RagnorWoolsey
-
Gioca con me -
“Nei vostri lunghi anni avete mai passato la notte con un
uomo?”
Sussurrò con studiata lentezza, mentre si dissetava con del
vino rosso. L’ospite in casa Scott non poté che
pensare che quel colore si sposasse perfettamente con le labbra piene e
sensuali del giovane capobranco di Londra.
“No,
mai, signor Scott.”
Il ventenne
rise, mentre i suoi occhi verdissimi si accesero di malizia.
“Mai? E non è una cosa che vi piacerebbe provare?
Un nuovo gioco da provare provoca sempre desiderio.”
Lo incalzò, alzandosi e muovendosi con calma, mentre il
fuoco scoppiettava nel caminetto dietro alle due poltrone.
“No.
Io non sono Magnus Bane.”
“Touché”.
Come era successo? Come era andata alla fine? Perché si
trovava su quel letto con un licantropo biondo addormentato accanto a
sé?
Cercava di pensarci, invano. Più faceva girare i pensieri,
più essi sembravano sfuggirgli, portandosi via i ricordi
della sera prima.
Quanto tempo era passato, poi?
Era mattina? Era sera? Il giorno dopo o quello dopo ancora?
Sollevò un braccio, avendo modo di notare i segni dei morsi
su di esso. Almeno riusciva a spiegarsi il dolore che sentiva di tanto
in tanto.
Woolsey Scott stava vicino a lui con l’aria soddisfatta di
chi ha avuto una nottata molto piena e soddisfacente. E il dramma era
che così doveva essere andata.
Ma come? Perché?
Non avrebbe mai pensato di svegliarsi accanto a un uomo! Non in quel
senso. Certo, qualche volta era capitato di dormire vicino a un
compagno, ma non dopo aver fatto sesso con lui!
Osservava i capelli biondi del giovane uomo e cercò di nuovo
di afferrare un ricordo, ma quelli erano come bolle di sapone: appena
raggiunti scoppiavano e non esistevano più.
Non ebbe nemmeno il coraggio di alzarsi – probabilmente, se
ci avesse provato, il suo ospite lo avrebbe stretto ancora a costo di
rompergli qualche osso.
Avrebbe potuto provare a svegliarlo? O sarebbe stato meglio lasciarlo
dormire e cercare di risposare a propria volta?
Gli occhi verdi del licantropo improvvisamente iniziarono a fissarlo.
Doveva essersi svegliato, mentre si perdeva nuovamente nei pensieri.
“Buongiorno.” Farfugliò con
un’espressione a dir poco perplessa sul viso.
Woolsey si sollevò, allargando le braccia e sbadigliando,
facendo volare piume intorno a loro e emettendo un suono roco e
sensuale che pareva una risata.
“Buongiorno. Anche se dalla tua espressione non pare affatto
essere buono.”
“Io ti avevo rifiutato. E non ricordo nulla di tutto questo.
Di come sono finito qui!”
Si mise a sedere, mentre il biondo sembrava la creatura più
calma e rilassata del mondo.
“Così ricordo anche io. Sarà stato il
vino!” Rispose allegro, tornando su di lui, seduto sulle sue
gambe.
“Lontano lupetto, a cuccia.”
I denti bianchi brillarono nella semi oscurità della stanza.
“Cavoletto, ti ho detto chi mi ha regalato quella
bottiglia?”
“Non chiamarmi cavoletto, randagio.”
Ribatté, suscitando un ringhio e riuscendo a sorridere
soddisfatto.
“Sono un licantropo di classe, mio verde ospite.”
Soffiò sulle sue labbra, facendo schioccare i denti.
“Sei un maniaco!”
"Non dicevi così ieri sera, sai?" Sussurrò il
più giovane, appoggiandosi al suo petto e sorridendo con
malizia. "Alla fine hai ceduto al gioco e -".
Lo stregone ebbe improvvisamente un orrido sospetto, mentre spingeva
via il ragazzo ancora una volta. "Chi ti ha regalato
quella bottiglia?"
“Magnus Bane.”
Ragnor Fell pensò che lo avrebbe ucciso.
Prima o poi.
Forse meglio poi - disse a se stesso - mentre la testa bionda del
licantropo scendeva ancora una volta sul suo petto fino all'inguine.
Lo avrebbe ucciso sì.
Lui e anche il biondo che lo stava tenendo fermo sul letto.
Note finali:
I'M BACK BITCHES! *trollface*
No, non è vero, non illudetevi.
Solo che dovevo scrivere questa cosa da una vita perché li
shippo troppixxxxxximo.
So che sarà occ e boh...Spoiler?
No, va beh, la pianto e me ne vado.
So che è orribile, davvero. Una stupidata assurda.
Cià!
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