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Disclaimer:
The Joker, James Gordon, Bruce Wayne e tutti gli altri personaggi
appartengono a Bob Kane, alla DC Comics e a chi detiene i diritti
sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto
personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si
ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece
copyright dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la
citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite
permesso scritto.
"Riso: convulsione interna che altera i lineamenti del viso ed è accompagnata da suoni inarticolati.
È infettivo e, seppure intermittente, incurabile."
- Ambrose Bierce -
La Matta
C'è il sindaco al suo fianco, ma Gordon ha occhi solo per il clown.
Battono le mani i suoi colleghi - è Commissario, adesso - e lo fa anche il pagliaccio, grottescamente tranquillo.
Dovrebbe andare a riposarsi.
Dovrebbe sentire il cuore allentarsi e la tensione svanire, ma
l'inquietudine lo morde invece ai fianchi, facendogli respirare paura e
consapevolezza.
Gli restituisce lo sguardo il Joker e Jim coglie improvvisamente un
filo di ragione dietro tutta quella follia, una logica contorta e
spietata - astratta, quasi.
Perché sei così serio? vorrebbe chiedergli, ma la voce gli si asciuga sotto la lingua.
Perché sei così serio? ripete al silenzio e lo specchio gli rimanda un sorriso di sangue.
Perché sei così serio?
si continua a domandare, nella mente un meccanismo che fa crick crick -
inceppato, ma non del tutto rotto - e che lo avverte - suona come una
sirena impazzita.
"Jim..." mormora Barbara, sfiorandogli gli zigomi con la punta delle dita.
Perché sei così serio? Perché adesso non ridi più?
"Jim..." e si volta Gordon, assente distratto preoccupato.
"Cosa c'è?" le domanda, accendendosi una sigaretta e
osservandone la cenere cadere al suolo "È stata una lunga
giornata." ripete poi, come se questo potesse spiegare l'angoscia che
gli incupisce lo sguardo.
"Perché sei così serio?"
Una risata è l'unica risposta che ottiene.
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