CAPITOLO I
Sdraiato sul tappeto della sua stanza nella
torre di Grifondoro, Sirius Black sonnecchiava placidamente, in totale relax.
Era più che convinto che la vita fosse meravigliosa: era riuscito a strappare un
appuntamento a Janet Sanders, una Corvonero del sesto anno a cui faceva il filo
da qualche settimana. Era stata dura, ma alla fine era capitolata. Alla fine
capitolavano tutte. Si stiracchiò soddisfatto: sì, la vita gli andava proprio
bene.
Poveretto, ancora beatamente ignaro che di
lì a mezz’ora il destino gli avrebbe giocato un brutto tiro mancino!
La porta del dormitorio si aprì, lasciando
entrare un più che mai depresso James Potter, che si gettò a peso morto sul
letto più vicino, ovvero quello di Remus.
«La vita fa schifo!» biascicò.
Sirius si mise seduto, guardando il suo
migliore amico con un sopracciglio inarcato. «Lasciami indovinare, disse
ridacchiando, «la Evans ti ha dato due di picche. Di nuovo!».
«È troppo chiedere un solo misero
appuntamento?» borbottò l’altro, fissando tristemente il soffitto. «Uno solo.
Magari si divertirebbe pure…».
«Prongs*, vuoi un consiglio spassionato? Se
dopo sei anni che le corri dietro, lei non ti ha ancora detto di sì, dubito che
lo farà nel prossimo futuro. O in questa vita. Faresti meglio a metterci una
pietra sopra…».
«Sì, lo so anch’io, Padfoot» rispose l’altro
in un mormorio rassegnato. «Ma non ci riesco: lei è così…così…così
aaaaaah!».
«Sì dopo sei anni che me lo ripeti credo di
averlo capito» sbuffò Sirius. «James, il mare è pieno di pesci: forse dovresti
cominciare a puntarne un altro».
«Sì, e tu lo sai bene, vero?» ghignò James,
guardandolo. «Ormai nel mare, di pesci ne sono rimasti ben pochi: te li sei
mangiati tutti tu!».
Sirius mise su una faccia scandalizzata. «Ma
come ti permetti?!».
James lo guardò di sottecchi, come a dire
"ma chi vuoi prendere in giro?".
«Ok, ok, hai ragione» ammise il primo. «A
proposito, indovina chi esce con Janet Sanders sabato?».
James lo fulminò con lo sguardo. «La vita è
ingiusta. Ingiusta e crudele» dichiarò prima di nascondere il volto sotto il
cuscino.
Sirius si strinse nelle spalle: cavolo,
l’aveva presa proprio brutta. Non che fosse una novità che era innamorato perso
di Lily Evans, probabilmente una delle ragazze più carine del loro anno: avrebbe
baciato la terra su cui camminava, se la ragazza gliene avesse lasciato
l’opportunità. L’unico problema era che Lily non poteva vedere James nemmeno in
foto: appena si incrociavano o lo evitava o si mettevano a litigare.
«Presto o tardi le strapperai sì» tentò di
rincuorarlo. O morirai nel tentativo, ma questo
lo pensò soltanto.
In quel momento entrò Remus Lupin, reggendo
tra le braccia un libro dall’aria piuttosto pesante. Il ragazzo fece per
gettarlo sul suo letto, ma si bloccò quando vide che era stato invaso da circa
60 chili di carne superflua.
«James, che diamine ci fai sul mio letto?»
strillò a metà tra l’irritato e il rassegnato.
«Lasciami morire in pace» fu l’unica
risposta che ottenne, attutita attraverso il cuscino.
Esasperato, Remus si rivolse a Sirius in
cerca di delucidazione. L’Animagus sillabò un "Evans", il che fu più che
sufficiente a Remus per capire e accettare che non avrebbe riavuto il suo
materasso prima di cena. Perciò si diresse verso il letto di James, scaricandoci
sopra borsa e librone, prima di sedersi.
«Cos’è quel libro, Moony?» chiese Sirius
gattonando verso l’amico. «Vuoi farti i muscoli delle braccia?».
«Cosa?» ribatté l’altro, perplesso. «No, mi
serve per la ricerca di Lumacorno sui veleni…».
«Dobbiamo fare una ricerca per Lumacorno?»
lo interruppe Sirius, sorpreso.
Remus lo guardò incredulo. «Ma cosa fai a
lezione? Ce l’ha assegnata almeno una settimana fa: dobbiamo consegnarla
giovedì…».
«Mercoledì?" ripeté il ragazzo, di nuovo
rilassato. «Ma allora c’è ancora un sacco di tempo!»
«Ti ricordo che oggi è lunedì, perciò ti
restano due giorni scarsi per scrivere tre rotoli di tema…».
Sirius si sedette al fianco di Remus,
battendogli amichevolmente una mano sulla spalla. «Non agitarti così, Rem: ti
verranno le rughe. Ho mai consegnato in ritardo un compito?».
«No, ma…».
«E allora? Me la caverò come sempre!». Detto
questo, si stiracchiò all’indietro, sdraiandosi con espressione
rilassata.
Remus scrollò le spalle: in fondo era un
problema suo, anche se sapeva già che di lì a due giorni si sarebbe trovato
sveglio alle due di notte ad aiutare il suo amico a finire il tema per tempo.
Stava giusto alzandosi per migrare sul letto
di Sirius, visto che quest’ultimo aveva occupato quello di James, quando vide
qualcosa per terra, mezzo nascosto dal comodino e dalle tende rosse del
baldacchino. Si chinò a raccoglierla: era una lettera, ancora sigillata, con il
nome di Sirius scritto sul retro della busta.
«Ehi, Padfoot, c’era una lettera per te in
terra».
Sirius balzò a sedere, prendendo la busta
che l’amico gli porgeva. Nello stesso istante anche James lo imitò, mentre sul
volto gli compariva un’espressione stupita. «Ah già!» esclamò. «Quella ti è
arrivata una settimana fa, mi pare…».
«Una settimana fa?!» ripeté Sirius. «E
aspettavi il diploma per dirmelo?».
«Scusa. L’ho dimenticato. L’avevo lasciata
sul comodino: deve essere caduta…» alzò le spalle. «Non sarà nulla di
importante…».
«È di Andromeda» disse Sirius riconoscendo
la grafia ordinata della cugina, mentre apriva la lettera e cominciava leggere.
E man mano che proseguiva, la sua espressione si faceva sempre più incredula,
per culminare con la bocca spalancata e gli occhi fuori dalle orbite.
«Ma è completamente impazzita!» biascicò,
non riuscendo a credere a quello che aveva appena letto.
Remus e James gli si avvicinavano
preoccupati. «Che succede?» chiese Remus, mentre James sventolava una mano
davanti alla faccia di Sirius, cercando di scuoterlo. Senza parlare, con lo
sguardo fisso nel vuoto, il ragazzo porse la lettera a Remus, che cominciò a
leggere, con James che si sporgeva oltre la sua spalla per poter vedere anche
lui.
Caro Sirius,
come stai? Spero bene e che le tue vacanze
di Natale siano andate per il meglio (a proposito, grazie per il libro di
ricette). Ti scrivo per chiederti un piccolo favore: io e Ted abbiamo deciso di
andare in vacanza un paio di settimane, una specie di luna di miele, visto che
quando ci siamo sposati non abbiamo potuto. Ovviamente Ninfadora non può venire
con noi: avevamo pensato si lasciarla con i nonni, ma sono sopraggiunti alcuni
impedimenti e per loro non è più possibile. E qui arriviamo al favore: potresti,
per piacere, badare tu a Ninfadora finché non torniamo. Ho già chiesto al
professor Silente e lui mi ha assicurato che non ci sarebbero stati problemi
(l’ha definita un’autentica gioia!). ovviamente capirei se per un qualunque
motivo tu non volessi o non potessi occuparti della bambina. In caso contrario,
Ninfadora arriverà alle cinque in punto di lunedì diciassette, nell’ufficio
della professoressa McGranitt. Fammi sapere, mi raccomando.
Ti ringrazio in anticipo, un bacio, tua
cugina
Andromeda
Remus e James finirono di leggere e
guardarono a occhi sgranati l’amico, ancora in stato semicatatonico. James
rilesse veloce la lettera, dopodiché con un ghigno malandrinesco disse: «Perciò,
avrai la responsabilità di una pupetta di quattro anni per due lunghe settimane?
Cavolo, tua cugina deve essersi fumata qualcosa di pesante prima di scrivere
quella lettera!».
A quelle parole, Sirius si riscosse dalla
catalessi ed esclamò, arrabbiato: «Cosa sfotti tu? È tutta colpa
tua!».
«Mia?» ripeté l’altro incredulo. «E come può
essere colpa mia, per Merlino?! Ho forse telepaticamente ordinato a tua cugina
di affidarti la sua povera e innocente figlia?».
«Se mi avessi dato la lettera quando è
arrivata, avrei potuto dire ad Andromeda che era fuori di melone! Ma ormai è
tardi: non posso più tirarmi indietro! Indi per cui è colpa tua!» e gli tirò
contro il cuscino, centrandolo in pieno viso.
James ricambiò e nel giro di due secondi la
cosa era degenerata in una battaglia con i cuscini senza precedenti.
Remus, che si era tirato in disparte appena
in tempo, rimase inebetito a fissare i suoi migliori amici prendersi a
cuscinate, finché l’occhio non gli cadde sull’orologio. Fu preso da un sospetto
improvviso, riguardò la lettera e il suo sospetto trovò subito
conferma.
«Sirius…» chiamò, senza essere
ascoltato.
«Sirius…» ripeté alzando il tono. Di nuovo
nessuna reazione dagli altri due.
«SIRIUS!» urlò a pieni polmoni, facendosi
avanti per dividerli e guadagnandosi una cuscinata in faccia, talmente forte che
lo ribaltò all’indietro.
«Che vuoi, Remus?» gli chiese Sirius,
infastidito dall’interruzione. «Devo far valere le mie ragione…».
Sputando piume d’oca, Remus si rimise
velocemente in piedi, bloccando gli amici prima che riprendessero la lotta.
«Ascoltami un attimo, testa di piuma!» esclamò irritato. «Qui dice che la
bambina arriva il 15 alle cinque…».
«E allora?» domandò Sirius.
«E allora» riprese Remus, cercando di
mantenere l’autocontrollo necessario per non strozzarlo, «OGGI è il 15 e le
cinque sono passate da più di mezz’ora…».
L’informazione ci mise un po’ per far
breccia nella mente di Sirius: Remus poteva quasi sentire le rotelle del suo
cervello girare. Poi il terrore prese il possesso del ragazzo, che si precipitò
a rotta di collo fuori dalla stanza, borbottando qualcosa come "Oh, per le
santissime chiappe di Merlino!" e rischiando di fare le scale a
rotoloni.
Remus e James rimasero immobili qualche
minuto ancora, immersi nelle piume bianche, poi James chiese: «Andiamo anche
noi?».
«Ovviamente» rispose Remus senza esitazione,
uscendo dalla camera, seguito a ruota dall’amico.
*Per chi non lo sapesse, sono i soprannomi
inglesi dei malandrini. Uso la versione originale perché sinceramente la
traduzione italiana non mi piace per niente. Comunque, Prongs è Ramoso, Padfoot
Felpato, Moony Lunastorta e Wormtail (anche se non so ancora quanto comparirà
nella storia, di certo poco) Codaliscia
LYRAPOTTER’S CORNER
Ok, secondo capitolo concluso. Noto con
piacere che questa ideuzza ha riscosso successo, e questo non può che rendermi
felice. Spero vivamente che continui a piacere.
Faccio anche qui lo stesso annuncio
dell’altra mia fanfiction: siccome lunedì ricomincia la scuola (ma perché le
vacanze passano sempre così in fretta?), il tempo che potrò dedicare alla
scrittura calerà parecchio, purtroppo per me e soprattutto per voi. Comunque, a
meno che una montagna di recensioni negative non mi stronchi, continuerò la
storia, vi raccomando di avere pazienza.
E ora passiamo ai ringraziamenti. Ben
quattro recensioni che bello, e tutte quante mi raccomandavano di non
abbandonarla:
SakiJune, non
sai quanto mi faccia piacere vedere sempre il tuo nome fra le recensioni!
Fidati, ne succederanno delle belle…
axel, sono
assolutamente d’accordo: a me i bambini mi mandano sempre in brodo di
giuggiole!!!
Lyan, modestamente, quello è stato uno dei miei pezzi migliori, te la
immagini Bella alle prese con una bimba di quattro anni??????
nina92, per
vedere Sirius e Dora insieme dovrai aspettare il prossimo capitolo,
sorry!!!!!
Ok, ho finito, mia mamma reclama il mio aiuto, mi
raccomando recensite!!!!!!!