24/04/2006: tutte le mie recensioni
sono state cancellate per plagio. Me ne scuso e v'invito a leggere le storie di
Hotwire
01/05/2006: come autopunizione ho deciso di cancellare la storia per
ri-scriverla completamente.
Ulteriore nota: v'invito a
leggere le storie di DarkPenn in quanto ho tenuto nei loro confronti un
comportamento scorretto.
Ribadisco che mi
scuso con chi di dovere per aver ripreso parte di una storia non mia senza il
consenso del relativo autore e me ne vergogno moltissimo.
A mia parzialissima discolpa posso solamente dire di aver compiuto quel grave errore
in un momento molto delicato della mia vita e che in seguito, sempre per i
suddetti problemi, mi scordai di modificarla.
Ringrazio anticipatamente chiunque
recensirà la mia fanfic e vi ricordo che gradirei postaste le recensioni
sull'ultimo capitolo pubblicato e che, se vi è possibile, vi logaste prima
di recensire in modo da potervi avvisare quando aggiornerò la fanfic dato
che ormai penso conosciate tutti i miei biblici tempi di stesura.
Consigli e suggerimenti sono ben
accetti, così come le critiche, ma NON gli insulti
che dimostrano la pochezza di chi li elargisce !
Detto ciò, vi auguro buona lettura.
Vi siete mai chiesti cosa sarebbe potuto
succedere ad Asuka e Shinji dopo la fine del film "The End of Evangelion" ?
Questa è la mia versione dei fatti ^_*
Avverto tutti i lettori che, in questa fanfic, troverete uno Shinji molto diverso da
quello che la serie ci ha abituato a vedere.
Perché ? Perché sono convinto che tutto quello che ha passato lo ha
aiutato a crescere e maturare.
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NEON GENESIS EVANGELION 2:
THE RETURN OF EVANGELION
Prologo
Un lampo squarciò
l'oscurità notturna che era calata presto sulla città di Neo Stoccolma.
Ad esso seguì qualche goccia di pioggia il cui scrosciare divenne via via
più intenso fino a tramutarsi in un vero e proprio acquazzone.
La mezzanotte era ormai passata da un pezzo e per le strade non c'era
nessuno così come quasi più nessuna luce accesa proveniva dalle abitazioni.
Una di esse, proveniente da una grossa finestra situata negli alloggi universitari della
città, permetteva di scorgere una persona intenta a guardare ciò che stava
accadendo in città.
Da quella postazione, con le braccia incrociate dietro la schiena, e lo
sguardo perso verso l'orizzonte, l'ormai
21enne Shinji Ikari osservava la
città senza che emozione alcuna trasparisse sul suo volto:
"Buffo..." pensò abbozzando un mezzo sorriso divertito quando un
lampo squarciò l'oscurità notturna:"C'è gente che ritiene
sia
forte la luce prodotta da un fulmine o dal sole... ma non hanno mai provato
quella luce !!!"
Automaticamente, il pensiero tornò a quel giorno di tanti anni fa... al giorno
del 3rd Impact, e più precisamente alla fase della sua rinascita e
subito l'espressione del suo volto da beffarda divenne triste.
Mai avrebbe dimenticato quella luce abbagliante... così come non si sarebbe
certo scordato mai
la sensazione di paura e smarrimento quando risvegliatosi su quella spiaggia si
ritrovò ad osservare in lontananza gli Eva Series crocifissi il cui colore
bianco risultava sul mare rosso sangue...
Cos'era successo ?
Allora non l'aveva
ancora ben capito così come non aveva capito che, molto probabilmente, quella
gigantesca figura umana che vide in lontananza era in realtà Rei Ayanami.
Sospirò tristemente al ricordo di quei tragici
avvenimenti e di ciò che ne seguì.
Erano anni che pensava di aver
avuto un allucinazione a causa del fatto che in cuor suo sperava tanto d'incontrare qualcuno vivo...
Poco dopo il suo sguardo si volse verso una figura sdraiata a terra da lui
poco distante.
Quella figura !!! Lei !!! Asuka Soryou
Langley !!!
Da lì in poi i ricordi gli si facevano un po' confusi... una
grande rabbia che gli cresceva dentro... un balzo felino verso di lei... le sue mani
che le stringevano forte il collo... e poi... l'incredibile fatto... lei, anziché
tentare di colpirlo, gli accarezzò una guancia senza però smettere di fissarlo
con occhi pieni di astio.
Questo era troppo per lui... ma in una situazione del genere sarebbe stato
troppo per chiunque... difatti Shinji si
scostò da lei e cominciò a piangere disperato, come mai in vita sua.
Aveva
perso tutte le poche persone a cui voleva bene... ed era rimasto solo al mondo
in compagnia di una persona che lo odiava.
- Ch... fo... -
Questo è tutto ciò che il nostro
eroe
riuscii a sentire della di lei frase mentre era impegnato a versare amarissime lacrime
di paura, dolore e disperazione.
Diversi minuti dopo, aveva finito le
lacrime e si sentiva un po' sollevato.
Si alzò in piedi e, con la rossa al seguito, si mise a cercare un riparo per
la notte... sarebbe bastata anche una casa semi distrutta purché fosse stata lontano
da quel luogo maledetto che era stato il Geo Front.
Alla domanda di
Asuka su cosa fosse successo, Shinji si limitò a rispondere che non c'era più nessuno,
perché, gli altri esseri umani, erano tornati tutti a Lilith.
Probabilmente lei non capì del tutto cosa intendeva dire, ma
non gli fece altre domande."Forse,
chi c'è lassù, chiunque sia, ha forse avuto pietà di noi..." pensò Shinji dopo qualche ora di vano peregrinare quando trovarono la casa della signorina Misato quasi completamente integra.
Riflettendoci sopra freddamente, qualche anno dopo, capii che ciò avvenne perché
quel quartiere residenziale era protetto da una collina e non aveva quindi
risentito troppo degli effetti dell'esplosione.
Passarono pochi giorni durante i quali nessuno dei due
giovani parlò molto
sia perché non sapevano cosa dire sia perché Shinji voleva evitare di darle un
qualsiasi pretesto per litigare.
La cosa sembrava funzionare: si parlavano poco se non affatto, e se lui la vedeva in difficoltà a
causa delle ferite, faceva in modo di aiutarla ma in modo discreto, senza che lei se ne
potesse
accorgere.
Per non destare sospetti cercò di fare tutto con finta naturalezza, come quella volta che, vedendo che lei avrebbe potuto andare a sbattere contro
una sedia, fece in modo di passare prima di lei e fece finta di
inciamparci per
sbaglio per poi cadere a terra allontanando l'oggetto dalla direzione del di lei cammino anche se ciò
gli costo uno sguardo sdegnoso da parte della rossa che girò subito la testa
e proseguì nel cammino.
Tuttavia, il nostro eroe non riusciva a liberarsi dall'oppressione datagli dal senso di colpa per quanto fatto quella volta all’ospedale.
Ci rimuginò sopra diversi giorni indeciso se dirglielo o meno.
Alla
fine giunse alla soluzione del dilemma.
Così facendo, stava continuando a fuggire dalla realtà e ciò era proprio ciò che
si era continuamente ripromesso di non fare !
Doveva affrontare la realtà e dirglielo !
E così fece !
Una mattina, si alzò
e preparò, come al solito, la colazione.
Lei arrivò qualche minuto dopo, come sempre non lo salutò e si sedette a tavola
aspettando di essere servita.
Mentre le preparava una spremuta d'arancia, continuava a pensare a quando e come
avrebbe potuto dirglielo.
Decise di aspettare che avesse finito di mangiare prima di sollevare la
questione.
- Ehm... Asuka... -
la chiamò timidamente tentando di attirare la sua attenzione
- Che vuoi ? - gli rispose seccata lanciandogli uno sguardo di ghiaccio
Shinji deglutii faticosamente prima di continuare:- Do-dovrei dirti una cosa... -
balbettò distogliendo lo sguardo da lei mentre cominciava ad arrossire
- Ah sì ? - chiese lei piatta nel tono ma inarcando il sopracciglio destro in
modo tale che lui capii che si era leggermente incuriosita
- B...beh... i-io... - balbettò lui sempre più imbarazzato
- Tu cosa ? - chiese lei fissandolo con sguardo indagatore con una lieve nota di alterazione nella voce, chiaro segno che si stava
già stufando di questa conversazione.
Il nostro eroe, trassi un respiro profondo e glielo disse tutto d'un fiato.
La sua reazione
non si fece attendere a lungo e fu abbastanza simile a quanto si ero immaginato.
L’espressione del volto della
teutonica, passò dallo stupore totale ad una smorfia che era
un misto tra disgusto ed ira:
- T-T-TU !!! - sibilò lei con tono minaccioso alzandosi in piedi e
puntandogli contro l'indice della mano destra col relativo braccio teso:
- TU CHE COSA HAI
FATTO ?!?! - domandò incredula:- MA COME HAI OSATO ?!?! - tuonò infuriata
incenerendolo con lo sguardo
Lui tentò vanamente di abbozzare un tentativo di difesa anche se sapeva benissimo
che non sarebbe servito a niente e che probabilmente avrebbe peggiorato la
situazione:
- S-s-scusami…, i-io non volevo… - balbettò alzando i palmi aperti delle mani
davanti a me in un gesto di difesa mentre arretrava di qualche passo
- CHISSENEFREGA CHE NON VOLEVI !!! L'HAI FATTO PUNTO !!! - strillò lei sempre più
infuriata
- S-sì l-lo so... m-ma Toji era in ospedale per colpa mia… mentre
Ayanami… e poi Kensuke era andato via dalla città come quasi tutti… e poi Kavoru…
mentre la signorina Misato passava le sue giornate a disperarsi per la morte del signor
Kaji... e poi tu che nonostante tutte le mie suppliche non mi rispondevi… mi sentivo
veramente solo… come non mai… -
- Oh ma che storia straziante !!! - esclamò ironica non smettendo di
avvicinarglisi con fare minaccioso:
- Fammi capire… - sibilò adirata ma apparentemente calma:- Ti sentivi solo e allora hai pensato bene di
venire in ospedale e fare il porco trastullandoti col tuo gingillo alla
vista del mio corpo nudo ? -
- B-beh... io... io non... - continuava ad arretrare agitando i palmi aperti
delle mani davanti a sé, ma ad un tratto si accorse di essere con le spalle
al muro impossibilitato a scappare
- MA BRAVO !!! COMPLIMENTI PER IL SALTO DI QUALITÀ CHE HAI FATTO !!! - sbottò
lei all'improvviso interrompendolo:
- DA FRIGNONE CACASOTTO A
PORCO !!!
QUESTO DA TE NON ME LO SAREI MAI ASPETTATO !!! MA QUESTA VOLTA NON PENSERAI DI
CAVARTELA CON UNO DEI TUOI PATETICI “SCUSAMI” ?!?! EHHHH ?!?! -
Al ricordo di ciò che avvenne dopo, Shinji si massaggiò
istintivamente una guancia:
"Che ceffone che mi rifilò..." pensò sorridendo mestamente:"Uno schiaffo di una
potenza e di una velocità tali che non soltanto non lo vidi arrivare ma col quale
riuscii a girarmi la faccia dall'altra parte."
Mentre Shinji barcollava per il violento colpo, accadde l'inaspettato !
Il cellulare di Asuka cominciò a squillare facendoli sobbalzare.
Guardarono per diversi secondi il
cellulare senza parlare, poi si rivolsero a vicenda uno sguardo incredulo e
interrogativo:
- Sta suonando ?!?! - esclamarono in coro increduli
Il telefono stava veramente squillando per via di una chiamata o solamente
perché era stata innestata la sveglia ?
Nonostante le ferite,
Asuka si fiondò su di esso, lo prese in mano e schiacciò il tasto per la
risposta.
- P-pronto ? - balbettò un po' confusa e spaventata dal fatto che chi la stava
chiamando potesse aver riattaccato nel frattempo.
Sul viso le si dipinse un espressione di sollievo quando l'interlocutore
misterioso le rispose:
- Hikari ?!?! - domandò stranita:- S-sei proprio tu ? Dove sei ??? Che stai
facendo ??? -
La rossa sommerse di domande la
capoclasse, poi, ad un certo punto, si ricordò della presenza di Shinji e
si ritirò in camera sua non prima di aver bofonchiato all'amica un:- Aspetta un attimo che
devo chiederti una cosa. - e aver intimato al suo coinquilino di non azzardarsi ad origliare, pena
il pestaggio.Quando, qualche
minuto dopo ritornò, aveva un aria un po' più sollevata, così
il nostro eroe si azzardò a chiederle
cos’era successo.
La risposta che ricevette fu lapidaria ! Come sempre !
- Me ne vado ! - secca la frase, trionfante l'atteggiamento per la presunta
vittoria conquistata
Per diversi secondi, Shinji rimase lì immobile con la bocca aperta e con un
espressione da pesce lesso dipinta in viso...
fatto sta che diversi secondi dopo riuscii a ritrovare la parola:- C-come sarebbe a dire “Me ne vado !” ??? Quando
??? Dove ??? E da chi ??? -
domandò lui a raffica
La rossa si ravvivò i capelli con noncuranza prima di rispondere come se gli
stesse concedendo un onore a rivolgerli la parola:
- Hikari mi ha chiamata per sapere come stavo e cos'era successo. Non ho saputo
risponderle ma già che c’ero ne ho
approfittato per chiederle se è disposta ad ospitarmi per un po’ di tempo e lei
ha accettato ! - detto ciò, rimase in silenzio qualche secondo per dare maggior
enfasi alla frase che sarebbe seguita a cui, per dare maggior esito,
aggiunse un occhiata annoiata all'ex 3rd:
- Perciò... ti dico addio Stupi-Shinji Ikari, e mi auguro di non doverti
rivedere mai più, perché i codardi come te non li ho mai sopportati !!! -
Anche lei se ne
andava... anche lei lo abbandonava... e l'unica cosa che lui riuscii a domandarle
fu:
- P-posso aiutarti a far la valigia ? -
Non gliel’avesse mai chiesto… la rossa s’infuriò come al solito al solo insinuare che avesse bisogno di aiuto:
- POTREI SAPERE QUALE DANNATA PARTE DEL TUO INSULSO CERVELLO DA BAKA TI FA’ PENSARE CHE
IO ABBIA BISOGNO DEL TUO FOTTUTTISSIMO AIUTO ?!?! - strillò infuriandosi come
sempre ad ogni offerta di aiuto
- M-ma… nelle tue condizioni… non dovresti fare sforzi… - obbiettò debolmente
- STAMMI BENE A SENTIRE STUPI-SHINJI CHE NON SEI ALTRO !!! - sentenziò
inviperita:
-
ANCHE SE AVESSI BISOGNO DI AIUTO NON LO CHIEDEREI CERTO A TE !!! - strillò
irata:- COSA
PENSI ??? CHE IO SIA SCEMA ??? - domandò retoricamente per poi continuare senza
lasciargli tempo di rispondere:- GUARDA CHE L'HO CAPITO CHE TI SEI OFFERTO DI AIUTARMI SOLAMENTE PER
POTERMI RUBARE LE MUTANDINE !!! -
Il nostro eroe non riusciva a credere alle di lei parole.
Va bene che non l'aveva mai tenuto granché in considerazione e che il fatto
dell'ospedale era veramente grave... ma che lei arrivasse a pensare
addirittura questo provocò in lui un piccolo moto d'orgoglio:
- T-TI SBAGLI !!! MA COSA TI SALTA IN MENTE ?!?! NON LO FAREI MAI !!! - strillò
lui indignato
Asuka lo liquidò con un gesto di diniego con la mano e con tono canzonatorio disse:
- Oh beh, sai com'é... dopo la tua straordinaria performance in ospedale... -
s'interruppe un momento per incenerirlo nuovamente con lo sguardo:- Anzi !!!
A tal riguardo... - sibilò riducendo gli occhi a due fessure:-
Ringrazia i tuoi dei o chi per essi che quella volta ti sei solamente
trastullato col tuo
arnese, perché se fosse successo qualcos’altro... ti avrei ucciso con le mie stesse
mani !!! - per rimarcare la minaccia la rossa chiuse il pugno e glielo agitò
davanti al naso.
Detto questo tornò in camera sua sbattendo la porta del locale e si mise a
riporre in valigia le sue cose più
importanti.
Mentre la rossa era impegnata a fare i
bagagli, Shinji si mise a riflettere su cosa avrebbe potuto fare per
fermarla...
L'unica cosa che gli venne in mente fu di buttarsi ai suoi piedi e
supplicarla di non andarsene.
Ma alla stessa velocità con la quale aveva concepito quest'idea, la scartò
perché si rese conto che così facendo avrebbe fatto infuriare ancora di più
Asuka che mal sopportava i pusillanimi.
Il nostro eroe si stava ancora
scervellando su cosa fare, quando la porta della camera si aprì e la rossa ne
uscì tirandosi dietro, faticosamente, una grossa valigia.
Lui non fece niente e si limitò a guardarla mentre si dirigeva verso l'uscio
di casa.
Raggiuntolo, la rossa gli lanciò un ultima minaccia:
- Per ora mi porto dietro solo le cose più importanti ! Passerò fra qualche giorno a
prendere tutto il resto.
E non t’azzardare a toccare la mia roba, perché se scopro che qualcosa è
fuoriposto o manca… te la farò pagare cara !!! CHIARO ?!?! - domandò
incenerendolo con lo sguardo
In risposta lui annui debolmente, poi lei imboccò la porta d’ingresso e se ne
andò… da quel momento i percorsi di Asuka Soryou Langley e di Shinji Ikari si
separarono per lungo tempo.
In tutto ciò però, il nostro eroe riuscì
a trovare un lato positivo:"Quella sera... quando andai a dormire... il
mio timore di restare per sempre solo si era lievemente affievolito dato che
ritenevo che
forse anche altri esseri umani erano rinati oltre a me, Asuka e Horaki."
In lontananza giunse alle sue orecchie il
rumore di due rintocchi di campana.
Istintivamente, il nostro eroe portò lo sguardo all'orologio che teneva al
polso sinistro e si stupì nel vedere l'ora:
"Accidenti ! Sono già le due di notte !!!" pensò un po' stupito:"Bah ! Meglio andarsene a dormire
!"
Detto ciò, tirò le tende della finestra e si diresse in bagno per cominciare
i preparativi per la notte.
Dieci minuti dopo era sotto le coperte dove, poco dopo, si addormentò profondamente.
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