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ATTENZIONE!
SPOILERS DI
BREAKING DAWN!
Daddy?
Ne aveva abbastanza. Era terribilmente stufa di tutto quel
mistero!
Né sua madre, ne Jake le erano stati d’aiuto: la prima
l’aveva liquidata dicendo che non erano cose che avrebbero potuto interessarle,
e il secondo… bè… era diventato scarlatto e si era inventato la scusa che doveva
correre in bagno per filarsela.
Per quanto riguardava i suoi zii, Alice e Jasper si erano
limitati a sorridere vaghi, mentre zia Rosalie e zio Emmett erano scoppiati a
ridere senza però spiegarle nulla.
Non aveva neanche provato con nonno Carlisle e nonna Esme
perché sapeva già che non le avrebbero detto un bel niente. Così, pure a
malincuore, dovette dirigersi verso suo padre, il quale stava leggendo il
giornale di quella mattina comodamente sdraiato sul divano del loro cottage.
Quando irruppe nella sala, lui alzò un poco la testa.
«Papà», gli disse, mettendosi proprio di fronte a lui con
sguardo serio. «Da dove vengono i bambini?».
Edward, guardandola accigliato, non si scompose.
«Chiedilo a tua madre», borbottò un po’ impacciato. Ma
Renesmee, battendo un piede per terra, riguadagnò la sua attenzione.
«L’ho già fatto, l’ho già fatto! Ma lei mi ha detto che non
erano cose adatte a me! E io voglio sapere da dove sono venuta, perché a scuola
Lisa dice che siamo tutti nati sotto un cavolo, ma a me fa schifo essere nata
sotto un cavolo!», concluse col fiatone. Edward, quindi, sospirò, per poi
mettersi a sedere.
«Sono davvero nata da un cavolo, papà?», chiese infine
Renesmee, con le lacrime agli occhi. Lui accennò un sorriso.
«No, Nessie, non sei nata sotto un cavolo», la rassicurò,
posando il giornale sul tavolino accanto al divano.
«E allora mi ha portato in volo una cicogna? E se cadevo?»,
mormorò spaesata.
«E questa della cicogna chi te l’ha detta?», chiese
l’altro.
«Jacob, prima di andare in bagno».
Edward scosse la testa, per poi accarezzarle la testa di
folti capelli rossi.
«Non ti ha portato nessuna cicogna, Nessie».
«E allora? A scuola Jack ha detto una cosa disgustosa che
fanno i suoi genitori, e di come poi la mamma dopo averla fatta ha un bimbo».
Edward si immobilizzò, per poi grattarsi la testa
imbarazzato.
«Bè…», iniziò, ma quando vide la faccia nauseata di sua
figlia, scosse la testa energicamente.
«Nooo, non succede così!», esclamò bleffando, appuntandosi
nella mente di fare una capatina a casa di quel fantomatico Jack.
«E allora, papà?», continuò lagnosa Renesmee, appoggiato il
visino al suo ginocchio.
«Ecco… succede che… quando una mamma e un papà vogliono una
bambina… scrivono una lettera a… a… a… a Babbo Natale!».
Renesmee aprì la bocca stupita, mentre Edward si dava da
solo dello scemo. Babbo Natale?! Ma da dove gli era uscito?!
«Babbo Natale? Lo stesso che mi ha regalato il Dolce
Forno a Natale?», chiese con gli occhi che le luccicavano.
«Sì, sì, proprio lui», annuì vigorosamente.
«Quindi tu e la mamma mi volevate e avete scritto questa
lettera?», domandò ancora Nessie. Edward sgranò gli occhi, tossicchiando.
«C-certo», rispose. Apparentemente entusiasta della
risposta datole, sorrise entusiasta a suo padre e, dopo avergli schioccato un
bacio sulla guancia, corse verso la sua cameretta.
Rimasto solo, Edward si portò una mano alla testa. Proprio
in quel momento, entrò Jacob in casa.
«Buondì», lo saluto distrattamente, per poi buttarsi a
sedere di fianco a lui. Edward gli lanciò un’occhiataccia.
«Posso farti una domanda, Jacob? Da quando casa mia è
diventata casa tua?», chiese riprendendo il suo giornale, per affondarci il viso
dentro.
«Da due anni, mi pare», rispose ingenuamente l’altro,
accendendo la televisione.
«Jacob!», urlò Renesmee, volando verso di lui con un foglio
e un pennarello. Lui, illuminandosi, la prese in braccio al volo, alzandosi dal
divano.
«Ciao, Nessie. Tutto okay?», chiese poi, intimidito che
potesse rifargli la domanda di quella mattina. Ma la bambina sembrava ben lungi
dal farlo. Anzi, quasi fu rimessa per terra, lo prese per mano e lo trascinò a
sedersi per terra con lui, ai piedi di Edward.
«Sì, sì, ma ora mi devi aiutare!», annunciò, porgendogli un
pennarello.
«Va bene, dimmi cosa devo fare», rispose l’altro con uno
sguardo dolce.
«Potresti scrivere una cosa per me?», domandò porgendogli
il foglio. Lui lo accettò e si mise in posizione per scrivere.
«Allora, scrivi: caro Babbo Natale, quest’anno come regalo
voglio un bambino che assomigli metà a me metà a Jake!», gli dettò ma, quando
sentì le parole, lui si bloccò smarrito.
Ed Edward, con il volto immerso nel giornale, quasi non
cadde in avanti per lo stupore.
***
Questa mi è venuta in mente proprio ieri, ed era troppo
divertente per non scriverla! Inutile dire che, pur non avendo letto per intero
Breaking Dawn, mi sono affezionata a quella mocciosa che è il nostro dolce
mostro di Lochness
Quindi questa sarà essenzialmente una raccolta su
Renesmee, con alcuni momenti Nessie/Jake e Bella/Ed.
Spero vi possa piacere! Per me è veramente
entusiasmante, perché è da tanto che non scrivo nulla su Twilight. Perciò è
bello tornare “alla radici”
Detto questo, vi lascio.
Ciau ciau, e buon ferragosto! (anche se è già passato
)
Lory
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