Ala Ovest

di ___Page
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ALA OVEST
 

Scritta per Emy,  che mi ha chiesto una storia improvvisata con prompt “castello”
 
 
Ti è sempre piaciuto la Bella e la Bestia.
A sette anni credevi fosse per le canzoni.
A dieci per  Lumière.
A dodici anni credevi fosse per la Bestia.
A quindici anni per Belle.
Ma solo a sedici hai capito cos’era davvero.
L’ala ovest. L’ala ovest del castello. Il luogo proibito.
Perché i luoghi proibiti ti hanno sempre attirato. Sono il tuo mezzo per vivere senza limitarti ad esistere.
Spirito ribelle e mente matura, hai scoperto a tue spese, senza mai rinunciarvi, che non tutti i castelli hanno un’ala ovest ma che basta un’ala ovest per avere un castello.
Quanti luoghi comuni hai trasformato in manieri intrufolandoti nelle loro ali ovest.
Il cinema sotto casa, guardando l’intera pellicola dalla cabina di proiezione.
Quel picco in montagna dove ti avevano detto di non andare ma da dove, accidenti se si vedevano bene le stelle!
La dispensa di casa e quel barattolo di Nutella, che ancora oggi e spergiuri di non avere toccato.
Persino il liceo, quando usavi il bagno dei prof, perché lì la carta igienica non mancava mai.
La cerchi anche stasera la tua ala ovest.
La cerchi con calma e lentamente.
Dentro e fuori.
Dentro e fuori l’ala ovest, trasformando il tuo corpo in castello.
Deglutisci a vuoto e ringrazi la società e i suoi pregiudizi, una volta tanto.
Perché ti conosci e sai che se loro, loro che esistono e basta, non lo considerassero proibito per te non sarebbe bello nemmeno la metà.
Ammettiamolo.
Belle aveva le sue buone ragioni per volerci andare.
A questo pensi mentre chiudi gli occhi e ti mordi un labbro.
Sorridi e pensi che loro che esistono sono pure banali nei nomi.
Autoerotismo lo chiamano loro.
Qualcuno dice “scoprire se stessi”.
Ma tu, tu che vivi, tu lo chiami “Ala Ovest”. 




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