Run baby, run

di AliceInWonderbook
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Run baby, run

Non ce la faccio più, ma non posso assolutamente fermarmi, devo continuare a correre.
Cerco di fare forza sulle gambe per andare più veloce, ma ormai non ho più energie, ho i crampi e respiro affannosamente, ma se mi fermo è la fine.

Giro l’angolo aiutandomi con il palo della luce, che è spenta, perché è fulminata  e nessuno si è degnato di aggiustarla. Sono in un vicolo cieco.

Sento le voci che si fanno sempre più vicine, riesco a distinguere qualche parola qua e la, “prenderla”, “scappata”, “uccidere”.
Non so cosa fare, l’unica soluzione sembrerebbe nascondersi nel cassonetto, ma, essendo l’unico nascondiglio mi scoprirebbero subito. L’alternativa è cercare di risalire il muro che ho di fronte.

Cerco di respirare a fondo, per poi iniziare la scalata. Adesso le voci urlano, urlano che mi verranno a prendere, che sarò loro, che non ho via di scampo.

Finalmente riesco a scavalcare il muro e atterro sul suolo polveroso. Mi ritrovo davanti una costruzione di mattoni rossi, che mi è terribilmente familiare. Alzo lo sguardo: “Manicomio di Heronville”.

Sono tornata da dove sono venuta.

SPAZIO AUTRICE

Ciao carissimi, se siete arrivati fino a qui vuol dire che la mia storia psicolabile ha avuto un minimo effetto su di voi.
Siete indifferenti? State morendo di ansia? Non avete capito nulla?
Qualsiasi cosa vogliate sapere basta chiedere qui sotto (misero tentativo di elemosinarvi una recensione).
Partendo dal presupposto che non avendo nulla da fare, vale a dire non essendo occupata a pensare alla scuola o ad uno dei settemilinfiniti fandom di cui faccio parte, la mia mente inizia a dare i numeri e questi sono i risultati, ci tenevo a dirvi che mi sono messa ansia da sola scrivendo, non credo sia una cosa normale.
Detto questo, ci vediamo nella prossima puntata, che potrebbe essere tra venti minuti, come tra due mesi.
Alice In Wonderbook

Twitter: @vivoneilibri


 




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