Take me back to the start

di Toothiana
(/viewuser.php?uid=665338)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


 

…Nobody said it was easy,

It's such a shame for us to part.

Nobody said it was easy,

No-one ever said it would be this hard,

Oh take me back to the start…

 

The scientist - coldplay

 

 

 

Capitolo uno.

 

Nydia Vasquez chiuse la porta dell’appartamento dietro sé, stanca e stufa del mondo esterno, stava iniziando a programmare la sua serata.

Cosa poteva fare? Il giorno dopo doveva lavorare e i suoi amici non sarebbero stati disposti a girare per il Bronx solo per farle un piacere visto la pericolosità del posto.

Tutti si ostinavano a chiederle perché abitasse lì e lei si limitava a dire che non le era mai successo nulla –né le sarebbe mai successo, visto il suo piccolo segreto- e sperava nessuno ponesse troppo spesso questa domanda.

Getto la borsa sul divano e si diresse verso il cucinino, spalancò il frigo. Bene, le era rimasto qualcosa del cinese che aveva ordinato la sera prima. Infilò il cibo nel microonde e lo accese. Dato che c’era decise di sentire cosa era successo durante la giornata e, accesso il televisore, cercò un canale che dove non ci fossero aspiranti cuochi, aspiranti attricette con tendenze porno-star o televendite fino a trovare un telegiornale.

Si diresse verso la camera da letto e cercò nell’armadio una tuta e dopo essersi tolta la divisa che usava a lavoro, osservò il suo corpo allo specchio.

Aveva i capelli lunghi poco più delle spalle neri e un po’ crespi sulle punte e un fisico che non poteva dire magro. Avrebbe dovuto fare un po’ di dieta –visto che non era neppure tanto alta-, giusto per quel paio di chili, ma non aveva mai il tempo – né la voglia-.

Si rivestì in fretta. Non aveva voglia di pensare a cose che avrebbero potuto abbatterla.

Al suono del microonde, aprì lo sportello e iniziò a mangiare seduta al divano.

Le notizie della serata non erano molto interessanti: solite cose. Qualcuno era stato ammazzato, problemi in politica e scandali tra gli attori. Continuavano ancora a ripetere la notizia del Helicarrer precipitato nel Hudson qualche settimana prima quindi non dovevano avere molte cose da raccontare. Spense la tv annoiata.

Smise anche di mangiare. Aveva lo stomaco attorcigliato o forse, più semplicemente, il cibo era andato e lo gettò via.

Si, vivere da soli è favoloso, ma a volte avrebbe voluto chiacchierare con qualcuno.. nemmeno avesse espresso un desiderio il suo cellulare prese a squillare. Si avvicinò rapida e rispose senza guardare chi era.

“Pronto?”

“Nya, hermana, come stai?”

Nydia trattene a stento uno sbuffo.

“Joseo, cosa vuoi?”

“Non posso chiamare la mia sorella preferita per un paio di chiacchiere?” la sua voce era allegra e spensierata ma sapeva che in realtà voleva qualcosa. Non la chiamava mai per altro.

Si morse le labbra per poi non fargli notare che era anche l’unica sorella che poteva contattare visto che della loro sorella maggiore non si sapeva nulla da anni. Quando era scomparsa.

“Ripeto: cosa vuoi? Non mi trascini di nuovo in qualcosa di illegale sappilo.”

“Illegale io? Ma cosa dici”

“Joe.. Sto per chiudere la chiamata o parli o adios!”

Sentiva la tensione nel silenzio di suo fratello.

“Ok, ho bisogno di te per recuperare una cosa e va fatto questa notte.”

“Joe..”

“No, ascolta. E’ importante! Se non lo faccio, finisce male per me. Questi non scherzano!”

Nydia si rabbuiò. Sapevano entrambi qual sarebbe stata la risposta.

“Inviami luogo e ora e ci sarò.” Chiuse la chiamata senza aspettare il saluto di Joe.

Ora aveva un programma per la serata.

 

 

 

Era l’una passata quando Joe passò a prenderla con un’auto scura e anonima e salì accanto a lui senza dire nulla.

Per il tragitto nessuno disse nulla. Le strade era poco trafficate e c’erano solo prostitute e i loro clienti che riempivano i marciapiedi.

Osservò con la coda dell’occhio il fratello. Pur essendo entrambi di origine messicana, avevano entrambi poco in comune. Joe era molto alto con un fisico muscoloso e alcuni tatuaggi. I capelli erano neri e lisci, un bel viso e gli occhi color deserto. Assomigliava al loro padre. Lei, invece, era piuttosto bassa di statura come la madre, ma di lei non aveva altro. Come aveva preso dal padre solo la pelle olivastra.  Il fratello rallentò e si fermò in un luogo che le era vagamente familiare.

“Eccoci.”

Aprì lo sportello e uscì rapida. Sul posto c’erano già un paio di persone attorno ad una.. carrucola? Ok, questo è strano.

“Ho detto che sei una brava ladra” Joe si era affiancato a Nydia e le parlava sottovoce senza farsi notare. “Non sanno niente del tuo.. mhm.. Segreto, ma ti caleranno dentro quel vano di ascensore e tu dovrai entrare in un laboratorio e vedere se riesci a trovare una chiavetta blu.”

La ragazza soppesò il fratello. Era diventato stupido? Probabilmente lo era da anni.

“Eccoci!” sorrise salutando allegramente gli altri tipi dall’aria losca che non risposero. “Questa è la mia hermana, lei si calerà.”

I tipi la osservarono dubbiosi, ma non dissero nulla.

Le legarono l’imbracatura con poca delicatezza e Nydia resistette alla tentazione di dare loro un pugno. Lo faccio per Joe, lo faccio per Joe come un mantra continuava a ripeterselo.

Appena fu pronta la calarono lentamente dentro il vano.

Prese la pila dalla tasca e si guardò attorno. Era tutto distrutto da una esplosione o da un terremoto molto. Non essendoci stati terremoti propendeva più per la prima. E le ricordava qualcosa.. ma cosa?

Toccò terra e diede uno strattone alla corda come da accordo, si slacciò e si guardò attorno: c’era un solo corridoio, quindi poco da pensare.

Ma prima di incamminarsi chiuse gli occhi e si concentrò.

Sentiva sottopelle come una corrente che le induriva la pelle, quando fu abbastanza sicura il suo potere fosse attivo. Prese a camminare.

Le sue capacità erano decisamente tra le più utili: il suo corpo, fuori e dentro, poteva diventare di diamante organico. Diventava indistruttibile a tutto e questo la rendeva sicura e protetta.

Sì, Nydia era una mutante.

Ma a differenza di quello che si può pensare non era mai stata contattata dagli X-men né altre associazioni e la cosa, infondo, le stava bene.

Passando davanti un vetro, si osservò di sfuggita e constatò con piacere che i suoi occhi avevano cambiato colore come succedeva quando usava i poteri. Ora erano di un colore come quello dei diamanti con un cerchio blu come contorno e sembravano brillare nel buio. Non come il suo solito color polvere –un colore che non poteva sopportare, quel misto di grigio, marroncino e nero-.

I lineamenti del suo viso erano regolari e nel insieme piuttosto banali. Non le dispiaceva rientrare nella categoria “ragazze comuni”. Poteva nascondersi meglio e i suoi poteri usati senza essere notata. Si era salvata spesso così.

Il corridoio terminava con una porta a cui una spallata bastò per farla cadere – visto? Utile come potere! Leggere nella mente non avrebbe avuto la stessa utilità.- e cercò di illuminare più possibile la stanza.

C’erano solo pezzi di quelli che parevano computer distrutti e pezzi di carta. Era un disastro! Cosa pensavano trovasse?

Sbuffò nel silenzio della stanza e raccolse un paio dei fogli: un simbolo ricorreva in tutte.. una specie di idra. Rabbrividì e gettò i fogli a terra schifata.

Oddio, suo fratello si era invischiato con quella società di pazzi che credevano di essere ancora durante il nazismo. Come era potuto succedere? Lui.. Dio, che idiota! Indietreggiò fino a colpire un tavolo e lo schermo si accese all’improvviso e la spaventò a morte.

Il simbolo dell’ Hydra apparve e la luce illuminò un po’ la stanza.

Allora notò che su quel computer era attaccata una chiavetta e la sfilò rapida.

Cosa fare ora?

Aveva ciò che le era stato chiesto: la chiavetta blu, ma consegnarla davvero a quei tizi? Se non lo faceva, suo fratello ci sarebbe finito in mezzo.. era così complicato!

Si guardò in giro e notò una cosa a terra, la raccolse e capì cosa fare.

 

 

Joe si stava iniziando a preoccupare per la sorella. Ok che era indistruttibile e decisamente abile a cavarsela in tutte la situazioni, ma questo ritardo era davvero troppo.

Prima che potesse dire qualcosa, gli altri stavano già tirando su Nydia. Uscì tutta trafelata e con l’aria stanca, camminò dritta fin davanti a lui e gli consegnò la chiavetta.

“Ora andiamo?” il tono lasciava capire che le avrebbe sentite fino alla morte.

Mise la chiavetta nella tasca e salì sull’auto, dopo aver salutato gli altri, accese e partì alla volta dell’appartamento della sorella.

Inaspettatamente Nydia non disse nulla per tutto il tragitto.

Appena arrivati scese rapida e si abbassò a livello del finestrino e disse solo “domani aspettami a casa.” E salì gli scalini per sparire nell’edificio.

Joe ripartì per portare la chiavetta alla persona che gliel’aveva chiesta.

 

 

 

Nydia chiuse la porta dietro di sé e cercò un orologio: le quattro. Non aveva senso dormire, né ci sarebbe riuscita. Infilò la mano nei pantaloni ed estrasse la chiavetta.

Era stata una buona idea scambiarle?

Prese il portatile e lo accese, poi infilò la chiavetta.

Attese che si aprisse e.. Ed era vuota?

Cosa? Riprovò. E ancora. E ancora.

Chiuse il portatile irritata e si diresse verso la docci sbuffando.

Si era preoccupata per nulla.

 

 

 

Lo squillo del cellulare distolse il ragazzo dai suoi pensieri.

Era un bene, perché i pensieri si stavano facendo troppo scuri e il senso di colpa lo stava soffocando, mentre la paura gli attenagliava il cuore.

Afferrò il cellulare con la mano meccanica e lo osservò senza fare nulla. Non l’aveva gettato via dopo la distruzione di una parte dell’ Hydra e si domandava perché.

A cosa gli serviva tenerlo? Non avrebbe più lavorato per loro.

Voleva solo ricordare come si vive.

Tutto qui.

Prese nota dell’indirizzo da dove partiva la chiamata e decise di fare loro una visitina per comunicargli che non intendeva più avere nulla a che fare con loro.

 

 

 

 

 

E’ la prima volta in questo fandom e so non essere un inizio brillante.

Spero sia piaciuto almeno un po’.

Credo saranno presenti (o probabili camei o verranno nominati) molti personaggi della Marvel tra cui quelli della serie Spieder-man, X-men e Avengers.

E’ anche la prima volta che creo degli OC e spero di non aver creato una Mary Sue con Nydia (nel caso ditemelo, era ciò che volevo evitare).

Vorrei spendere un paio di parole su Nydia: lei non è una belloccia. E’ davvero una ragazza normale. Non salterà fuori che solo perché lei si vede bruttina e banale, mentre per gli altri è una figa. Sappiatelo!

Essendo di origine messicana poi usa termini in spagnolo.

Vorrei chiedervi un commento se possibile.

Grazie a tutti.

 

 

Mary

 





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2616607