Padre, secondo te, esistiamo? di tilia (/viewuser.php?uid=175340)
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Incidente
"Ludwig, dov'è Papà?" domandò per
l'ennesima volta Lemmy con voce lamentosa.
Il maggiore non lo
degnò di uno sguardo e riprese a leggere seduto
tranquillamente su una delle poltrone della libreria.
"Ludwig,
dov'è Papà?" ripeté ancora senza darsi
per vinto. Nessuno aveva la
tempra di resistergli dopo avergli fatto venti volte la stessa domanda,
anche se suo fratello stava per battere ogni record nell'ignorarlo.
Effettivamente, il maggiore aveva un buon allenamento alle spalle,
perciò non ci prestò neanche più
attenzione e si concentrò, invece, sul
libro.
"Ludwig,
dov'è Papà?" chiese nuovamente il secondo genito
della famiglia con
voce ancora più lamentosa. Ormai stava diventando una sfida.
Il
ragazzo non mostrò alcun segno di averlo sentito. Era stato
particolarmente attratto dalla lettura. Il manoscritto spiegava
dettagliatamente un incantesimo piuttosto complicato, ma altrettanto
potente. Sarebbe potuto diventare il suo prossimo obbiettivo, se solo
qualcuno lo avesse lasciato in pace.
"Ludwig!"
urlò qualcuno spalancando le porte della biblioteca
personale del
castello. Quello ormai non era più un luogo di
tranquillità. Roy entrò
spedito e gridò ignorando ogni regola "Dove cazzo
è Re Padre?"
Sorvolando
il linguaggio, era davvero interessante. Ogni volta che si riferiva a
Bowser lo chiamava Re Padre, lo pronunciava con una sorta di riverenza,
ma non lo ascoltava mai, né tanto meno gli provava rispetto.
Roy era
nella classica fase di adolescenza ribelle e spesso Ludwig si chiedeva
se c'era stato un periodo, in cui non fosse stato così.
Anche da
piccolo aveva lo stesso atteggiamento e carattere.
Finalmente
si decise ad alzare la testa dal libro e posò pigramente lo
sguardo sui
fratelli minori. Si erano messi fianco a fianco, come uno schieramento
deciso ad ottenere i risultati voluti.
"Non
lo so" rispose con tono calmo. Aveva il timbro di voce leggermente
più
dolce nell'ultimo periodo e quasi tutti i suoi fratelli se ne erano
accorti. Non che lo facesse volutamente, probabilmente stava ancora
crescendo. Sperava fosse così. Anche se la voce bassa e
minacciosa, che
aveva prima, era molto più apprezzata.
"Dovevano
solo rapire quella dannata principessina, perché ci mettono
tanto?"
ringhiò rabbioso Roy sbattendo il pugno sul tavolo.
Ludwig
notò delle teste affacciate alle porte della biblioteca che
ascoltavano
la conversazione con attenzione. Erano tutti così
silenziosi.
L'atmosfera del castello era tetra, non c'era il solito rumore e caos,
tutto era avvolto in una cappa opprimente.
Il
maggiore dei fratelli sapeva perché erano così.
Nonostante fuori
nevicasse abbondantemente nessuno si era affacciato e aveva urlato di
uscire a costruire pupazzi di neve, nessuno si era messo a bocca aperta
per mangiarne quanta più possibile. Tutti erano rimasti in
attesa alla
finestra ignorando i candidi fiocchi che scendevano.
Conosceva
il motivo di tanta ansia. Quella sera era la vigilia di Natale. Il
giorno che passavano sempre insieme a loro padre, l'unico in quale si
divertivano e non pensavano ad altro.
Persino Jr, che era il
più piccolo, lo aveva capito, nonostante fossero solo pochi
Natali che passavano insieme.
Anche
lui, infatti, era rimasto stranito quando Bowser era uscito con la nave
ed era andato a rapire la Principessa portandoselo dietro.
"Passeremo il Natale
insieme a lei" aveva affermato sprizzando gioia da tutti i pori.
Ludwig
non aveva commentato. Era rimasto tutto il giorno in biblioteca senza
uscire, non aveva sentito un solo suono per tutto il tempo.
Adesso
tutti si chiedevano perché non era lì con loro.
Il maggiore guardò
fuori dalla finestra e notò che la neve si era infittita
ancora.
"Potrebbero
anche essere precipitati con questo tempo" mormorò a mezza
voce Larry
rabbrividendo. Nei suoi occhi si leggeva la preoccupazione.
"Piantala
di dire cazzate" sbottò ancora più furioso Roy.
Mascherava con
eccellenza la sua paura, inoltre con i suoi soliti occhiali era
impossibile capire il suo sguardo.
"Calmatevi,
piuttosto avete preparato tutto?" domandò il maggiore
tentando di
distogliere l'attenzione da quei cupi pensieri. Se davvero erano
precipitati, cosa che aveva già sospettato, ma non aveva
espresso per
paura di farli entrare nel panico, non c'era possibilità che
sopravvivessero. Il freddo e il loro sangue non andavano molto
d'accordo, inoltre la temperatura era sicuramente sotto lo zero.
"Io
ho attaccato le ghirlande, papino sarà estasiato!"
trillò Wendy
cogliendo la palla al balzo per vantarsi di qualcosa "Sono davvero
carinissime, guardale Lud"
Tirò
fuori un addobbo colorato di un rosa confetto nauseante. Il maggiore
schioccò lingua cercando di trovare le parole
giuste per descrivere
quell'obbrobrio senza non scatenare una guerra in biblioteca, ma non
riuscì a trovarle.
"Sono...ehm...particolari"
osservò distogliendo lo sguardo in fretta per placare la
repulsione.
"Fanno
schif-" Ludwig tirò un calcio a Lemmy prima che riuscisse a
terminare
la frase, che per fortuna Wendy non sentì tanto era occupata
a
descrivere il suo progetto. Aveva attaccato le ghirlande per tutto il
castello, ma in alcune stanze, per staccare un po', le aveva appese di
altri colori. Il maggiore ringraziò il cielo di aver chiuso
la sua
stanza a chiave.
"Io
ho preparato il mio discorso, lo volete sentire? Sono solo duemila
parole, ero un po' a corto di idee questa sera, strano vero. La notte
di Natale è molto stimolante, vi ricordate che piano aveva
inventato
due anni fa nostro padre proprio in questo periodo? Comunque, il mio
discorso inizia con un..."
"Grazie Morton"
tagliò corto Wendy guardando il fratello infastidita.
"Ho
attaccato tutte le luci, ora l'albero è pronto e Larry ha
finito con le
palline colorate da appenderci sopra" ridacchiò Iggy.
"Abbiamo
dovuto prendere un albero nuovo, perché l'ha fatto saltare
in aria"
sospirò il penultimo genito dondolandosi avanti e indietro
sui talloni.
"E
dire che ti avevo avvertito di stare attento quest'anno, sono dovuto
uscire con questo freddo a comprarne un altro, non hai idea la fatica
che ho fatto a portarlo qui!" esclamò piccato Lemmy, era una
delle rare
cose che detestava. Era il secondo genito aveva qualche anno
in meno
di Ludwig, eppure erano molto diversi. In fondo era ancora un bambino,
mentre il primo genito si era già sviluppato, volente o
nolente, Lemmy
non voleva prendersi troppe responsabilità. In particolare
lo
disgustava andare a far compere, tranne se era per acquistare nuovi
palloni.
"Hai?! Ma se l'ho
portato io, mentre tu giocavi?" sbraitò Roy sbattendo un
piede a terra.
Lemmy sorrise
nervosamente facendo un passo in dietro per sicurezza.
"Ah, già"
"Bene,
siamo pronti" sospirò Ludwig girandosi meccanicamente verso
la
finestra, sperava solo che il padre arrivasse presto. Sentì
un moto di
rabbia. Il Natale lo avevano sempre passato insieme, perché
aveva
voluto andarsene anche quel giorno?
Riaffondò
lentamente nella poltrona riprendendo il libro, tornando ad ignorare i
fratelli che continuavano a discutere.
"Signore, abbiamo
appena avvistato un esplosione ad ovest!" esclamò la
vedetta.
Uno strano silenzio
calò nella stanza non appena lo annunciò.
"Merda!"
ringhiò Roy spintonando i fratelli per uscire dalla stanza e
correre sulla torre. Ludwig rimase immobile e impietrito.
"Ludwig,
cazzo, è il dirigibile di Re Padre!" Non ebbe neanche
bisogno di capire
a chi appartenesse quella voce, solo Roy parlava in un linguaggio tanto
volgare.
"Andiamo, allora!"
esclamò Larry afferrando la bacchetta e correndo verso
l'atrio del castello per uscire.
Solo
allora il maggiore si riscosse e scattò. Dovette faticare
per
raggiungerli e precederli all'entrata. "Fermi tutti! Dove credete di
andare?" domandò minaccioso portandosi davanti al portone.
"Levati Ludwig,
Papà e Jr potrebbero aver bisogno d'aiuto!"
esclamò Larry saltellando sul posto preoccupato.
"Se
uscite tutti insieme e vi perdete nella neve sarebbe anche peggio,
andrò io a controllare" decretò infine con il suo
migliore tono
autoritario.
"Anche se sei il
più grande non-"
"Roy,
taci! Rimarrete qui e non appena torno vi voglio trovare con delle
coperte e bende, se davvero si sono schiantati, potrebbero essere
feriti" questa volta il suo tono era irremovibile. Ludwig non aveva
molte qualità, ma sapeva farsi rispettare dai suoi fratelli.
Non erano
molte le volte che esercitava la sua età, specialmente
perché non gli
importava molto di essere un Leader. Era più bravo dei suoi
fratelli in
molti campi, ma non era fra le sue principali intenzioni quelle di
comandare.
Nessuno
osò ribattere. Ludwig mise un mantello ed estrasse la
bacchetta uscendo nella tempesta di neve.
____
Angolo autrice:
Diciamo che se non si è capito il protagonista è
Ludwig, o almeno in gran parte è lui. Mi sta davvero
simpatico.
Inoltre sono fissata con le relazioni tormentate fra padre e figlio,
forse perchè infondo l'adolescenza è uguale per
tutti. Non dev'essere affatto semplice avere un padre fissato con una
principessa e ogni volta è fuori casa per rapirla e tentare
di farla sua sposa, così come non è semplice
avere sette fratelli più piccoli (sì, considero
Jr come un Bowserotto, anche se so che non è un opinione
condivisa da tutti).
Comunque bando alla ciance, andiamo avanti. Spero di non aer fatto
errori clamorosi e di aver attirato almeno in po' di attenzione.
Grazie mille per aver letto, se poi volete perdere quel momento in
più per lasciare il vostro parere mi farete ancora
più felice!
Comunque grazie principalemente per aver letto.
Al prossimo capitolo (probabilmente aggiornerò
settimanalmente, ma non garantisco nulla)
Alla prossima
Tilia =|=
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