Capitolo
I
Il
vento freddo faceva vorticare i fiocchi di neve che cadevano dal
cielo, formando delle spirali bianche che impedivano di vedere al di
là del proprio naso. L'inverno aveva raggiunto il regno di
Arendelle e tutti gli abitanti si adoperavano per recuperare legna
abbastanza secca e vestiti pesanti. L'unica persona che si trovava a
suo agio era la regina Elsa, la quale camminava tra la neve senza
sentire la morsa del freddo, coperta solo dal bellissimo abito di
cristalli creato da lei stessa un anno prima. I giorni in cui
l'intero fiordo era stato ricoperto di ghiaccio in piena estate erano
solo un ricordo lontano, sostituito ormai da una sensazione di pace e
tranquillità che Elsa non credeva avrebbe mai provato nella
sua vita. Almeno non da quando, a soli otto anni, era stata costretta
a isolarsi e chiudersi in sé stessa a causa dei suoi poteri.
Quando con la mente tornava a quei momenti pieni di tristezza, Elsa
sentiva il suo cuore stringersi in una morsa di autentico dolore,
dovuto alla mancanza della persona che più contava per lei:
Anna, la sua sorellina. Durante il grande inverno, la principessa era
partita per andarla a cercare, incurante del freddo, era quasi morta
per lei ed Elsa, grazie all'amore, era riuscita a controllare i suoi
poteri. Da allora, le due sorelle erano inseparabili e ad entrambe
sembrava di sognare, tanto era stato il desiderio di stare insieme di
nuovo.
Quel
giorno Elsa stava tornando al castello e le continue raffiche di
vento scompigliavano i suoi bellissimi capelli biondi raccolti in una
treccia e il lungo velo azzurro del vestito svolazzava
disordinatamente dietro la schiena. Per evitare quei piccoli
inconvenienti, Elsa mosse leggermente la mano destra per far calmare
la tempesta e contemporaneamente formò uno strato di ghiaccio
sotto i suoi piedi, per evitare di sprofondare nella neve a ogni
passo. Ormai prossima ai grandi portali del palazzo reale, la sovrana
scorse una figura accovacciata contro un albero e si rese subito
conto dei forti tremolii che la scuotevano; si affrettò nella
sua direzione, e mentre l'aiutava a mettersi in piedi, s'accorse che
la persona in questione era una donna di qualche anno più
grande di lei.
<<
Venite con me, forza! >> disse con voce chiara e decisa.
L'altra ragazza annuì a scatti e si fece accompagnare fin
dentro il palazzo. Una volta lì, Elsa ordinò alla
servitù di occuparsi di quella povera donna affinché
non morisse di freddo; la regina stava per andare via quando una mano
le afferrò con sorprendente forza il polso e si voltò
sorpresa verso la ragazza che, notò, aveva dei lunghi capelli
ramati e dei grandi occhi verdi. Il tutto la rendeva incredibilmente
familiare.
<<
E-e così, s-sei tu la f-famosa... Elsa. >> disse la
giovane, che si sforzò moltissimo per battere il meno
possibile i denti. La sovrana la vide allontanarsi e a sua volta si
diresse dalla parte opposta, verso la grande biblioteca.
Mentre
camminava, le sembrava di sentire una strana sensazione,
un'inquietudine dovuta alle parole di quella donna, soprattutto al
modo in cui le erano state rivolte: nonostante i forti tremori, Elsa
aveva distinto chiaramente il risentimento nella sua voce, ma ciò
che più l'aveva turbata erano gli occhi, così familiari
e pieni di rabbia. Quando giunse in biblioteca, la regina era ancora
immersa in quei pensieri e non si accorse della presenza di Anna, che
leggeva un libro comodamente sdraiata su uno dei divani in velluto
rosso. La sorella più giovane però vide l'altra entrare
e subito si mise a sedere composta, sfogliando le pagine del tomo che
teneva in grembo e ridacchiando tra sé, specialmente quando
Elsa la trovò e si portò una mano al petto per lo
stupore, visto che era convinta di essere sola.
<<
Anna, che ci fai qui? >> domandò la sorella maggiore
mentre scuoteva leggermente la testa, facendo finta di niente.
<<
Sto leggendo! È questo che si fa in biblioteca, o no? >>
rispose l'altra, divertendosi nel vedere Elsa cercare di apparire
imperturbabile sempre e comunque. La giovane sorrise brevemente e
andò a sedersi accanto ad Anna. Amava la neve, il freddo e la
sensazione di libertà che il suo potere le dava, ma si rendeva
conto che niente era paragonabile all'intimità di quelle
stanze in cui solo di recente aveva messo nuovamente piede e alla
piacevole sensazione dei camini accesi che illuminavano le pareti,
formando curiose ombre intorno agli oggetti; lo sguardo della regina
cadde su una scatola di cioccolatini, quasi completamente vuota,
poggiata sul tavolino da tè di fronte al divano e guardò
la sorella con un sopracciglio alzato e le labbra strette, come se
stesse cercando di non ridere. La principessa conosceva
quell'espressione e sorrise. << Serviti pure! >>
Elsa
mangiò due cioccolatini, masticando lentamente, assaporando il
gusto del cioccolato fondente e della menta, tenendo però lo
sguardo fisso nel vuoto, chiaramente distratta da qualcosa nella sua
testa; Anna se ne accorse e poggiò una mano sulla spalla della
sorella, sorprendendosi ancora una volta di quanto la sua pelle fosse
piacevolmente fresca al tatto. << Elsa? Stai bene? >>
La
giovane si voltò verso di lei, sorrise e coprì la mano
di Anna con la propria, stringendola leggermente. << Non
preoccuparti, stavo solo pensando. >>
La
principessa annuì e spostò una ciocca ribelle di
capelli rossi dietro l'orecchio. << Ti va di parlarne? >>
<<
Magari è una sciocchezza, ma non so. Ricordi il bosco a est
del castello? >>
<<
Intendi quello dove vai praticamente ogni giorno? >>. Sapeva
che la sorella si recava in quel luogo isolato per esercitare il suo
potere, senza perdere familiarità con esso.
<<
Sì. Poco fa, mentre tornavo qui, ho trovato una donna
appoggiata contro un albero. Stava congelando e l'ho portata nel
palazzo, così Gerda e Kai avrebbero potuto aiutarla. Pare che
mi conosca, o comunque abbia sentito parlare di me. Non ci siamo mai
incontrate, ne sono sicura, ma è come se l'avessi già
vista. Strano, vero? >>
La
sorella più piccola aggrottò le sopracciglia, non
capendo dove l'altra volesse arrivare. << LE hai salvato la
vita, ma cosa ti turba così tanto? >>
<<
Penso che ce l'abbia con me per qualche motivo, anzi è come se
mi odiasse. >>
Anna
sbuffò, divertita dall'eccessiva apprensione della sorella. <<
Elsa, come può odiarti se non vi conoscete neanche? >>
La
giovane regina fissò lo sguardo su un punto imprecisato della
stanza e strinse le braccia intrno a sé, come faceva sempre
quando qualcosa non andava. << So che non ha senso, ma avresti
dovuto vedere i suoi occhi. >>
<<
Quella donna stava per morire! Non sappiamo cosa le sia passato per
la testa mentre era in quelle condizioni. >>
Due
grandi occhi blu-ghiaccio la fissarono dubbiosi. << Tu credi?
>>
La
principessa si alzò per inginocchiarsi di fronte alla sorella,
prendendole le mani e stringendole con forza. Quella era una
situazione alquanto insolita: di solito era Elsa, riflessiva,
diplomatica e controllata, a cercare di consolare e rassicurare la
turbolenta e impacciata Anna. << È impossibile provare
odio nei tuoi confronti e non lo dico solo perché siamo
sorelle. Tutto il regno ti ama e l'unico folle a non farlo era Hans.
>> Entrambe assunsero istintivamente un'espressione ostile al
ricordo del principe che aveva cercato di ucciderle e di usurpare il
trono di Arendelle.
Due
discreti colpi alla porta ruppero il silenzio che si era venuto a
creare e subito Gerda apparve sulla soglia; si profuse in un profondo
inchino e si avvicinò alle due sorelle, rivolgendosi alla
regina. << Chiedo scusa ma volevo informare Vostra Maestà
delle condizioni della donna che avete portato qui. >>
Elsa
si sporse leggermente in avanti, curiosa. << Dimmi pure. >>
<<
È bastato un bagno caldo e un paio di coperte per rimetterla
in sesto. Si è ripresa del tutto. >>
La
sovrana fece un cenno di approvazione verso la governante e si alzò
in piedi. << Molto bene. Portami da lei per favore, vorrei
parlarle. >>
<<
Come desiderate, Vostra Maestà. >>
Anna
si alzò a sua volta e trattenne la sorella per un braccio. <<
Lo so che ti ho appena detto di non preoccuparti ma se non ti senti
tranquilla... >>
Elsa
la interruppe, abbracciandola, sorridendole poi dolcemente quando si
separarono. << Va tutto bene, sul serio. Voglio solo chiederle
come sta e perché si trovava fuori con questo freddo.
Assicurarmi che il mio popolo stia bene è un mio dovere. >>
La
principessa annuì e la sorella maggiore ammiccò,
seguendo poi Gerda lungo il corridoio, senza riuscire a evitare che
quella strana e infondata inquietudine l'attanagliasse di nuovo.
Buonasera!
:)
Qualche
mese fa mi sono appassionata alla serie tv Once Upon A Time (*-*) e
dalla quarta stagione saranno presenti anche i personaggi di Frozen,
altro film che amo tantissimo (*-*)
La
regina Elsa è il mio personaggio preferito e mi sono chiesta:
cosa accadrebbe se, per un motivo X, arrivasse nel nostro mondo? E
non a Strorybrooke, dove è normale vedere la magia dietro ogni
angolo, ma in una città normalissima, con persone
normalissime. Come reagirebbe Elsa? Chi potrebbe incontrare? Così
ho buttato giù qualche idea e spero che questo primo capitolo
vi sia piaciuto. Come sempre, mi piacerebbe sapere quali sono le
vostre impressioni e ricevere consigli e/o critiche da voi, sono
sempre utilissimi :)
Vorrei
ringraziare Hendy per avermi dato un sacco di ottimi suggerimenti sia
per questa parte sia per lo sviluppo futuro della storia. Mi fa
diventare matta però è una grande ;) XD
Alla
prossima!
Sara
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