San
Diego.
POV COLIN.
Josh ci sveglia
urlando “Siamo arrivati a San Diego piccioncini!”
dopo due ore e mezza di sonno, e quattro ore di viaggio
accanto a lei, ma c’è qualcosa di strano.
Piccioncini? Ma che vuol dire?
Mi guardo intorno
sbattendo velocemente le palpebre abituandomi alla luce che arriva da
sopra i nostri posti. Lei non è più rannicchiata
al suo posto come una bambina ed io non sono quasi sdraiato come quando
ci siamo addormentati. Non capisco.
Poi guardo meglio.
Ha la testa appoggiata
sul mio petto, ed io ho appoggiato la mia fronte ai suoi capelli.
Strana posizione.
Le bacio i capelli per
svegliarla e lei sussulta. Si guarda intorno e sgrana gli
occhi.
“Scusa
Colin, non volevo” mi dice, abbastanza intimorita.
“Tranquilla,
tesoro” esclamo senza pensarci. Poi sgrano gli occhi
accorgendomi di quello che ho appena detto e tento di spostarmi. Troppo
bruscamente, forse. La vedo restarci un po’ male, ma cambia
subito espressione. Un sorriso timido, come se si vergognasse.
Scendiamo e ci
rechiamo in albergo. Pensavo ci dessero le stanze separate, dato che le
dovremmo occupare solo per due notti, ma a quanto pare non è
così. O almeno non per tutti…
Lana ha una stanza da
sola. Josh anche. Ma io e Jennifer siamo nella stessa stanza, ironia
della sorte. Colpa di Josh. Il proprietario aveva detto che
c’erano solo 3 camere disponibili, di cui una con due letti.
Josh mettendosi in mezzo, si è messo a scherzare
“Tu e Jen siete sempre insieme, andateci voi nella stanza
doppia.” Lo sta facendo apposta, me lo sento. Maledetto.
Jen acconsente senza
replicare.
Appena entra nella
stanza, saltella indicandomi il letto vicino alla finestra.
“Voglio
quello.” dice eccitata.
“Oh, no cara
Jennifer, quello è mio. Mi dispiace.” le dico per
farla infuriare. E’ buffa quando si arrabbia.
“NO! Dai
dai, quello è mio, lo voglio io ti prego.” fa il
broncio, e fa la finta offesa per averla sfidata.
E così
accetto, non intendo farla infuriare ancora di più o mi
butterebbe davvero da quella finestra che tanto adora.
“Va bene,
per stavolta”
“Oh che
bello” urla, sorridendo a trentadue denti. E mi salta al
collo abbracciandomi.
A volte sembra una
ragazzina.
[…]
Dovrei fare una doccia
per rilassarmi ma non credo di farcela con lei in stanza, è
una cosa strana.
Però decido
di provarci comunque, almeno per scrollarmi il malessere di dosso.
Non mi rendo conto del
tempo che ho passato in doccia, credo sia passata un’ora, ma
non ne sono proprio sicuro.
Esco dal bagno in
fretta e furia ma mi blocco sulla porta quando la vedo indaffarata a
cercare qualcosa da mettere per andare a dormire.
Non ha la
più pallida idea che io sia dietro di lei ad osservarla
attentamente, mi sento un po’ a disagio a dire il vero, ma
non so dire il perché.
Di scatto si gira, mi
sorride a malapena.
“Hai finito,
finalmente” mi dice un po’ bruscamente. Sembra
arrabbiata.
“Sì,
scusa se ho perso tempo”
“Fa nulla.
Adesso spostati o ti butto giù dalla finestra” mi
dice ridendo.
Non so che dire e
rido.
In un attimo ci
blocchiamo, ci osserviamo, come un predatore osserva una preda. Strana
metafora.
Io sono ancora con
l’asciugamano ai fianchi.
“Vai a fare
quello che devi fare in bagno, così posso
vestirmi” le dico distrattamente, rompendo il silenzio.
“Sì...ehm,
certo” continua a scrutarmi, sorride a malapena, arrossisce e
si chiude in bagno. Non comprendo molto bene quello che sta succedendo,
c’è un’atmosfera strana in questa
stanza. Anzi no, c’è un’atmosfera strana
intorno a noi, tra me e lei, c’è tensione.
Cerco di non farci
caso e corro a vestirmi mentre lei fa una doccia.
POV
JEN.
Quell’atmosfera, quella sensazione che ho sentito mentre ci
guardavamo. Non capisco cosa stia succedendo.
Faccio la doccia e
intanto rifletto, penso e ripenso a quello che sta succedendo senza
darmi pace.
Dio, quanto lo odio
quando mi guarda nel modo in cui mi guardava prima.
Mi rende vulnerabile.
Ed io non voglio essere vulnerabile, sennò potrei farmi
sopraffare dalle emozioni.
Esco dalla doccia,
cercando gli abiti da mettere. Non li trovo.
Eppure ricordo di
averli portati. Maledetto Colin, mi distrae!
Esco dal bagno,
coperta dall’asciugamano, e lo ritrovo steso sul MIO letto in
boxer, sta con il cellulare in mano.
Faccio finta di nulla
perché so che vuole farmi un dispetto, prendo i miei vestiti
e me ne ritorno in bagno, mi vesto ed esco di nuovo.
Stavolta lo ritrovo
nel suo letto intento a fissarmi. Sì è vestito,
Indossa una t-shirt bianca e dei jeans.
Mi scruta, sta attento
ad ogni mia mossa.
“Che dici,
mangiamo?” mi dice.
In realtà
non ho fame, ma ci rinuncio “Sì dai, ho voglia di
qualcosa dei fast food” dico senza farci neanche caso.
“E dove
potrei prenderti qualcosa di un fast food a quest’ora della
notte?” mi dice con uno sguardo accigliato.
“Oh, questo
è un problema tuo, CARO COLIN.” gli dico per farlo
arrabbiare.
Ma invece mi sorride,
strano, di solito mi risponderebbe in men che non si dica.
Esce, e torna dopo
mezz’ora con due buste del McDonald’s.
Passiamo la serata a
mangiare sul mio letto, parlando, giocando.
Appena finiamo di
mangiare inizia a farmi il solletico, senza alcun motivo, è
estenuante.
All’improvviso,
non so come ci ritroviamo l’uno sopra l’altra. Mi
rende tremendamente vulnerabile, e mi da fastidio perché
nessuno mi ha mai fatto l’effetto che mi fa lui.
Ci fissiamo. I suoi
occhi sono come due pozze d’acqua cristallina. Non riesco a
muovermi, sembro incatenata.
Sta tentando di
avvicinarsi, lo vedo, ed è troppo vicino. Ma si sposta,
adesso siamo guancia contro guancia, non riesco a levargli gli occhi di
dosso. Ma è sbagliato, tutto questo non dovrebbe succedere.
Tento di scostami e stranamente ci riesco.
“Che cosa
stavi per fare?” gli dico, con un tono un po’ tra
lo sconvolto e il sorpreso. Non saprei come definirlo esattamente.
“Io…nulla,
non volevo. Mi dispiace.” Lo sguardo basso, si tormenta le
mani come se fosse nervoso.
Poi alza il viso e mi
osserva. Mi guarda come se stesse scrutando la mia anima.
“Lo volevi
anche tu..” continua.
“No, non lo
vorrei mai.” – mento – sì,
forse lo vorrei, ma non è giusto, non è corretto.
Ha una moglie, un figlio. Non posso, non devo.
Sorride. Un sorriso
che sa di tristezza.
“Beh, allora
andiamo a dormire.” dice, senza nessuna espressione in volto.
“Sì..buonanotte
Colin.” un sorriso sfuggente e timido mi scappa, senza
volere.
Maledetta me.
[…]
Mi sveglio di
soprassalto, ma dalla finestra vedo che è ancora buio,
guardo la sveglia e vedo che sono le 3 del mattino.
Mi giro, mi rigiro, ma
non riesco a riaddormentarmi. Non dopo ieri sera.
Mi giro verso il suo
letto, senza farci caso. E lo vedo, lo osservo.
Dorme
profondamente, sembra un bambino. Ha un’espressione dolce e
serena in volto.
Mi riaddormento
guardandolo, mi trasmette tranquillità.
Mi sveglio di nuovo di
soprassalto, e stavolta non è colpa mia ma di Colin che fa
rumore con le valige.
“Ben
svegliata dormigliona.” Sorrido. Vedo un filo di
quotidianità in tutto questo.
“Ciao.. che
ore sono?”
“Le
8.30!”
“Cosa?!
Perché non mi hai svegliata?” grido. E gli tiro il
mio cuscino.
“Ahi!”
subisce il colpo senza spostarsi “Dormivi così
bene, sembravi serena” dice sorridendo a malapena.
“Ohw.”
Arrossisco senza volere. Ma me ne accorgo sentendo il sangue defluire
alle guance.
“Alle 9
dobbiamo essere pronti, tra 10 minuti arrivano a truccarti, quindi se
devi darti una lavata fai in fretta”
“Sì,
certo..” dico. E mi avvio verso il bagno.
Mi truccano, mi
pettinano, e mi vestono. Indosso un vestito rosso, con una gonna a
ruota che arriva fino al ginocchio, davvero bello. Molto vintage.
Esco dal bagno e me lo
ritrovo di fronte, vestito di tutto punto. Indossa una camicia azzurra un
po’ sbottonata che lascia intravedere i peli sul petto, una
giacca blu, e dei pantaloni molto scuri di cui non riesco a distinguere
il colore che gli cadono sui fianchi in modo meraviglioso.
Meraviglioso?
MERAVIGLIOSO?! J MA A CHE DIAVOLO PENSI?!
“Sei
davvero…stai davvero bene con questo vestito” dice
sorridendo.
“Ti
ringrazio” dico, senza lasciar trasparire nessuna emozione,
credo. “anche tu stai molto bene, comunque”
continuo. Accenna un sorriso ma nulla di più.
Usciamo
dall’albergo per andare nel luogo in cui si terrà
il Comic Con.
La giornata passa
tranquillamente, mi sento davvero felice. Rido, rido, rido senza
saperne il motivo.
Il panel credo sia
stata la cosa più divertente. Colin è andato
fuori di testa quando hanno parlato di anime gemelle e hanno chiesto
chi fosse l’anima gemella di Emma. Ha cominciato ad incitare
il pubblico e ad indicarsi, sembrava una 15enne fuori di testa.
Adesso stiamo facendo
delle interviste insieme, ed è divertente, mi sento libera.
Non credo di aver mai avuto tanta complicità con lui come
adesso. Nonostante quello che è successo ieri sera.
La tensione se
n’è andata.
Non credo di aver mai
riso così tanto in vita mia.
A volte mentre parla
mi blocco, ad osservarlo.
Lui è
sempre molto riservato e timido, ma adesso sembra una persona diversa.
E mi piace.
Tra un po’
faremo l’intervista per TVLine e non so perché ma
sono tesa.
Ma cerco di godermi
questi momenti.
[…]
Adesso siamo con
Michael Ausiello per l’intervista per TVLine sulla prossima
stagione.
Finora abbiamo parlato
Emma e Hook, soprattutto della loro “passione”. Di
quello che hanno, di quello che provano l’uno per
l’altro.
E anche della chimica
che abbiamo io e Colin.
E’ stato
strano. E non lo penso solo io.
Credo che Josh si sia
insospettito. Scherzando ha chiesto se ci fosse qualcosa in
più di una semplice amicizia tra me e Colin.
L’unica cosa
che ho saputo fare in quel momento è stata ridere, senza
guardarlo negli occhi. Perché so che questa domanda
è difficile da sentire sia per me che per lui.
Lana è
intervenuta dicendo ‘’E’
complicato” credo si riferisca a Hook e Emma. Ma non ne sono
poi così sicura.
“Molto
complicato” ho detto ridendo, senza neanche pensarci.
“E’
una relazione complicata” ha continuato Lana.
Credo che anche lei
abbia capito qualcosa.
Mi sento tesa, felice,
e divertita allo stesso tempo. Lui ha continua a stare in silenzio. Non
lo guardo, perciò non vedo cosa sta facendo.
Spero che durante
questi quattro minuti rimanenti non ci siano altre domande simili.
[…]
Dopo la lunga giornata
siamo tornati in albergo finalmente.
Sono stanca, sento che
le gambe stanno per cedere.
Mi butto sul letto,
sciolgo i capelli e levo quelle scarpe infernali che ho dovuto
sopportare per tutto il giorno.
Mi volto a pancia in
giù, chiudo gli occhi e cerco di far riposare la mente.
“Dobbiamo parlare”
dice. Il cuore perde un battito.
“Di
cosa?” chiedo un po’ sorpresa. O forse perplessa.
In ansia direi. Perché so di cosa vuole parlare. E non
possiamo parlarne adesso, non voglio.
“Di ieri
sera, di Josh, di come ci guardavamo. Di tutto.” Dice
tranquillamente.
“Non credo
che ci sia qualcosa da dire” dico freddamente. –
mentendo.
“Sì
che c’è qualcosa da dire, diamine Jen ma non te ne
accorgi? Ieri lo volevi
anche tu. E non dire che non è vero. Vedevo come mi
guardavi. Sentivo la tensione che c’era tra di noi. Non ho
mai guardato nessuno così e non ho mai provato nulla del
genere per qualcuno. Anche Josh si è accorto
che c’è qualcosa tra me e te. Qualcosa in più di
una semplice amicizia. E non è chimica, non è
intesa. E’ qualcosa di diverso.”
“Passione”
rispondo, senza neanche rendermene conto.
“Sì,
probabilmente.” Dice “fatto sta che io non posso
sopportare tutto questo, è troppo, non riesco a non
guardarti. Mi incanti. Quando oggi ridevi… dio, era la cosa
più bella del mondo.”
“No, non
farlo” dico.
“Non fare
cosa?” risponde con un tono seccato.
“Non fare
questo. Non parlarmi come se fossi al centro di tutto. Come se non
potessi fare a meno di parlarmi, di ascoltarmi, di starmi vicino. Non
deve essere così.”
“Perché?
Perché ti è così difficile capire che
tra di noi c’è qualcosa?”
“Perché
tu hai una moglie, un figlio. E mi
rendi vulnerabile, come mai nessuno ha fatto. Mi lascio sopraffare
dalle emozioni e dai sentimenti. E non va bene.”
gli dico, trattenendo a stento le lacrime in gola. Cerco di restare
calma. Non voglio dargliela vinta. Non voglio fargli capire cosa sento
adesso.
Si avvicina, mi
circonda il viso con le sue mani
“Lasciati
andare” mi dice.
E – un
po’ titubante – mi lascio andare. Non potevo andare
oltre. Ha buttato giù la mia barriera.
Lo abbraccio. Mi
stringo a lui. Mi appiglio a lui, come se fosse la mia ancora di
salvezza.
E stiamo
così per tanto tempo.
Mi accarezza i capelli
e mi bacia una tempia.
“Dai su,
scendi giù a prendere qualcosa e poi andiamo a
letto.” dico, rompendo il silenzio.
“Andiamo?”
dice con tono sorpreso, ridendo.
“Sì,
ma non per quello che pensi tu” gli rispondo ridacchiando.
“Ah
sì? Va bene, come dici tu. ” sorride, mi bacia i
capelli e mi fa un occhiolino. Sembra felice.
Si mette le scarpe e
scende giù a prendere qualcosa. Sale su dopo trenta minuti
con una borsa di un ristorante cinese.
Mangiamo sul mio letto.
“Uniamo i
letti?” mi dice.
“Uhm dovrei
pensarci…terrai le mani a posto?” gli dico
ridendo, anche se so che terrebbe davvero le mani a posto. Lo conosco
troppo bene ormai.
“Oh, certo
mia signora” dice con un tono alla Hook.
Io non replico. Lo
aiuto ad unire i letti.
Ci
accoccoliamo vicini, lui mi abbraccia. Non riesco a dormire, sono
felice ma mi sento un po’ impaurita, e non riesco a prendere
sonno così continuo ad osservarlo.
Il suo volto si
rilassa.
“Colin..”
“Mmmh..?”
dice con un tono rilassato ma stanco.
“Grazie..”
sorrido.
“Per..?”
apre gli occhi e mi guarda sorpreso, non capisce.
“Non lo so,
forse per tutto. Ma grazie.” Lo guardo negli occhi mentre
pronuncio queste parole.
“Mmmh..
sssh, adesso dormi.”
“Buonanotte.”
“Buonanotte
Jen”
E ci addormentiamo
così.
*Note
dell'autrice.
Salve
ragazze/i. :)
Intanto
ringrazio dal profondo del cuore le ragazze hanno aggiunto la mia
storia tra le seguite, e chi ha recensito.
E
sopratutto ringrazio WickedSwan che mi ha spinto ad iniziare a
scrivere.
E
HitGirl90 e Dakota Deveraux perché mi hanno spinta a
pubblicare la storia quando non ne ero sicura.
Grazie di cuore.
Che
dire riguardo alla storia? Tra Colin e Jennifer c'è davvero
tanta tensione emotiva. Ma adesso lei è riuscita a lasciarsi
andare.
Non
sono passata subito ai fatti salienti perché sto cercando di
andare un po' con calma, anche se forse non sembra. Ammetto di aver
stravolto un po' le cose.
Ma
non vedevo l'ora di mostrare il punto di vista di Jen in tutto questo.
So
che è strano che entrambi i capitoli finiscano con loro due
che si addormentano ahahah, ma per adesso sto descivendo il giorno
prima e durante il comic-con quindi non sapevo come concludere.
Sono
troppo inesperta xD
PS: vi avviso che non so quando aggiornerò, a causa di
problemi familiari. L'avevo detto in una delle recensioni del primo
capitolo. ma per fortuna per adesso ci son riuscita. In ogni caso spero
di poter aggiornare regolarmente la settimana prossima. Se non ci
riuscissi mi scuso anticipatamente:)
Ciao:*
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