(Un)wanted thoughts

di _Hikari
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(Un)wanted thoughts.
 

È seduta sul divano; un braccio addossato al poggiatesta ed una mano a tenere sospesa una bottiglia di birra. Un piccolo premio per l'ennesimo colpevole rintracciato.
Ciononostante, c'è qualcosa che non va. Qualcosa che manca. Qualcosa che rende tutto insufficiente. Eppure riesce ancora a percepire la gratificazione del compito adempito – ma non è soddisfazione. Perché, ecco, non vi è soddisfazione nel vedere gli uomini uccidersi a vicenda. Intraprendere una strada che li condurrà inesorabilmente alla rovina. 
Osservare gli occhi spenti di una persona a cui non è rimasto niente. Alcuna scelta, alcun futuro, alcuna possibilità. Tentare di comprendere le parole emesse fra mille singhiozzi, mille lacrime senza rimedio.

Sospira, lasciando vagare lo sguardo attorno a sé. Non ha nemmeno acceso la luce. L'unico chiarore presente nella stanza filtra dalla finestra. Con una tenue carezza sfiora l'apparecchio telefonico sistemato in un angolo.
Kate lo guarda, ed è solo per caso, per una mera combinazione del destino, che non riesce ad esimersi dal pensargli.
Dal pensare a lui, talvolta così insopportabile. Un sorriso appena accennato le increspa le labbra. È bene che non sia tornato – vorrebbe constatare. Forse con un certo sollievo.
Tuttavia, l'unico pensiero ad attraversarle la mente è che il caso di quest'oggi gli sarebbe piaciuto. Perché il detective Beckett non lo ammetterà, ma sino ad alcuni mesi or sono ha avuto la certezza che Rich non se ne sarebbe mai andato.
È stata solo un'illusione. Un'illusione che fa tremendamente male – no, non è dolore a insinuarsi fra le sue viscere. È solo fastidio. Irritazione. D'altronde lui, lo scrittore, l'aveva promesso.
Posa la bevanda, massaggiandosi le tempie. Dimenticalo, ordina poi alla mente. Tutto ciò è stupido. Insensato. Sono stati conoscenti, quasi colleghi. Pressoché amici. Pertanto, non deve riflettere sulla sua scomparsa. Non può.

E se anche l'intelletto vorrebbe ubbidirle, c'è un sentimento – nasce nel petto, esattamente all'altezza del cuore – che ignorato, celato, rilegato, non le concede requie.



 

Note: salve a tutti! (:
Era da tempo che quest'idea mi vorticava nella mente, ma solo di recente ho avuto l'ispirazione necessaria per metterla nero su bianco.
Vi ringrazio di essere giunti sin qui e vi invito a recensire. È la prima storia che pubblico in questa sezione, pertanto confesso di avere alcuni dubbi riguardanti la caratterizzazione dei personaggi. Avanti, ditemi senza alcun remore cosa ne pensate. Esponete le vostre opinioni, che siano positive o negative! D'altro canto, sono qui per migliorare.
Un bacio, K.





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