Natt lasciò cadere la sigaretta che si stava accendendo
sgranando gli occhi. Il cuore gli si fermò sentendo la frase ‘Lyse si sposa.’
Aprì la bocca cercando di parlare ma la richiuse, rendendosi
conto di boccheggiare come un pesce. Abbassò lo sguardo sulla sigaretta caduta
e si chinò a raccoglierla con due dita.
“E con chi?” gli domandò con voce roca.
Jesus osservò il suo amico per una volta senza parole.
Sembrava che stesse per sentirsi male.
“Un collega di lavoro” mormorò posandogli una mano sulla
spalla “direi che è il caso di spiegarle come stanno le cose in realtà”
Natt restò immobile fissando il vuoto. Il suo volto s’indurì
con una smorfia “Meglio! Ho fatto bene ad andarmene quella volta.” Si spostò
bruscamente da Jesus, afferrando gli occhiali da sole con rabbia ed
uscendo dalla stanza come una furia.
Sorpassò Maret urtandola con forza e facendola sbattere
contro la parete del corridoio. Senza chiederle scusa, si allontanò in silenzio
tremando di collera.
La ragazza restò a guardarlo sorpresa “che è successo?!”
domandò esterrefatta a Jesus quando entrò nella stanza. “ho visto Natt
sconvolto, avete litigato?”
L’uomo la guardò appena “ce l’hai un vestito buono? La tua
amica ci ha invitato al suo matrimonio” le disse affacciandosi alla finestra e
osservando il sicario che si allontanava di corsa.
“Lyse si sposa? E con chi?! Ma se ancora innamorata di
Natt!” esclamò sorpresa, girandolo verso di sé.
“Sposa un tale Marc...mi fa cagare solo il nome”
“Marc?!” la smorfia di disgusto di Maret era quasi comica
“quell’idiota ingegnere del cavolo, tutto videogiochi e cervello zero? Ma è
impazzita!” gridò sconvolta.”Ma non se ne parla! Odio doverlo ammettere ma
preferisco di gran lungo che esca con Natt che con quello stordito che non sa
nemmeno chi sia Escher!”
Jesus la guardò serio “dobbiamo sbrigarci, il matrimonio è
fra una settimana.”
Maret sospirò sollevata. “abbiamo tutto il tempo, adesso
vieni con me. Rodas e le due poliziotte sono qua fuori con le armi”
Quando uscirono dal motel sotto il sole calante, Jesus
guardò con stupore l’americano appoggiato al camion nero con le ragazze che
aspettavano picchiettando lo stivale impolverato sul terreno. Mai visto due
donne più massicce di quelle! Pensò impaurito dai muscoli delle due. Natt le
avrebbe classificate come ‘delle fottute culturiste lesbiche’…ci avrebbe scommesso!
Rodas, un ex marine congedato con disonore dall’esercito
americano, indossava un paio di jeans talmente logori che sembrava stessero per
cadere a pezzi e una classica camicia a quadri rossi. Sembrava Clint Eastwood, quel tipo!
Mentre parlava, Jesus aspettava che se ne uscisse con un ‘coraggio,
fatti ammazzare’ in tema al personaggio.
Lucita e Freira erano sorelle gemelle e si muovevano quasi
sincronizzate.
Maret continuava a rigirare le armi che Rodas le aveva
preparato ”che ne pensi, muchacha? Roba di prima
classe, ésta aquì” borbottò
battendo una mano sulla canna del fucile.
Jesus lo rigirò con occhio critico…buona fattura, ben
oliati. Potevano andare.
“Non male Rodas...no es mal” ribatté Maret seria.
L’uomo guardò Jesus con aria scettica ”Quién
es?” mormorò a bassa voce alla ragazza.
Maret posò le armi con un sorriso divertito “Jesus es mì novio” gli disse ridacchiando.
Il killer la guardò sorpreso: non era proprio negato con
quella lingua e si stupì che la ragazza lo classificasse come ‘il suo fidanzato’
L’uomo esplose in una risata divertita “che mi venga un
colpo! Dobbiamo festeggiare!” esclamò dando delle forti pacche sulle spalle di
Jesus che gettò un’occhiata interrogativa a Maret.
“Assecondalo, è il suo modo di fare!” gli disse compiaciuta.
Rodas tornò serio dopo un attimo “Noi siamo con te, a quando
il colpo?”
Freira e Lucita la stavano guardando con aria nervosa. Maret
posò il fucile sospirando “non vorrei tirarvi in mezzo...avete visto che è
successo ad Arlo”
Lucita sollevò le spalle
indifferente “ sarà un piacere sforacchiare quel culo nero!” le disse
sorridendo sarcastica. Fece un cenno con la testa in direzione di Jesus “l’hombre..è preparato? La sa tenere in mano una pistola?” le
domandò come se Jesus non fosse neanche presente.
Un fiotto di bile gli venne su all’istante. Si sollevò dal
camion al quale era appoggiato e guardò Lucita dritta
negli occhi scuri “vuoi mettermi alla prova, hermana
?” sibilò pacato.
Con una smorfia divertita, Lucita si allontanò di pochi
passi. Gli mostrò una moneta “saresti in grado di centrarla, hombre?”
Jesus sbuffò divertito “ma per chi mi ha preso questa?”
disse a Maret tirando fuori la magnum .
Una sorta di leggero piacere pervadeva la ragazza mentre
osservava la spacconata di quei due stupidi. Rodas neanche la guardava, Lucita
faceva sempre di quelle cose, non se ne stupiva più.
La poliziotta si allontanò di parecchi metri, incastrando la
monetina fra due rocce che spuntavano dal terreno. Con un cenno della mano e
un’espressione sarcastica sul volto gli diede l’ok.
Jesus quasi non prese la mira, sparò con uno sbuffo
divertito pensando alla fame arretrata da soddisfare.
Lucita guardò la moneta sventrata
e sollevò un sopracciglio sorpresa.
“Con quel cannone in mano è già tanto se c’è rimasto
qualcosa” commentò Maret serafica.
Jesus la guardò divertito “troppo facile…se fosse stata in
movimento…” le disse riponendo l’arma.
Un grido lo fece girare di scatto.
Lucita gettò un’altra monetina, stavolta in alto “prova
così!” lo sfidò ridendo. Maret vide la scena al rallentatore: Jesus che girava
su se stesso e il grilletto che scattava.
Un ‘din’ e la moneta cadde a terra
intera.
L’ha mancata?!
pensò Maret stupita.
“La finiamo con queste pagliacciate da spaghetti western?
Andiamocene a mangiare!”le disse sospirando e avviandosi verso il motel.
Rodas e Freira lanciarono un’occhiata a Maret che guardava
la ragazza. Lucita non parlava più. Tirò su il ciondolo che portava al collo:
la catenina pendeva spezzata fra le sue mani. L’immagine santa di Cristo
giaceva a terra con un ampio foro al centro.
Un brivido freddo passò lungo la schiena della ragazza
quando si avvicinò alla sorella “chi è quello?” domandò con voce alterata.
Maret guardò Jesus allontanarsi fischiettando
” mi secca doverlo ammettere, ma quello è il miglior killer sulla piazza”
“Ma quando diavolo l’hai presa?” gli domandò Maret per la
centesima volta.
“Uffa! Ma che t’ importa! Ormai sa che siamo persone con cui
non si scherza!” Sbuffò Jesus seccato: gli dava fastidio e lo imbarazzava che
parlassero delle sue prodezze. Guardò Maret che lo fissava con occhi stretti
come fessure.
“Cosa c’è?” le chiese ficcandole un pezzo di bistecca in
bocca. Maret masticò imbronciata “quella volta che ti ho steso…mi hai fatto
vincere, per caso?” gli domandò secca, preparandosi a litigare con lui.
Un sorriso divertito comparve sulle labbra del killer
“mangia che è meglio!”
Il viso della ragazza s’incupì “mi hai fatto fare tutta
quella fatica e avevi già deciso di non uccidermi?!” la sua voce si alzò di
parecchi toni. I pochi avventori del ristorante si voltarono verso di lei.
“Questa è una cosa che non saprai
mai” le dispose sorridendo ”ma potremmo fare uno scambio: tu mi dici la tua
posizione preferita e io ti rispondo”
L’ironia gli brillava negli occhi mentre la guardava. Come
diavolo faceva ad arrossire in quel modo? Era adorabile!
Maret girò la testa a disagio “invece di dire
cretinate...dov’è finito Natt? E’ scomparso da ore!”
L’uomo lasciò perdere il cibo guardandola sbuffare “potrebbe
essere ovunque…c’è un bar da queste parti? Magari si starà ubriacando“
Il bar di Al era l’unico posto da quelle parti per farsi una
bevuta in santa pace. Maret si alzò gettando la salvietta accanto a se. “Lo
vado a prendere”
Bar di Al
11: 57
Si sposa…si sposa..
con chi diavolo si sposa?! Ci siamo lasciati da neanche due mesi e lei...si
sposa..
Natt se ne stava riverso sul tavolo più appartato del bar, guardava
il bicchiere pieno e la bottiglia di tequila vuota accanto a lui.
Il portacenere era colmo di mozziconi di sigaretta. Stava
facendo fuori anche la scorta di sigari delle grandi occasioni.
..e questa è
decisamente una grande occasione, amore mio...pensò come se si stesse
rivolgendo a Lyse...come no? Festeggiamo
l’idiota che ti ha lasciato scappare per sospetta carenza neuronale.
Buttò in terra la bottiglia che rotolò per alcuni centimetri.
“barista...altra tequila..” Borbottò depresso.
Maret gli si sedette davanti con una bottiglia piena e un
bicchiere.
“Non si beve mai da soli...”gli disse in tono dolce che non
pensava di avere. Non riusciva a vederlo così depresso!
Natt sbuffò attaccandosi alla bottiglia ”mi ricorda qualcosa
sta scena..” Le disse singhiozzando “ se hai anche intenzione d sedurmi te lo
dico...non sono dell’umore giusto” Sbottò tenendosi la testa con una mano.
“Ne farò a meno.” Commentò Maret appoggiandosi allo
schienale della sedia. Era ridotto veramente uno straccio.
“Sei mai stata a Hong Kong, Maret?” le chiese d’un tratto
bevendo un gran sorso e sbattendo la bottiglia su tavolo.
“No”
“..le sue luci…sembra Manhattan di
notte, con una bella montagna sullo sfondo.. “ le disse con lo sguardo perso nei
ricordi.
“Una bottiglia di Dom Perignon e una bella donna accanto…è tutto quello di cui
hai bisogno..”
Appoggiò i piedi su tavolo affondando nella sedia e tirando
indietro la testa “sali sul palazzo più alto e senti la città ai tuoi piedi...ti
manda in estasi, è seducente e caotica al tempo stesso. Ho sempre pensato che
l’avrei portata li, prima o poi…dove ho sbagliato..” Domandò a bassa voce.
Maret non capì se si rivolgeva a lei o a se stesso.
Scosse la testa guardandolo “Natt...lei è ancora innamorata
di te ma ha paura che un giorno tu..”
S’interruppe quando il sicario sbattè un pugno sul tavolo
“non dirmi cazzate! La tua amica si sposa!”
“Ha paura che un giorno tu possa lasciarci la pelle!”sbottò
la ragazza dura.
L’uomo la guardò scuotendo la testa più volte “Maret guarda
le mie mani! Questi calli del cazzo ti vengono solo con la pistola, non perché
ti fai le seghe!” Sbraitò mostrandole i palmi ruvidi.
“E allora?” insistette dura.
“Lyse non può stare con uno come me...ti piacerebbe che uno
ti accarezzasse con delle mani simili?”
le chiese con voce greve.
Maret lo fissò ironica “Natt...ma che diavolo vai dicendo..”
Si spostò dalla sua parte con la sedia e gli mise un braccio sulla spalla “Lyse
ti ama. Quell’idiota che sposa è irrilevante...tu sei mille volte meglio di
lui!”
Con un grugnito poco convinto Natt le si appoggiò addosso
“lei voleva fare l’amore con me..”
Maret alzò un sopracciglio stupita ..e si! Lo amava proprio,
visto i discorsi che le aveva sempre fatto! “E allora?” gli chiese
stringendolo.
“Sono scappato..” Le rivelò depresso.
Una risata lunghissima proruppe dalla ragazza. Le lacrime le
colavano dagli occhi nocciola costringendola ad asciugarseli continuamente.
“Non c’è un cazzo da ridere, stronza!” sbottò il sicario
offeso…si spostò da lei mentre Maret tamburellava una coscia con la mano
“bellissima battuta! Non ho mai riso tanto!”
Si riprese a stento “ok...adesso dimmi la verità!” gli disse
schiarendosi la voce con una traccia di riso negli occhi.
Natt non le rispose, giocando col bicchiere e tirandone giù
un altro sorso abbondante.
“Non è una battuta! Non è una fottutissima
battuta!” sbraitò alticcio alzandosi in piedi “io, Nathaniel
Kluge, ho schienato un
S.A.S. armato fino ai denti e me la sono squagliata come un coniglio quando....”
si ributtò a sedere sentendosi male “la dovevi vedere…era un sogno, con quel
vestito dipinto addosso, quei capelli così carini che ti si attorcigliano
attorno alle dita e quel sorriso…” le disse in tono sognante.
“Il vestito celeste?” ...se era il vestito che le aveva
fatto comprare lei, Lyse era da sturbo!
“Si...era ancora più bella del solito! C’erano le candele e
tutte quelle stronzate che vi fanno impazzire...e lei mi dice con quella vocina
morbida ‘vado un attimo di la’ e torna con un
completo intimo che le avrei letteralmente strappato con i denti..” Mentre
parlava accalorato, Maret lo guardava sprofondare sempre di più nella
disperazione, come quello che ha capito il terribile sbaglio che ha fatto e non
può più tornare indietro.
Attorno a lei le ragazze del locale e le prostitute lo
guardavano incuriosite. Maret fece un cenno silenzioso a Pepita che si era alzata
per salutarla.
“Il completo rosa?”
“Nero..”
No, quello non l’aveva visto! ”E poi?” gli domandò
incuriosita e sorridente. Era carino osservarlo mentre parlava della sua amica.
Aveva uno sguardo talmente innamorato!
“..e mi comincia a baciare ..e ha quel modo così sexy di farlo…Non mi è mai
piaciuto baciare così tanto una donna...con lei era…qualsiasi cosa facesse era
il paradiso! Era adorabile anche dopo una nottata in bianco, passata disegnare
quella roba strana. Anche se era nervosa riusciva sempre a tirare fuori uno dei
suoi sorrisi..”
“Ho presente” gli concesse Maret con un risolino idiota sul
volto “e poi...com’è finita?”
“Mi dice...che mi ama e che lo vuole fare con me…e io penso…davvero?
Dopo tutto questo tempo?”
Guardò Maret con un sorriso depresso
“non me ne fregava niente se mi metteva alla porta la sera invece di farmi
entrare, mi bastava un suo bacio…dico davvero; e poi arrossisce in un modo così
carino, ha una timidezza patologica che mi manda il sangue in ebollizione…e
pensavo ‘la prossima volta non mi scappa’...sono
passati cinque mesi..”
Le ragazze si stavano avvicinando lentamente senza farsi
vedere mentre Maret con la guancia abbandonata sulla mano lo guardava
estasiata.
Natt ingoia un altro sorso abbondante guardando fisso
davanti a se “ mi fa ‘perché non rimani per un pò? Piove, non voglio che ti bagni’ ..e c’erano candele ovunque…e lei era così bella..”
Si accascia su tavolo umido, borbottando qualcosa fra sé “ io
mi tolgo la giacca e mi siedo e mi sembra che qualcosa non quadri…come mai ci
impiega così tanto, che sta facendo? E
poi…la vedo...e quasi ci resto per la sorpresa. Lei mi si avvicina e mi dice
che vuole che resti con lei tutta la notte…che mi ama..”
Un ‘ohhh’ di commozione sale dalle
ragazze appollaiate attorno al tavolo. Maret si gira sorpresa e hanno tutte quell’identica
espressione sognante. Si domanda se anche lei abbia la stessa faccia scema.
Natt si alza in piedi ubriaco fradicio e si appoggia al
tavolo guardandole “lei mi dice che mi ama.. che vuole farlo per la prima volta con l’uomo
giusto e io sono l’uomo giusto… E io scappo!”
Un ‘nooo’ di disapprovazione sale
dalla platea abbattendolo ancora di più.
“Già..”borbotta guardandole senza vederle per colpa
dell’alcool. “il principe azzurro...bleah! Fanculo!” sbottò
tirando la bottiglia a terra e mandandola in frantumi. “vi sembro un coglione
col cavallo bianco, io?”domanda senza attendere risposta “nahh...non
lo voglio sapere!” borbotta disgustato, alzando una mano al brusio “e la volete
sapere la cosa più divertente?!” in quel momento sta urlando e Maret non sa
come calmarlo ”Natt…smettila..” Gli dice tentando di farlo sedere.
“No questa la devono sentire! Lei si sposa con un altro! Io
la amo da impazzire e lei si sposa!”
Crolla a sedere completamente esausto “lei mi ama…io la
amo…lei sposa un altro, perchè non gliel’ho detto che la amo. Sono scappato
perché avevo paura di lei..” Mormora depresso.
Maret riesce a farlo alzare a fatica “su andiamo a dormire, hai
fatto il tuo spettacolino”
Mentre lo carica nella macchina, Maret si sente male per lui…anche
Jesus era ridotto in quel modo quando lei se n’era andata?
Quando entra in camera sua, dopo averlo messo a letto, si siede
sulla sponda pensando a Lyse...non poteva sposare quel rimbambito…non se era
cotta in quel modo del beota nella stanza accanto.
Si sdraia sul letto togliendosi le scarpe...beh,
sbrighiamoci qui..