Ich

di graciousghost
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Autore: Ayumu7 (Ayumu_7 su EFP)
Titolo: “Ich.”
Personaggi e Pairing: Erwin Smith, Rivaille, Eren Jaeger (piccolissimo accenno a ErenxMikasa)
Genere: Introspettivo
Rating: Giallo
Avvertimenti: //

Note dell'Autore: E' la narrazione dello stesso momento – prima e durante – ovvero il discorso di Erwin Smith al corpo delle reclute.
La prima Drabble vuole essere un'introduzione alle altre due e può anche costituire il discorso che Erwin ha preparato per le future reclute (libera interpretazione).
Le tre Drabble sono la naturale conseguenza l'una dell'altra: la prima ha una funzione di premessa, mentre le altre rappresentano le due scissioni dell'Io secondo Goethe (Inni Prometeo e Ganimede).
Verselbstung: "affermazione titanica dell'individualità che si riconosce nell'esercizio della propria forza demiurgica" (G. Baioni; Classicismo e Rivoluzione). Questa sfaccettatura dell'Io è incarnata da Erwin e Rivaille, i quali rivendicano la loro capacità di "forgiare" le reclute "a loro immagine e somiglianza" per contrastare i titani.
Entselbstigung: "abbandono della propria ipseità alla totalità del cosmo" (G. Baioni; Classicismo e Rivoluzione). Questa caratteristica dell'Io è rappresentata – metaforicamente parlando – da Mikasa che ha rinunciato alla sua ipseità in favore del cosmo – in questo caso, Eren.
Entrambi i momenti dell'individualità sono da ritenersi egoisti: Erwin e Rivaille sono disposti a sacrificare vite umane, a trasformare ragazzi in soldati, pur consapevoli di mandarli a morte (quasi) certa. Il secondo tipo di egoismo è quello di Eren che, pur conscio dell'influsso che ha su Mikasa, non sa rinunciare ad averla al suo fianco.

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Ich.

 

Qui non c'è spazio per l'Io.
Metti da parte te stesso, se vuoi essere dei nostri.
Chiediti se sei pronto a morire,
chiediti se vuoi affidare a noi la tua vita,
chiediti se sei disposto a scommettere sul futuro dell'umanità.
Tu credi di essere pronto,
lo pensi davvero:
morirei per l'umanità.
Oh, ma tu non conosci

il rumore
delle ossa spezzate,
le urla 
di chi viene inghiottito,
la disperazione
dei sopravvissuti.
Quanti compagni hai visto morire?
Quante vite hai visto finire
tra le fauci di un titano?
Lo sai quanto sangue contiene
un essere umano?

Allora, sei pronto?

Io sì.
 

[100 parole]

 

* * *

 

Quand'è esattamente che siamo diventati tutti così
schifosamente egoisti?

 

#1. Verselbstung.

 

Hier sitz' ich, forme Menschen
Nach meinem Bilde,
Ein Geschlecht, das mir gleich sei,
Zu leiden, weinen,
Genießen und zu freuen sich,
Und dein nicht zu achten,  

Wie ich. (*)

- Prometheus; Goethe -

 

«Le reclute aspettano, Erwin».
«Lasciamo loro qualche istante ancora. Ci hai già dato un'occhiata?»
«Sì», Rivaille scosta la tenda dal vetro – con la punta delle dita, ha notato qualche acaro di polvere di troppo. «Sembrano una massa di idioti».
«Già», Erwin sorride appena, mentre accantona il discorso che aveva preparato: si lascerà ispirare dalle fragili speranze che vedrà traboccare da quei giovani sguardi – sono solo degli ingenui.
«All'umanità non serviranno dei simili inetti», commenta sprezzante Rivaille, additando le future reclute della Legione – sono solo ragazzi, solo ragazzi.
Erwin gli si accosta, vuole vedere anche lui.
«Non essere così disfattista. Sono pronti per essere forgiati».
«E tu sei pronto a ucciderli?»

[110 parole]

 

* * *

 

Quand'è esattamente che siamo diventati tutti così
schifosamente egoisti?

 

#2. Entselbstigung.

 

Ich komm, ich komme!
Wohin? Ach, wohin?

Hinauf! Hinauf strebt's.
Es schweben die Wolken
Abwärts, die Wolken
Neigen sich der sehnenden Liebe.
Mir! Mir! (**)

- Ganymed; Goethe -

 

E tu ci pensi mai a cosa c'è oltre, Mikasa? Io nei tuoi occhi non vedo futuro.
Io nei tuoi occhi vedo solo il riflesso dei miei.
A te non importa sapere cosa c'è al di fuori delle mura, non è vero?
La tua vita ti basta così: sei un'esistenza che ha senso solo se intrecciata alla mia.
Dopo il discorso del comandante, si crea il vuoto intorno a noi – siamo forse incoscienti a rimanere? – e io riesco a sentire il battito del tuo cuore, c'è tanto silenzio.
Ma quel battito non ti appartiene; sei mia e io non so lasciarti andare.
Cosa si prova a respirare attraverso di me?

[110 parole]


(*)

Io sto qui e creo uomini
a mia immagine e somiglianza,
una stirpe simile a me,
fatta per soffrire e per piangere,
per godere e gioire
e non curarsi di te,
come me.

 

 

(**)

Vengo! Vengo!
Ma dove, ahimè, dove?

In alto, in alto sono spinto,
Le nubi si librano giù,
Le nubi si chinano
All’amore che anela,
Verso me, verso me!

 





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