SPETTRO

di scorpio 17
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SPETTRO –parte 1
 
Sono passati due anni da quando sono partito ed ancora non riesco a dimenticarla.
Certo, di giorno è tutto normale, faccio la mia vita, continuo l’allenamento all’accademia, prendo in giro i miei fratelli, ma un occhio attento risulterebbe lampante che più si avvicina la sera, più divento teso e agitato.
Infatti è dal giorno della partenza che faccio lo stesso identico incubo, due fottutissimi anni che non sono in grado di farmi un cazzo di sonno decente.
La sogno tutte le notti, a volte è insieme a quell’ameba, ride, gli sorride, lo bacia, fanno sesso ed io mi sveglio sudato ed arrabbiato, l’ultima volta è stato così vivido che per la frustrazione ho fatto a pezzi metà del dormitorio maschile prima che riuscissero a fermarmi.
Ma più spesso e peggio ancora è quando immagino di esserci io al posto di quel lurido essere umano.
Quelle immagini mi distruggono; certo, potrebbero essere un bel sogno, se purtroppo non fossi sicuro che resterà per sempre nella mia testa e non potrà mai essere reale.
Sono come una droga per me, so che mi fanno male eppure non riesco a farne a meno.
In tutto questo tempo ho provato a dimenticarla, sono andato a letto con altre, mi sono allenato fino allo sfinimento, ho provato a non dormire . . .
Ma niente di tutto questo ha funzionato: con quelle oche finte non provavo né piacere, né appagamento; nonostante la stanchezza non riuscivo a scivolare in un sonno senza sogni né incubi; quando tentavo di non addormentarvi, quelle visioni mi tormentavano anche da sveglio.
Ho provato con i sonniferi e perfino con l’ipnosi, ma niente.
Ho cercato addirittura di suicidarmi, ma la Morte è una grandissima stronza e quando la cerchi non arriva mai.
Anche amici e parenti sono dei grandissimi stronzi, perché continuano a salvarti per quanto tu ti sforzi di tirare le quoia.
I miei fratelli non mi mollano un secondo, per la mia sicurezza dicono, mi reputano un soggetto troppo incline al suicidio, ma che ne sanno loro di quello che provo, di quello che passo.
Che ne sanno del fantasma che mi viene a far visita ogni notte, di quel fantasma che mi tortura senza lasciare segni.
Un fantasma che odio, ma non vedo l’ora che arrivi, e temo il momento in cui se ne andrà.
Un fantasma il cui arrivo non è accompagnato da urla agghiaccianti e stridii di catene, ma da ansiti e gemiti e da sensuali parole sussurrate.
Ecco, il sole tramonta, compaiono le prime stelle, arriva la Notte, il Buio, l’Oscurità; ed io ti sento, stai per arrivare, mia bella carnefice, mio dolce SPETTRO. ICHIGO.
 
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Ecco la prima parte, al più presto pubblicherò la seconda: SPETTRO –parte 2
SCORPIO 17




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