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Ricomponi quel mumero per
l'undicesima e l'ultima volta, almeno così ti riprometti
dentro di te, prima di andare a letto.
Poi dormirai, ti dici.
Balle.
Sai già cosa ti aspetta dopo aver premuto il tasto verde: la
fredda voce della segreteria telefonica che ti avvisa che "Il cliente da lei chiamato non
è al momento raggiungibile, riprovi più tardi"
meglio tradotto con "La tua migliore amica se ne sbatte altamente di te
e ha deciso di tenere spento il cellulare col proposito di lasciarti
sola in questa situazione".
Sospiri, premendo la schiena contro la fredda parete bianca della tua
stanza. Dai un'ultima occhiata all'orologio appeso al muro accanto a
te.
Le ventidue e tre.
Facendo un enorme sforzo premi quel maledetto pulsante. Un secondo di
silenzio, ma questo basta per farti fare mille film mentali nei quali
senti riecheggiare nella tua testa il suono dello squillo libero, e
magari poi senti quella voce così calda e familiare
all'altro capo della linea, che si scusa per averti dato buca quella
sera e ti chiede se hai voglia di sfogarti, ma tu non sei affatto
arrabbiata con lei e dici 'Ma no, non ti preoccupare, ti voglio bene'.
Ma tutte le tue speranze e i tuoi castelli in aria si infrangono quando
senti la voce metallica uscire dal cellulare che tieni in mano, e tu
mordendoti il labbro inferiore premi più volte il tasto
rosso per riagganciare.
(Ti odio, ti odio)
Stringi forte gli occhi e scivoli contro il muro, lasciando cadere a
terra il telefono, che si schianta con un rumore secco. Alcuni pezzi di
esso schizzano sul pavimento raggiungendo gli angoli di tutta
la stanza, ma tanto ormai che importa?
(Perchè lo fai? Dimmelo, cosa ti salta in mente?)
Se solo lei sapesse quello che ti balla per la testa alcune volte,
probabilmente si allontanerebbe da te, per sempre.
Una lacrima silenziosa ti scende lungo il viso, facendoti brillare gli
occhi verdi. Rivivi in un attimo la giornata appena trascorsa e ti dici
che no, non uscirai mai più di casa se non con la tua
migliore amica.
Un'ondata di rabbia ti travolge quando pensi che lei non fa mai nulla
per difenderti quando quella ragazza ti prende di mira, che lei non fa
nulla quando ti vede piangere, che quando fa comodo a lei spegne il
telefono e tu ti ritrovi sola con te stessa.
Ed è proprio questo che ti terrorizza. Rimanere sola con te
stessa.
Altre lacrime si aggiungono alla prima, adesso crolli in una serie di
singhiozzi incontrollabili
(Non piangere)
Che ti prosciugano di quell'ultimo barlume di speranza che c'era nei
tuoi occhi. Basta sentimenti, ti dici. Ignora tutti, fa sì
che ogni cosa che dicono gli altri sia solo una voce nel vento. Che
ogni cattiveria che ti fanno sia solo un fantasma che non ti sfiora
minimamente.
E allora ti dici che se c'è una cosa che lei ti ha insegnato
bene, è ad essere cattivi, freddi, insensibili.
E quasi la ringrazi per questo, mentre ti asciughi le lacrime che ti
hanno rigato il volto.
Torni a letto, avvolgendoti completamente nelle coperte, come piace a
te, come fai tutte le notti, solo che stavolta la luce che hai negli
occhi è diversa.
E' cattiva.
La tempesta che hai dentro non si fermerà, e questo tu lo
sai, ma ti va bene così.
E sai anche che stanotte non dormirai.
Ti rigirerai mille e mille volte in quel letto tormentata da pensieri
che non vorresti mai avere.
I fantasmi del passato non ti lasceranno dormire.
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