Nell'ombra
Ho
trovato la mia luce
One-shot
Lo scrosciare incessante della pioggia batteva insistentemente sui
vetri della finestra, da lontano arrivava il rumore delle onde che si
infrangevano sulla sabbia e sugli scogli, il cielo rannuvolato lanciava
forti boati che scuotevano il terreno.
Il vento soffiava forte tra le palme sbattendole avanti e indietro, si
infilava nelle fessure lanciando lunghi lamenti e a tratti il cielo
veniva illuminato da lunghi lampi.
Sora era sdraiato comodamente sul letto, la luce era accesa e la
lampadina dondolava attaccata al soffitto, gli occhi celesti del
ragazzo guardavano il vuoto, un sorriso gli si disegnava in faccia di
tanto in tanto.
Domani, domani
è il grande giorno, quante cose che faremo
tutti e tre insieme, che cosa vedremo? Cosa troveremo? Ma
c'è qualche cosa al di fuori delle isole del Destino? Se
c'è Riku, Kairi ed io ci andremo.
Kairi...
Gli occhi del ragazzo si persero, davanti gli apparve la faccia di una
giovane ragazza, i capelli rossi e il volto sorridente.
Ti proteggerò
io, non temere Kairi...
Sora si vide già a bordo della zattera, con una mano
salutava verso la riva, a fianco Kairi e Riku, il vento sulla faccia,
l'odore della salsedine già lo accompagnava verso mete
sconosciute.
– La zattera! - Sora si
alzò di scatto, si affacciò ala finestra cercando
di vedere oltre il muro di goccioline sul vetro che si appannava col
suo respiro.
Si mise le scarpe e corse giù.
Aprì la porta di casa, una folata di vento lo accolse,
cercò di orientarsi mentre la pioggia gli finiva sugli
occhi. Andò verso il molo, faticosamente ad ogni passo
alzava le scarpe grosse che si appesantivano con la sabbia bagnata che
gli si attaccava alla suola, i capelli zuppi di pioggia facevano
scivolare l'acqua sul collo del ragazzo, in pochi minuti si
sentì gelare sino alle ossa, le barche dei suoi due amici
non c'erano.
Si girò, disperato cercò di vedere la luce di
casa sua in lontananza, poi qualche cosa si mosse nel buio, socchiuse
gli occhi, la pioggia non lo aiutò a identificarlo, si
voltò di scatto alla sua destra, si girò
tutt'intorno, un sibilo accompagnò il suo sguardo, vide
strane ombre uscire dal terreno.
Corse via credendo solo immaginazione col cuore in gola.
Rovinò a terra mentre sentiva un forte bruciore al petto,
davanti a se vide due grandi occhi gialli e due antenne che si
agitavano frenetiche, ma non riuscì a distinguere il corpo
dello strano essere, le sue mani incrociarono un pezzo di legno, lo
raccolse.
Tentò di alzarsi ma una seconda fitta lo fece ricadere sulla
sabbia bagnata, il contatto freddo lo fece rabbrividire, si
voltò più volte, una moltitudine di occhi gialli
e grandi gli danzavano intorno, impugnò il bastone,
cercò di respingere le creature che vedeva ma senza
successo, ancora una volta corse via.
Raggiunse l'isolotto, salendo dal vecchio passaggio, come si
arrampicò le assi di legno
scricchiolarono sotto il suo peso, sul ponte si
fermò alla vista di una persona immobile che guardava verso
il cielo, Riku.
Gli corse incontro.
– Riku! - gridò
– Dov'è Kairi? Pensavo fosse con te! -
– La porta...è
aperta – rispose piano il ragazzo alzando ancora il capo
verso le nuvole.
– Cosa? - chiese Sora.
– La porta è aperta
Sora! - Riku si girò verso l'amico, i suoi occhi chiarissimi
lo fissarono estasiati – Ora possiamo andare verso altri
mondi – nella sua voce la gioia.
– Cosa stai dicendo! Dobbiamo
trovare Kairi – Sora non l'ascoltò.
– Kairi viene con noi
– rispose subito.
Riku riportò ancora una volta lo sguardo verso l'alto, una
palla infuocata si apriva come una voragine nel cielo.
– Una volta attraversata,
potremmo non fare più ritorno, potremmo non rivedere
più i nostri genitori, non si torna indietro –
fece una pausa – ma questa è la nostra unica
possibilità, non dobbiamo fermarci, io non ho paura
dell'oscurità! -
Riku tese la mano verso Sora, il ragazzo lo guardò
meravigliato, stava succedendo tutto così in fretta.
Riku! Cosa stai facendo
torna in te ti prego aiutami!...la zattera...i
nostri progetti...
“Mi
sembrò di sognare in quel momento, ma gli
eventi futuri mi spiegheranno ogni cosa, vidi il mio migliore amico
venire completamente risucchiato dall'oscurità, mentre
questa l'avvolgeva io lo guardavo paralizzato e quando tentai di
afferrarli la mano era troppo tardi, rimasi fermo mentre permettevo
alle tenebre di rubargli il cuore.
Corsi via, ero spaventato
non sapevo cosa fare, nessuno luce in mia
guida, niente, ero perso nei miei incubi.
Afferrai ancora il
bastone, intorno a me heartless e paura.
Poi da lontano un
bagliore, mentre correvo per sfuggire alle creature
che mi sbucavano dietro pensai fosse la luce di camera mia che avevo
lasciata accesa, una nuova speranza mi nacque dentro, se quello era un
sogno presto sarebbe finito.
Ma mi sbagliavo, corsi
fino al molo, nessuna luce solo buio.
Abbassai lo sguardo Sora ti prego svegliati!...
Sora!...
Sentì il
braccio improvvisamente trascinato verso il suolo,
qualcosa di grande mi aveva afferrato. Il primo istinto fu quello di
ritrarmi, nessuna strana creatura cercava di trascinarmi via come Riku,
il bastone che non aveva smesso di impugnare si era trasformato in una
curiosa chiave, la sollevai, ora era leggerissima.
Una
chiave gigante...
Mi guardai intorno, gli
heartless non mi si avvicinavano più
né tentavano di inseguirmi, mi temevano ma allo stesso tempo
erano attratti dal Keyblade.”
Ora ho la forza di
combattere...ho trovato la luce che cercavo.
Pensando a te ovunque tu sia
Preghiamo
perchè questa sofferenza abbia fine
nella
speranza che i nostri cuori si riuniscano.
Ora, io
realizzerò questo desiderio.
E
chissà:
ricominciare
s viaggiare non è poi così
difficile...
o forse il mio viaggio è già
iniziato.
Ci sono
tanti mondi, ma tutti
condividono
lo stesso cielo
un solo
cielo, un solo destino.
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