Severus

di Shurq Elalle
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Sguardo
 
«L'amore guarda non con gli occhi ma con l'anima.»
(W. Shakespeare)


Sentì il dolore colpirlo, lancinante, terribile, dilaniante.
Sentì il sangue scorrere, sentì... sentì... perché riusciva ancora a sentire quel grande ed immenso dolore? Perché riusciva a sentirlo nonostante stesse per cadere morto in quel pavimento sporco, in quel pavimento umido nella rimessa delle barche?
Nagini lo aveva colpito al collo. Nagini lo aveva ucciso. Allora perché era ancora lì, cosciente?
No, no stava per morire, se lo sentiva. Soffriva, soffriva nello spirito e nella carne, ma sentiva che stava per morire. Tra un po' tutto sarebbe giunto alla sua inevitabile conclusione. La sua dipartita era ormai imminente.
Sentiva il sangue solleticarli le clavicole, mentre le sue forze venivano meno e lui si accasciava a terra.
Stava morendo. E ne era felice. Stava morendo e avrebbe rivisto quei suoi bei grandi occhi verdi. I suoi capelli rossi.
Lily...
Chiuse gli occhi per un attimo, poi li riaprì e davanti a lui vide quel ragazzo, quel ragazzo per cui aveva dato la vita.
Capelli scuri disordinati.
Il figlio di Potter.
Occhi verdi, luminosi.
Il figlio di Lily.
Lily, la sua dolce Lily.
Chiamò il ragazzo. Doveva dargli la parte più importante di sé, doveva dargli i suoi ricordi. Doveva... stava...
«Guardami» sussurrò alla fine.
Lily Evans lo fissava. Gli occhi verdi di Lily lo guardavano per un'ultima volta.
E lui morì con l'ultimo sguardo della ragazzina dai capelli rossi cucito nel cuore. 




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