Salve a tutti. So che
questa fanfic è stata conclusa (un sacco ^^"") di tempo fa, quindi
capisco la domanda generale "ma perché c**** è tornata?!" :P: vedete,
questa è stata la mia prima fanfic, e ci sono particolarmente legata; con gli
anni, però, ho sempre pensato che avrei potuto migliorarla, ma eliminarla mi
dispiaceva, anche perché avrei perso i commenti di tutti coloro che mi hanno
seguito la prima volta, che sono stati il mio incoraggiamento e la mia gioia. Ho
deciso, quindi, di sostituire i capitoli vecchi con quelli nuovi senza
eliminare la storia originale J. Scriverò man mano che pubblico i capitoli aggiornati, chi
avesse già letto P.s.a.i.c.o. e chi non l'ha mai letta, a voi la lettura (o
rilettura ;)) e spero in tanti commenti e consigli ^^! Bye by ~♪!
PROLOGO
« Ed eccoci di nuovo
qua, cari amici! »
La voce di Djman
riecheggiava per lo stadio gremito di gente forte e decisa.
« Forza, facciamo
tutti un bell’applauso al campione del mondo TAKAO!!! »
Le urla di fan
sfegatati e gridolini delle ragazzine si fusero in un unico boato che rimbombò
tra le mura dell’edificio, mentre il giovane Takao saliva sulla pedana,
cappellino in testa e sorrisino ebete sulla faccia:
« He, he, grazie,
grazie mille… »
“Finalmente il grande
momento è arrivato – pensò il ragazzo – Una nuova finale e una nuova sfida mi
attendono…”
Sorrise soddisfatto,
mentre Djman annunciava il nome del suo avversario; le urla si fecero più
forti,tanto che Takao percepiva a stento i suoi pensieri… Ma di chi era quella
voce che sentiva nell’orecchio?
« …ao…Takao… »
« Uhm… »
« TAKAO!! »
L'urlo poderoso di Hilary trapanò l'orecchio del moretto,
che lanciato uno strillo strozzato, cadde con un botto sonoro dal banco; il
ragazzo si premette la testa con le mani – testa che aveva avuto un infelice tête à tête col pavimento – e gemette:
« Ahi…Hilary, ma sei impazzita? »
« E tu sei stupido, - sibilò lei - non ti sei accorto di
essere a scuola?! »
« Eh?… »
Solo in quel momento il cervello di Takao connesse il fatto di non essersi
solamente addormentato, ma addirittura addormentato durante la lezione di
storia.
« Se quel tuo russare era un modo di dirmi che la lezione è
noiosa, Takao, ci sei riuscito… »
Sospirò rassegnata l'insegnante.
« N-no signorina.. Davvero mi scusi, io… »
« Tu resterai dopo
l’orario di lezione per pulire la classe!! » fece Hilary severa
« Cosa?! Oh, no, Hilary, non puoi farmi questo!!! »
« Eccome!! »
Ribadì lei mettendosi le mani sui fianchi minacciosa. Il
prof K tirò un sospiro: ogni giorno era la stessa storia…
« Sembra che quei due non andranno mai d’accordo, eh Prof? »
disse il ragazzo biondo al suo fianco
« Temo che tu abbia ragione, Max… Nonostante si sconoscano
ormai da tre anni, litigano sempre come il primo giorno… »
L’americano sorrise un po’ rassegnato, guardando i due
amici, proprio mentre Hilary faceva segno a Takao di sedersi. Il moretto si
sedette mesto mesto nel banco dietro all’amico,
condannato ormai alla punizione, borbottando sommessamente:
« Non è giusto, perché deve mettermi in punizione tutti i
giorni? E perché deve farlo lei?! Manco
fosse l’insegnante… »
« Beh, forse, ripeto, forse,
perché tu tutti i giorni o sei in
ritardo, o ti addormenti, o dimentichi qualche libro… »
Takao guardò torvo l'amico che elencava sarcastico contando
le mancanze dell'amico sulle dita:
« Grazie, Max, se non ci fossi tu a tirarmi su di morale… -
grugnì tra i denti - Quasi quasi preferivo quando facevi avanti e indietro
dagli USA, averti fisso qui e pure a scuola è una sofferenza. »
« Ma che gentile, guarda che potrei offendermi! »
Hilary, che si era rimessa seduta, si alzò nuovamente di
scatto, battendo il libro di storia sul banco con quanta forza aveva e
fulminando la nuca di Max, voltato verso Takao:
« Ma insomma, ora ti ci metti anche tu?! »
« Ehm, scusa Hilary… *gocc* »
La ragazza sbuffò e si risedette al posto: Max ormai aveva
deciso di restare in pianta stabile in Giappone e di andare alla loro stessa
scuola, ma Hilary non aveva ancora capito se la sua presenta avrebbe acquietato
Takao o lo avrebbe reso ancora più irresponsabile.
Speriamo di no… Se
continua così uno di questi giorni dimenticherà la testa!
*______
« Ehi nonno, Takao non è ancora tornato? »
Il ragazzino dai capelli color fiamma e i vivacissimi occhi
verdi si era affacciato dall’ingresso di casa Kinomiya, aprendo con foga la porta
d’ingresso.
« Oh ciao Daichi. No, no ancora. »
Daichi sbuffò ed entrò dentro senza troppe cerimonie, quindi
si sedette a gambe incrociate al tavolino basso, mentre veniva servito con un
bel vassoio di dolcetti, come era ormai d’abitudine tra lui e nonno J (per
"somma gioia" di Takao, che non vedeva ormai più modo di disfarsi
dell'amico).
Daichi cominciò a mangiarli nervoso, continuando a guardare
verso la porta.
« Cos’ hai Daichi, mi sembri arrabbiato. »
« Sì che lo sono, nonno J! - esclamò - Quell’idiota di
Takao… Eppure dovrebbe sapere che giorno è oggi… »
« Come minimo Hilary l’avrà messo in punizione, - sospirò
l'anziano rassegnato - ma stai tranquillo, arriverà… »
Daichi deglutì un boccone enorme di dolciumi e sbuffò:
« Sempre colpa di quell’ochetta… »
« CHI E’ CHE HAI CHIAMATO OCHETTAAA?!???!???!!!! »
Daichi non fece in tempo ad accorgersene, che il pugno di
Hilary l’aveva già colpito in testa con un rumore così secco che nonno J
credette gliel’avesse rotta.
« AHIIII…. Ma perché fai sempre così? OCA! »
« Brutta scimmia, ho già avuto una giornataccia, non ho
tempo di prendermela anche con te! »
Fece velenosa, mentre nonno J – con una calma che rasentava
l'ascetismo, data la situazione – le porgeva una tazza di the, ridacchiando.
« A proposito… Takao non è ancora arrivato? »
« Sembra di no… - sospirò il nonno - Vuoi anche tu un
dolcetto? »
« No, grazie nonno J, - sorrise repentinamente lei - è
meglio che noi raggiungiamo Max e il Prof, ci aspettano alla nuova sede della
BBA ed è già tardi. »
« Cos’è, sei venuta a prendermi perché avevi paura me ne
fossi dimenticato? Io non sono Takao. »
Disse Daichi a denti stretti.
« Uhmp, per me… E’ stato Hitoshi a chiedermelo, quindi zitto
e vieni. Arrivederci nonno J! »
Daichi borbottò qualche insulto non meglio definito, si
infilò un altro dolcetto in bocca e uno in tasca e salutò nonno J, che ricambiò
osservandoli andar via mentre continuavano a bisticciare.
Speriamo che
quell’insensato di mio nipote non si sia davvero dimenticato di oggi…
*_______
Takao stava correndo a più non posso, non ce la faceva
davvero più: ma perché accidenti si era addormentato, maledizione! E dire che
aspettava quel giorno da settimane…
Quando il presidente Daitenji lo
aveva chiamato a casa, tutto trafelato, Takao aveva addirittura pensato
assurdamente che fosse tornato Vorkov per comprare la BBA, o comunque un
disastro delle stesse proporzioni. Fortunatamente si trattava di tutt’altro: a
quanto pareva, una misteriosa squadra aveva fatto un’altrettanto misteriosa
proposta a lui e a tutti i blader che avevano partecipato agli scorsi
campionati, e probabilmente la proposta consisteva proprio in un torneo
particolare. Ma per settimane il presidente non aveva potuto confermare nulla,
solamente due giorni prima aveva annunciato a Takao, Max, Daichi e gli altri
che si sarebbero dovuti riunire quel giorno:
« Proprio oggi, cavolo!! – il ragazzo accelerò, correndo sempre più forte - E
sono in ritardo mostruosoooo!!!!!!!!! »
Con un ultimo scatto, il ragazzo
raggiunse l’ingresso della nuova BBA, un altissimo edificio in vetro e acciaio,
e come un fulmine si fiondò verso l’ascensore; quando la porta si riaprì i vari
impiegati degli uffici dell’ultimo piano scrutarono interdetti una saetta rossa
e blu sfrecciare nel corridoio e quindi lanciarsi praticamente di testa
nell’ufficio di Daitenji. Takao spalancò di botto la porta della sala
d’attesa, dove Hilary, il Prof, Daichi e Max stavano tranquillamente seduti:
« Alla buon’ora! Ti davamo già per disperso! »
Fece sarcastica la ragazza; il moretto avrebbe volentieri
voluto insultarla, ma era già tanto se riusciva a non svenire, e si limitò ad
ansimare senza fiato gettandole un'occhiataccia.
« Takao, ripigliati… »
sospirò Max rassegnato.
« Tze, lascialo stare maestro; è
una pappamolle, per questo è sfinito. » sentenziò Daichi maligno
« Tu…puff… brutto… »
Il ragazzino non fece in tempo a ricevere l’insulto, perché
la porta dell’ufficio di Daitenji si aprì, facendo uscire il presidente e
Hitoshi.
« Allora ce l’ hai fatta fratellino. »
Lo canzonò il ragazzo coi capelli azzurri; Takao schioccò la
lingua irato e si ricompose, rivolgendosi al presidente:
« Allora… panf… si può sapere cos’è questa storia… puff… della squadra misteriosa? »
« He, he, tranquillo, ora vi racconterò tutto. – rispose con
un sorriso affettuoso Daitenji - Forza, entrate. »
Il nuovo ufficio del presidente, costruito da pochi mesi,
come tutto il resto dell’edificio, era stato arredato esattamente come il
precedente: la grande scrivania scura dava la schiena alla finestra, con
visuale panoramica sulla città; sulla parete di fronte i trofei vinti dalla BBA
e le foto delle squadre migliori, tra cui quella dei Bladebreakers e dei
Bladebreakers Revolution. Takao si soffermò sulla loro vecchia foto, dov’era
immortalato con tutti i suoi ex-compagni “
Chissà come stanno Rei e
Kei, e dove sono ora…
Aveva avuto notizie di Rei perché corrispondevano
regolarmente, ma Kei era letteralmente sparito dalla circolazione; certo Takao
non era preoccupato, il suo amico era capace di badare a se stesso, ma sapere
qualche cosa non gli avrebbe sicuramente fatto dispiacere. Aveva perfino
chiesto a suo fratello, rientrato nell’organico della BBA, se ne avesse saputo
qualcosa, ma buio assoluto. A quel pensiero il moretto scrollò le spalle, lui e
gli altri ci avevano ormai fatto il callo: quando Kei fosse voluto rispuntare,
l’avrebbe fatto.
Il silenzio fu interrotto da Max, avvicinatosi trepidante alla
scrivania di Daitenji:
« Presidente, c’è qualche novità? Ormai sono settimane che
non ci ha più detto nulla. »
Il presidente fece uno dei suoi sorrisi gentili, si
accoccolò per bene sulla poltrona e guardò uno per uno i ragazzi:
« Sì, effettivamente ci sono grandi notizie. Vedete,
ultimamente c’è una squadra che si sta facendo un nome tra i blader più forti;
qualche settimana fa mi hanno contattato per farmi una grande proposta. Uno
speciale torneo a squadre, che saranno formate dai blader che hanno partecipato
ai precedenti campionati mondiali.
La proposta mi è sembrata interessante, anche perché con la
ricostruzione della BBA e tutto il resto ci sono non pochi problemi per
l’organizzazione del prossimo mondiale, almeno per quest’anno: così mi sono
messo d’impegno per analizzare tutta la faccenda; qualche giorno fa, è nato il
progetto finale, e alcuni giocatori hanno ricevuto l’invito personale alle
eliminatorie. Questi sono i vostri. »
E così dicendo diede a Takao, Max e Daichi tre piccole buste
bianche, su ognuna delle quali era stato scritto in blu, con un’elegante
calligrafia, il loro nome e l’indirizzo della sede della BBA. Takao aprì la sua
lettera e cominciò a leggere:
Gentile S.g. Takao Kinomiya,
Siamo lieti di conferirle
l’invito per il nostro specialissimo torneo, che si terrà a partire dal giorno
14 p.v. del mese d’Ottobre.
Vi potranno partecipare solo i blader che sono stati
riconosciuti dalla nostra organizzazione come i più valenti e abili,
certificati da noi con questa lettera; alle iscrizioni potranno perciò accedere
solamente coloro che saranno provvisti di quest’ultima.
Le modalità e il regolamento
del torneo vi saranno illustrati alla vigilia delle gare, il giorno 13 Ottobre
p.v., prima delle eliminatorie.
Se intende accettare, la
preghiamo di confermare la sua adesione al signor Daitenji.
Distinti saluti
PSO. Association
.
« Però… Che seriosi… »
« Si chiama "invito formale", Daichi. » replicò
Hilary
« Quindi – mormorò alla fine il Prof – se accettassimo
daremmo vita ad una specie di nuovo torneo mondiale. Con in più (beh, almeno
credo, non si capisce benissimo) forte qualche nuovo blader che non sì è
riuscito a qualificare alle finali… Ma magari decisamente forte? »
Gli occhi – anzi le lenti degli occhiali – del Prof brillarono, l'idea di nuove
sfide – nuovi bey da studiare – lo mandava in brodo di giuggiole. Daitenji
annuì sorridendo:
« Esattamente. »
« Mi sembra un’idea grandiosa! »
Esclamò Takao; anche i suoi occhi brillavano per la
contentezza e lui e i ragzzi si scambiarono uno
sguardo d'intesa.
Nuove sfide, nuovi
avversari! Fantastico!
« Se davvero questa squadra è così forte da riuscire a
convincerla a dar vita ad un torneo, presidente, e se davvero ci saranno tutti
i migliori blader, io parteciperò di certo! »
« Se partecipa Takao parteciperò anch’io! - disse a gran
voce Daichi - Sarà l’occasione per batterlo, dimostrerò che sono io il campione
del mondo!! »
« Inutile, rassegnati bertuccia! »
« Taci, scimpanzé!! »
« Credo che mi iscriverò anch’io – disse Max – Mi alletta
l’idea di poter fronteggiare dei nuovi avversari dopo tanto tempo. Ma credo di
essere un po’ arrugginito… »
« E’ una scusa per non esserti più allenato come si deve,
Max? »
La voce stranamente famigliare di un ragazzo si diffuse dal
corridoio, facendoli voltare per lo stupore. Il sorriso del presidente si fece
più largo:
« Siccome anche loro hanno ricevuto quell’invito, ho pensato
di invitarli qui in Giappone prima dell’inizio del torneo, per farvi una
sorpresa. »
« Mi sa che la sorpresa è stata eccessiva, signor Daitenji,
si sono ammutoliti. »
« Non ci credo! »
Takao sorrise con tutta la faccia, scatenando le risate dei
nuovi arrivati alla sua espressione rincretinita.
« E invece siamo proprio noi, caro Takao! »
Ridacchiò una voce femminile; Hilary lanciò un urletto e si
gettò ad abbracciare l'amica:
« Mao! Sei tu, come stai? »
« Bene, Hila, ma non stringere così, mi soffochi! »
« Rei! Lai! Ci siete anche voi! »
« Ovvio, no? – disse Lai – In un torneo dove sono invitati
solo i migliori del mondo, dovevano per forza chiamarci. »
« Abbassa la cresta, o mi costringerai a sfidarti, e mi
dispiacerebbe stracciarti dopo averti rivisto da appena 50 secondi. »
« Davvero, Takao? » sogghignò provocatorio Rei, sollevando
un sopracciglio
« Certo! »
I due si fissarono con un sorriso sprezzante, per poi
scoppiarono a ridere con tutti gli altri: era fantastico poterli finalmente
rivedere.