Raiders of the Holy Grail

di eugeal
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Alessandretta - 1936

Belloq restò seduto vicino all'altare per un po', schiacciato dal dolore e dalla disillusione. Aveva creduto davvero che il Graal potesse restituirgli Eudial, o forse aveva voluto crederci, ma ora era costretto ad affrontare la realtà.
Aveva trovato il Graal, ma ciò non gli dava alcun conforto, anzi lo faceva sentire peggio: ormai non aveva più nulla su cui concentrarsi per non pensare a Eudial.
La stanza era silenziosa, l'unico suono era il respiro stanco del cavaliere templare.
Belloq alzò lo sguardo e incontrò quello dell'anziano cavaliere che lo guardava con compassione.
- Che il Signore possa alleviare la tua sofferenza, cavaliere. - Gli disse con voce tenue e gli porse la spada. - Ti appartiene, l'hai conquistata in regolar tenzone, ora il compito di custode del Santo Graal è tuo. -
Belloq strinse la mano sull'elsa e soppesò la spada: era perfettamente bilanciata.
“Perché no?” Pensò. In fondo non aveva nient'altro da fare se non pensare a ciò che aveva perso e sapeva perfettamente che alla fine la disperazione lo avrebbe distrutto. Sentiva che la sua vita non sarebbe mai più stata come prima e allora perché non morire facendo la cosa giusta?
Hunde gli aveva portato via Eudial e lui non gli avrebbe permesso di tenersi il Graal, non ne era degno.
- Il Graal non può essere portato fuori dal tempio. - Lo avvisò il cavaliere.
Belloq sollevò la spada e corse verso l'ingresso del tempio.
Mentre superava la stanza con le piastrelle sul pavimento, udì il suono di molti spari e si affrettò, temendo che i nazisti avessero ucciso Indiana ed Henry Jones e Sallah.
Entrò nella sala in silenzio e corse verso Hunde, sollevando la spada per colpirlo prima che potesse fare del male a Henry Jones, ma, proprio mentre stava per calarla sul collo dell'uomo, scorse Eudial ed esitò per quell'attimo che permise al Maggiore di evitare il colpo e tentare di sparargli addosso.
Belloq saltò di lato e il proiettile lo mancò per pochi centimetri.
Il maggiore Hunde per un attimo pensò di minacciare anche Belloq tenendo in ostaggio Henry Jones, poi si rese conto che il francese non si sarebbe fermato davanti a niente.
La ragazza, si disse, doveva colpire lei per fermare Belloq e prese la mira su Eudial, ma in quel momento Henry ne approfittò per divincolarsi e gli colpì la mano, facendogli volare via la pistola.
Hunde capì di aver perso e si rese conto rapidamente che la sua unica speranza era quella di fuggire.
In fondo aveva il Graal, pensò tastandosi la tasca in cui aveva messo il calice, cosa importava se quei guastafeste restavano in vita?
E in futuro avrebbe sempre potuto far spiare la ragazza e rapirla quando non se l'aspettava.
Idem per Belloq, lo avrebbe fatto uccidere alla prima occasione.
Spinse Henry Jones addosso a Belloq per rallentarlo e corse verso l'uscita sventolando il Graal in un gesto di scherno.
Il francese non tentò nemmeno di inseguirlo, ma si girò verso Eudial. Indy si era affrettato a liberarla e la ragazza corse da Belloq, gettandogli le braccia al collo e stringendosi a lui.
- Credevo di averti persa. - Le sussurrò incredulo, tenendola abbracciata come se temesse di vederla svanire da un momento all'altro . La ragazza appoggiò la testa alla sua spalla teneramente, ma si riscosse vedendo che il tedesco aveva quasi raggiunto la porta.
- René, Hunde sta scappando col Graal! - Gridò. - Non possiamo permetterlo! -
Belloq non accennò a inseguirlo.
- Il Graal non può uscire dal tempio. -
Un boato sottolineò le sue parole, tutto l'edificio iniziò a tremare e il pavimento si squarciò sotto i piedi di Hunde, facendolo precipitare in un abisso.
Il Graal volò per aria sfuggendo dalle mani del nazista e rotolò sul pavimento, cadendo in un'altra crepa mentre decine di rocce franavano dal soffitto e dalle pareti.
Eudial, Belloq, Sallah e i due Jones raggiunsero la crepa.
La ragazza vide il calice che brillava su una stretta cornice di roccia poco più sotto.
- Posso arrivare a prenderlo... - Disse sporgendosi un po', ma Belloq la tirò indietro un attimo prima che il pavimento iniziasse a franarle sotto ai piedi.
- Lascialo lì. Qui sta crollando tutto, non rischierò di perderti di nuovo. -
Henry Jones approvò annuendo e uscì dal tempio insieme agli altri.
Belloq si voltò un'ultima volta sulla soglia, appena in tempo per vedere il cenno di saluto del cavaliere templare, ritto in mezzo alla sala, poi una pioggia di pietre lo nascose alla vista e sigillò per sempre la porta del tempio.
I nazisti erano fuggiti, ma i quattro cavalli erano rimasti fermi all'ombra di una roccia, dimenticati dai soldati in fuga.
- Troveremo qualcos'altro con cui brindare alla vita eterna. Nel frattempo cercheremo di farci bastare questa vita. - Belloq sorrise a Eudial, aiutandola a salire a cavallo davanti a sé. - E poi il Graal funzionava solo all'interno del tempio. -
La ragazza si appoggiò a Belloq, perfettamente a suo agio in quell'abbraccio.
- Mi sei mancato, René. - Gli disse dolcemente. - Mi sei mancato davvero tanto. -
Il francese le sfiorò i capelli con le labbra.
- Pensavo che fossi morta, chérie. Prima o poi dovrai raccontarmi cosa ti è successo. -
- Prima o poi lo farò. - Eudial si voltò a guardarlo e gli sfiorò le labbra con un bacio leggero, poi si tirò indietro con un sorriso. - Non c'è fretta, ora abbiamo tutto il tempo del mondo. -
Belloq scoppiò a ridere.
La ragazza si divertiva a stuzzicarlo, ma non importava.
In fondo lui adorava i misteri.
Spronò il cavallo e galopparono insieme verso il tramonto.

Tokyo - 1995

Usagi sbadigliò, svegliata dalla voce della madre che la chiamava.
- Usagi! C'è un pacchetto per te, l'ha appena portato un corriere. -
La signora Tsukino porse il plico alla figlia e la ragazzina si chiuse in camera per evitare la curiosità del fratello più piccolo.
Luna saltò sul letto e agitò la coda, curiosa.
- Chi ti scrive? -
- Forse è Mamoru che mi manda un regalo... - Disse con aria sognante.
- Figuriamoci, quel poveretto te ne fa anche troppi quando uscite insieme. -
Usagi le fece una linguaccia e lacerò la scatola.
All'interno c'erano un biglietto e un'altra busta ingiallita dal tempo.
Il foglietto spiegava che la missiva allegata era stata consegnata alla sede della compagnia di spedizioni nel 1936 con le istruzioni di recapitarla alla signorina Tsukino Usagi non prima dell'anno 1995.
La ragazzina sorrise.
Ora sapeva chi le aveva scritto.





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