We'll never change

di Ace of Spades
(/viewuser.php?uid=229225)

Disclaimer: questo testo č proprietą del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dą diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


1) “ Internet non si limita a collegare macchine, connette delle persone ”








Quel giorno non voleva proprio smettere di piovere, fortuna che era domenica e poteva stare in casa. Lui odiava la pioggia, anche se la cosa peggiore era dimenticarsi l'ombrello e bagnarsi dalla testa ai piedi; la sensazione della maglietta bagnata attaccata alla pelle lo faceva sentire in trappola.
Crocodile sbadiglió e tornó a fissare il libro di matematica.
'Che palle, quella strega della professoressa Kalifa ci ha dato due pagine di esercizi per lunedģ, come se non avessimo altri compiti da svolgere' pensó appoggiando il mento sul palmo della mano destra e tornando a fissare fuori dalla finestra.

'Anche quel giorno pioveva.'

La sua mente lo riportó a molti anni prima, quando suo padre lo aveva accompagnato all'asilo. Si era appena trasferito a causa del lavoro dei genitori, sua madre era una giornalista molto famosa grazie ai suoi articoli di cronaca, mentre suo padre era un avvocato di grande successo, tanto da venire richiesto anche all'estero.
Nonostante avesse quasi 5 anni e fosse ancora piccolo, i suoi lo trattavano come un adulto, ad esempio lo rimproveravano sempre quando piangeva perchč quello "era un comportamento da deboli", per citare suo padre.
Dopo averlo lasciato all'ingresso della scuola, suo padre se n'era andato senza neanche salutarlo e lui era rimasto da solo a guardare la porta davanti a lui.
Fortunatamente una bidella lo aveva notato e lo aveva fatto entrare, gli aveva spiegato cosa doveva o non doveva fare all'interno dell'edificio e poi lo aveva portato nella sua nuova classe.
Non si era messo a piangere nč aveva chiesto quando tornavano i suoi genitori; si era limitato ad annuire e a seguirla.
"Oh ecco il vostro nuovo compagno! Forza, non siate timidi e salutatelo!" aveva esclamato la maestra, una donna grassottella dai capelli rossi.
"Ciao"  avevano risposto in coro una ventina di marmocchi col moccio al naso, poi la maestra si era riseduta e aveva ignorato i bambini mettendosi a parlare al telefono.
C'era chi piangeva, chi giocava con i Lego, chi tirava oggetti, chi si mangiava la colla Pritt e chi giocava col Vinavil.
A quella vista aveva sospirato rassegnato all'idea di restare da solo tutto il giorno, mettendosi a sedere in un angolo e cercando di ignorare chi gli stava attorno.
Ecco dove aveva incontrato i suoi due attuali migliori amici (o presunti tali), in quell'aula dalle pareti bianche illuminata dalla luce fioca delle lampadine.
Anche se si era messo in un angolo, un bambino gli si era avvicinato per poi sedersi di fianco a lui senza dire niente. Ció che lo aveva colpito maggiormente erano i suoi occhi, di un colore giallo dorato.

"Ehi voi due! Avete intenzione di stare lģ seduti senza fare niente per tutto il giorno? Forza venite a giocare a palla con me, sapete, siete le uniche persone interessanti qua dentro"

Quelle parole erano state pronunciate da un bambino biondo poco pił alto di lui che, nonostante stesse piovendo e si trovassero all'interno di un edificio, sfoggiava un paio di occhiali da sole calati sugli occhi.
"Piacere, io mi chiamo Doflamingo, e voi?"
"Mihawk"
"Crocodile"

Sorrise continuando a fissare la pioggia; da quel giorno avevano continuato a giocare insieme e, anche se i loro caratteri erano molto diversi, avevano fatto amicizia. Anzi, forse era proprio per quello che erano cosģ uniti.
Quelli erano stati gli anni pił divertenti della sua infanzia dato che lui non aveva mai avuto delle persone con cui parlare o che poteva considerare amiche.
In realtą, pił che giocare, provava una sorta di sadico piacere a lanciare addosso a Doflamingo ogni genere di oggetto, dai Lego alle sedie, anche se l'altro schivava magistralmente ogni cosa. Gli stava sul cazzo il ghigno perenne che quel biondino aveva sempre stampato sul volto, ma alla fine si divertiva a passare il tempo in sua compagnia, soprattutto quelle volte in cui riusciva a tirargli i Lego in testa. Mihawk invece non parlava molto, ma gli stava sempre vicino e a volte si addormentava appoggiando la spalla contro la sua.
All'ultimo anno dell'asilo, peró, dovette trasferirsi di nuovo, ma prima lasció il suo numero di telefono ai due bambini. Sģ, perchč l'unica cosa che i suoi gli avevano dato era un cellulare personale da usare per le emergenze, visto che non erano quasi mai a casa.

"Non preoccupatevi, ci terremo in contatto!"
"E chi si preoccupa Doflamingo, io non sentiró la tua mancanza"
"Ahi Croco-chan, sei crudele!"
"Grazie, lo useró"
"Di poche parole come sempre, eh Mihawk?"

Dopo essersi trasferito, seppe da Doflamingo che anche lui aveva cambiato cittą ed ora tutti e tre si trovano a chilometri di distanza l'uno dall'altro.
Nonostante tutto, continuarono a chiamarsi almeno una volta a settimana, finchč non furono abbastanza grandi da poter usare un computer ed iscriversi ad un sito in cui potevano parlare liberamente nella chat. Il sito in questione si chiamava One Chat ed era molto in voga tra gli adolescenti che volevano esprimere le loro idee o semplicemente conoscere persone nuove, dato che l'account era anonimo. Nessuno sapeva chi fosse l'amministratore, si conosceva solo il suo nickname, "Re dei Pirati".


Crocodile tornó a fissare il libro sperando che gli esercizi si fossero risolti da soli, ma ovviamente era una speranza vana. Il suo sguardo si spostó dal libro al pc, sbuffó, prese il computer e lo mise sopra il quaderno, lo accese, poi entró in One Chat nel loro gruppo privato.
Sorrise notando che uno dei due era connesso.

*Taka no Me č entrato in chat*

*Mister Zero č entrato in chat*


- ciao Crocodile

• Mihawk, come mai sei gią qui? Di solito a quest'ora dormi

- lo so, stavo provando a studiare storia, ma penso che lo faró dopo cena, ora non mi va

• non lo farai dopo cena

- esatto

• sei sempre il solito pigrone, non so come tu faccia ad avere una media alta

- perchč studio il giorno prima della verifica

*Joker č entrato in chat*

> buongiorno!

- Doflamingo

• anche tu qui

> eh gią! Sapete, domani ho un'interrogazione di geografia, ma ho studiato abbastanza ed ora non mi va di ripassare

- andrai bene

• prenderai 9 come al solito

> fufufu~ certo che andrą bene, io sono molto bravo negli esami orali

• smettila con questi doppi sensi e torna a studiare

- doppi sensi?

> ahahah! Mihawk sei sempre il solito

• lascia stare Mihawk, non ne vale la pena

- se lo dici tu

> ok, allora torno a rileggere per la 12382619 volta, a pił tardi!

*Joker si č disconnesso*

• vado anche io, ho una marea di esercizi da fare, ciao Mihawk

- ok, allora io torno a dormire

*Mister Zero si č disconnesso*

*Taka no Me si č disconnesso*


Crocodile chiuse il pc e sbuffó assumendo il suo solito sguardo deciso.
"Ed ora a noi due matematica"











 

Salve a tutti! Inizio ringraziando chi ha letto questo primo capitolo; per chi mi ha seguito anche in altre storie sa che amo la coppia Doflamingo x Crocodile, con Mihawk come terzo non-incomodo xD
Anche questa sarą incentrata sui tre, ma ci saranno anche altri personaggi di One Piece, come ad esempio Kalifa, che qui vediamo essere la prof di matematica di Crocodile~
Nella chat:
- si riferisce a Mihawk
• a Crocodile
> a Doflamingo
Il sito di One chat collega molti dei personaggi, ma lo vedremo andando avanti con la storia!
Ditemi la vostra, a presto ^^




Questa storia č archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2692427