Nutcracker: L'inizio

di Lettera Scarlatta
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Ogni supereroe ha bisogno di un costume e di un nome, io non avevo nessuno dei due. Scarabocchiavo su un foglio quello che sarebbe potuto essere il mio vestito ma quel che ne venne fuori fu solo una tutina aderente troppo femminile per un ragazzo.
Ciò che volevo ottenere era che i miei muscoli venissero definiti da essa.
Con questa cosa addosso sembrerei appena uscito dal YMCA.
« Tesoro, la cena è pronta. » disse mia madre aprendo la porta di camera mia.
I suoi occhi caddero sul mio schifoso disegno.
« Tesoro... devi dirmi qualcosa? Sappi che io non ho pregiudizi per chi prova interesse verso persone del proprio sesso. » aggiunse sperando che io mi confidassi con lei.
Appallottolai rapidamente il disegno.
« Mamma, che stai dicendo? Io non sono gay. » dissi guardandola storto.
« Certo, certo... comunque la cena è pronta. » rispose facendomi l'occhiolino e richiudendosi la porta alle spalle. Il suo tempismo era davvero pessimo.

Appena arrivai in cucina mia sorella mi osservò ridacchiando. Era fin troppo sveglia per avere dodici anni e temevo che mia madre le avesse detto qualcosa. Si stava arricciando i capelli castani mentre raccontava la storia d'amore tra due cantanti del suo gruppo preferito presunti gay.
« L'amore fra Harry e Louis è sicuramente più sincero di quello tra... »

« Betty, non gliene frega un cazzo a nessuno di quel gruppetto di merda. » puntualizzai mentre mi sedevo sgraziatamente sulla sedia.
Mia madre si mise una mano sul cuore aspirando una sonora "A".
« Alexander Mary Story, modera i termini! » disse lei furente.
« Mamma, io non ho un secondo nome. » risposi perplesso.
« Non trovate che lo schiaccianoci sia un'invenzione geniale? Prende le noci e poi le schiaccia. » disse mio padre rompendone una.
« E poi? E maugni. » concluse mettendosela in bocca.
Aveva passato tutto il tempo a osservarci sgranocchiando noci come se stesse mangiando pop corn davanti a un film.
Come vorrei schiacciare la testa di quello stronzo dell'ex di Cloudy così...
Spalancai gli occhi e colpii il tavolo ammaccandolo per sbaglio.
« Nutcracker! » esultai poco prima di tornare in camera mia.
Ora mi manca solo il costume.

Avevo svuotato tutti i cassetti e l'intero armadio della mia stanza per trovare qualcosa che andasse bene.
Se fossi una ragazza non avrei di questi problemi, sarei piena di vestiti.
« Betty... » dissi sorridendo.
Erano ancora tutti in cucina e stavano guardando la TV, avevo tutto il tempo per frugare.
La stanza era tappezzata di foto dei One Direction e Justin Bieber, nessun angolo di muro era in vista, letteralmente.
Mi sentivo osservato e a disagio li dentro: alcuni sembrava mi seguissero con gli occhi.
Aprii una cassettiera lilla ma dentro ci trovai solo mutande con su scritto i giorni della settimana e calze. Provai con il cassetto subito sotto ma anche quello mi deluse poichè pieno di magliette colorate e comunque troppo piccole per me.
Notai un top coperto di paillettes rosa e gialle.
Ma è orribile.
Pensai tenendolo con la punta delle dita di fronte a me.
La porta si aprì improvvisamente.
« Mamma, avevi ragione. Sta provando i miei vestiti. » urlò mia sorella contenta di avermi colto in flagrante.
« Fatti i cazzi tuoi. » dissi mettendole la maglietta sulla faccia ed uscendo dalla camera.
Diventare un supereroe era più difficile di quanto credessi.




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