferiorità nei loro
confronti.- disse Yuto.
- Scusa, potresti ripetere?- domandò Fuuma con un sorriso
un po’ troppo sfavillante per essere sincero.
- E’ la verità. Fai tanto il grande, ma sei invidioso di
Kamui. Gli hai anche preso il nome!-
- Quando non mi servirai più potresti anche morire, sai?-
- Sto solo dicendo la verità.-
- Mi fai venire voglia di anticipare la fine del mondo.
Per ucciderti subito.-
- Dai, non negarlo, ti sei messo a fare concorrenza a
Babbo Natale perché vuoi avere qualcosa in più di Kamui!-
- Yuto, hai i minuti contati. Ho intenzione di ucciderti
seduta stante, senza darti nemmeno una mezza possibilità di salvezza.-
- Odio dover interrompere una bella strage, ma il fatto è
che la sfida è stata lanciata, e dobbiamo trovare il regalo.- disse Seishiro.
Sotto la “paterna” guida del Sakurazukamori, il gruppetto
degli Angeli riprese il difficile viaggio all’interno del centro commerciale.
Finalmente incontrarono un negozio che attirò la loro
attenzione: una bottega di antiquariato, curiosa in un centro commerciale, che
vendeva innumerevoli oggetti interessanti, tra cui armi antiche.
Inutile dire che Fuuma e Seishiro furono piuttosto presi
dalla cosa!
- Ehi, Seishiro, e se le comprassimo un’arma? Un pugnale
lavorato, un piccolo arco…-
- O la sua prima katana…-
- Non è una bella idea?-
- E le alleghiamo un biglietto con scritto “Per farti
uccidere dalla persona più cara che hai, o per ucciderla”!-
- Perfetto!-
- Credete che le Clamp approveranno?- domandò Kusanagi con
un brivido.
- Io non sono d’accordo.- sentenziò Yuto.
- Nataku, dì a papà se questo regalo ti piace!-
- Si, papà!-
- Tre contro due. La maggioranza vince. E se non vi va
bene, posso sempre uccidervi.-
Una piccola katana fu incartata, e al pacchetto fu
aggiunto un bigliettino dal contenuto piuttosto inquietante. Poi i cinque
Angeli si divisero, dandosi appuntamento per quella sera alla Villa.
IV – Intermezzo: dentro al sogno
- Kakyou, mi sbaglio o nel tuo sogno c’è qualche
cambiamento?-
- Ehm…Sa, Hinoto-san, io devo sempre stare qui, e può
diventare molto noioso. Ho aggiunto qualche tavolino sulla spiaggia…Un
ombrellone per il sole…E quei fiori, trovo che diano un tocco raffinato
all’ambiente!-
- Beh, il sogno è tuo, puoi farne quel che vuoi!-
- Hinoto-san, le va una partita a carte?-
- Perché no, ragazzo mio? Tanto devo stare qui ad
aspettare…Un momento, io le carte posso sognarle e così vederle, ma tu non
osare spiare le mie, eh!-
I due sedettero ad un tavolinetto bianco, di ferro battuto
lavorato, e dettero inizio alla loro sfida.
- Sorellina!-
- Kanoe? Che ci fai qui?-
- Oh, beh, mi annoiavo…Volevo andare con i ragazzi a
comprare il regalino alla bambina, ma ho visto nel tuo sogno come andrà a
finire. So già cosa le compreranno, non mi divertirei più!-
- Kanoe-san, purtroppo il futuro non può essere cambiato.-
sospirò Kakyou. – Si sieda con noi, e faccia una partita!-
- Storie!- rispose Hinoto. – Il futuro non è ancora stato
deciso. Ma una partitella a briscola è più divertente, in quattro! Chiama il
mio alter ego, e vediamo di fare una sfida come si deve!-
V – I Draghi del Cielo
- Che ne direste di esplorare la zona storica della
città?- propose Seiichiro ai suoi compagni. – Potremmo trovare qualche
negozietto di cose insolite e graziose!-
- Bella idea, mister! Ma come ci arriviamo? Mi risulta che
sia un po’ distante da qui.- fece notare Sorata.
- C’è la mia auto, è parcheggiata qui vicino!-
Seguirono così il giornalista fino al parcheggio, e
raggiunsero la station wagon grigia posteggiata in un angolo. Seiichiro inserì
la chiave per aprire lo sportello, ma un’improvvisa scarica di elettricità e
inquietanti scintille sibilanti lo costrinsero ad allontanarsi in fretta.
- Ma cos’è?- gridò, osservando il fumo che saliva dalla
sua auto.
- Avverto una forte attività spirituale!- esclamò Subaru,
facendo cenno agli altri di allontanarsi dall’auto.
- La mia auto è posseduta?-
- Adesso cercherò di fare qualcosa!- gridò lo sciamano,
piantandosi davanti all’auto ed estraendo i suoi sigilli.
- Oooh, il maghetto ci sa fare, eh?- disse Sorata, osservando
i movimenti di Subaru.
- Non è davvero bravo e professionale?- sussurrò Kamui, in
adorazione.
Uno dei sigilli di Subaru andò a segno e colpì il
misterioso “qualcosa” che si era impossessato dell’auto. Lampi di luce e
scintille si sollevarono ovunque, infine tutto tacque, e solo un filo di fumo
si levò dalla vettura.
- Che cos’era?- domandò Seiichiro.
- Qualcuno aveva lanciato una maledizione alla tua auto.-
- Fuuma…- mormorò Kamui, con le lacrime agli occhi. – E’
stato lui, sicuramente. Vuole vincere la sfida. Oh, possibile che non riesca a
prendere con serenità nemmeno un gioco?-
- Su, su, Kamui-chan, lasciamo perdere il senso
dell’umorismo del tuo amico, e preoccupiamoci di come arriveremo nel centro
storico!- cercò di sollevarlo Sorata.
- In treno?- propose Seiichiro. – C’è una fermata proprio
dove dobbiamo andare noi. La stazione non è distante.-
- Allora, tutti alla stazione!- gridò allegramente Sorata,
e preso Kamui sottobraccio, condusse la brigata alla stazione.
- La stazione di Kyoto è veramente labirintica!- commentò
Seiichiro, appena fu entrato. – Dobbiamo trovare il treno giusto e…Subaru-kun,
cosa stai facendo?-
Lo sciamano era rimasto indietro, immobile, con gli occhi
fissi su un punto indefinito e distante.
- La stazione…Il nostro primo incontro avvenne in una
stazione…-
- Subaru, no!- gridò Kamui, prendendo a scrollarlo. –
Smettila con questi ricordi!-
Sorata e Seiichiro si scambiarono uno sguardo sconfortato.
- Signor giornalista, mi sa tanto che dovremo cambiare
mezzo di trasporto!-
- Eh, si. Questi ragazzi però sono così problematici…-
- Diciamo pure che lo sciamano è mezzo suonato…Vabbè,
forza, ripieghiamo sul tram! Ci vorrà un po’ di più, ma almeno non dovrebbero
esserci brutti ricordi o maledizioni…-
Quando il tram imboccò la sua strada, senza alcun
inconveniente, i quattro compagni tirarono un sospiro di sollievo.
- Sembra che questa volta vada tutto…Kamui, che c’è?-
chiese Seiichiro, notando che il ragazzo era inorridito alla vista di qualcosa.
- Là. Quel ragazzo biondo…S-somiglia tantissimo…-
- Ah, somiglia al tuo compagno di scuola!- riconobbe
Sorata. – Com’è che si chiama? Shuichi Sawada?-
- K-keichi Segawa…- sussurrò Kamui, nascondendosi dietro
Subaru.
- Kamui, ho come l’impressione che quel tipo ti stia
terrorizzando…-
- Non è lui, vero? Gli somiglia soltanto…-
- Non è lui, Kamui.- rispose Subaru. – Quel ragazzo è di
carne, noi siamo di carta, e così anche il tuo amico.-
- Non è mio amico.-
- No?- chiese Sorata. – Ma se sei sempre con lui!-
- Solo perché mi fa paura…- balbettò Kamui, rabbrividendo.
- Ma se sorride sempre ed è così affettuoso…-
- A-appunto…-
In quel preciso istante un autista dalla guida un po’
disinvolta strinse troppo una curva, sbandò e volò addosso al povero tram che
percorreva serenamente la sua strada.
Il tram si scontrò con un muro lì vicino, i passeggeri
furono sbalzati in aria, i vetri si infransero. Ora, se tutto fosse andato
secondo i piani dell’eterna sfiga che ormai da anni infestava Kamui, il ragazzo
sarebbe dovuto volare fino a spiaccicarsi sul pavimento del tram ed essere
investito da una cascata di frammenti di vetro, tanto per cambiare (scusate,
è il mio trauma non superato causato dalla scena della morte di Kotori!,
n.d.H.). Ma per una volta le cose andarono diversamente: Subaru riuscì a
prendere al volo il ragazzino, facendogli scudo e proteggendolo dai vetri e
dalla caduta.
Finalmente il caos provocato dall’incidente si quietò, e i
quattro Draghi del Cielo riuscirono ad emergere dalla vettura distrutta.
- Subaru, non è che tra le tue arti sciamaniche hai una
benedizione contro la sfiga?- domandò Sorata, mentre si accertava che il loro
capo fosse tutto intero.
- Non credi che se ci fosse l’avrei già usata da diversi
anni?- gli rispose giustamente il Sigillo, che controllava l’entità dei danni
fisici subiti.
- Oh, Subaru, stai bene?- continuava a ripetere Kamui,
sconvolto.
- Sì, stai tranquillo. Solo qualche graffio. Sto bene.-
tagliò corto Subaru. – Ma ho bisogno di sedermi un attimo.-
- Entriamo in un bar, beviamo un po’ d’acqua e ci riprendiamo.-
propose Seiichiro, e il consiglio fu seguito.
- Aaah, finalmente un po’ di…- Sorata fu bruscamente
interrotto dal rumore della porta del bar che veniva sbattuta con insolita
violenza. Tre uomini col volto nascosto da sciarpe entrarono, tutti e tre armati.
Scese il silenzio sugli avventori del bar.
- Fermi tutti!- strepitò il capobanda dei tre, puntando la
pistola contro il barista. – Dateci tutto quel che avete in cassa e nelle
tasche!-
Uno dei tre, per rendere più convincenti le parole del
compagno, si guardò attorno, cercando un disgraziato da prendere come ostaggio.
E notò un ragazzo dall’aria seria, piuttosto esile, in un angolo, cieco da un
occhio. Fece un sorriso perfido e puntò la pistola alla tempia del ragazzo.
- Se uno di voi si muove, gli sparo!-
- Subaru!- gridò Kamui, scattando in piedi.
- Tsk!-. commentò il Sumeragi. Poi tirò fuori il
Sakurazukamori che era in lui, e in meno di tre secondi i ladri erano disarmati
e privi di sensi sul pavimento.
- Forza, abbiamo perso fin troppo tempo. Dobbiamo ancora
prendere questo regalo! Aoki-san, chiama un taxi!-
Le parole decise di Subaru convinsero tutti, e per
l’ennesima volta in quella giornata tranquilla il gruppetto si rimise in
movimento.
- Potrebbe portarci al centro storico?-
- Ma è distante da qui.- notò il taxista.
- Conosco una scorciatoia.- rispose Subaru, accomodandosi
davanti. Il taxista lanciò un’occhiata a Kamui, e spalancò gli occhi.
- Quello avrebbe bisogno di un’ambulanza, più che di un
taxi…-
- Non si preoccupi, sono ferite già di tre giorni fa.-
rispose cortese il ragazzo. – Domani sarò già in grado di farmi sconfiggere
un’altra volta in combattimento da Fuuma.-
- Vediamo di non farci sconfiggere in questa gara del
regalo, eh?- disse Sorata, scompigliando i capelli del ragazzo. (ora, avete
notato quante volte Sorata compie questo gesto nel manga? Io adoro Sorata, lo
trovo delizioso quando è così paterno, però a me, a sedici anni, se mi
scompigliavano i capelli, come minimo li mordevo…Secondo me, appena hanno
salvato il mondo, se Kamui e Sorata sopravvivono, Kamui gliele fa scontare
tutte…n.d.H.)
Dopo quattro ore di ingorgo nel traffico cittadino, Kamui
chiese a Subaru di venire dietro con lui, al posto di uno degli altri due.
Disse che ciò era perché Sorata e Aoki erano robusti e si sentivano stretti là
dietro, ma la verità era ben altra. Non sopportava più Sorata che lo chiamava
con i diminuitivi più impossibili, né Aoki che gli ripeteva quanto somigliasse
a sua figlia. Finalmente Subaru prese il posto di Aoki, e Kamui poté addormentarsi
beato sulla sua spalla.
- Eh, maghetto, dì la verità, un pochino pochino te ne
importa, del ragazzo…- gli sussurrò Sorata, compiaciuto. Subaru gli rispose con
un’espressione indecifrabile.
Finalmente il traffico riprese a scorrere, e, ormai a
notte fonda, il taxi giunse a
destinazione.
Solo che non era quella la zona in cui sarebbero voluti
arrivare. La scorciatoia di Subaru portava da tutt’altra parte.
- Beh…- iniziò Sorata, prossimo allo sconforto.
- Io ho un’idea.- lo interruppe Kamui. – Torniamo a casa,
e prendiamo ognuno un oggetto che gli è caro, o una cosa fatta da lui. Poi
mettiamo tutto insieme e lo portiamo alle Clamp. Non sarà un regalo perfetto,
ma almeno sarà fatto col cuore.-
Fu così che i quattro Draghi del Cielo approvarono la
proposta del ragazzo, e si diressero verso le loro abitazioni, per metterla in
atto.
VI – La scelta
E così, finalmente, a notte fonda, i tre gruppetti si
radunarono alla Villa, di fronte alle loro madri, per decidere quale regalo
sarebbe stato scelto per Riyoko.
- Bene, vediamo un po’ cos’abbiamo qui…Oh, che carina!-
- Decisamente di buon gusto!-
- E’ perfetta!-
I commenti
entusiastici delle quattro sulla tutina scelta dalle ragazze riempì le
fanciulle di orgoglio. La tutina venne approvata in pieno.
- Bene, passiamo ai Draghi della Terra.- disse Mikku
Nekoi.
- E speriamo bene.- commentò Nanase Ohkawa.
Fuuma porse alle quattro l’ambiguo pacchettino, che fu
scartato e fissato con estremo disgusto da parte delle Signore.
- Fuuma caro, e anche voi, Draghi della Terra…- iniziò
Mokona Apapa, con fare compassionevole, ma Satsuki Igarashi la interruppe:
- Ragazzi, possibile che non abbiate altro per la testa?
Uccisioni, stragi, delitti e infilzamenti! Ma insomma! Ci sono così tante cose
belle nella vita! Gli amici, gli uccellini, i fiori…-
- Di ciliegio?- la interruppe Seishiro, sorridendo.
- Zitto, tu, maniaco!- lo rimbeccò la Igarashi. –
Uccisioni, morti e delitti! Ma i pic-nic, i pasticcini, gli animaletti,
l’amore…-
- Ehi, io all’amore ci penso!- la interruppe di nuovo il
Sakurazukamori.
- Hai un concetto di “amore” un po’ alternativo, però… E
qualcuno, qui, potrebbe confermare.- notò Yuto.
- Sei spregevole!- esclamò con foga Kamui.
- Voglio morire…- mormorò Subaru, nascondendosi nel punto
più lontano dal Sakurazukamori.
- Insomma, lasciamo perdere!- e così Nanase salvò la
situazione un po’ tesa. – In poche parole, ragazzi, il vostro regalo è
assolutamente inaccettabile! Passiamo ai Sigilli!-
Con mano tremante, Kamui porse alla sua creatrice un
cestello decorato con rametti fioriti di sakura, dentro al quale c’erano dei
pasticcini, una bambola di pezza e dei guantini colorati.
- Mmm…- iniziò la mangaka, vagamente sospettosa. – E
questo che cos’è? Perché non ce lo spiegate?-
- Ecco…- rispose Kamui. – Abbiamo avuto qualche piccolo
contrattempo, e alla fine abbiamo deciso di portare delle cose a noi
particolarmente care, da regalare a Riyoko. Io ho portato il cestello, che era
di Kotori.-
- Ah, mi ricordo, lo usavate per giocare alle massaie che
fanno la spesa!- esclamò a gran voce Fuuma.
- Giocavano a cosa?- gridò Yuto, sgranando gli occhi.
- Fuuma…- mormorò Kamui, con le lacrime agli occhi. –
Dovevi proprio dirlo?-
- E questi pasticcini?- tagliò corto la Ohkawa.
- Li ho fatti io.- rispose Sorata. – Sono i preferiti
della mia Arashi!-
- La bambola invece l’hanno preparata mia moglie e la mia
figlioletta.- rivelò Aoki-san.
- Immagino che i guantini fossero di Subaru a sette anni.-
indovinò la Ohkawa.
- Sì. Me li regalò Hokuto per il compleanno.-
- Ma…non ti dispiace di darci un regalo tanto importante?-
- Ehm…Hokuto mi ha regalato un paio di guanti praticamente
ad ogni compleanno…-
- Va bene. E i rametti di ciliegio?-
Silenzio.
- Chi li ha usati per decorare il cestino?-
- I-io.- sussurrò Subaru.
- Ma che ragazzo adorabile!- disse il Sakurazukamori con
trasporto.
Subaru si rintanò dietro
una tenda.
- Beh…- commentò la mangaka. – L’idea è bella.-
- E ci hanno messo tanto impegno!-
- Si, io direi di approvare anche il loro regalo!-
Fu così che la figlioccia delle Clamp ricevette due regali
speciali, come mai ne aveva ricevuti in vita sua.
Epilogo – Il pacchetto dei Draghi della Terra
- Beh, non hanno apprezzato i nostri sforzi!- sospirò
Fuuma, dando il pacchetto a Seishiro. – La sfida l’hanno vinta quegli sfigati!-
- Ma tu puoi rendere utile questo regalo.- gli fece notare
l’uomo, indicandogli “qualcuno”.
- Mmmm…ottima idea…Kamuiiiiiii!-
- Fuuma…-
- Ho un regalino per te…Leggi il biglietto e abbi cura di
quest’oggetto!-
Lanciò la spada al ragazzo, e poi sparì con Seishiro.
- “Per uccidere la persona che ti è più cara o per farti
uccidere da lei”. C-cielo…Che cosa orribile!- piagnucolò Kamui, tremando.-
- Kamui! Non vorrai davvero fare quella cosa tanto stupida
che ti viene suggerita in quel biglietto, vero?- gridò Subaru, accorgendosi
dell’oggetto nelle mani del ragazzo. – Perché, credimi, è davvero una pessima
idea! Te lo dico per esperienza personale!-
Kamui sollevò il visino verso Subaru, e sorrise.
- Oh, Subaru-kun, non farò mai nulla del genere, credimi!-
- Sarà bene…- Poi Subaru prese l’arma ed il biglietto, li
piazzò a terra, e, mormorando alcune frasi rituali, grazie ad uno dei suoi
sigilli li tramutò in polvere. – Ora sono sistemati.-
- Subaru-san…Ma…se tu li hai distrutti…vuol dire che eri
preoccupato per me…Allora di me ti importa qualcosa!-
Subaru gli rivolse un sorrisino timido, mentre il ragazzo,
realizzato e felice, aveva dimenticato in un attimo tutte le disavventure della
giornata.
FINE
P.S.
Alla fine, nella parte sui DdC, c’è scappata qualche
notarella seria sull’amicizia tra Kamui e Subaru. Che volete, da persona
ottimista&speranzosa quale sono, mi ripugna troppo l’idea che a Subaru non
importi un fico secco di Kamui, che lo adora!
Ah, l’omaggio a “Kill Bill”, ovviamente, era nella scena
in cui Nataku prende il dvd piuttosto insolito, per un bambino (è una scena del
Vol.2, quando Beatrix incontra la figlioletta e scopre come Bill l’ha tirata
su…).
Grazie ancora a Leryu-chan per il suo bonsai e perché è
una grande. Grazie a Rei che mi
ha consolata dopo la lettura del n.16 di X, nonostante non sopporti le Clamp. Grazie a Stefano,
Luca e Daniela, che non c’entrano un accidente coi manga, ma sono persone
proprio in gamba.
Grazie ai lettori di questo e di tutti i miei deliri!
yumemi@hotmail.it (-> intasatela di mail, gente!)