Nightcall
Titolo: Nightcall
Rating: Verde
Genere: Sentimentale
Personaggi: Castiel, Dean
Note: questa
cosa è nata da una sorta di poesia che avevo scritto in inglese
per pubblicarla su tumblr, che ho un po' modificato e allungato. Si
basa sulla versione dei London Grammar della canzone "Nightcall" (vi
consiglio di ascoltarla, è molto bella) e ascoltando le parole
mi si è disegnato in testa uno scenario specifico.
La versione originale della poesia la potete trovare qui (l'ho scritta io, non l'ho rubata a nessuno eh!)
Non dimenticatevi di lasciarmi un commento anche piccino picciò per farmi sapere cosa pensate! :)
Buona lettura!
nightcall
Non ho mai fatto una cosa del genere. Non ho idea di come funzioni. Non
so se una mia chiamata nel pieno della notte per sapere come stai ti
possa infastidire. So solo che ho bisogno di sentire la tua voce, ma
non riesco a fermare le mie dita dal tremore.
Sono le due di notte e sta tremando anche il mio cuore.
Oddio che sto facendo...
Ti dirò qualcosa che non
vuoi sentire. Qualcosa che sai già, ma che non vuoi ammettere.
Qualcosa che una volta iniziai a dire, ma premesti il dito sulle mie
labbra per zittirmi.
È sempre stato lì, nascosto tra i nostri silenzi.
E ora voglio urlarlo.
C'è qualcosa dentro di te, e
magari è lo stesso che provo io. E se non fosse così...
non voglio nemmeno pensarlo.
Ma sono sbronzo e magari domani non
ricorderò nulla. Che cosa buffa, gli umani possono perdere le
inibizioni soltanto assumendo una misurata quantità di alcol. E
ora che sono umano posso finalmente avere una scusa per chiamarti nel
cuore della notte.
Temo che non risponderai alla chiamata.
Ma mi fa più paura sentire la tua voce dall'altro capo.
È difficile spiegarlo,
quando sono io il primo a non sapere come articolare i miei pensieri.
È difficile trovare le parole giuste, perché ne basta una
sbagliata per farti scappare da me.
Ti ho osservato negli anni, notando
come passavi da un letto all'altro per scoparti diverse ragazze, ma
vedevo anche il tuo sguardo vuoto quando tornavi da me.
So che c'è qualcosa dentro di te. Devo scoprire cos'è.
"Cas?"
Ti ho svegliato, lo so. La tua voce
suona molle, come se i tuoi occhi fossero ancora a metà nel
sonno. Hai pronunciato il mio nome mille volte in quel modo. Tutte le
volte che sono comparso nella tua stanza di motel per chiederti aiuto e
avevi addosso solo una maglietta attillata.
Riesco quasi a vedere i tuoi capelli scompigliati e le lenzuola attorcigliate attorno alle tue gambe.
Forse non è stata una buona idea chiamare.
Ma devo farlo, devo farlo.
Ho le mani sudate e il cellulare
rischia di scivolare. Mi ci aggrappo come se fosse l'unica cosa che
può tenermi a galla in un mare in tempesta.
Ora che è arrivato il
momento non so cosa fare. Vorrei dirti che ne hai passate molte da
quando ci conosciamo, ma sei sempre lo stesso uomo che ho salvato
dall'Inferno.
Le parole non vogliono uscire dalla mia bocca. Sospiro, inalando un po' di coraggio. "Ti amo."
Così va meglio.
Passano secondi. Mi sembrano ore.
"Ti amo anch'io, Cas."
|