Trasformami.

di xJames
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Welcome to Storybrooke.

“Che cos...” pensò Hailee Leapes, vedendo quel cartello. Viveva da quando era nata nel Maine, eppure non aveva mai sentito di una certa “Storybrooke”.
“Non sono mai stata troppo brava in geografia.” si disse, continuando a guidare con decisione. Valicò il segnale, e tenne la strada finché entrò in una cittadina curiosa. Era piccola, si poteva vedere già da lì.. ma era carina.
“Se non è una città così grande e conosciuta, è perfetta” si rallegrò Hailee, scendendo dall'auto. Si decise e si diresse dritto nel cuore della sua prossima nuova casa.

Seguì qualche indicazione e arrivò finalmente alla locanda, dove chiese ad una vecchietta gentile ma per qualche motivo distaccata una stanza. «Per una settimana, per ora.» informò la ragazza.
«E perché per ora? Se non sono troppo invadente...» indagò la vecchietta.
«Cerco casa.»
Hailee sorrise e prese la chiave. Andò a recuperare il suo bagaglio dall'auto e lo portò in stanza. “Sta per cominciare. La mia vita da sola.”
Si stese sul letto e chiuse gli occhi. Aveva litigato pesantemente con sua madre. All'improvviso, senza motivo, aveva cominciato ad urlare ed urlare senza sosta, dicendo parole che Hailee non avrebbe mai scordato. “Sei la figlia peggiore che si possa immaginare! Sei un errore! Non ti ho mai voluta”. La ragazza aveva messo delle cose alla rinfusa nella borsa, piangendo, ed era scesa di casa. Aveva messo in moto la macchina ed aveva guidato, guidato senza alcuna meta. E si era ritrovata lì. Aprì gli occhi e si scoprì di nuovo a piangere. Tutto questo l'aveva distrutta.
Cominciò a mettere in ordine le sue cose. Aveva portato dei vestiti, dei soldi (alcuni li aveva presi da quelli che sua madre aveva conservato per anni) e, adesso lo aveva visto, uno strano cimelio che aveva sempre avuto nella sua camera, ma che non gli era mai piaciuto granché. Era una sorta di monile, e aveva un anello incastrato su un lato. Forse l'aveva inconsapevolmente messo lì perché le ricordava casa.
Guardò fuori dalla finestra. “Ecco. Storybrooke. Basta pensare al passato. Storybrooke è il mio futuro.”

 

Emma Swan era seduta su una panchina a parlare con Henry. «Il fatto è che...» stava dicendo, ma poi si bloccò. Vide una macchina introdursi in città e una ragazza, bella, alta, con i capelli rossi al vento, andare nella locanda di Granny, poi uscire, prendere una borsa e rientrare. Era rimasta ferma tutto il tempo, ma si destò quando si accorse che Henry la chiamava.
«Mamma... mamma, cosa succede?»
«Non lo so» disse alzandosi, «ma ho intenzione di scoprirlo. Nessuno arriva a Storybrooke se non c'è qualche scopo dietro. Suo... o di altri. Cerco informazioni.»
E si diresse verso il negozio di Gold.
 


Prologo (piccolo) di una storia che ho in mente. Spero vi piaccia, fatemi sapere con una recensione! Nel caso pubblico il secondo capitolo!




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