After, the pain

di drowninginfables
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Aprì gli occhi piano, come se si stesse svegliando da un bel sogno che non era pronto a lasciare. Non rammentava d’essersi addormentato. Il suo ultimo ricordo era il viso di un’amica, Annie. Si erano salutati: lei aveva premuto le sue labbra sottili sulla sua guancia e gli aveva lanciato un’occhiata dorata come i suoi occhi. Poi…il nulla. Un periodo buio che terminava con lui lì. Dove fosse quel lì ancora non ne aveva idea.
Provò a guardarsi attorno e riconobbe il lampione sfasciato che stava davanti a casa sua da che ricordava. Non pareva ci fosse nessuno: le luci erano spente, le serrande abbassate. Ma lui non doveva proprio tornare a casa?
Se la madre non era lì, allora dove poteva essere? Si incamminò per la strada della campana (quella che passava davanti alla chiesa e portava alla scuola) e decise di passare per il supermercato. Solo allora si accorse che c’era qualcosa di strano: non c’era anima viva per le strade, tutti gli edifici erano serrati, gli uccelli non cantavano nonostante fosse marzo ed era tutto estremamente pulito. Insomma, cosa stava succedendo?
Iniziò a correre per il quartiere urlando i nomi di chi conosceva, sbattendo i pugni contro le porte chiuse, con la paura che gli mordeva le interiora.
Annie! Chiamò davanti a quella che era indiscutibilmente la sua finestra. Annie, ti prego, aprimi! Nessuno sembrava udirlo. Come poteva essere rimasto solo se fino a poco prima la città brulicava di vita?
Che mi sta succedendo? Che mi sta succedendo?
Il terrore prese il posto della paura, espandendosi in tutto il corpo come una malattia infettiva. In pochi secondi le gambe iniziarono a tremargli.
Vi prego, vi prego!
Un forte dolore al petto gli tolse quasi il respiro e lo fece crollare a terra. I ricordi tornare scollegati, come se la marea dell’oblio si stesse ritirando. Dolore. L’immagine di lui stesso scivolare a terra. Le urla di una madre sul corpo senza vita del figlio. Le lacrime di Annie. Un ti amo tra i singhiozzi.
Dolore. 




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