elect
~
Electricity ~
-Ti prego, ti preeeego!- Fionna sbattè
più volte le palpebre, facendo una dolcissima faccia da
cucciolo.
- No!- rispose Gumball, rimanendo fermo
sulle sue convinzioni.
Non sarebbe andato a fare il cameriere
nel locale della strega pazza solo per farla contenta!
La bionda però
non desistette – E
daaaaai! Lo sai che sei l'unico che lei tollera! Ti adorrrrra! -
Gumball trovò inquietante quel modo
strano di arrotolare la r con la lingua. -Daiiiiiiii- tornò
lei alla
carica – Ha licenziato quasi tutti e oggi suona al locale una
band
molto conosciuta! Io e Cake non possiamo farcela da sole! -
esclamò.
I validi propositi del
ragazzo
vacillarono un po'. Non riusciva a sopportare la faccia da cucciolo
della sua migliore amica, soprattutto quando metteva il broncio come
in questo caso. Ma non riusciva neanche a tollerare le avance
della
proprietaria dell' Ice
Kingdom, un
locale molto alla moda, che però lui aveva smesso di
frequentare
proprio perchè la proprietaria, soprannominata da tutti Ice
Queen
per la sua freddezza e il suo caratteraccio, l'aveva preso
fastidiosamente in simpatia.
Scrollò le spalle sconfitto e la bocca di Fionna si
aprì in un
larghissimo sorriso, sapeva benissimo di aver vinto.
- Siii!!- esclamò prendendogli le mani e facendo un buffo
balletto.
- Ehi! Calma, calma! Non ho detto si!- ma sorrise anche lui
perchè
in un modo o nell'altro lei riusciva sempre a convincerlo.
Sospirò.
-
Chi suonerà stasera?- chiese tanto per chiedere, era sicuro
infatti che loro due avessero due visioni completamente differenti di
quello che si poteva definire "musica".
- I °Draugar and the King!-
rispose con gli occhi che
le brillavano.
Come
volevasi dimostrare lui non aveva la più pallida idea di chi
fossero.
- Oh Andiamo!
Sarà divertente!- Fionna lo spinse per gioco e lui
sorrise di rimando
- Odio rovinarti la festa, ma saremo li per lavorare! - Lei
roteò
gli occhi e sbuffò.
-
Sarà divertente lo
stesso!
- Sottolineò accuratamente le parole per rimarcare il
concetto, come
se stesse spiegando ad un bambino dell'asilo come tenere in mano un
pennarello.
Gumball cercò di ribattere ma fu interrotto dalla campanella
che
segnava la fine della ricreazione e che li aveva salvati da un
inutile battibecco che sarebbe durato ore.
-Devo scappare in classe! A dopooo!- Fionna si allontanò ed
entrò
di corsa nell'edificio e lui si diresse malinconico verso la
palestra. Sarebbe stato meglio se fossero stati in classe insieme, ma
lei era più piccola, quindi a meno che
lui non si facesse bocciare (orrore!) essere nella stessa classe era
impossibile.
Entrò e vide una serie di palloni arancioni in fila,
schierati come tanti soldatini di piombo, di fronte ad un muro bianco
poco lontano. Un suo compagno lo spinse – Si gioca a palla
avvelenata! Preparati
Prince!- e lo superò correndo.
Fantastico! Sarebbe stato preso a pallonate un'altra volta! Quanto
odiava le ore di educazione fisica!
- - - - -
-Tranquillo, non si vede niente! - disse Fionna per l'ennesima volta,
trascinandolo per la strada – Sei perfetto! -
Il ragazzo sospirò e s'incamminò dietro di lei,
stufo di farsi trascinare. Si stavano dirigendo verso l'Ice Kingdom,
dove avrebbero lavorato quella sera.
L'entrata del locale era già gremita di gente che attendeva
l'orario di apertura, una moltidudine di colori e persone che non
aspettavano altro che assicurarsi uno dei posti migliori.
-Wow- Gumball guardò la folla con stupore, erano tutti
lì per gli Draugar?
-Te l'avevo detto che ci sarebbe stata gente! - Fionna
ammiccò e lo trascino oltre la porta di servizio.
Entrarono nella sala principale, piena zeppa di tavoli sui quali
poggiavano ancora le sedie, con i piedi rivolti all' insù
come tante manine scheletriche.
Dall'altra parte della stanza, era stato approntato per l'occasione un
palchetto.
Sul palco un biondo dai capelli corti e gli occhi azzurri stava
discutendo animamente con un altro ragazzo, un po' più alto
di lui, i cui capelli rossi sfidavano la gravità con l'aiuto
di molto gel. Seduta su una delle grandi casse una ragazza
dai capelli corvini, incredibilmente lunghi seguiva annoiata
la discussione, sbadigliando di tanto in tanto.
-Gunter! GUNTER! DOVE TI SEI CACCIATO INUTILE PINGUINO!- la
voce squillante della padrona ferì le orecchie di tutti e in
un secondo tutti i presenti furono ridotti al silenzio. Era risaputo
che quella donna dai capelli bianchi e il naso aquilino fosse
straordinariamente strana. -GUNTER!!- urlò di nuovo,
entrando nella stanzacome una furia. Si fermò davanti ai due
ragazzi e rivolse loro la parola.
-Ma guarda un po' chi è tornato!- esclamò con
gioia, scoccando un occhiata deliziata al giovane Gumball –
Quindi oggi sarai anche uno dei miei pinguini!- battè le
mani soddisfatta e guardò l'ora
-Forza! Andatevi a cambiare che aspettate! Veloci!- disse spingendoli
di lato, poi avanzò nella sala. -GUNTER! SE TI PRENDO!-
disse e sparì in un lampo.
Gumball guardò Fionna ed entrambi scoppiarono a ridere. I
due ragazzi sul palco avevano smesso di discutere e adesso stavano
assemblando gli strumenti.
Fionna fu la prima a riprendersi – Meglio darsi una mossa
– suggerì – Non vorrei che ci
rincorresse in questo modo! -
Gumball annuì e insieme di diressero nel retro del locale
dove c'erano due stanze usate come spogliatoio.
Il ragazzo si affrettò ad indossare la sua divisa, un paio
di pantaloni neri e una camicia bianca. Quando mise pure il gilet e si
guardò allo specchio, non fece fatica a capire
perchè quella svitata chiamava i suoi camerieri, pinguini.
Tolse il gilet sospirando. Si era dimenticato il cravattino.
Alzò il colletto facendo passare il lungo nastrino
nero. Tese l'orecchio, mentre intrecciava la stoffa del farfallino, il
suono era smorzato e l'acustica davvero pessima, ma riuscì
lo stesso a sentire una voce maschile che provava l'impianto audio. E
non seppe perchè, rabbrividì.
Lanciò un ultima occhiata allo specchio per assicurarsi di
non aver tralasciato niente. Camicia, gilet, cravattino. Adesso si che
assomigliava in tutto e per tutto ad un pinguino.
Uscì dallo stanzino, trovando Fionna che lo aspettava. La
divisa di lei era uguale alla sua, con la semplice differenza che lei
portava una gonna al posto dei pantaloni ( le gambe erano ugualmente
fasciate dalle calze bianche ) e non aveva il cravattino.
-Allora?- disse.
-Sembriamo proprio due pinguini! Però tu sei il pinguino
più carino tra i due! - rispose e incassò ridendo
il pugno che si abbattè sul suo braccio.
Ma le risate durarono poco, bisognava mettersi a lavorare e in fretta.
Ritornarono nella sala centrale, il palco era vuoto e Gumball si
dispiacque di non essere riuscito a vedere a chi appartenesse quella
splendida voce che aveva appena udito nel camerino.
In men che non si dica fu così assorto dalla marasma di
compiti che quella strega gli aveva dato che non pensò
più alla voce.
Mezz'ora dopo tutti i tavoli erano stati sistemati a dovere.
Le sue mansioni erano relativamente semplici, portare e prendere le
ordinazioni e sparecchiare il tavolo più velocemente
possibile. Già. Semplice, se non fosse per la marea di
persone che si era riversata all'interno: per quattro persone sedute ce
n'erano almeno dieci alzate. Era incredibile che tutta questa gente
fosse venuta solo per ascoltare una band che lui non aveva mai sentito
nominare.
- Un Bubblegum,
un Lumpy Space Queen
con limone e due Candy
Kingdom, uno con molto ghiaccio –
urlò alla barista per farsi sentire sopra i brusio della
folla, lei annuì e velocemente iniziò a preparare
i cocktails. Mise le ordinazioni sul banco e si allontanò
per servire altri clienti.
-Grazie!- provò a urlarle, poi prese il vassoio e facendosi
coraggio, attraversò la sala. Incrociò Fionna che
sorrise e alzò il pollice, poi non riuscì
più a vederla. Consegnò i drink e inizio a
prendere delle nuove ordinazioni da un altro tavolo.
Era presissimo dal lavoro, riuscì però lo stesso
a individuare Cake in mezzo alla folla che sgattaiolò nella
sala (come sempre in ritardo! ) e prese servizio come se nulla fosse.
Finamente! Forse adesso che anche lei era arrivata avrebbe avuto un po'
di tregua!
- - - -
Assorto com'era dai suoi viaggi continui, dai tavoli al bar e
viceversa, non si era accorto che il palco si era riempito. Se ne rese
conto solo quando il brusio della folla divenne un urlo quasi isterico
che non gli permeteva di sentire le ordinazioni dei clienti.
Sbirciò verso il palchetto e notò che
il ragazzo con i capelli rossi si era comodamente sistemato dietro la
sua batteria e guardava la folla con un gran sorriso, la ragazza era
alla sua destra, molto più avanti rispetto a lui. Si era
legata i capelli con una coda alta , lasciando il collo, decorato da un
collare nero con delle borchie, in bella vista. Aveva un basso rosso
che teneva con una mano sola, dato che l'altra era impegnata a fare le
corna. Guardava la folla, regalando al pubblico delle linguacce.
Non c'erano tracce del biondino, perciò dedusse che si
trovasse nella parte centrale del palco o nella parte più a
sinistra. Così come non riusciva a vedere il ragazzo biondo
non riusciva neanche a vedere il cantante.
Un ragazzo ad un tavolo lo chiamò, smise di cercare di
vedere il gruppo e tornò al lavoro.
Qualcuno presentò la band e la gente esplose in mille
applausi e urla strepitanti. Poi di colpo udì gli strumenti
emettere le prime note e il pubblico zittirsi di colpo.
Guardò l'orologio, erano già le dieci!
Si udì una chitarra stridere, seguita a ruota dal basso
della ragazza e dalla batteria del rosso e un'altra chitarra, iniziare
a suonare.
Il motivo era molto allegro e faceva davvero venir voglia di
scuotere la testa e ballare.
" *Well,
I know a thing about contrition, becouse I got enought to spare..."
Poi
la sua voce lo colpì come un uragano. Il suo cuore perse un
battito
e per poco non rovesciò addosso ad un cliente il suo Lady
Raincorn.
"
"Well I think I'm
gonna
burn in Hell, everybody burn in the house right now. And say, ha!
What I wanna say. Tell me I am an angel. Take this to my grave.....
La folla era ammassata davanti al palco e lui non riusciva a vedere
chi stesse cantando.
Perchè mai il palco doveva essere così basso?
Quella voce era davvero bella, misteriosa e travolgente allo stesso
tempo.
Cercò
un varco, qualsiasi cosa che gli facesse vedere l'altro lato
del palco, ma la calca era troppo stretta e neanche in punta di piedi
riusciva a vedere qualcosa.
La sua voce si ridusse
ad un
sussurro nel microfono.
Una ragazza accanto a quella che aveva appena servito gli fece cenno.
Si avvicinò sospirando, per un attimo di era dimenticato di
essere
ancora in servizio. Solo che sembrava un sacrilegio fare una
qualsiasi altra cosa che non fosse ascoltare quella voce che leggera
si librava in aria espandendosi.
-Mi
porti un Cinnamon
Bun?-
chiese la ragazza, ma lui si era distratto nuovamente.
"...And
I said, ashes to ashes, we all fall down, I wanna hear you sing the
praise, I said, ashes to ashes, we all fall down, we got innocence
for days!"
-Ehi, dico a te!- gli sventolò una mano davanti al viso
rompendo
l'incanto. Si riscosse.
-Ma...
certo. Un Cinnamon
Bun
in arrivo!-
Stavolta non fece molta fatica ad arrivare al bancone.
Appena in tempo per ascoltare la voce graffiante del cantante che
riprendeva dopo un pezzo strumentale.
"...And
as the blood runs down the walls, You see me creepin' up these
halls., I've been a bad motherfucker, Tell
your sister I'm another!
Go!
Go!.."
Doveva vederlo. Assolutamente. Così fece l'unica cosa che
gli venne
in mente di fare. Salì sul bancone.
"..Go!!
And
I said, say, What I wanna say. Tell me I am an angel, take this to my
grave!"
Il
ragazzo sollevò lo sguardo incrociando quello del giovane
sul
bancone, che arrossì.
"...Tell
me I am a bad man, kick me like a stray. Tell me I am an angel. Take
this to my grave! "
Due
occhi rossi come il fuoco. Le unghie smaltate di nero che correvano
veloci sulla chitarra elettrica.
La pelle estremamente pallida,
disegnata su entrambe le braccia. I capelli corvini rasati da un
lato.
"...Tell
me I am a bad, bad, bad, man ...Tell me I am a bad, bad, bad,
man....Tell me I am a bad, bad, bad, man....Tell me I am a bad, bad,
bad, MAN!!! "
Sembrò
sorridergli, poi riportò gli occhi sulla folla.
"So
get up!
So
get out!
S.I.N – I -
S.I.N!!
"
Concluse.
La canzone era finita, il pubblico era in delirio.
Gumball guardò il palco ancora un istante, incredulo.
Cosa era appena successo?
-Scendi immeditamente da lì!-
- - - -
Se l'era cavata solo con una ramanzina e poi era tornato ai tavoli, non
è che il suo responsabile potesse fargli molto visto che lui
lavorava lì solo per quella sera.
Si sentì trafitto dagli occhi ghiaccio della proprietaria.
Era quasi certo che si stesse divertendo un mondo a guardargli il
sedere.
Nel frattempo, la band nella sala stava continuando ad eseguire nuovi
pezzi.
E lui si rammaricò di averne perso uno per colpa della
predica che si era dovuto sorbire. Ascoltò attentamente
cercando di riconoscere alcune parole della canzone nel casino.
La musica era cambiata, era così diversa dalla canzone
precedente, il ritmo si era fatto molto più serrato,
confuso, intricato. Il ragazzo-dagli-occhi-rossi stava urlando. Poi la
sua voce si spense all'improvviso, infrangendosi nel giro delle
chitarre.
"
**...Wait until it fades to black, ride in to the sunset, would I lie
to you? Well I've got something to say..."
Ancora
urla, tantissime.
"...The
angels just cut out her tongue, call her black Mariah! Would I lie to
you? That girl is not right in the brain! "
L'esaltazione del pubblico esplose. Gumball vide la folla agitarsi
impazzita, smaniare come se fosse indemoniata!
La voce del ragazzo riprese a correre, scontrandosi con lo stridore
delle chitarre. Scemò, morendo in rochi sigulti e rinacque
l' attimo dopo, innalzandosi chiara tra le pareti del locale.
"..But
don't stop if i fall, and don't look back. Oh baby, don't stop. Bury
me and fade to black.."
Sussultò.
Quel "oh baby" era stato straordinario. Aveva la pelle d'oca.
Non era solo per l'effetto della musica che stava sconvolgendo il suo
mondo con i suoi suoni allucinati e caotici. Le urla, i sussurri. Tutto
contribuiva a spezzargli il fiato.
La sua voce si spense definitivamente e le ultime note delle chitarre
risuonarono limpide prima di estinguersi, portandosi via quella scarica
di elettricità che l'aveva lasciato piuttosto scosso.
La band suonò altri pezzi ma la musica si mantenne normale.
Nessun' altra follia per il resto della serata.
- - -
Finalmente la serata era finita.
Fece un sospiro di sollievo mentre si massaggiava la schiena dolorante.
Accanto a lui Fionna si stava sciogliendo i capelli, non sembrava
stanca. Anzi, tutt'altro. Sembrava raggiante.
-E dunque?- si sedette sul tavolo con un salto, sventolantosi una mano
a mo' di ventaglio per farsi aria.
Gumball non avrebbe mai ammesso che nonostante il lavoro iperstressante
si fosse divertito. Aveva seguito con attenzione l'intero concerto e si
era ritrovato a canticchiare tra sè e sè qualche
parola. Non era il suo genere ma... qualla voce l'aveva veramente
stregato.
-Passabile!- esclamò e rise quando Fionna gli diede il
solito pugno di scherno.
Il locale ormai era quasi vuoto. Si era svuotato rapidamente dopo il
concerto e adesso quasi tutti i tavoli erano sgombri, sia di stoviglie
che di persone. Fatta eccezione per pochi avventori e per i componenti
del gruppo che si erano trovati un posto per riposarsi e adesso stavano
scherzando ad alta voce.
-Vado io!- dichiarò Fionna, alzandosi di scatto, quando la
ragazza cercò qualcuno dei camerieri. In men che non si dica
li raggiunse.
Gumball scosse la testa chiedendosi come facesse quella pazza a trovare
l'energia necessaria.
Poi ridacchiò osservando il batterista flirtare apertamente
con la sua amica, che di certo ricambiava a giudicare dal continuo
sbattere delle sue lunghe ciglia.
Guardò meglio il tavolo. Il ragazzo-dagli-occhi-rossi non
era seduto con loro. Al suo posto c'era una sedia libera
così insignificante.
Ma dopo tutto non erano affari suoi.
Sospirò e iniziò a sparecchiare l'ennesimo
tavolo, impilò i bicchieri e li portò al bancone.
-Posso avere un posacenere?-
Sobbalzò riconoscendo al volo in quella voce la stessa del
cantante,
anche se aveva solo parlato, quel timbro rauco era perfettamente
riconoscibile . Si girò di scatto, trovandosi il
ragazzo-dagli-occhi-rossi davanti, con una sigaretta stretta tra le
labbra. Delle labbra davvero belle.
Peccato che avesse indossato una camicia.
Voleva vedere i tatuaggi sulle sue braccia.
Forse anche i muscoli.
Gli allungò il posacenere e lui ci
buttò dentro la cicca.
Poi si rivolse alla barista -Un Vampire King
– ordinò.
-Tu non bevi?- chiese al giovane che aveva di
fianco. Gumball scosse
la testa e l'altro sorrise.
Ci si poteva perdere in quel sorriso. E i due
caninni leggermente allungati non sembravano stonare affatto, anzi
rendevano ancora più particolare quel sorriso splendido.
Il ragazzo prese il drink e appoggiò la schiena al bancone
mostrando il profilo al cameriere.
Aveva l'orecchio ricoperto di piercing. Gumball ne
contò sette. Si morse le labbra, indeciso se chiedere o meno.
Il ragazzo notò la sua curiosità e
ridacchiò.
- Questi due sono Dilatatori – iniziò a
spiegare, indicando due piccoli dischetti neri decorati con un teschio
bianco, che aveva sul lobo. - Questo è un Trago –
indicò il cerchietto nero nella sporgenza rettangolare, poi
indicò l'altro cerchietto nero, dall'altra parte rispetto al
gemello – Questo si chiama Helix – poi scese sulla
pallina color argento, collegata attraverso un asta ad un altra pallina
trasversalmente opposta. -E infine questo è un Industrial-
poi fece un vago gesto con la mano – Li altri due
sono solo dei buchi sulla cartilagine.-
- Wow – disse Gumball sinceramente colpito – Non
fanno male?- l'altro scosse la testa poi mostrò la lingua.
Aveva un piercing anche lì. - Conto di farmene almeno altri
due! - esclamò e si lasciò andare ad una breve
risata, che ebbe l'effetto di far rabbrividire ancora una volta Gumball.
Il moro si scolò con un solo sorso metà del
contenuto del bicchiere, osservando il locale ormai silenzioso.
- Allora che te n'è parso del concerto?- disse incollando
gli occhi sui suoi.Gumball distolse lo sguardo, consapevole di essere
arrossito sotto il fuoco di quegl' occhi. Cercò qualcosa da
dire che non fosse " Ehi eri da sballo!" o "La tua voce era veramente
sexy".
- Bellissimo spettacolo.- riuscì a sbiascicare alla fine.
L'altro gli scoccò un' occhiata furtiva e si
portò il bicchiere alle labbra.
- Suoni da molto?- gli chiese non appena l'altro posò il
bicchiere ormai vuoto sul banco. Avrebbe chiesto qualsiasi cosa pur di
rompere il silenzio e riascoltare la sua voce.
- Da quando ero in fasce. - scherzò – E tu, da
quanto lavori qui?-
- Io non lavoro qui – il ragazzo smise di guardare la sala e
si soffermò su di lui.
- Si, insomma...è solo per fare un favore ad una amica.-
dichiarò abbassando gli occhi al pavimento.
Qualcosa passò negli occhi del giovane, che si
voltò rapido ad osservare il tavolo dove si trovavano i suoi
amici. Al posto della sedia libera, tra la bassista e il batterista,
c'era una ragazza dai lunghi capelli color grano.
- È la tua ragazza?- chiese con una punta nella voce di
qualcosa che l'altro non riconobbe.
- Nooo!- si affrettò a rispondere l'altro arrossendo
immediatamente -Io..cioè..io non...- balbettò
Al suo fiaco il ragazzo rise – Bene, perchè penso
che Flame ci abbia messo gli occhi sopra- gli indicò il
giovane dai capelli rossi che in quel preciso istante
circondò Fionna con un braccio.
Gumball distolse gli occhi. Non gli sembrava lecito sbirciare la vita
privata della sua amica..
- I tuoi occhi sono davvero rosa?- gli chiese l'altro a bruciapelo.
Se l'aspettava dopotutto. Come aveva visto gli occhi di lui, era logico
che lui avesse visto i suoi. Tutti erano curiosi al riguardo ma quasi
nessuno gli faceva mai questa domanda.
- Non lo sono- si limitò a rispondere – Soffro di
una rara malattia che li rende tali. - Sospirò -Immagino che
i tuoi non siano veramente rossi.- gli sorrise per la prima volta.
- Affatto. Sono lentine, fanno molta più scena!-
ricominciò a ridacchiare. La ragazza dai folti capelli scuri
lo fissò. I due si squadrarono per un po' , poi lei
ghignò e si rivolse al biondino.
- E lei? Tu e lei state...?- chiese con noncuranza, aspettando con una
fitta la risposta.
- Con Marceline?!? Fossi matto!- Il ragazzo chiese
un altro drink, che bevve in un solo fiato. -Lei è la mia
gemella rompiballe -specificò.
In effetti c'era una certa somiglianza tra i due.
-Mi spiace – prese un'altra sigaretta ed inspirò
avido – ma è già impegnata con Finn, il
ragazzo biondo – disse con una certa malizia.
- Comunque -Osservò il fumo salire verso l'alto. - Mi chiamo
Marshall Lee. E tu sei?-
- Gumball- si sentì rispondere.
-
Gumball.
- il suo nome pronunciato da quella voce bassa, suonava perfetto.
Marshall scrollò le spalle - Credo ti si addica.-
Prima
che l'altro potesse anche solo replicare, poggiò la
sigaretta sul
posacenere e gli prese il volto tra le mani, esponendolo alla diretta
luce dei faretti. Senza che potesse reagire, con le guance in fiamme
(per l'imbarazzo o per il fuoco prodotto dal tocco delle sue mani
gelide?) e il cuore che gli batteva a mille, Gumball non
potè fare a
meno di fissarlo.
-Sembrano proprio rosa!- esclamò Marshall.
Lui non sentiva quell'insopportabile calore?
-Dovresti fare qualcosa anche per i capelli- lo lasciò
andare e Gumball trattenne il fiato per l'improvviso calo di
temperatura. La scia di tepore che l'altro gli aveva lasciato sulla
pelle l'aveva stordito. Marshall lo guardò divertito
– Ci si vede!- lo salutò prima di raggiungere il
tavolo dei suoi amici.
Gumball lo osservò prendere una sedia e sedercisi su a
cavalcioni, appoggiando le braccia sullo schienale.
No che non si sarebbere rivisti.
Si diresse verso il camerino.
Assolutamente e definitivamente no.
Aveva riconoscuto i segni. Si
era preso proprio una bella cotta da manuale.
Delucidazione su questa pazzia.
° Draugar: questo termine
nella mitologia norrena
indica tutti gli esseri non-morti, coloro-che -camminano-di-nuovo. In
questo caso Draugar (termine Islandese) è il plurale di
Draugr. In pratica volevo scrivere -Zomb!es And the King- poi ho
scoperto che
esisteva già una band che si chiamava -The Zombies
– e cercavo un
nome un nome alternativo che comunque richiamasse gli zombie, gli
esseri morti o cadaveri, mi sono imbattuta in questo e mi è
piaciuto
xD
*House Of Wolves- My Chemical Romance.
Ho sempre pensato che a Marshall si adatti la voce di Gerard *^*
(forse perchè amo entrambi n.n' ) e mi è sembrato
naturale il
passaggio di Marshall dal "Bad Little Boy" al "Bad
Man" [c'è da dire che comunque Marshall con la voce di Ashe
(un ragazzo che su youtube ha ripreso alcune canzoni, a questo
proposito ascoltatevi la sua versione di I'm just your problem)
è
perfetto]
Comunque vi consiglio di ascoltarla, leggere il testo e la traduzione
( in caso chiedete pure) per capire meglio il perchè di
questa
canzone.
**
Hang 'Em High- My Chemical Romance.
Vale supergiù lo stesso discorso, solo che stavolta volevo
un pezzo
caotico e straordinariamente disordinato con un po' di urla,
perchè
mi piace immaginare Marshall che urla nel microfono. Però
dato che
non ascolto screamo o growl (non mi fanno impazzire molto, fatta
eccezione per alcuni rari pezzi ) ho scelto Hang 'Em High.
Boh. L'ascolto ve lo consiglio comunque, ma se è la prima
volta
assicuratevi di non avere il volume troppo alto ^^'' (se amate il
genere invece state tranquilli credo sia più soft
xD)
Dopotutto un concerto non si può fare con una canzone sola.
Avrei
voluto inserirne altre ma mi rendo conto che sarebbe stato noioso.
All'inizio avevo pensato di non inserire Finn e volevo che Gumball
avesse Bubblegum per sorella poi però ho pensato che sarebbe
stato
meglio per Gumball che fosse figlio unico.
- I piercing di Marshall. Perchè?
La risposta è....perchè no? Marshall ci sta
troooppo bene con piercing e tatuaggi *^*
Solo che non sapevo come descriverli senza inserire i loro nomi,
così ho fatto incuriosire Gumball ^^'' Ero indecisa se
Marshall dovesse avere il piercing alla lingua o il la lingua biforcuta
( si può realmente tagliare) così ho cercato come
si presentavano. La lingua biforcuta è molto figa ma se la
guardi fa un po' senso, così ho optato per il piercing
(avrei voluto averne uno anche io *^* ma ho paura che modifichi troppo
la parlata )
Addesso passiamo alle note:
Era da moltissimo tempo che volevo pubblicare una AU su questa coppia e
ho pensato almeno ad una decine di storie diverse ( una ha parzialmente
visto la luce, di altre tre ci sono solo le trame) solo che non mi
sembrava bello nei confronti di chi mi segue, pubblicare qualcosa di
nuovo mentre c'è un'altra storia in sospeso ( faccio un po'
fatica ma vi prometto che anche quella vedrà la luce! ).
Ho pensato che c'è di male a pubblicare una one-shot? Solo
che man mano che scrivevo si riversava sulla pagina un quantitativo di
parole inaudite. Quindi facciamo così, per adesso diciamo
che è una one-shot, che un giorno potrebbe diventare una
long.
In questo momento mi sento troppo insicura per fare "promesse" .
EDIT: È nata Thunderstorm! La sorella gemella di questa piccola OS! Se siete curiosi di leggere questa ff descritta dal punto di vista del nostro vampiro preferito, non perdetevela ;)
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